Salve a voi popolo di lettori.
Alcuni giorni fa, guardando la vetrina di una
libreria, ho visto in bella mostra un libro che ha subito attirato la mia
curiosità. E’ un libro dalla cover, per me, seducente perché mi ha subito fatto
pensare alle atmosfere di paese dove, in un tempo ormai lontano, le donne
ricamavano o cucivano sedute davanti alle loro case, chiacchierando dei fatti
altrui. Quindi contravvenendo al sempre valido consiglio che non bisogna mai
acquistare un libro per la copertina, ho fatto finta di non ascoltare “la
vocina interiore” che mi richiamava all’ordine e , detto fatto, ho acquistato
“Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti”
di Andrea Vitali edito Rizzoli.
Autore: Andrea Vitali
Genere: Rizzoli su Amazon
Pagine: 340 p.
Prezzo: € 18,50
Trama:
Bellano 1916. In una fredda serata di metà dicembre una fedele
parrocchiana, la Stampina, si presenta in canonica: ha urgente bisogno
di parlare con il prevosto. Suo figlio Geremia, che in trentadue anni
non ha mai dato un problema, da qualche settimana sembra aver perso la
testa per una donna: vuole sposarla o si butterà nel lago. L'oggetto del
suo desiderio è Giovenca Ficcadenti, che insieme alla sorella Zemia ha
appena aperto in paese un bottonificio, suscitando un putiferio di
chiacchiere e sospetti. Come fanno ad avere prezzi così bassi per
prodotti così buoni? Qual è l'origine di quel "Premiata" di cui fregiano
la loro ditta? Quali traffici nascondono il giovedì sera? E come si può
impedire all'ingenuo Geremia di finire vittima di qualche inganno? Sul
loro passato si allungano molte ombre e servirà tutta l'astuzia dei
compaesani - ma anche la loro ironia - per evitare guai più seri.
STILE: 9
STORIA: 9
COPERTINA: 9
E brave le sorelle Ficcadenti! Che mente!
1915 siamo a Bellano, ridente comune italiano
situato sulla sponda orientale del Lago di Como di manzoniana memoria.
La Grande Guerra fa da sfondo alle vicende delle
sorelle, anzi sorellastre, Ficcadenti: Giovenca, bella come il sole, e Zemia
brutta brutta che “a incontrarla di notte c’era da credere che i morti ogni
tanto uscissero dalla tomba”. Un giorno le “sorelle”giungono in paese per
inaugurare la loro merceria:
“La Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti
È lieta di annunciare
La sua prossima apertura
Il giorno Mercoledì I° Dicembre
Merci di prima qualità e prezzi imbattibili
Vi attendono”
Ma chi sono queste sorelle?
Perché di loro non
si sa niente?
Basta il loro arrivo, a Bellano, per dar vita a
un turbinio di chiacchiere e sospetti. Perché la loro ditta è definita
“Premiata”? Come mai la merce di alta qualità è venduta a prezzi così
concorrenziali? Perché la Giovenca, ogni giovedi, si allontana da Bellano la
mattina presto per farvi ritorno a sera?
Quanti interrogativi animano le
giornate dei bellanesi e soprattutto una fedele parrocchiana, la Stampina,
che sembra perdere il lume della ragione quando suo figlio Geremia, per tutti “lo
scemo del villaggio”, annuncia di voler sposare la Giovenca. Se non riuscirà
nel suo intento, il ragazzo si butterà nel lago ponendo fine alla sua misera
vita. Come risolvere la questione, a chi rivolgersi? Niente di più facile: la
Stampina si reca in canonica per richiedere l’aiuto di Don Primo Pastore il
prevosto del paese.
Iniziano così delle indagini che vedranno
coinvolti la perpetua, il brigadiere…e i mille occhi del paese.
Pian piano la verità verrà svelata, una verità
inquietante, un piano diabolico, in cui Geremia è una pedina sacrificale.
Leggendo questo romanzo mi sono ritrovata in una
storia di altri tempi. Tempi lontani ma vividi e presenti per Andrea Vitali che
descrive la vita e le voci di paese con molta maestria. La figura del prevosto
è tratteggiata con precisione e un tocco d’ironia, c’è poi la perpetua,
Rebecca, che vede “ovunque il fiammeggiare del diàol bestia”; il maresciallo
dei Regi Carabinieri Aristemo Citrici sempre pronto a intervenire per garantire
la quiete pubblica. Quanti nomi strani
in questo romanzo. La Stampina, la Giovenca, il Pazienza, Rigorina, Estatina
Sommagiunta, il Trionfa.
Nomi propri molto particolari che descrivono in primis
il personaggio indicandone le caratteristiche fisiche o morali. Tutti hanno un
ruolo ben preciso nell’evoluzione degli eventi che vengono narrati alternando
il presente e il passato in modo da ricomporre un mosaico fatto di verità e di
bugie. In fondo nessuno mente ma ogni personaggio dice la sua verità condita
dalla propria morale che riflette l’arguzia di coloro che hanno un piano ben
preciso da portare avanti e vi si dedicano con assoluta devozione.
“Tieni per te il segreto delle tue azioni e sarai
tu l’unico giudice di te stesso”.
Tra le
pagine di questo romanzo ritroverete la Provincia fonte di innumerevoli storie
che si intrecciano abilmente in un rincorrersi di strategie messe in atto a
cuor leggero. La lettura è piacevole, molti i detti dialettali e i proverbi,
spassose alcune pagine in cui i personaggi riflettono ed espongono le loro
teorie come “Lo sviluppo del ravanello” formulata da Rigorina per spiegare a
Giovenca “certe cose della vita”.
Piacevolissimi alcuni modi di dire che racchiudono la
saggezza popolare:
“Il prevosto era nelle pettole”
“Scopa nuova,
scopa bene”
“Chi muore giace, chi vive si dà pace”
“Di venere e di marte né
si sposa né si parte”
“Via el gàt, bàla i ràt”
Questo libro si legge velocemente ma vi
consiglio di gustare lentamente la caratterizzazione dei personaggi, il loro
“pensare” e il rapportarsi con una quotidianità sempre diversa a seconda dei
punti di vista. Le menti geniali elaborano continuamente strategie “di vita”,
imbrogli e sotterfugi si rincorrono vivacemente, tutto all’ombra del tempo che
fu!
Vi trascrivo alcuni commenti su questo libro che,
come riportato sull’aletta sinistra della cover, “ è come le chiacchiere di
paese: quando inizia non si può più fermare”:
“Di fronte a uno che sa raccontare, che ha la
felicità del racconto, ti senti grato.” -Andrea Camilleri
“I suoi libri sono premiatissimi: dal pubblico
che li attende e dalle giurie letterarie che li annunciano ogni volta come una
rivelazione.”
-Concita De Gregorio, “la Repubblica”