martedì 24 gennaio 2023

RECENSIONE | "La vendetta del ragno" di Lars Kepler

Con “La vendetta del ragno” (Longanesi) torna il libreria Lars Kepler, pseudonimo della coppia best seller del thriller scandinavo Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril. È la storia di un serial killer che, prima di uccidere, manda enigmi alla polizia.

STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 8
La vendetta del ragno
Lars Kepler

Editore: Longanesi
Pagine: 608
Prezzo: € 23,00
Sinossi

Saga Bauer non è più un'agente della polizia di Stoccolma. È stata sospesa dal servizio, ma non desidera altro che tornare al lavoro che ama. La sua già tormentata esistenza è sconvolta da un messaggio anonimo. Qualcuno ha una pistola con nove proiettili pronti a uccidere altrettante persone, e l'ultima vittima della lista di morte è il commissario Joona Linna. Chiunque lo abbia scritto ha un solo scopo: far ricadere sulla coscienza di Saga il peso di quelle morti e, soprattutto, la responsabilità di salvare la vita all'ex collega e amico. L'omicidio del capo della polizia svedese Margot Silverman è la conferma della minaccia, e della presenza di un nuovo serial killer. Un individuo disposto a tutto e che probabilmente ha un conto in sospeso con Saga. Come un ragno che tesse la tela intorno alla preda, il killer pone lentamente fine alla vita delle vittime e sigilla il suo rituale facendo ritrovare i loro corpi avvolti in una sorta di bozzolo nei pressi dei cimiteri di Stoccolma. Mentre all'interno della polizia le false piste scardinano ogni certezza, Joona Linna sa di avere le ore contate per risolvere uno degli enigmi più angoscianti della sua carriera.



Questo è il gioco dell’assassino, è lui a dettare le regole, e noi possiamo solo muoverci alla velocità stabilita da lui.

“La vendetta del ragno” è il nono capitolo della serie “Joona Linna”, è un thriller nordico pieno di azione e adrenalina con una trama costellata di enigmi. Joona Linna dovrà affrontare una nuova indagine che lo riporterà sulle tracce di un serial killer già incontrato in passato. 

Ci sono molte cose, nel nostro mondo, che possono cambiare di posto, e ciò che cessa di esistere spesso si lascia dietro un vuoto pericoloso che, in un modo o nell’altro, verrà colmato.

Saga Bauer non è più un’agente della polizia di Stoccolma. È stata sospesa dal servizio, ma non desidera altro che tornare al lavoro che ama. La sua già tormentata esistenza è sconvolta da un messaggio anonimo. Qualcuno ha una pistola con nove proiettili pronti a uccidere altrettante persone, e l’ultima vittima della lista è il commissario Joona Linna. Chiunque lo abbia scritto ha un solo scopo: far ricadere sulla coscienza di Saga il peso di quelle morti e, soprattutto, la responsabilità di salvare la vita all’ex collega e amico. L’omicidio del capo della polizia svedese Margot Silverman è la conferma della minaccia e della presenza di un nuovo serial Killer. Un individuo disposto a tutto e che probabilmente ha un conto in sospeso con Saga. Come un ragno che tesse la tela intorno alla preda, il killer pone lentamente fine alla vita delle vittime e sigilla il suo rituale facendo ritrovare i loro corpi avvolti in una specie di bozzolo. Joona Linna sa di avere le ore contate per risolvere uno degli enigmi più angoscianti della sua carriera. 

