sabato 20 aprile 2013

RECENSIONE "La congiura Machiavelli" di Michael Ennis

La congiura Machiavelli


Autore: Michael Ennis
Ha insegnato storia dell’arte all’università del Texas, ha sviluppato un programma per musei come socio della Fondazione Rockefeller e ha lavorato come consulente e curatore free lance. È autore di due romanzi storici, The Duchess of Milan e Byzantium. Ha scritto per «Esquire» e «Architectural Digest», e collabora regolarmente con «Texas Monthly».  

Casa Editrice: Newton Compton
Pagine: 427
Prezzo: €  9,90

Trama: Chi ha ucciso il figlio illegittimo di papa Alessandro VI? Per scoprirlo, Rodrigo Borgia invia a Imola, nelle terre del Valentino, Damiata, la bella cortigiana un tempo amante del figlio. Ma una volta arrivata in Romagna, la donna si trova di fronte a un macabro scenario: uno spietato assassino uccide e dissemina, in luoghi che sembrano studiati, parti del corpo amputate alle sue vittime. Ma cosa hanno a che fare queste donne con la morte di Juan? Quando gli omicidi cominciano a moltiplicarsi, il compito di Damiata si fa sempre più difficile e farvi fronte da sola diventa impossibile. Saranno l'ambiguo diplomatico fiorentino Niccolò Machiavelli e l'eccentrico ingegnere Leonardo da Vinci a soccorrerla nelle indagini. Machiavelli, sfruttando le sue doti di profondo conoscitore della natura umana; Leonardo, facendo affidamento sul suo rivoluzionario metodo d'osservazione scientifica. Insieme, i tre si troveranno alle prese con un mondo torbido dove vigono regole ancestrali, un labirinto di antiche superstizioni in cui anche i potenti di turno sono caduti e rimasti intrappolati. E svelare il segreto che avvolge la morte di Juan potrebbe mettere a rischio più di una vita...

STILE: 9
STORIA: 9
COPERTINA: 8

Recensione

Il Rinascimento italiano vanta grandissimi autori e, tra essi, ricordo con piacere Niccolò Machiavelli che deve la propria fama a un trattato sul modo di guidare lo Stato, “ Il Principe”. Quindi potete ben immaginare la mia curiosità quando ho visto, nella vetrina di una libreria, il libro “ La congiura Machiavelli”. Dovevo averlo e così, dopo averlo acquistato, ho iniziato la lettura di un romanzo che mi ha riportato indietro nel tempo (1504-1505) in un’epoca in cui l’uomo, con la forza dell’ingegno e delle armi, creava la propria fortuna. Così, fin dalle prime pagine del libro, ti sembra di essere partecipe della Storia con la S maiuscola. Ora,prendiamo una dose abbondante di Machiavelli e di Leonardo da Vinci, aggiungiamo un pizzico di Borgia e una spruzzata di condottieri come i Vitelli e gli Orsini. Amalgamiamo il tutto con donna Damiata e con una manciata generosa di un mostro che ammazza le donne e le squarcia lasciandone i pezzi in luoghi diversi. Diamo una bella mescolata ed ecco servita “ La congiura Machiavelli” di Michael Ennis. Messer Niccolò e l’ingegner Leonardo da Vinci, esperto di fortificazioni e macchine da guerra, danno vita a una coppia d’investigatori che a Imola, dove Cesare Borgia tiene il suo esercito, indaga su omicidi misteriosi. In una  girandola di avvenimenti c’è la possibilità di conoscere meglio Cesare Borgia, detto il Valentino; suo padra, Papa Borgia, Juan de Gaudia, figlio prediletto del Papa. Tutto ha inizio alcuni anni dopo l’uccisione di Juan, quando il Papa manda Damiata, amante di Juan,a Imola per scoprire l’assassino di suo  figlio. Damiata e Niccolò s’incontrano e, insieme a Leonardo, iniziano a investigare. Seneca scriveva “Sed fates trahimur”-  “ma siamo spinti dal destino”- ed è ciò che accade in questo romanzo dove si rimane con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Si legge la realizzazione di un’indagine che vede Leonardo e Niccolò unire le loro menti e concentrarsi per delineare l’identikit dell’assassino. Naturalmente non può mancare un po’ di magia e anche il Diavolo fa la sua comparsa infatti le umane passioni sono  già intrise di malvagità soprattutto se parliamo dei Borgia. Damiata, parlando dell’amore, dice: “l’amore più grande è solo fiducia”. Ma, dico io, accostare il termine “fiducia” alla dinastia “Borgia” è un atto bizzarro e inopportuno. Il Segretario fiorentino sembra muoversi a proprio  agio tra i crimini e i complotti e mi piace il suo modo di analizzare gli eventi basandosi sulle opere di autori classici. L’avvicendarsi degli eventi rende il romanzo piacevole da leggere,  le “citazioni” all’inizio di ogni capitolo incuriosiscono e  la ricostruzione storica è affascinante. I Borgia, poi, emanano un’ambiguità che non ha limiti e  Machiavelli, nel romanzo, riesce a coniugare l’amore con  gli intrighi, la politica  con i compromessi, le vittorie con delle rinunce. Questo romanzo invita, dice Ennis, a leggere gli scritti di Machiavelli per cambiare il giudizio su di lui: “ Scoprirete un uomo che non aveva niente di machiavellico, fu onestissimo servitore dello Stato, un amico fedele e un inguaribile romantico”. Anche la copertina ha un suo fascino con la  lettera M posizionata al centro. M come mistero. M come morte. M  come Macchia. I colori prevalenti sono il rosso sangue, il  giallo oro e il nero come l’incubo in cui una mente malata sprofonda con l’odio e la violenza di cui si nutre.                                                                                                                          

5 commenti:

  1. Ciao!
    Mi scuso perché vado fuori tema, ma nel mio blog c'è un premio per te :)

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  2. Ciao, sono di nuovo io!
    Mi scuso di nuovo, ma ho un altro premio per te :)

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  3. Ti ringrazio per aver premiato il mio blog, mi fa davvero piacere.

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  4. Ho comprato pochi giorni fa questo libro ed ero in cerca di recensioni (non molto diffuse a dire la verità). Meno male che hai rimediato tu ^_^

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    1. Mi fa piacere di esserti stata utile, ho notato che le recensioni su questo genere di libri sono poche. Ti auguro una buona lettura :)

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