mercoledì 20 luglio 2022

BLOGTOUR | “L'uno dall'altro" di Philip Kerr | I 5 motivi per leggere il romanzo

Bernie Gunther, anticonformista detective privato della serie di thriller storici conosciuta come “Trilogia Berlinese”, torna nelle librerie con “L’uno dall’altro” di Philip Kerr, Fazi Editore nella collana Darkside. Gunther dovrà fare i conti con la sua vita di prima della guerra solo per trovarsi nuovamente braccato ingiustamente come criminale nazista. L’intrico lo aspetta, come vittima sacrificale, in questa oscura vicenda di sporchi patteggiamenti tra vincitori e vinti. Alla fine rimane un’unica certezza: nell’ipocrisia e nella falsità generale è impossibile distinguere i buoni dai cattivi. Nemici e amici si confondono in un’unica nera figura ma ciò non fermerà il cammino del nostro amato detective sempre deciso a scoprire la verità.

Eccovi dunque i cinque motivi per inserire “L’uno dall’altro” tra le vostre prossime letture.





L'uno dall'altro
Philip Kerr 

Editore: Fazi
Pagine: 442
Prezzo: € 15,00
Sinossi
È il 1949, Gunther vive a Dachau e gestisce l’hotel della moglie, dove però nessuno mette mai piede. La donna è da tempo ricoverata in una clinica e lui è sempre più convinto di vendere la struttura e riprendere l’attività di investigatore. L’occasione perfetta gli si presenta a Monaco di Baviera: sommersa dal caos della sconfitta, la città pullula di affari sporchi, avidità dilagante, criminali di guerra in fuga e colpi bassi di ogni genere. Un luogo dove un investigatore privato può trovare tante opportunità di lavoro non del tutto rispettabili: ripulire il passato nazista della gente del posto, favorire i latitanti nella fuga all’estero, risolvere le rivalità tra malviventi… Finché una donna non si presenta nel suo ufficio: suo marito è scomparso. Trattandosi di un ricercato che dirigeva uno dei lager più feroci della Polonia, non vuole ricongiungersi con lui, ma solo assicurarsi che sia morto. Un lavoro abbastanza semplice. Ma nella Germania del dopoguerra nulla è semplice: accettando il caso, Bernie affronta molto più di quanto si aspettasse, e presto si ritrova in pericolo, circondato da sciacalli, in un paese sconfitto e diviso, dove è difficile distinguere gli amici dai nemici, gli uni dagli altri.



I 5 motivi per leggere il romanzo

1. Perché la trama è ingegnosa. È il 1949. Gunther vive a Dachau e gestisce l’hotel della moglie, dove però nessuno mette mai piede. La donna è da tempo ricoverata in una clinica e lui è sempre più convinto di vendere la struttura e riprendere l’attività di investigatore. L’occasione perfetta gli si presenta a Monaco di Baviera: sommersa dal caos della sconfitta, la città pullula di affari sporchi, avidità dilagante, criminali di guerra in fuga e colpi bassi di ogni genere. Un luogo dove un investigatore privato può trovare tante opportunità di lavoro non del tutto rispettabili: ripulire il passato nazista della gente del posto, favorire i latitanti nella fuga all’estero, risolvere le rivalità tra malviventi. Finché una donna non si presenta nel suo ufficio: suo marito è scomparso. Trattandosi di un ricercato che dirigeva uno dei lager più feroci della Polonia, non vuole ricongiungersi con lui, ma solo assicurarsi che sia morto. Un lavoro abbastanza semplice. Ma, come temeva fin dall’inizio, niente in Germania è come sembra, e Gunther si ritrova presto a navigare in acque agitate: la sua ricerca sarà coinvolta nella guerra segreta condotta da organizzazioni dedite a nascondere ex nazisti e agenzie di intelligence specializzate in assassinarli. Tutti, ovviamente, con potenti alleati internazionali. In un paese sconfitto e diviso, dove è difficile distinguere gli amici dai nemici, gli uni dagli altri, Bernie si ritroverà in pericolo, circondato da sciacalli.

2. Perché è il momento di riscoprire l’iconico Bernie Gunther, detective privato antinazista più scorretto di sempre, beffardo e donnaiolo, che si trova quotidianamente ad affrontare il male assoluto. Anche se la guerra è finita, non sono certo terminate i conflitti politici, sociali ed economici del dopoguerra. Attraverso gli occhi di Gunther vedremo una Germania smembrata dai vincitori e di riflesso scopriremo autorità con interessi spesso contrastanti. In molti vogliono nascondere l’oscuro passato, sono uomini senza scrupoli con una coscienza nera e mani sporche di sangue. Anche questa volta Gunther verrà coinvolto in una storia disseminata di bugie, inganni e fughe da spy story. I romanzi che lo vedono protagonista, se non erro sono ben quattordici, sono caratterizzati da una trama di prim’ordine arricchita da riflessioni sulla natura della lealtà, dell’ambizione e dell’identità. Gunther è il narratore perfetto per queste storie cupe rivelando le sporche alleanze tra vincitori e vinti. È impossibile, secondo il nostro investigatore, distinguere l’uno dall’altro perché tutti sono ipocriti e falsi.  In un’intervista Kerr ha spiegato che la sua idea per Bernie è nata nel momento in cui si è ritrovato a chiedersi cosa sarebbe venuto in mente a Raymond Chandler se invece di lasciare Londra per Los Angeles, fosse andato a est, a Berlino. Possiamo dire che Gunther è per la Germania di Hitler ciò che l’eroe di Chandler, Philip Marlowe, è per la California degli anni Quaranta.