Il romanzo è ispirato a un fatto reale. Gli scrittori erano in gita in una foresta con la loro figlia. Addentrandosi nel bosco hanno scoperto un grosso sacco di plastica da cui spuntavano alcune ossa. Non hanno capito subito se fossero ossa umane o animali e hanno chiamato la polizia. Come scrittori hanno iniziato a fantasticare e hanno pensato a una particolare specie di ragno che avvolge la preda come in un sacco e poi discioglie le vittime con una sorta di acido che ha in corpo. Nasce così la figura di un serial killer speciale che dà alla polizia la possibilità di salvare le proprie vittime grazie ad enigmi che comunica prima di immergere le vittime nell’acido. È un killer che sfida la polizia e sembra dire ai detective che la colpa è loro se le vittime muoiono perché non hanno saputo risolvere l’enigma. Il killer mostra nove pallottole bianche, nove piccole statuette che ritraggono le vittime, per nove persone che perderanno la vita a causa dell’incapacità della polizia. Il killer crede nella sua invincibilità, ma forse c’è un motivo più nascosto, un impulso incontrollabile, che lo obbliga a far ricadere la colpa su qualcun altro. 

 Leggere “La vendetta del ragno” è come immergersi in un girone infernale dove i pensieri del serial killer vengono alla luce ed esprimono una sua razionalità. Anche i “buoni”, però, hanno lati oscuri e cupi. In un’atmosfera travolgente l’autore punta i riflettori sui più bui anfratti dell’animo umano. Il finale non è scontato e questo rende la storia ancora più interessante. 

La trama è cupa e violenta, ma non perde mai di vista la psiche dei personaggi, i loro desideri, i dolori, le frustrazioni, le paure. Un romanzo che narra la crudeltà umana. Lo fa con un ritmo volutamente trattenuto nei primi capitoli, lasciato poi libero di correre quando gli eventi degenerano. 

Non dovete aver paura ma toccherete con mano il terribile abisso in cui è celata la verità. Lars Kepler sfida il lettore: c’è qualcuno che non si fermerà davanti a nulla prima di aver ottenuto la sua truce vendetta. Un rompicapo intriso di sangue dove tutti possono essere colpevoli, dove nasce il sospetto dell’integrità morale e professionale della polizia. Per scoprire la verità c’è un pegno da pagare, siete pronti? La partita con la morte può aver inizio, le tenebre vi aspettano.

venerdì 20 gennaio 2023

RECENSIONE | "Il Quinto Sigillo" di Davide Cossu [Review Party]

“Il Quinto Sigillo” è il thriller storico d’esordio di Davide Cossu. Il romanzo, pubblicato da Newton Compton editori, è ambientato nella Firenze medicea negli anni del concilio ecumenico del 1943, voluto da Cosimo de’ Medici. Qualcuno, però, trama nell’ombra affinché il concilio fallisca e Firenze, la culla del Rinascimento, è bagnata di sangue.



STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 7
Il Quinto Sigillo
Davide Cossu

Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo: € 9,90
Sinossi

Firenze, 1439. Durante il delicatissimo concilio ecumenico, un inquietante evento rischia di creare ulteriori e pericolose tensioni tra la Chiesa latina e quella greca: un delegato greco, appena ventenne, precipita dalla cupola di Santa Maria del Fiore. Cosimo de’ Medici incarica subito Leon Battista Alberti, noto per il suo ingegno acuto, di indagare segretamente su quell’evento tanto violento. I segni sul collo della vittima costringono presto Leon Battista a informare Cosimo che l’ipotesi di suicidio inizialmente elaborata è da scartare. Non solo, infatti, il giovane è stato strangolato, ma il cadavere aveva in bocca un fiorino d’oro e un foglietto con su scritto “TIMEO”. Alberti e Parentucelli, raffinato e dotto teologo che lo affianca nell’indagine, non impiegano molto tempo a scandagliare la vita della vittima, il giovane Teodoro, i suoi affari, le sue frequentazioni. Ma chi possa avere avuto interesse a ucciderlo resta un mistero. E soprattutto, perché? C’è forse qualcuno che trama perché l’unione tra le due Chiese fallisca? Quando un altro crimine bagna di sangue le strade di Firenze, i due si rendono conto che dietro a quelle morti c’è uno schema concepito con diabolica precisione da una mente lucida e spietata. Se non troveranno al più presto l’assassino, non solo le morti finiranno per moltiplicarsi, ma il destino della cristianità sarà in grave pericolo.



