“Il delitto della vedova Ruzzolo” (Newton Compton Editori) segna il ritorno in libreria e negli store online di Alessandra Carnevali. Settimo libro della saga poliziesca che vede come protagonista il commissario Adalgisa Calligaris alle prese con una nuova indagine. Una serie di omicidi, indagini complesse, un killer nascosto nell’ombra, un rosario lasciato accanto ai cadaveri e un sacerdote “bello come ‘l sole” sono gli elementi che costituiscono l’architrave che regge la complicata indagine.
STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 6 |
Editore: Newton Compton
Prezzo: € 12,00
Era calata da poco la notte su Ponterullo, minuscola frazione a metà strada tra Passonero e Rivorosso Umbro, quando qualcuno bussò al portoncino della casa di Ercolina Ruzzolo.
A Rivorosso Umbro il commissario Adalgisa Calligaris e i suoi fidati collaboratori devono fare i conti con un nuovo omicidio. Ercolina Ruzzolo, un’anziana vedova che viveva da sola, è stata uccisa. Al centro della scena del crimine, il suo corpo giace accanto a un rosario. Dai primi rilievi tutto induce a sospettare che la donna conoscesse il suo assassino. Ma le indagini rischiano di rivelarsi molto più complicate del previsto, perché un’altra donna viene uccisa e anche questa volta accanto al cadavere è stato lasciato un rosario. Un messaggio? Quel che è sicuro è che c’è qualcuno, complice il buio della sera, pronto a colpire di nuovo e Adalgisa dovrà tirar fuori il suo proverbiale fiuto investigativo per assicurare alla giustizia il “Killer del rosario”.
“Il delitto della vedova Ruzzolo” è un giallo italiano che si legge con piacere perché la trama è ben scritta con la giusta dose di misteri e intrighi. I personaggi sono simpatici così come è brillante l’amalgama di termini dialettali con un italiano forbito. I colpi di scena non mancano e rendono la storia intrigante. A strapparmi un sorriso è sempre il personaggio di Tamara Picchio, detta Paris. Lei è una blogger-influencer che veste in modo estroso e attira sempre l’attenzione. In un modo o nell’altro è sempre coinvolta nelle indagini del commissario e riesce a dare spesso una mano nella soluzione del crimine. Adoro anche la “banda della Maglina”, un gruppo di donne che predilige i mercatini dell’usato, grande passione di Adalgisa.
Ad Orvieto è invece ispirato Rivorosso Umbro, cittadina immaginario della provincia umbra. Rispecchia lo stereotipo del piccolo paese di provincia dove tutti si conoscono, circolano pettegolezzi e calunnie, tutti sono a conoscenza dei fatti altrui e scambiano volentieri quattro chiacchiere nel bar del paese.
Con una narrazione vivace e ironica, Alessandra Carnevali da vita a un giallo in cui il lettore partecipa emotivamente ai drammatici eventi. La trama non è macchiavellica ma riesce a intrigare il lettore.
A porre fino al caos e a restaurare l’ordine ci pensa lei Adalgisa Calligaris, un personaggio simpaticissimo. Adalgisa è una donna dura, a volte brusca nei modi, molto intelligente, mostra un’intuito infallibile ed è coraggiosa e decisa. Non si ferma mai alle apparenze ed è disposta a tutto per risolvere i casi che le vengono assegnati. Spesso adotta scorciatoie e segue metodi investigativi non convenzionali. È sicuramente un personaggio umanissimo con le sue insicurezze e proprio per questo riesce a farsi amare dai lettori. Adalgisa riesce a camuffare, “sotto un carattere da porcospino menefreghista”, la sua fragilità. Incantevole è il personaggio di Gualtiero Fontanella, ex magistrato in pensione e marito di Adalgisa. La sua passione per la cucina è senza limiti ma è un marito attento e premuroso, sempre pronto a schierarsi al fianco della moglie. A far compagnia ai coniugi Fontanella c’è il loro amatissimo cane, Bromuro. Casa Fontanella sembra la succursale di MasterChef e l’ex magistrato un cuoco stellato in miniatura, che Adalgisa ormai chiama affettuosamente “Cracchetto mio”.
I libri della serie Calligaris divertono, intrigano, stupiscono, pongono interrogativi e non annoiano mai. Consiglio, a chi non l’avesse già fatto, di leggere i gialli di Alessandra Carnevali. Se vi piacciono i polizieschi fatevi un bel regalo, anzi, sette bei regali. Buona lettura!
Ciao Aquila! Carnevali non l'ho mai letta ma, come sai, i gialli li leggo più che volentieri e mi piace scoprire autori italiani.
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