Bernie Gunther, ex agente di polizia di Kripo e investigatore privato, nasce nel 1989 con “Violette di marzo” primo volume della trilogia cult Berlino noir (Vi fanno parte anche “Il Criminale Pallido” e “Un Requiem Tedesco” tutti editi da Fazi).

3. Perché tutti i romanzi che vedono protagonista Bernie Gunther sono ritratti accurati e suggestivi del periodo storico in cui le storie si svolgono. Con un linguaggio esplicito, a volte duro, l’autore riesce a trasmettere tutta la violenza e la brutalità che caratterizzavano la Germania hitleriana e il dopoguerra non meno crudele. Leggendo “L’uno dall’altro” potrete riflettere su molte spinose verità che animano il romanzo. Kerr, con la sua scrittura intelligente e il suo stile pulito, con tocchi di umorismo in una narrazione oscura, tratta temi delicati. Con mano ferma l’autore ci mostra gli abissi dell’etica. Non si può ripulire la propria coscienza, come facevano e ancor oggi fanno i criminali nazisti, affermando di aver eseguito solo degli ordini. La colpa è solo dei capi. Kerr approfondisce il senso del male politico e disegna un quadro inquietante dei nuovi poteri. L’arroganza degli uomini non ha limite e L’autore non ha bisogno di scomodare la sua fervida immaginazione per creare mostri che purtroppo hanno davvero inciso le carni dell’umanità. Il mondo riuscirà a ritrovare una morale salvifica?

4. Perché tutti i conflitti hanno più facce e nel romanzo viene affrontato il tema della denazificazione e si cita la Legge Fondamentale promulgata nella Repubblica Federale. Gli ex aguzzini tornano a essere cittadini esemplari. I nazisti sicuramente non sono svaniti anzi sono dappertutto, ad ogni livello, hanno dimenticato in fretta e fatto dimenticare gli orrori che avevano compiuto. Le autorità decidono, nel 1948, che l’ulteriore denazificazione sistematica è un ostacolo alla ricostruzione economica e politica. Con un colpo di spugna viene cancellato il passato del Paese, una coltre di silenzio copre il retaggio nazista. La Germania Ovest e la NATO, vinti e vincitori, riciclarono e riabilitarono uomini dell’apparato nazista nelle trame della Guerra Fredda. Di amnistia in amnistia, molti nazisti, anche di grado elevato, sfuggirono alle accuse. Gli ex funzionari militari nazisti offrirono agli Stati Uniti la loro rete di agenti e il materiale raccolto sui sovietici in cambio della libertà. “L’uno dall’altro” vede i suoi personaggi muoversi su questo territorio minato permettendoci di conoscere la dura realtà del passato. Ricordare gli errori del passato dovrebbe aiutarci ad evitarli nel futuro anche se il presente è la completa negazione di tale auspicio.

5. Perché è una brillante narrativa noir storica, è suggestiva, non mostra assoluzione. Tutti sono in cerca di vendetta ed è interessante notare che la storia, è il 1949, inizia con un prologo che ci porta indietro nel tempo di ben dieci anni. Bernie deve tener d’occhio due agenti inviati in Medio Oriente, Palestina. Bernie ha come compagno di viaggio un giovane Adolph Eichmann che sarà uno dei responsabili dell’esecuzione del piano di sterminio degli Ebrei. I legami tra Germania e Medio Oriente rappresentano una delle vicende a sfondo politico-religioso più interessanti e meno note. La condivisione dei programmi antisemiti e la comune avversione verso i sistemi democratici, cementarono le basi di un’intesa politica e militare tra i due Paesi. Gunther ci narra la sua visione di quell’intesa per molti anni poco conosciuta offrendoci un quadro ancor più vasto in cui prese forma lo sterminio di un popolo.

“L’uno dall’altro” è una storia crudele e avvincente che guarda nell’abisso in cui tutto il mondo è sprofondato. Kerr semina nei suoi romanzi politica e inganni, crudeltà e odio, vendetta e orgoglio. Lo fa con vivide immagini e leggere i suoi libri è sempre un piacere.

Purtroppo lo scrittore Philip Kerr è morto il 23 marzo del 2018, all’età di 62 anni. Poco prima di morire, Philip Kerr ha terminato il quattordicesimo romanzo di Bernie Gunther, “Metropolis”, che è stato pubblicato postumo, nel 2019. Il libro racconta gli inizi di Bernie Gunther e la sua prima inchiesta che si svolge a Berlino nel 1928. Questo è il quattordicesimo romanzo della serie. Il nostro lungo viaggio insieme è terminato. La fine nell’inizio.

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