mercoledì 30 aprile 2014

WWW Wednesdays #29

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)

-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)

-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)



What are you currently reading?
"Joyland" di  Stephen King

What did you recently finish reading? 
 
 
"Cento giorni di felicità" di Fausto Brizzi

What do you think you’ll read next?   
                           

"Acciaiodi Silvia Avallone
"La notte di Praga" di Philip Kerr

domenica 27 aprile 2014

RECENSIONE "Il segreto della libreria sempre aperta" di Robin Sloan


Ciao ragazzi, oggi vorrei parlarvi di un libro che ha raccolto giudizi più che positivi dalla critica.
“Irresistibile” NEWSWEEK; 
“Delizioso” The Washington Post;
“Il mix è affascinante, la trama difficilmente inquadrabile in un genere, il risultato felice” Il Mattino;
“Un’avventura surreale, una detective story esistenziale e un armadio delle meraviglie che ti lascia senza fiato” NEWSDAY.
Così, curiosa come sono, ho ceduto al fascino di questi commenti e, complice una copertina intrigante, ho acquistato:
“Il segreto della libreria sempre aperta” 
di Sloan Robin edito Corbaccio.


Autore: Robin Sloan
Genere: Romanzo
Editore: Corbaccio
Pagine: 306 p.
Prezzo: € 16,40 Cartaceo
€ 9,99 Ebook

Trama: La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l'hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno... di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all'inizio. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a consultare e prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. È evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa... Clay si butta a capofitto nell'analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici più o meno nerd, più o meno di successo, fra cui una bellissima ragazza, geniaccio di Google... E quando alla fine si decide a confidarsi con il proprietario della libreria, il signor Penumbra, scoprirà che il mistero va ben oltre i confini angusti del negozio in cui lavora... Fra codici misteriosi, società segrete, pergamene antiche e motori di ricerca, Robin Sloan ha cesellato un romanzo d'amore e d'avventura sui libri che lancia una sfida alla nostra curiosità, al nostro desiderio di un'esperienza nuova ed elettrizzante. Un viaggio in quell'universo magico che è una libreria.




STILE: 6
STORIA: 6
COPERTINA: 7



 

 “Spinsi la porta a vetri del negozio. Una campanella tintinnò cristallina sopra la mia testa mentre entravo con circospezione. All’interno: immaginate la forma e le dimensioni di una normale libreria, ma adagiata su una parete. Quel posto era spaventosamente stretto e vertiginosamente alto, con gli scaffali che arrivano fino al soffitto. Tre piani di volumi e forse anche di più…I ripiani si confondevano con le ombre, sembrando proseguire all’infinito.”
Clay Jannon, web designer di San Francisco, a causa della crisi perde il posto di lavoro. Un giorno il destino guida i passi del giovane davanti alla vetrina di una libreria in cui è posto un cartello con la scritta:”Cercasi commesso. Turno di notte. Competenze specifiche. Buoni incentivi”. Clay riesce ad ottenere l’incarico di commesso. Ci sono però delle regole, elencate dal sig. Penumbra, proprietario della libreria, che Clay deve rigorosamente rispettare. Sono tre regole molto rigide.
1) Devi essere sempre qui dalle dieci di sera alle sei del mattino, con la massima puntualità.   Non è concesso alcun ritardo. Non puoi uscire in anticipo.
2) Non ti è permesso sfogliare, leggere o esaminare in altro modo i volumi sulle scaffalature. Ti devi limitare a cercarli e consegnarli ai membri, punto e basta.
3) Devi registrare con precisione ogni prestito. La data e l’ora. L’aspetto del cliente. Il suo umore. Il modo in cui richiede il libro. Se sembra ferito o dolorante. Se ha un rametto di rosmarino infilato nel cappello. E così via.
Così Clay trova un lavoro ma diventa parte attiva di un mistero le cui radici affondano nel passato. In questa libreria accadono cose strane: i clienti sono pochi, sempre gli stessi, non comprano mai nulla, si limitano a prendere in prestito o consultare dei libri antichi collocati su scaffali altissimi. Ben presto il giovane e i suoi amici nerd, si troveranno coinvolti nella ricerca di codici per decriptare un misterioso messaggio che indica come trovare l’immortalità. Una società segreta, la Costola Intatta, e i suoi adepti, cercano da circa 500 anni, questa chiave per decifrare il Codex Vitae di Aldo Manuzio.  Riusciranno i giovani nerd nell’impresa?
Questo romanzo, scritto con un linguaggio da programmatore informatico, non mi ha convinta del tutto. La storia ha un ritmo lento, il mistero non coinvolge, non c’è suspense. I personaggi sono tutti funzionali alla risoluzione di un mistero che la Confraternita cerca di risolvere da secoli. 
Forse non ho ben compreso lo spirito del libro ma, sinceramente, mi aspettavo di più. Ben venga il rapporto tra passato e presente, tra antichi tomi e moderni ebook, tra il mondo classico legato ai libri e il mondo virtuale con i social network pronti a interagire con tutti. Tuttavia non c’è feeling in questa storia, ogni pagina contiene continui riferimenti a Google, ai libri elettronici, al mondo di Twitter. Si comprende subito che lo scrittore ama le nuove tecnologie, appartiene a una generazione moderna e computerizzata. Io amo i racconti in cui è la “parola” ad essere protagonista, mi piace esser sedotta dal suo fascino, amo diventare parte attiva di un racconto provando sensazioni e confrontandomi con un modo di comunicare autentico, personale senza condizionamenti esterni. Le parole esprimono la nostra personalità, il modo in cui le usiamo mostrano il nostro modo di percepire il mondo, reale o immaginario, mostrano il nostro “essere”. Il linguaggio tecnico, parte integrante della nostra realtà, lo riservo a delle aree lavorative ben precise. Nei libri voglio trovare un giusto equilibrio tra modernità e sensibilità. Voglio capire ciò che leggo, ho bisogno di esser coccolato da chi scrive per riconoscere quel carisma particolare che permette allo scrittore di brillare nei suoi scritti.