L’uomo è un animale strano perché a differenza degli altri esseri viventi, non è mai sazio di alcuna cosa. Di quel che ha ne vuole sempre di più e quando l’ottiene si mette in cerca di quel che non ha. Guardiamoci dall’ambizione perché su di essa affiliamo i denti del nostro appetito.

Firenze, 1943. Durante il delicatissimo concilio ecumenico, un inquietante evento rischia di creare ulteriori e pericolose tensioni tra la Chiesa latina e quella greca: un delegato greco, appena ventenne, precipita dalla cupola di Santa Maria del Fiore. Cosimo de’ Medici incarica Leon Battista Alberti, noto per il suo ingegno acuto, di indagare segretamente su quell’evento tanto violento. I segni sul collo della vittima costringono presto Leon Battista a informare Cosimo che l’ipotesi di suicidio inizialmente elaborata è da scartare. Il giovane è stato strangolato e il cadavere aveva in bocca un fiorino d’oro e un foglietto con su scritto “Timeo”. Chi ha ucciso il giovane Teodoro? E soprattutto, perché? C’è forse qualcuno che trama perché l’unione tra le due Chiese fallisca? Quando un altro crimine bagna di sangue le strade di Firenze, emerge la convinzione che qualcuno abbia concepito, con diabolica precisione, un piano ben preciso. Se lo spietato assassino non verrà trovato al più presto, non solo le morti finiranno per moltiplicarsi, ma il destino della cristianità sarà in grave pericolo.

È un thriller avvincente e scorrevole tempestato di inganni e misteri. La storia narrata narra avvenimenti ben concatenati, gli eventi s’intrecciano con il vissuto interiore dei  personaggi che sono ben definiti e si ritroveranno coinvolti in pericolosi intrighi. Scoprire l’assassino, che lascia dietro di sé una lunga scia di sangue, non sarà facile. A rendere tutto più complicato, ma anche affascinante, ci sono indizi e inganni, nemici e insospettabili alleati. Leon Battista Alberti dovrà percorrere strade lastricate da riflessioni filosofiche e religiose. Si nota subito il lavoro di ricerca storica svolto dall’autore per poter ricreare la Firenze del 1439. Le descrizioni sono minuziose e portano il lettore all’interno di uno spaccato di vita all’epoca del concilio.

Protagonista positivo è Leon Battista Alberti, della nobile famiglia degli Alberti, abbreviatore della cancelleria apostolica. Egli è un uomo appassionato di cultura e amante del sapere. È molto diplomatico nel sottrarsi a ruoli che lo vorrebbero sottomesso ai potenti. Si muove tra personaggi, alcuni realmente esistiti, ben consapevole delle debolezze dell’animo umano.

 Non dovete aver paura delle sconfitte. Insegnano di più di quanto tolgono.

Infatti la storia è ricca di personaggi che mettono in luce valori positivi o negativi evidenziandoli  nei loro comportamenti. Intreccio storico, religioso e filosofico appassionerà il lettore pagina dopo pagina. La comparsa di un foglietto con su scritto “Timeo” risveglierà in voi il ricordo del dialogo di Platone che ha influito sulla formazione del pensiero filosofico e scientifico occidentale. Il testo, a cui si fa riferimento nel thriller,  è nella traduzione latina di Calcidio. Si parla del cosmo della sua genesi, della sua struttura, della natura umana. Quale sarà la funzione del “Timeo” in questo thriller percorso dallo spirito della filosofia platonica?

“Il Quinto Sigillo” è un romanzo in bilico tra cinismo e fede, al confine tra umano e diabolico. Sicuramente un buon romanzo d’esordio che contiene in sé molte anime: il racconto di un vortice d’inganni, il mistero di un omicidio e il percorso di un’indagine. Desideri e ossessioni richiudono gli uomini in una gabbia.

