sabato 6 aprile 2013

RECENSIONE "Sia fatta la tua volontà" di Stefano Baldi

Sia fatta la tua volontà


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Autore: Stefano Baldi
E' morto di tumore il 10 gennaio 2009, a trentaquattro anni. Ha finito di scrivere Sia fatta la tua volontà pochi giorni prima della sua scomparsa.


Casa Editrice: Newton Compton 
Pagine: 380
Prezzo: € 9,90
Trama: Luca Lazzarini detto Lazzaro ha ventisei anni, un'auto a metano e un sacco di problemi. Vive in un paesino sprofondato nella bassa padana, è ancora vergine, certo non bello e di una timidezza patologica. Vivacchia Luca, lavora a testa bassa per dimenticare i suoi insuccessi, non riesce a farsi valere neppure sul lavoro e le sue serate sono fatte di pochi amici fidati e qualche partitella a carte con i vecchietti del circolo Arci. Un fratello ritardato di cui vergognarsi e una madre che ancora non gli ha perdonato di essersene andato di casa completano il quadro. Ma di tempo Luca non ne ha più. Una brutta tosse trascurata, lunghe analisi mediche e una diagnosi che non lascia scampo. Insieme all'angoscia e alla paura arriva, però, anche la fede e ha la voce di Don Edoardo, il sacerdote degli anni del catechismo, perso di vista da anni. Ed è questo incontro a far nascere in Lazzaro il desiderio di voler dare un senso al tempo che gli rimane. E così, anche l'incontro con Anna, prostituta dal viso bellissimo e dall'atroce passato, riesce a fargli superare definitivamente la paura di vivere e di morire.


Recensione
Si , devo confessarlo,leggendo questo libro ho pianto. Le lacrime mi riportano alla mente dolori mai sopiti, addii non metabolizzati e tutto diventa reale, dolorosamente reale. Luca  Lazzarini ti conquista fin dall’inizio con il suo fare così semplice e normale per un ragazzo che, dalla vita, non ha ricevuto molto. Ma questo ragazzo trova, proprio nella malattia, la forza per prendere in mano ciò che resta della sua vita e con l’aiuto di coloro che l’amano riesce a vincere la sua battaglia con la “sfiga”. Purtroppo la malattia non verrà sconfitta, la morte giungerà lieve ma inevitabile, ma Luca ha vinto. Si, egli ha vinto grazie  all’amore di Giorgio, fratello disabile; grazie all’amore della mamma, donna forte e fragile allo stesso tempo; grazie alle parole del parroco che lo guida verso l’accettazione cristiana della morte; grazie all’amore di una prostituta che riesce a sfuggire al suo protettore-aguzzino proprio con l’aiuto di Luca. Mentre leggevo questo libro non riuscivo a porre un freno alle mie emozioni perché il pianto e il sorriso si alternavano come due facce della stessa medaglia. Luca ti conquista, ti prende per mano per portarti, con lui, attraverso le vie tortuose che passando per la malattia, la sofferenza, la delusione, di una vita non vissuta, ti conducono dove ogni uomo, prima o poi, giungerà. La morte lo avvolge, Luca è vinto ma è solo il suo corpo che si arrende. No, morire non è la fine di tutto, la nostra vera essenza si riflette nei ricordi di coloro che ci amano, nell’amore di una madre che è più grande della morte. No, morire non è la fine di tutto, è un ricominciare, si muore qui per nascere altrove, in un mondo sicuramente diverso da questo ma non è la fine, è solo l’inizio di una nuova esistenza.

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