Tuttavia questo libro ha un pregio: Aldo Manuzio.
Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo, viveva, a Venezia, Aldo Manuzio. Egli  era umanista e uomo di cultura ed è considerato il primo editore in senso moderno. Dopo aver introdotto tecniche tipografiche, oggi  ancora in uso, Manuzio iniziò a contraddistinguere i suoi prodotti cartacei con un marchio i cui simboli riconducevano al motto “Festina Lente”.


Questo motto era presente sulle monete romane del I secolo. Manuzio ne interpretò il significato adattandolo alla sua attività: procedere con l’editoria miscelando in modo ottimale “urgenza e pazienza” doti fondamentali per comunicare bene con un nuovo strumento. Occorre infatti, la solidità dell’ancora e la velocità del delfino: bisogna percorrere una nuova strada per la diffusione dei libri, senza indugi ma con cautela.
Sicuramente questo libro è l’esempio di un bestseller annunciato, giornalisti e testate importanti ne hanno decretato il successo esaltandone i personaggi, la trama, il mistero. Forse, proprio per questo le aspettative erano alte o “Non era il libro giusto al momento giusto”. Sicuramente consiglio questo libro a chi ama la tecnologia e il suo linguaggio, io ritorno tra i miei vecchi libri cartacei sicura di trovare un mondo immaginario ma accarezzato da una miriade di sentimenti. Senza indugi, ma con cautela, è bene guardare al futuro ma io, nel passato cartaceo, ci sto assai bene! Festina Lente a voi tutti.

lunedì 21 aprile 2014

RECENSIONE "I protettori dell'oracolo - Luce" di Patrisha Mar

Le grandi storie lasciano sempre un segno nel cuore di noi lettori che rimaniamo incantati e commossi. Scrivere è un’arte che coinvolge mente e cuore, c’è impegno e dedizione, c’è il voler trasmettere qualcosa di se, c’è il desiderio di voler affidare parte di noi all’eternità. Scrivere è una sfida continua, una sfida che Patrisha Mar ha vinto. Come? Superando se stessa con il secondo e conclusivo volume della duologia paranormal romance “I Protettori dell’Oracolo”.  Il primo romanzo “I Protettori dell’Oracolo-Buio” aveva lasciato tutti noi sotto l’effetto di una magia di parole e di emozioni. 
Luce è il continuum: intrigante e coinvolgente. 
Luce è il destino che si avvera.


