lunedì 18 settembre 2023

RECENSIONE | "La meridiana" di Shirley Jackson

“La meridiana” è un libro del 1959 della scrittrice americana Shirley Jackson, traduzione di Silvia Pareschi per Adelphi che ha pubblicato anche “Abbiamo sempre vissuto nel castello” e “L’incubo di Hill House”. Il romanzo narra l’annuncio di un’imminente fine del mondo, annuncio che causerà un intreccio di relazioni famigliari e terrore apocalittico per creare un mondo di relazioni sinistre e macabre. Il romanzo, pubblicato nel 1949,ci apre i cancelli di una villa sinistra dove il padrone di casa è appena deceduto e la vedova sospetta che sia stato spinto giù dalle scale proprio dalla madre di lui.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
La meridiana
Shirley Jackson

Editore: Adelphi
Pagine: 251
Prezzo: € 19,00
Sinossi

Una famiglia che pullula di svitati, un codazzo di parenti e amici e servitori, una villa monumentale in mezzo a un parco. Sono gli ingredienti di questo travolgente romanzo di Shirley Jackson, che si apre con i protagonisti – di tutte le età e affetti da ogni forma di mania – di ritorno dal funerale del figlio di Mrs. Halloran, che, dice serafica la piccola Fancy, la nonna ha buttato giù dalle scale: per tenersi stretta la villa. Come se non bastasse, poco dopo zia Fanny riferisce di aver avuto un incontro in giardino con il padre, defunto da tempo, il quale le ha annunciato che la fine del mondo è imminente e che loro saranno gli unici a salvarsi. E non è finita: qualcuno va a riferire la notizia in città, ed ecco presentarsi la delegazione locale dei Veri Credenti, i quali non possono che condividere la logica apocalittica, ma, siccome sono convinti che a salvarli ci penseranno gli alieni, sono venuti a chiedere di farli atterrare nel parco. E noi lettori, ormai completamente in balìa di una Jackson in stato di grazia, che dispensa a piene mani uno humour che si potrebbe definire vitreo, ci lasceremo trascinare da un crescendo di follie e sorprese – sino, letteralmente, alla fine (del mondo?).





La nonna ha ucciso il mio papà. Lo ha spinto giù dalle scale e lo ha ucciso. È stata la nonna. Non è vero?

Quando si legge un romanzo di Shirley Jackson occorre lasciar libera la mente di correre per le distese, non verdeggianti, del gotico più timido e affascinante. Anche in questo romanzo un’abitazione, casa Halloran, è il fulcro dell’immaginazione della scrittrice. Una vecchia dimora, un fantasma e sullo sfondo il villaggio teatro di un raccapricciante sterminio familiare.

La storia ha inizio la sera del funerale di Lionel Halloran, il padrone della casa. La moglie di Lionel, Maryjane, è convinta che sia stato spinto giù dalle scale e ucciso da sua madre Orianna Halloran, per ereditarne la casa, almeno fino a quando la piccola Fancy, figlia di Lionel, non diventerà maggiorenne.

A sua volta Fancy, per nulla angelica, già pensa di spingere la nonna giù per le scale.

“Fancy, tesoro, ti piacerebbe vedere la nonna schiattare sulla soglia?”  

“Sì, mamma. Quando la nonna morirà sarà tutto mio, nessuno potrà impedire che la casa e tutto il resto diventino miei.”

Ah, che bello l’amore dei nipoti!

Nella villa abitano anche Mr Richard Halloren, il padre di Lionel,  costretto sulla sedia a rotelle e affetto da demenza; l’eccentrica zia Fanny, la sorella di Richard, che non si è mai sposata; Essex, assunto per catalogare i libri della biblioteca e Miss Ogilvie, governante della giovane Fancy. La famiglia disfunzionale per eccellenza vive nella vecchia villa fatta costruire dal primo  Mr Halloran, diventato ricchissimo. Tutta la proprietà è circondata da un alto muro che la separa dal villaggio, diventato una macabra attrazione, oggi diremmo turismo nero, da quando una ragazza ha ucciso a martellate “il padre, la madre e i due fratelli minori, mettendo bruscamente fine all’albero genealogico di famiglia.”

La villa, presenta un’architettura del tutto particolare, ha in cima allo scalone la scritta

 Se non ora, quando dovremmo vivere?

Nel giardino, invece, c’è la meridiana del titolo, testimone silenziosa di generazioni passate, che si erge come un pugno nell’occhio nel mezzo del terreno matematicamente perfetto e riporta il motto che racchiude l’anima del luogo:

 Che cos’è questo mondo?

Orianna prende subito il potere della direzione della casa, è decisa a mandar tutti via tranne la nipotina Fancy che un giorno, dopo la sua morte, erediterà la casa.

A sovvertire l’apparente quiete familiare è zia Fanny. Le si presenta, nel giardino segreto della magione, il fantasma del padre che la avverte che il mondo sta per finire.

Frances, c’è pericolo. Torna a casa. Di’ a quelli che sono in casa, di’ a quelli che sono dentro, di’ loro che c’è pericolo. Di’ a quelli che sono in casa che in casa sono al sicuro. Il padre veglierà sulla casa, ma c’è pericolo.

Solo coloro che vivono nella casa si salveranno. Il mondo verrà distrutto, “ci saranno fuoco nero e acqua rossa e la terra si rivolterà urlando”. Solo coloro che stanno nella casa avranno il privilegio di essere il popolo eletto.

“Credi che saremo felici laggiù?”

 “No.” Rispose Mrs Halloran.

 “Ma d’altronde non siamo felici neanche qui.”