Oro e parole sono gli idoli dei potenti che si illudono di creare il mondo nuovo, mentre corrono verso il massacro. Ognuno si merita i propri idoli, perché essi sono specchi. E solo allora l’uomo, mirando l’idolo crollato a terra, gemerà disperato sulle proprie rovine.

Quando l’Eterno aprirà il quinto sigillo un evento di natura apocalittica avverrà. Se siete curiosi non vi resta che leggere il romanzo di Davide Cossu.

venerdì 13 gennaio 2023

RECENSIONE | "Teddy" di Jason Rekulak

 “Teddy” di Jason Rekulak, edito da Giunti nella collana M, è un thriller con una storia di fantasmi che è già un classico del suo genere. “Teddy” è un romanzo che lo stesso Stephen King ha detto di aver amato. A breve diventerà una serie per Netflix. È un thriller che sconfina nel paranormale e che, grazie alla forza espressiva delle illustrazioni, vi sorprenderà in un inquietante crescendo, fino all’imprevedibile colpo di scena finale. Vi conquisterà per le sue atmosfere cupe, i personaggi, la suspense. I sogni si trasformeranno in incubi e se avete coraggio venite con me a scoprire cosa si nasconde dietro a queste lettere: A-n-y-a.

STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
Teddy
Jason Rekulak

Editore: Giunti
Pagine: 416
Prezzo: € 16,90
Sinossi
Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi. Un thriller che sconfina nel paranormale e che, grazie alla forza espressiva delle illustrazioni, vi sorprenderà, pagina dopo pagina, in un inquietante crescendo, fino all’imprevedibile colpo di scena finale.

Teddy era in cucina con un nuovo disegno. È l’immagine di un uomo che cammina all’indietro in un bosco fitto e intricato. Trascina una donna per le caviglie, ne sposta il corpo senza vita. Sullo sfondo, tra gli alberi, si vedono la mezzaluna e molte piccole stelle luccicanti. Teddy, questo cos’è?

Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora ad occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi. 

Ogni casa ha il suo fantasma, ogni bambino ha il suo segreto. Quello di Teddy si nasconde nei suoi disegni spaventosi, infestati da paure e da presenze. All’interno del libro troverete la riproduzione dei disegni del bambino, magistrale opera di Will Staehle e Doogie Horner, con l’aiuto di suo figlio di cinque anni, e vedrete l’evolversi dei soggetti disegnati: prima sereni e colorati, poi stilizzati con tratti marcati e inquietanti. Ciò accresce la tensione e moltiplica le nostre domande che troveranno risposta solo alla fine. 

Non devo aver paura di Anya. Non sta cercando di farmi del male. Non sta cercando di spaventarmi. Sta cercando di dirmi qualcosa. E credo sia il momento di levare di mezzo gli intermediari.

“Teddy” è una discesa nelle tenebre che suscita emozioni contrastanti: da un lato grande fascino, dall’altro grande paura e angoscia. Il male, lo sapete, entra dove lo si invita e in casa Maxwell ha ricevuto un invito su un piatto d’argento. 

“Teddy” è un romanzo che inizia lentamente poi il ritmo aumenta tra narratori inaffidabili, bambini inquietanti, colpi di scena e assassini. È una corsa oscura verso la verità ed impossibile sottrarsi agli eventi. Il complicato è comprendere cosa stia succedendo. Perché che qualcosa di inquietante stia succedendo è palese, ma credere nei fantasmi è possibile? 

I personaggi mostrano subito la loro vulnerabilità e affezionarsi a Teddy e Mallory è inevitabile. Per Teddy ho provato un desiderio di protezione, avrei voluto abbracciarlo per sottrarlo “alla presenza” che infesta la sua casa. Per Mallory ho provato una gran simpatia e ho fatto il tifo per lei affinché riuscisse del tutto a liberarsi dalla sua tossicodipendenza. A gravare sul suo cuore sono i sensi di colpa per qualcosa successo nel suo passato e che ha dato inizio alla sua dipendenza. La ragazza sta cercando di costruirsi una nuova vita e tutto si complica con Teddy. 