I Protettori dell’Oracolo - Luce

Autrice: Patrisha Mar

  DUOLOGIA I Protettori dell'Oracolo  
#1 Buio [recensione]
#2 Luce

Editore:Youcanprint
Pagine: 196 p.
Prezzo: € 14,00 Cartaceo | € 2,99 Ebook

Trama: La guerra contro i Notturni si fa più sanguinosa. Qualcuno trama nell'ombra, un nemico misterioso e mortale che con il suo potere vuole distruggere i Protettori. I cacciatori non possono abbassare la guardia, possono solo combattere con tutte le loro forze l'oscuro pericolo. 
Ma per i fratelli Nicholls è anche giunto il momento di guardare in faccia la realtà, di prendere decisioni vitali per la loro sopravvivenza, decisioni che segneranno il loro cammino. 

Potrà l'amore per Joseph Fitzroy domare il cuore impavido di Bernadette e permetterle di lasciarsi andare con fiducia e passione ai propri sentimenti? 

E la forza interiore e la dolcezza di Cassandra Philps potranno fare breccia nel cuore di Benjamin e portare la luce nel buio della sua anima?

Sacrificio, potere, amore, passione, sofferenza, coraggio e lealtà sono gli ingredienti di questo secondo e conclusivo romanzo de "I Protettori dell'Oracolo". Scoprite insieme ai suoi personaggi l'avvincente epilogo di una duologia che vi rimarrà nel cuore. 



STILE: 9
STORIA: 9
COPERTINA: 8




“E venne il giorno della guerra, una guerra combattuta in segreto…il mistero divenne leggenda, e la leggenda un ricordo lontano.”


Leggere le opere di Patrisha è sempre un piacere perché tra le pagine si evince il suo amore per la scrittura, il suo esprimersi fluido e travolgente, il suo modo di dar vita a dei personaggi che sembrano reali, perfettamente creati da una mente brillante  che riesce a stabilire un rapporto diretto con il lettore. 

Mi piace leggere Patrisha perché riesce a trasformare i suoi pensieri fantasiosi in trame letterarie. La scrittrice ha la capacità di creare molte “figure umane” diverse tra loro, ma narrate con dolcezza e vigoria. Dalle pagine del romanzo si sprigiona un fluido magnetico, ipnotico, che seduce il lettore che non oppone alcuna resistenza a tale fagocitosi letteraria. 

Ripercorriamo la traccia narrativa: in una Londra vittoriana avevamo lasciato i Protettori, Bernadette e Benjamin Nicholls, che combattevano i Notturni, entità mostruose e misteriose  “in evoluzione”. Ora, in Luce, assistiamo al destino che si compie attraverso la passione, il coraggio, l’amore che tutto rende possibile. Bernadette e Joseph Fitzroy, Cassandra e Benjamin sono i nostri eroi: fragili e forti, dal cuore puro ma impulsivi e affascinanti, passionali e romantici, pronti a tutto per porre fine a una guerra che ha origini misteriose. La storia evolve con ritmo serrato, molti i colpi di scena, vengono svelati fatti che appartengono a un passato lontano, un passato che si ripercuote nel presente come un folle gioco tra amanti lontani. Non c’è sicurezza alcuna, il Male non conosce divieti, ma aspetta che la sua vittima ritorni tra le sue braccia. A cosa mi sto riferendo? Parafrasando Battisti: “Lo scoprirete solo leggendo”.

“Luce” merita la vostra attenzione e vi accorgerete di come questo romanzo dosi in modo perfetto amore e guerra, lealtà e tradimenti, sospetti e certezze. L’excipit è soddisfacente ma ho subito percepito un’acuta nostalgia per quel mondo, fantasioso eppur così reale, racchiuso tra le pagine del libro.  

Patrisha è una scrittrice dalla mente brillante e creativa, lei sogna a occhi aperti e trasmette le sue emozioni nei personaggi che assumono vita propria, si evolvono, e riescono a sprigionare mille emozioni. La scrittrice è una narratrice di emozioni, “mostra” le sue storie con uno stile diretto creando un filo diretto tra lettore e scrittore. Le parole di Patrisha volano nel mondo della poesia e si fermano nei nostri cuori dove rimarranno per sempre, attenti custodi di emozioni. “Luce” è un romanzo-incantatore, io l’ho letto con l’avidità di chi vuol “sapere” e con la tristezza del distacco. Ho già scritto che questo romanzo chiude la duologia “I Protettori dell’Oracolo” e mi dispiace dire addio ai Protettori, a The Phoenix, ai Notturni. Si, avete letto bene, anche i Notturni hanno un loro fascino tenebroso ma pur sempre di fascino si tratta. Mi piacerebbe se Patrisha scrivesse un altro romanzo sviluppando i frammenti di storie che ha seminato lungo il cammino. Infatti i ragazzi, protagonisti di “Luce”, sono un ottimo esempio di come, nella vita, non bisogna mai arrendersi davanti alle difficoltà, fisiche e materiali, che rendono arduo il cammino verso la realizzazione di se stessi. 