Naturalmente Orianna si autoproclama regina, con tanto di corona, del nuovo mondo. Tutti le devono obbedienza e fedeltà se vogliono rimanere nella casa e sfuggire alla morte. A completare questa improbabile arca di Noè arriva la signora Willow, una vecchia amica di Orianna, con le sue due figlie Julia e Arabella. Alcuni giorni dopo oltrepassa i cancelli della villa un’altra giovane donna, Gloria, figlia di un cugino di Orianna. Gloria ha diciassette anni e scopre di avere poteri da veggente. Completa l’arca un uomo, uno sconosciuto, che Fanny ha incontrato al villaggio.

Shirley Jackson, con una scrittura essenziale e pacata, un’atmosfera soft gotica, ci offre un romanzo agghiacciante che ha il potere di sconvolgere e coinvolgere il lettore. Le cose non sono mai come sembrano: mentre il sole splende c’è sempre la minaccia della distruzione, dell’oscurità che pone fine a tutto. Tra le righe serpeggia una crescente follia mentre la villa Halloran e i suoi abitanti si preparano per un mondo nuovo che potrebbe, forse possiamo eliminare il condizionale, somigliare al vecchio mondo.

Fantasmi, bugie, un groviglio di voci che si rubano la scena a vicenda, personaggi stravaganti e per niente simpatici, degrado e pretese di classe, connubio tra realtà e magia sono i pilastri che sorreggono questa storia oscura, a tratti divertente, in perfetto stile Jackson.

Il soprannaturale apre i cancelli della casa, vi entra e prepotentemente ne prende possesso riflettendosi nel giardino non più curato, nel labirinto in cui si perde la strada dell’uscita, nell’arredamento delle stanze mai mutato negli anni. Tutto annuncia una catastrofe imminente ma la vera tragedia non è nella distruzione delle cose materiali ma nelle relazioni famigliari. A metter paura sono i vivi e non i morti. Ognuno pensa per sé manipolando gli altri per la propria sopravvivenza.

I personaggi sono inquietanti, nessun escluso, a cominciare dalla piccola Fancy esempio di bambina diabolica, viziata e spaventosa, che gioca sempre e soltanto con la sua casa delle bambole che rappresenta casa Halloran in miniatura. È risentita all’idea che il mondo sarà distrutto prima che lei abbia avuto la possibilità di viverci. È una creatura intrigante che si aggira furtiva all’interno della grande villa e mira alla corona, al potere, della nonna.

Naturalmente occorre prepararsi per il prossimo mondo e il piccolo gruppo inizia a far provviste. Bruciano i libri in biblioteca per far posto alle provviste che inizialmente sono scelte in modo utile, cibo e attrezzi, poi diventano una raccolta di cose inutili (creme solari, occhiali da sole, carta igienica) solo per soddisfare i lussi a cui nessuno vuole rinunciare. Per organizzare il dopo Orianna compila il vademecum del sopravvissuto, ergendosi a regina del paradiso che verrà.

La sera prima della fine del mondo, Orianna organizza una festa nell’ampio giardino della casa. Invita tutti gli abitanti del villaggio, un commiato prima della distruzione.

Ma l’Apocalisse verrà veramente? La sera dell’ultimo giorno tutte le finestre della casa vengono coperte e i mobili spostati per bloccare le porte. A un tratto si alza un vento impetuoso, inizia un violento temporale e le luci si spengono. Cosa succederà? Shirley Jackson non lo dice. Si, no, forse, probabile, improbabile. Domande, domande e ancora domande ma nessuna risposta.

Shirley Jackson è la regina del gotico sempre sul filo del rasoio tra umorismo e orrore. “La meridiana” è un gran bel romanzo raccapricciante in cui si muovono personaggi crudeli e superficiali. Tutti vivono nell’attesa della fine del mondo ma nessuno guarda dentro di sé, un esame di coscienza sarebbe auspicabile e invece ciò non avviene. Nel romanzo si respira un’atmosfera opprimente. Ovunque si percepiscono sinistre presenze ma il romanzo contiene anche un’analisi profonda del potere sociale, dei privilegi e della superiorità di classe. I più ricchi si dichiarano detentori della verità e del potere a discapito dei più fragili, sono sicuri di essere nel giusto e per questo degni di generare una nuova razza di uomini. Nel mondo verrà bandito il male, la cattiveria, la violenza e l’egoismo, verranno cancellate le imperfezioni e regnerà l’armonia. Se l’armonia che regnerà dipenderà dagli abitanti della casa, allora è stato bello sognare.

Di una cosa c’è certezza: nemmeno la fine del mondo sembra poter redimere la parte più oscura dell’animo umano. Nell’attesa del mondo che verrà proviamo a riflettere sulla domanda: “Che cos’è questo mondo?”

5 commenti:

  1. Ciao Aquila Reale, di Shirley Jackson ho letto solo L’incubo di Hill House e purtroppo non mi era piaciuto.
    Questo libro sembra molto interessante, gotico ma anche sarcastico, oscuro ma con un pizzico di umorismo. Mi piacerebbe leggerlo

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  2. Io, invece non ho ancora letto L'Incubo di Hill House, ma ho letto "Abbiamo sempre vissuto al castello", una storia ricca di psicologie inquietanti che ti coinvolgono totalmente. Un caro saluto :)

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    1. Mi piacerebbe leggere anche quello, l'ho acquistato tempo fa ma non ho ancora avuto l'occasione.
      A presto

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  3. non ho ancora mai letto nulla di questa scrittrice, anche se ne sento parlare molto. mi attraggono i personaggi inquietanti e le atmosfere misteriose e gotiche e credo che i libri della jackson potrebbero piacermi, quindi proverò al più presto!!

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    1. Sicuramente i romanzi della Jackson non sono solo inquietanti ma potrai notare un sottile filo di follia che intreccia realtà con ciò che realtà non è. Un caro saluto :)

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