Ciao ragazzi, come procedono le tanto sospirate
vacanze? Qui fa un gran caldo, l’estate è ormai arrivata quindi lasciamoci
tentare da una lettura “da brivido”, da un noir molto particolare. Lasciamoci
tentare da
”L’Autore” di Fabio Girelli, golem Edizioni.
Genere: Romanzo
Editore: Golem Edizioni
Editore: Golem Edizioni
Pagine: 264 p.
Prezzo: € 16,00 Cartaceo
Trama:
Levin Alfieri è il medico legale incaricato di eseguire l'autopsia su Alberto Garlanda, la Iena, l'uomo che ha sconvolto il mondo con la sua ferocia, il cannibale che contattava le sue vittime attraverso il web per poi convincerle a sottomettersi ai suoi perversi appetiti. Alberto Garlanda è appena stato ucciso in uno scontro a fuoco con la Polizia e ora il suo cadavere è disteso su un tavolo d'obitorio. Levin Alfieri guarda quel corpo immobile: cosa distingue il mostro dagli altri uomini? Esita solo un istante, poi inizia il suo lavoro. La routine è quello che salva gli uomini quando devono compiere lavori che turbano e che possono sconvolgere gli animi ma di colpo questa viene interrotta e lascia il posto a un terrore senza fine. Da quel momento scatta una convulsa corsa contro il tempo, una macabra caccia al tesoro lungo una scia di sangue che sembra far ripercorre la trama di Anna Karenina, il grande romanzo russo a cui Levin e i suoi due fratelli, Stepan e Vronskij, devono il proprio nome.
Levin Alfieri è il medico legale incaricato di eseguire l'autopsia su Alberto Garlanda, la Iena, l'uomo che ha sconvolto il mondo con la sua ferocia, il cannibale che contattava le sue vittime attraverso il web per poi convincerle a sottomettersi ai suoi perversi appetiti. Alberto Garlanda è appena stato ucciso in uno scontro a fuoco con la Polizia e ora il suo cadavere è disteso su un tavolo d'obitorio. Levin Alfieri guarda quel corpo immobile: cosa distingue il mostro dagli altri uomini? Esita solo un istante, poi inizia il suo lavoro. La routine è quello che salva gli uomini quando devono compiere lavori che turbano e che possono sconvolgere gli animi ma di colpo questa viene interrotta e lascia il posto a un terrore senza fine. Da quel momento scatta una convulsa corsa contro il tempo, una macabra caccia al tesoro lungo una scia di sangue che sembra far ripercorre la trama di Anna Karenina, il grande romanzo russo a cui Levin e i suoi due fratelli, Stepan e Vronskij, devono il proprio nome.
Prima di parlarvi di questo noir “made in Italy”,
vorrei ringraziare Francy del blog “Never Say Book” per aver organizzato un
bellissimo giveaway che mi ha dato l’opportunità di vincere una copia cartacea
di un libro sconvolgente: “L’Autore”.
Fin dalle prime pagine non c’è scampo per il
lettore che si trova calato in una realtà inquietante e agghiacciante. Pagina
dopo pagina senti il “fiume nero” dell’angoscia, della paura, crescere sempre
più e ti credi al sicuro dietro una diga, costruita con i mattoncini della
razionalità, che ti difende dall’ignoto. Poi inizi a sentire dei sinistri
scricchiolii, tutto intorno a te vacilla, brecce sempre più profonde squarciano
la diga e l’inevitabile avviene: crollano le difese, la razionalità lascia il
posto al coinvolgimento totale, “il fiume nero” t’investe e non puoi far altro
che precipitare con i protagonisti. A ogni pagina pensi di aver capito qualcosa
dell’intricata storia per accorgerti, subito dopo, che molteplici possibilità
disegnano una narrazione originale, con un susseguirsi serrato di avvenimenti
incastrati alla perfezione. Mai un attimo di tranquillità, le emozioni
viaggiano a mille, il mondo reale mostra la “forza del male” superando la più
sfrenata fantasia.
“Io non ho mai odiato nessuno.
Nemmeno mia madre.
Tante persone normali l’avrebbero fatto, al posto
mio.
Io no.
Ma io non sono una persona normale.
Io sono l’Autore.”
La trama di questo thriller è ricca, ben
articolata, con una solida struttura e interessanti incursioni nella psiche dei
protagonisti descritti in modo pregevole. Patologia e vita si fondono, nessun confine, il male è ovunque.
Torino:
Levin Alfieri, medico legale, deve eseguire un’autopsia. Sul tavolo dell’obitorio,
in attesa dell’esame autoptico, c’è il cadavere di “ Alberto Garlanda: il
cannibale o la Iena, come l’aveva soprannominato la stampa. Era l’uomo che
aveva ucciso e mangiato Marco Deodato...Era l’uomo che registrava le sue gesta con una piccola videocamera, per
potersi poi rivedere comodamente in poltrona, magari dopo il lavoro.”