Sicuramente sentiremo ancora parlare di questa scrittrice che mette il cuore nei suoi romanzi. Possiamo affermare che Patrisha ha talento ma questo “dono” è coltivato con uno studio continuo fatto di dedizione, passione, determinazione. Scriveva Joseph Joubert:

“Per scrivere  un bel libro sono necessarie tre cose: il talento, l’arte e il mestiere; cioè la natura, l’operosità e l’abitudine.”

Patrisha Mar racchiude in se questi talenti e io le auguro “Nulla dies sine linea” “Nessun giorno senza una linea (Plinio il Vecchio)” Nessun giorno senza scrivere. Dulcis in fundo vorrei ringraziare la scrittrice per aver citato il mio blog al temine del suo libro”I Protettori dell’Oracolo-Luce”. E’ stata una piacevole sorpresa e un sussulto d’orgoglio. Grazie :)

venerdì 11 aprile 2014

RECENSIONE "Il richiamo del cuculo" di Robert Galbraith


Lasciata la bacchetta magica di Hogwarts memoria, dopo essersi cimentata nel coinvolgente romanzo “Il Seggio Vacante”, la scrittrice J. K. Rowling, con lo pseudonimo di Robert Galbraith, ha dato alla luce un romanzo giallo che ha suscitato pareri controversi tra i lettori.  
“Il Richiamo del Cuculo” 
(titolo originale: The Cuckoo’s Calling) edito Salani,  è un romanzo dai toni pacati che induce a una lettura piacevole senza picchi adrenalinici e devastanti colpi di scena.


(Serie di Cormoran Strike #1)

Autore: Robert Galbraith 
Editore: Salani
Pagine: 464 p.
Prezzo: € 16,90

Trama:

Il primo caso per Cormoran Strike in questo romanzo di esordio di Robert Galbraith, pseudonimo di J.K. Rowling, autrice della serie di Harry Potter e de "Il seggio vacante". Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all'ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l'ha schiacciata. Un page turner tra le cui pagine è facile perdersi, tenuti per mano da personaggi che si stagliano con nettezza. Ed è ancora più facile abbandonarsi al fascino ammaliante di Londra, che dal chiasso di Soho, al lusso di Mayfair, ai gremiti pub dell'East End, si rivela protagonista assoluta, ipnotica e ricca di seduzioni.




STILE: 9
STORIA: 9
COPERTINA: 8





Prima di cominciare a leggere il libro  mi sono soffermata un attimo a riflettere sul significato del titolo del romanzo. Tale riflessione è stata indotta da una spiegazione naturalista del concetto di “Parassitismo di cova” che ho letto sul blog “Thriller Cafè”. Così ho digitato il nome “Cuculo” e ho scoperto che…Il cuculo è un uccello della famiglia Cuculidae ed è caratterizzato da un modo molto particolare di agire. Già Aristotele, circa 2300 anni fa, aveva osservato il comportamento curioso di questo uccello. Ma è con Edward Jenner che venne spiegato il motivo per cui il cuculo non nidifica. 


Infatti questo uccello depone il proprio uovo all’interno del nido di altri uccelli, alla schiusa il piccolo “infiltrato” si sbarazza delle altre uova presenti nel nido. I genitori adottivi vengono ingannati e nutrono il cuculo come se fosse “il loro unico nidiaceo”. Quindi il piccolo cuculo prende tutte le attenzioni della madre adottiva a danno degli altri.