I genitori di Teddy sono persone complesse e si percepisce subito la presenza di qualche segreto celato dietro a un’apparente vita perfetta. 

La storia, siatene certi, vi coinvolgerà e spetta a voi dare un senso logico, se si può parlare di logica, agli eventi; a voi spetta ricostruire, come in un terrificante puzzle, le parti mancanti.

martedì 10 gennaio 2023

RECENSIONE | "Fairy Tale" di Stephen King

“Fairy Tale” è un romanzo dark fantasy nato dal genio di Stephen King. Pubblicato nelle librerie italiane per Sperling & Kupfer, traduzione di Luca Briasco, il romanzo è una storia nera, un’avventura straordinaria e agghiacciante, che presenta tutti gli elementi tipici di una favola: il viaggio dell’eroe, la lotta tra Bene e Male, la magia.  Se siete pronti a vivere un’esperienza emotiva estrema, allora benvenuti nel lato oscuro del “C’era una volta”.

“Fairy Tale” è stato concepito dall’autore durante la pandemia che, ha confessato King, è stato un periodo pieno di paure ed incubi. E proprio durante il lockdown King si chiese:

Cosa potrei scrivere per essere felice? È come se la mia immaginazione avesse aspettato che la domanda venisse posta – ha raccontato King – Ho visto città deserte, ma vive. Ho visto le strade vuote, gli edifici infestati, una testa di gargoyle che giaceva capovolta per strada. Ho visto statue distrutte (di cosa non sapevo, ma alla fine l’ho scoperto). Ho visto un enorme palazzo tentacolare con torri di vetro così alte che le loro punte bucavano le nuvole. Quelle immagini hanno liberato la storia che volevo raccontare.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
Fairy Tale
Stephen King (traduzione di Luca Briasco)

Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 677
Prezzo: € 21,90
Sinossi
Un ragazzo, il suo cane, la discesa in un mondo magico e oscuro. Benvenuti nel lato oscuro del «c'era una volta». Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football. Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età. Sua madre è morta in un incidente stradale quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all'alcol. Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare a entrambi. Un giorno, si imbatte in un vecchio - Howard Bowditch - che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina, nota nel vicinato come «la Casa di Psycho». C'è un capanno nel cortile sul retro, sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori. Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d'accesso a un altro mondo. Una realtà parallela dove Bene e Male combattono una battaglia da cui dipendono le sorti del nostro stesso mondo. Una lotta epica che finirà per vedere coinvolti Charlie e Radar, loro malgrado, nel ruolo di eroi.

Sono sicuro di riuscire a raccontare questa storia. Sono altrettanto sicuro che nessuno ci crederà. Per me va bene così. Mi basta poterla raccontare. Il mio problema – e sono certo che ce l’hanno molti scrittori, non solo i novellini come me – è decidere da dove cominciare.

“Fairy Tale” (Favola) è il 64esimo romanzo di Stephen King e se osservate con attenzione la cover vedrete che quello che a prima vista sembra un occhio è in realtà una scala. Un ragazzo con una lanterna e un cane, scendono i gradini di una scala a chiocciola che porta in un mondo magico e oscuro. È l’inizio della nostra avventura.

Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football. Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età. Sua madre è morta in un incidente stradale, su “quel maledetto ponte”, quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all’alcol. Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare a entrambi. Un giorno, si imbatte in un vecchio, Howard Bowditch, che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina. Nel cortile della casa, sul retro, c’è un capanno sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori.

Da dietro la porta arrivò un rumore di unghie, seguito da uno strano squittio che mi fece drizzare i peli sulla nuca. Non era un suono animale. Non avevo mai sentito niente di simile.

Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, l’uomo si è rotto una gamba cadendo da una scala, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto per tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d’accesso a un altro mondo i cui abitanti sono in pericolo perseguitati da esseri mostruosi che possono distruggere il loro mondo e il nostro. In questo universo parallelo, dove due lune corrono nel cielo e le grandi torri di un palazzo tentacolare squarciano le nuvole, ci sono principesse e principi esiliati che subiscono terribili punizioni. Ci sono cavalli parlanti e grilli intelligenti, pipistrelli che stridono e farfalle monarca in grave pericolo. Ci sono sotterranei e giochi in cui uomini e donne devono combattere fino alla morte per il divertimento del “Fair One”. E c’è una meridiana magica che può tornare indietro nel tempo. Al centro di tutto c’è qualcosa di maligno che dorme nel Pozzo Oscuro e Charlie dovrà affrontarlo se vuole tornare da suo padre.

La vita non è stata facile per Charlie, orfano di madre e con un padre che anestetizza il dolore con l’alcol,  che è riuscito a rimanere “un bravo ragazzo” tanto da non tirarsi indietro quando lo scorbutico signor Bowditch e il suo cane Radar, una femmina di pastore tedesco che ricorda Cujo, hanno bisogno del suo aiuto. L’anziano signore e il suo cane abitano in una casa nota nel vicinato come  “la Casa di Psycho” e determineranno il destino di Charlie che lui affronterà con coraggio. Un destino in cui rimbalza l’eco di molte favole nella loro versione originale, più cruenta e dolorosa, e si percepisce il richiamo di raccapriccianti creature in stile lovecraftiano. Ma non è tutto, se avrete il coraggio di scendere con Charlie i 185 scalini di pietra che portano in un mondo parallelo, potrete trovarvi di fronte a  giganteschi scarafaggi, Kafka insegna, e a mostri acquattati non solo nelle profondità del mondo ma anche nel lato oscuro di un bravo ragazzo come Charlie. Incontrerete anche la principessa Leah, una fanciulla molto bella ma con la bocca trasformata “in una linea bianca annodata”.  I mostri, King lo ripete come un mantra,  non sono soltanto personaggi fantasy, esistono e si nascondono nel nostro quotidiano. Non bisogna mai abituarsi alle cose stupefacenti, nel nostro mondo non dobbiamo mai accettare passivamente ogni cosa perché è nella normalità che il Male può facilmente nascondersi. La prospettiva con cui si guarda le vicende del mondo può rivelare una terribile verità che noi, spesso, facciamo finta di non vedere per poi spaventarci all’improvviso:

Il nostro mondo è seduto sopra un arsenale di armi nucleari che potenzialmente sarebbe in grado di distruggere il pianeta, e se non è magia nera questa, non saprei come altro definirla.

 “Fairy Tale” regala una lettura piacevole con qualche brivido e tanto coinvolgimento nel multiverso creato da King. I mostri non conoscono frontiere, sono presenti ovunque e si muovono all’ombra dei nostri corpi.

“Fairy Tale” è un viaggio sulle montagne russe attraversando più universi e mescolando generi narrativi diversi. La storia è impreziosita con splendide illustrazioni: quelle dei capitoli dispari e dell’epilogo sono realizzate da Gabriel Rodrìguez, le illustrazioni dei capitoli pari sono di Nicolas Delort. È un’avventura in cui il protagonista incontra tante figure dal fascino indiscusso e dovrà combattere, suo malgrado, anche contro una malattia misteriosa e sfigurante chiamata “il Grigio”. I personaggi sono tratteggiati da King con la sua consueta abilità: sembrano davvero persone reali che costruiscono rapporti d’affetto tra di loro. Purtroppo, la vita ne è testimone, si è anche davanti alla malinconica consapevolezza che ogni storia ha una fine, ogni vita è una condanna a morte. Occorre, quindi, fare i conti con il vuoto lasciato da chi non c’è più, con il trascorrere del tempo , con la malattia, con l’amicizia e la morte.