La Iena ha sconvolto il mondo con la sua ferocia, ora giace morto davanti a Levin. La morte pone la parola fine a queste atrocità? No. Durante l’autopsia succede qualcosa che darà il via a un incubo, a una corsa contro il tempo per salvare vite umane. Ogni pagina ha vita propria, i personaggi si muovono in sincrono con la follia de “L’Autore”. Ma chi muove le fila di questa follia? Il finale vi lascerà stupiti: l’Autore si rivelerà con la platealità delle menti malate.
La Iena ha sconvolto il mondo con la sua ferocia, ora giace morto davanti a Levin. La morte pone la parola fine a queste atrocità? No. Durante l’autopsia succede qualcosa che darà il via a un incubo, a una corsa contro il tempo per salvare vite umane. Ogni pagina ha vita propria, i personaggi si muovono in sincrono con la follia de “L’Autore”. Ma chi muove le fila di questa follia? Il finale vi lascerà stupiti: l’Autore si rivelerà con la platealità delle menti malate.
In questo romanzo, tra brividi e paura, si va alla
scoperta dei mostri che si annidano sotto le apparenze più normali e
quotidiane. Ogni pagina è una scarica di adrenalina.
“Si tende sempre a credere che il male si compia
in un qualche luogo distante dal mondo. E invece non è così. E’ sempre più
vicino di quanto si possa immaginare.”
I fratelli Alfieri, Stepan e Levin, dovranno
affrontare un “evento eccezionale, un ritrovamento eccezionale” e ciò
sconvolgerà l’ordine delle loro vite. Tutto in questa storia si mostra “potenzialmente”
pericoloso: la realtà supera l’immaginazione, suscitando in chi legge forti
emozioni, ansia, paura. L’intreccio è complesso ma fluido, il ritmo vertiginoso
e avvincente, continui i colpi di scena, c’è il gusto per la violenza e la
consapevolezza, nel lettore, di essere al sicuro al di là della storia. Mi sono ritrovata, quindi,
emotivamente coinvolta, testimone della follia tradotta nella concretezza di
frasi che designano una realtà spaventosa, una realtà che vede la tecnologia
(la rete, il mondo digitale) mezzo per veicolare gli eventi. Lo scrittore
esprime in modo egregio, la sofferenza, la rabbia, il male, l’angoscia. C’è un
motivo dietro a tanta violenza? Con una sapiente sfasatura di piani temporali,
Fabio Girelli, riesce a creare una continua tensione e tiene desta l’attenzione
e la curiosità del lettore. L’uomo vestito della sua follia si sente libero di
poter esprimere le proprie tensioni e si sente appagato, quasi “felice”: il
rischio, l’infrazione delle leggi sociali, il dare libero sfogo ai suoi
istinti, lo rendono deforme agli occhi della società ma realizzato. La Iena
deve soddisfare i suoi appetiti:
“Vostra madre, quando ancora si lasciava
corteggiare, mi ha riempito la testa con i suoi poeti russi e la sua bella Anna
Karenina. Dice che in quel libro si può trovare ogni sentimento umano…Tutte
quelle emozioni le avreste dovute provare voi, una dopo l’altra. Otto in tutto,
tante quante sono le parti in cui è diviso il romanzo. E in ognuna di esse
risalta una delle emozioni primarie. Le conoscete?”
Quando leggerete il libro, vi renderete conto che
la storia evolve in uno schema ben definito attraverso le fasi della Gioia, il
Disgusto, la Rabbia, la Tristezza, la Paura, l’Attesa, la Rassegnazione, la
Sorpresa e l’Epilogo. E’ questo lo schema che l’Autore impone alle sue vittime,
nessuna tregua, nessun ripensamento. Riusciranno i nostri protagonisti a
sottrarsi a tutto ciò o diventeranno pedine inconsapevoli di un grandioso piano
del Male? Non vi resta che leggere e leggere: pagina dopo pagina, tortura dopo
tortura, tutto il romanzo si trasformerà nell’attesa di “un qualcosa” che
accadrà e che rivelerà chi si nasconde dietro “L’Autore”. Il finale è crudele,
inaspettato.
Vorrei concludere la recensione facendo una breve
riflessione. Ultimamente ho letto, con mio immenso piacere, vari thriller made
in Italy. Finalmente il noir veste il tricolore e conquista un pubblico di
lettori abituati a romanzi d’oltreoceano. Il Male è ovunque e mi piace “leggere
italiano”.