Spero di non avervi annoiato con questa notizia “naturalista” ma quando leggerete il romanzo comprenderete quanta similitudine vi sia tra il comportamento di questo uccello e il comportamento di uno dei personaggio del libro: Lula Landry detta Cuckoo!
Fin dalle prime pagine del libro è ben evidente il ritmo pacato degli eventi che, con precisione certosina, delineano subito una storia che vede al centro dell’attenzione lui, il detective anti-eroe, Cormoran Strike.  Egli è un veterano della guerra in Afghanistan, ha subito l’amputazione parziale di una gamba e dopo aver lasciato l’esercito si è dedicato all’attività investigativa senza molto successo. 
Cormoran è un uomo complesso dalla mente acuta, ma deve fare i conti con una vita non facile. Infatti il detective è stato lasciato dalla sua storica fidanzata, non ha il becco di un quattrino, bivacca nel suo ufficio, la sua vita sociale è zero pur avendo un padre celebre con cui non ha mai avuto rapporti di alcun genere. Un giorno, nel suo ufficio piccolo e trasandato, arriva Robin segretaria interinale. Sarà il destino ma con Robin giunge anche un cliente danaroso, John Bristow, che affida a Cormoran  un’indagine molto delicata.  Egli dovrà provare che la morte di Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, non è stato un suicidio ma un omicidio. L’indagine si presenta subito complessa e i vari testimoni sono simboli di una società persa dietro al Dio Denaro e pronti a tutto per ottenere fama e successo. Con pazienza e costanza Strike comincia a ricomporre il puzzle dell’atto delittuoso e le sorprese non mancheranno. Pian piano ogni tessera del puzzle andrà a posto mostrandovi una visione d’insieme che vi sorprenderà senza procurarvi, però, un picco di adrenalina. “Il richiamo del Cuculo” è una lettura pacata ma mai noiosa. I personaggi, vari e complessi, sono lo specchio di un mondo basato sugli interessi economici in cui i sentimenti sono banditi. Cormoran si destreggia, con un fisico possente e l’andamento a volte claudicante, tra il mondo dorato della moda e le verità seppellite sotto cumuli di menzogne.

Fin da subito mi è piaciuta la figura dell’investigatore “Imperfetto” con debolezze fisiche e incertezze sul futuro che lo rendono “umano e sensibile”. 
La sua mente analizza, colloca, deduce con un acume pratico e realistico. E’ il detective che durante le conversazioni-indagini-interrogatori tira fuori, con gesto abituale, il taccuino che rende i testimoni sempre nervosi e sospettosi. Al suo fianco c’è Robin, segretaria sensibile e intraprendente. La coppia investigativa è ben equilibrata, il lavoro di squadra rende le indagini dinamiche e l’evoluzione della storia procede con buona pace del lettore che si gode una piacevole lettura. I personaggi sono molti, alcuni prevedibili nei loro comportamenti, altri ancora in fase evolutiva. Infatti la coppia investigativa Cormoran-Robin ci riserverà, sicuramente, molte sorprese nei prossimi romanzi che li vedrà ancora impegnati nella risoluzioni di casi complicati e mai banali. “Il richiamo del Cuculo” è un romanzo che si legge con piacere. Il lettore si ritroverà tra le atmosfere londinesi nel mondo spregiudicato e crudele di stilisti e modelle. Molti sono i temi trattati iniziando dall’adozione al difficile rapporto tra genitori e figli, dall’assenza di regole e sentimenti all’uso di stupefacenti, dai comportamenti crudeli ai ricatti. Tutto ciò tende a distruggere chi è meno temprato, chi è più debole. Il soggetto forte, mentalmente deviato, può voler essere l’unico della nidiata a ricevere le cure parentali. Solo “uno”, solo “Il richiamo del Cuculo”.

Curiosità
L’autrice ha dichiarato che le avventure di Cormoran continueranno. E’ già prevista l’uscita il 14 giugno 2014  in lingua inglese del secondo capitolo della saga del detective  Strike. Il titolo sarà “The Silkworm” ( in italiano: Il baco da seta) edito dalla casa editrice Little, Brown & Company. Sarà un altro successo?

sabato 5 aprile 2014

RECENSIONE "Premiata Ditta sorelle Ficcadenti" di Andrea Vitali


Salve a voi popolo di lettori.
Alcuni giorni fa, guardando la vetrina di una libreria, ho visto in bella mostra un libro che ha subito attirato la mia curiosità. E’ un libro dalla cover, per me, seducente perché mi ha subito fatto pensare alle atmosfere di paese dove, in un tempo ormai lontano, le donne ricamavano o cucivano sedute davanti alle loro case, chiacchierando dei fatti altrui. Quindi contravvenendo al sempre valido consiglio che non bisogna mai acquistare un libro per la copertina, ho fatto finta di non ascoltare “la vocina interiore” che mi richiamava all’ordine e , detto fatto, ho acquistato  
“Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti” 
di Andrea Vitali edito Rizzoli.