“Fairy Tale” è un romanzo magnetico, un viaggio pieno di emozioni e suggestioni, che trae brividi e sorrisi dal mondo delle fiabe, in un incrocio di destini tra vittime e carnefici, tra “integri” e “predatori”. King narra le passioni più oscure dell’essere umano, narra la loro costante presenza arginata solo dalla speranza che, in questo romanzo, diventa una preghiera che il giovane Charlie rivolge a Dio affinché il padre smetta di bere:

Se farai questo per me, chiunque tu sia, io farò qualcosa per te. È una promessa, e che io possa morire se non la mantengo. Mostrami quello che desideri da me, e io lo farò. Lo giuro.

Nasce da questa promessa un filo d’amore che collega ogni avventura nel nome di quel miracolo che si è realizzato. C’è l’amore di Charlie per suo padre, l’amore per Radar che lo porterà a superare tanti pericoli pur di ritardarne la morte, l’amore per la bella principessa prigioniera del “Grigio”. L’amore ci narra una storia in cui i principi esistono e in un certo qual modo ci rassicurano perché questa fiaba, dal “C’era una volta” oscuro e terribile, ha un finale in cui la speranza simula i battiti del nostro cuore e ci riconcilia con la vita.

giovedì 5 gennaio 2023

RECENSIONE | "Promessa mortale" di Angela Marsons [Review Party]

Buongiorno care lettrici e cari lettori. Auguro a tutti voi un buon anno nuovo! Spero che il 2023 sia un anno piacevolissimo, ricco di salute, prodigo di soddisfazioni e affetto. Tra le novità letterarie vorrei proporvi “Promessa mortale” (edito da Newton Compton) di Angela Marsons, la regina del giallo.

“Promessa mortale” è il nono capitolo della serie che vede protagonista la detective Kim Stone impegnata a indagare su omicidi particolarmente crudeli. È stato facile, per me, affezionarmi al personaggio di Kim. Ogni sua indagine è una storia nera, un’indagine in cui più storie si intrecciano esplorando i temi più oscuri della nostra società.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 6
Promessa mortale (Serie di Kim Stone #9)
Angela Marsons 

Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90
Sinossi
Per la detective Kim Stone non è raro trovarsi di fronte a brutali casi di omicidio, ma stavolta c’è qualcosa di diverso. La vittima infatti è il dottor Gordon Cordell, un uomo dal passato oscuro coinvolto in una precedente indagine, e Kim continua a domandarsi chi potesse desiderarne la morte. Uno strano senso di inquietudine la accompagna mentre muove i primi passi a ritroso nella vita della vittima. Quando il figlio di Cordell finisce in coma in seguito a un drammatico incidente e, pochi giorni dopo, viene rinvenuto il corpo di una donna morta in circostanze sospette, Kim non può fare a meno di ipotizzare un collegamento tra le vittime. Tutti gli indizi sembrano puntare verso il Russells Hall, l’ospedale dove Gordon Cordell lavorava, su cui aleggia un’oscura e impenetrabile rete di segreti e omertà. Se i sospetti della detective Stone dovessero rivelarsi fondati, ad attenderla potrebbe esserci il più spietato serial killer che abbia mai incontrato.


E poi è tutto finito. La bara è nella terra. Mani rassicuranti e confortanti si posano sulle mie spalle. Alcune solo per un istante, altre più a lungo. Tutti vogliono offrire qualcosa, un segnale, una testimonianza del loro dolore. A me, però, non frega niente. Non è da loro che posso trarre conforto. Il mio conforto viene dalla rabbia, la collera calda e bianca che ribolle in ogni poro del mio corpo, in ogni atomo del mio essere. Scaturisce dal mio piano. E dalla mia consapevolezza. La consapevolezza che tutti i responsabili moriranno.