Autore: Andrea Vitali
Genere: Rizzoli su Amazon
Pagine: 340 p.
Prezzo: 18,50

Trama:
Bellano 1916. In una fredda serata di metà dicembre una fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta in canonica: ha urgente bisogno di parlare con il prevosto. Suo figlio Geremia, che in trentadue anni non ha mai dato un problema, da qualche settimana sembra aver perso la testa per una donna: vuole sposarla o si butterà nel lago. L'oggetto del suo desiderio è Giovenca Ficcadenti, che insieme alla sorella Zemia ha appena aperto in paese un bottonificio, suscitando un putiferio di chiacchiere e sospetti. Come fanno ad avere prezzi così bassi per prodotti così buoni? Qual è l'origine di quel "Premiata" di cui fregiano la loro ditta? Quali traffici nascondono il giovedì sera? E come si può impedire all'ingenuo Geremia di finire vittima di qualche inganno? Sul loro passato si allungano molte ombre e servirà tutta l'astuzia dei compaesani - ma anche la loro ironia - per evitare guai più seri.




STILE: 9
STORIA: 9
COPERTINA: 9





E brave le sorelle Ficcadenti! Che mente!
1915 siamo a Bellano, ridente comune italiano situato sulla sponda orientale del Lago di Como di manzoniana memoria.
La Grande Guerra fa da sfondo alle vicende delle sorelle, anzi sorellastre, Ficcadenti: Giovenca, bella come il sole, e Zemia brutta brutta che “a incontrarla di notte c’era da credere che i morti ogni tanto uscissero dalla tomba”. Un giorno le “sorelle”giungono in paese per inaugurare la loro merceria:

“La Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti

È lieta di annunciare

La sua prossima apertura

Il giorno Mercoledì I° Dicembre

Merci di prima qualità e prezzi imbattibili

Vi attendono”

Ma chi sono queste sorelle? 
Perché di loro non si sa niente?

Basta il loro arrivo, a Bellano, per dar vita a un turbinio di chiacchiere e sospetti. Perché la loro ditta è definita “Premiata”? Come mai la merce di alta qualità è venduta a prezzi così concorrenziali? Perché la Giovenca, ogni giovedi, si allontana da Bellano la mattina presto per farvi ritorno a sera? 
Quanti interrogativi animano le giornate dei bellanesi e soprattutto una fedele parrocchiana, la Stampina, che sembra perdere il lume della ragione quando suo figlio Geremia, per tutti “lo scemo del villaggio”, annuncia di voler sposare la Giovenca. Se non riuscirà nel suo intento, il ragazzo si butterà nel lago ponendo fine alla sua misera vita. Come risolvere la questione, a chi rivolgersi? Niente di più facile: la Stampina si reca in canonica per richiedere l’aiuto di Don Primo Pastore il prevosto del paese.
Iniziano così delle indagini che vedranno coinvolti la perpetua, il brigadiere…e i mille occhi del paese.
Pian piano la verità verrà svelata, una verità inquietante, un piano diabolico, in cui Geremia è una pedina sacrificale.
Leggendo questo romanzo mi sono ritrovata in una storia di altri tempi. Tempi lontani ma vividi e presenti per Andrea Vitali che descrive la vita e le voci di paese con molta maestria. La figura del prevosto è tratteggiata con precisione e un tocco d’ironia, c’è poi la perpetua, Rebecca, che vede “ovunque il fiammeggiare del diàol bestia”; il maresciallo dei Regi Carabinieri Aristemo Citrici sempre pronto a intervenire per garantire  la quiete pubblica. Quanti nomi strani in questo romanzo. La Stampina, la Giovenca, il Pazienza, Rigorina, Estatina Sommagiunta, il Trionfa. 
Nomi propri molto particolari che descrivono in primis il personaggio indicandone le caratteristiche fisiche o morali. Tutti hanno un ruolo ben preciso nell’evoluzione degli eventi che vengono narrati alternando il presente e il passato in modo da ricomporre un mosaico fatto di verità e di bugie. In fondo nessuno mente ma ogni personaggio dice la sua verità condita dalla propria morale che riflette l’arguzia di coloro che hanno un piano ben preciso da portare avanti e vi si dedicano con assoluta devozione.

“Tieni per te il segreto delle tue azioni e sarai tu l’unico giudice di te stesso”.

 Tra le pagine di questo romanzo ritroverete la Provincia fonte di innumerevoli storie che si intrecciano abilmente in un rincorrersi di strategie messe in atto a cuor leggero. La lettura è piacevole, molti i detti dialettali e i proverbi, spassose alcune pagine in cui i personaggi riflettono ed espongono le loro teorie come “Lo sviluppo del ravanello” formulata da Rigorina per spiegare a Giovenca “certe cose della vita”.                

Piacevolissimi alcuni modi di dire che racchiudono la saggezza popolare:

“Il prevosto era nelle pettole”
“Scopa nuova, scopa bene”
“Chi muore giace, chi vive si dà pace”
“Di venere e di marte né si sposa né si parte”
“Via el gàt, bàla i ràt”

Questo libro si legge velocemente ma vi consiglio di gustare lentamente la caratterizzazione dei personaggi, il loro “pensare” e il rapportarsi con una quotidianità sempre diversa a seconda dei punti di vista. Le menti geniali elaborano continuamente strategie “di vita”, imbrogli e sotterfugi si rincorrono vivacemente, tutto all’ombra del tempo che fu!

Vi trascrivo alcuni commenti su questo libro che, come riportato sull’aletta sinistra della cover, “ è come le chiacchiere di paese: quando inizia non si può più fermare”:

“Di fronte a uno che sa raccontare, che ha la felicità del racconto, ti senti grato.” -Andrea Camilleri

“I suoi libri sono premiatissimi: dal pubblico che li attende e dalle giurie letterarie che li annunciano ogni volta come una rivelazione.”
-Concita De Gregorio, “la Repubblica”

        

mercoledì 2 aprile 2014

RECENSIONE "Il cuore e la maschera" di Daniela Jannuzzi


“Open up your mind,
let your fantasies unwid
in this darkness which
you Know you cannot fight:
the darkness of
the music of the night” 
(Phantom, Atto I ScenaV)

Salute a voi, popolo di lettori. Sicuramente molti di voi conosceranno il musical “The Phantom of the Opera” (Il Fantasma dell’Opera) scritto da Andrew Lloyd Webber. La storia, liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Gaston Leroux, narra dell’amore disperato di un geniale musicista, dal volto sfigurato che vive nei sotterranei dell’Opéra di Parigi, per la giovane soprano Christine Daae. Ma questo amore è destinato a naufragare: lei ama un altro. Il Fantasma, vinto dall’amore dei due giovani, li lascia liberi di fuggire insieme. Poi, solo e disperato, si allontana dal teatro. Di lui resta soltanto, abbandonata, la maschera bianca che gli celava il volto.
Così si conclude il musical e in un continuum narrativo vi riporto l’incipit del delicato e struggente romanzo  
“Il cuore e la maschera” della talentuosa scrittrice Daniela Jannuzzi.

“Alcuni anni erano trascorsi eppure, nella sua testa e nel suo cuore, sentiva ancora la voce di Christine. Aveva provato a dimenticarla senza successo. La sua anima si lacerava al ricordo del tempo passato insieme, al pensiero che avrebbe potuto esser sua. Ma lasciandola andare l’aveva persa per sempre. Ai mostri come lui non era permesso amare…”


Autore: Daniela Jannuzzi

Genere: Romanzo

Editore: Autopibblicato su Amazon


Pagine: 120 p.
Prezzo: ebook 2,96 - cartaceo 17,50

Trama:  Una figura misteriosa si muove indisturbata lungo i corridoi bui dell'Opéra: Erik, colui che nessuno vede ma che tutti, in teatro, temono. Il Fantasma sa di essere condannato a una vita senza amore, e anni dopo la partenza dell'adorata Christine, decide di riportare gloria e fama nel Suo teatro ricominciando a comporre opere capaci di incantare chiunque le ascolti. Ma le cose non andranno come Erik le aveva immaginate: l'arrivo di Leah lo farà piombare nuovamente nel tormento e nella disperazione, risvegliando nel suo animo inquieto quei sentimenti che credeva ormai morti. Nel suggestivo scenario di una Parigi d'inizio Novecento prende forma la travagliata storia d'amore tra il Fantasma dell'Opera e la giovane cameriera, due vite ai margini che possono incontrarsi solo nei meandri oscuri della notte, per condividere le proprie solitudini e per sentirsi, insieme, un po' meno diversi.




STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 8





Sarebbe potuto essere un grande musicista, vivere nel mondo alla luce del sole e invece doveva accontentarsi di una caverna che lo nascondesse agli occhi della società. Doveva accontentarsi di vivere con la sola compagnia della sua adorata musica. Lui era Erik, colui che nessuno vedeva ma che tutti, nel teatro dell’Opéra, temevano. Lui era il Fantasma, il mostro a cui era stato negato l’amore.
Nella suggestiva Parigi d’inizio Novecento, “Il cuore e la maschera” diventano realtà. Tra i corridoi intricati come surreali labirinti  il destino offre ai nostri protagonisti una possibilità di riscatto, un dono che dovranno meritare se sapranno squarciare il velo delle apparenze che mostra ciò che in realtà non è l’essenziale ma una pura illusione. Il Fantasma è un uomo nato con una malformazione al viso ed è quindi respinto dalla società che teme “il diverso” e, avendone paura, lo allontana. Lei, Leah, è una giovane cameriera a cui la vita ha mostrato solo il lato peggiore dell’esistenza. 

“Due vite ai margini che possono incontrarsi solo nei meandri oscuri della notte, per condividere le proprie solitudini e per sentirsi, insieme, un po’ meno diversi”.

Con un ritmo scandito dallo spartito delle emozioni, la scrittrice narra una storia d’amore che vuol essere un monito per tutti. Ogni persona indossa una maschera, Pirandello insegna, ma l’importante è andare oltre le apparenze perché non bisogna lasciarsi condizionare dalla prima impressione. E’ importante giungere a guardar l’anima di una persona. A volte le cicatrici di una vita travagliata donano una bellezza interiore che diventa evidente solo a chi riesce a guardare con gli occhi del cuore. Leah fugge da un passato che rivive ancora nei suoi peggior incubi, non ha mai ricevuto protezione e amore. Il suo unico affetto è il cavallo Ren  che condivide con lei la fuga di una vita. Erik, invece, ha sigillato il suo cuore e vive nelle tenebre che lo proteggono. Si cela dietro una maschera e attraverso la musica si libera della realtà a lui avversa e affida la sua arte all’eternità. Leah rappresenta, per il misterioso Fantasma, il risveglio di quei sentimenti che credeva persi per sempre. La giovane cameriera, dal cuore puro, non esita a manifestare con fermezza le sue convinzioni:

“Io penso che una persona non si possa ridurre a un volto…Il carattere, l’amore, i sentimenti, il suo modo di fare le cose, come dimostra affetto o esprime il suo dolore, i piccoli gesti della vita di tutti i giorni, le attenzioni rivolte alle persone a cui vuol bene, la passione che mette in ciò che crea. Questo è un uomo…I veri mostri sono quelli che calpestano la dignità degli altri solo perché non conformi ai loro desideri”.

Due protagonisti che vivono ai margini della società, due anime che subiscono il fascino dell’amore fatto di fiducia, di tenerezza, di rispetto. Il teatro dell’Opèra diventa il gran palcoscenico su cui va in scena la nascita di un tenero sentimento che dà voce alla disperazione delle emozioni sopite per troppo tempo. Con uno stile fluido, preciso e raffinato, la scrittrice ha disegnato un affresco palpitante della società parigina.  Molto attenta e arguta la caratterizzazione psicologica dei personaggi attraverso il loro modo di pensare, le loro emozioni, il modo di rapportarsi con gli altri. Molto ben riusciti  i personaggi comprimari. Vivaci e con mille sfaccettature sono i ruoli di mister Hamilton, direttore del teatro, e della stravagante Madame, maestra di ballo e responsabile del personale di servizio.      
Questo libro vi donerà bellissime emozioni e un finale poeticamente struggente che mi ha conquistata. Non vi nascondo che ho letto l’ultimo capitolo due volte perché mi sono ritrovata a vivere in prima persona quelle emozioni che scaturivano dalle pagine di un libro che meriterebbe sicuramente l’attenzione di un editore. Fin dai primi capitoli “Il cuore e la maschera” solletica l’immaginazione del lettore, ne cattura l’attenzione, lo porta a essere partecipe e testimone di una storia d’amore che rivendica il diritto di ogni persona ad amare e a essere amata. La preziosa penna di Daniela Jannuzzi dà voce a coloro che soffrono emarginati dalla “cecità” altrui. “Il cuore e la maschera” è un libro da leggere! Ringraziando l’autrice per avermi inviato copia cartacea del suo romanzo, le rinnovo i miei complimenti e, purtroppo, una tiratina d’orecchi agli editori un po’ distratti.

Curiosità
La cover è molto bella. E’ opera dell’artista Francesca Favazzi che ha dipinto questo “olio su tela” donando, così, un valore aggiunto a questo romanzo a cui auguro uno splendido successo.