Il male si chiama Vendetta e non ci sarà alcuna pietà per nessuno. Come un vento impetuoso che spazza via ogni cosa, così la squadra di Kim Stone dovrà affrontare le conseguenza della tragica fine dell’indagine precedente, “ Vittime innocenti “, affrontando un serial killer spietato. Chi ha letto l’ottavo capitolo della serie conosce già la tragedia che ha colpito la squadra di Kim, ai pochi che ancora non l’hanno fatto consiglio di recuperare subito il romanzo per meglio comprendere il dolore che offusca gli animi di uomini e donne che lottano quotidianamente contro assassini e criminali ma hanno un cuore. Ogni componente della squadra investigativa elabora il dolore a modo suo. L’evento tragico ha sconvolto tutti e alterato gli equilibri faticosamente raggiunti. Kim si rinchiude in se stessa, non si confida con nessuno e a nessuno dice come si sente mentre lotta ogni giorno con i suoi sensi di colpa. Lei si preoccupa sempre di proteggere la sua squadra come se fosse la sua famiglia.

Aveva fatto quello che faceva sempre, si era ritirata nella sua zona di comfort. Come una tartaruga che ritrae la testa e si rinchiude nel suo guscio.

Tuttavia non c’è tempo per placare il dolore, la lotta contro il male non conosce sosta ed è complicato impegnarsi nelle indagini  quando si ha dentro un turbinio di emozioni che non riescono a venir a galla per infrangere quel silenzio che le amplifica ancor di più. Non parlare di ciò che è successo vuol dire poter continuare a fingere che nulla sia successo. Ma la dura e spietata realtà non fa sconti a nessuno e per la detective Kim Stone è giunto il momento di ritornare in prima linea nella lotta contro la criminalità.  Un brutale caso di omicidio richiama Stone e la sua squadra in servizio. La vittima è il dottor Gordon Cordell, un uomo dal passato oscuro coinvolto in una precedente indagine, e Kim continua a domandarsi chi potesse desiderarne la morte. Uno strano senso di inquietudine l’accompagna mentre muove i primi passi a ritroso nella vita della vittima. Quando il figlio di Cordell finisce in coma in seguito a un drammatico incidente e, pochi giorni dopo, viene rinvenuto il corpo di una donna morta in circostanze sospette, Kim non può fare a meno di ipotizzare un collegamento tra le vittime. Tutti gli indizi sembrano puntare verso il Russells Hall, l’ospedale dove Gordon Cordell lavorava, su cui aleggia un’oscura e impenetrabile rete di segreti e omertà. Se i sospetti della detective Stone dovessero rivelarsi fondati, ad attenderla potrebbe esserci il più spietato dei serial killer che abbia mai incontrato.

“Promessa mortale” è un romanzo dove misteri e sentimenti si incrociano mantenendo viva una suspense ininterrotta fino ai numerosi colpi di scena finali. Una punizione bagnata dal sangue versato da un misterioso serial killer che vuol seppellire “tutti i colpevoli”, per placare la sua sete di vendetta. Due i percorsi narrativi. Da una parte c’è l’indagine per catturare l’assassino seriale, dall’altra c’è la scomparsa di una ragazzina gravemente malata.

“Promessa mortale” è una storia intrigante che affronta il tema della perdita e della gestione umana del dolore. Come sempre i romanzi scritti da Angela Marsons hanno il pregio di andare oltre i casi da risolvere. Sono storie che affrontano temi importanti, fanno riflettere ed emozionare. L’autrice relega quasi in secondo piano gli eventi criminali lasciando la scena alle fragilità e alle emozioni dei personaggi. Incisivi e ricchi di pathos sono i capitoli in cui “prende la parola” lo stesso serial killer per raccontare il lato oscuro della sua rabbia. È una trappola perfetta per il lettore, un microcosmo di dolore e violenza che rappresenta un controaltare alla vita, al perdono e alla speranza. La storia, lo sappiamo, è finzione ma c’è un retrogusto amaro che ci porta a riflettere sulle scelte drammatiche che potremmo, mi auguro mai, esser chiamati a compiere.

Con “Promessa mortale” si conclude un altro viaggio emozionante nel mondo del crimine. Arrivederci alla prossima avventura!