lunedì 31 ottobre 2016

RECENSIONE | "7-7-2007" di Antonio Manzini

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Buongiorno lettori :)
In vetta alle classifiche per molte settimane,
“7-7-2007”, Sellerio Editore, è l’ultimo lavoro di Antonio Manzini  che dà voce a un personaggio entrato nel mio cuore: il vicequestore Rocco Schiavone. La serie ha incontrato il favore del pubblico dei lettori e dal 9 novembre, su Raidue, andrà in onda in sei serate la fiction “Rocco Schiavone” ispirata ai romanzi  di Manzini.

Ho fatto la conoscenza di Schiavone leggendo il primo romanzo,”Pista Nera” (recensione), in cui il vicequestore, nato e cresciuto a Trastevere, viene trasferito ad Aosta. Pagina dopo pagina si è delineata la figura di un poliziotto fuori dal comune. Egli ama la bella vita, è corrotto e violento, infedele e cinico, odia il suo lavoro ma ha talento.

Per me che ho da sempre apprezzato la figura dell’irreprensibile Montalbano, commissario di  polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata, è stato strano leggere di un vicequestore corrotto. Quando ho visto l’ultima pubblicazione di Manzini mi son detta che forse era il caso di conoscere meglio Schiavone per comprendere il suo modo di fare, la sua complessità di uomo e di poliziotto. Ho fatto benissimo e ora vi spiego il perché.

7-7-2007
(Serie con Rocco Schiavone #5)
Antonio Manzini

Editore: Sellerio
Pagine: 369
Prezzo: € 14,00

Sinossi: "Lo sai cosa lasciamo di noi? Una matassa ingarbugliata di capelli bianchi da spazzare via da un appartamento vuoto". Rocco Schiavone è il solito scorbutico, maleducato, sgualcito sbirro che abbiamo conosciuto nei precedenti romanzi che raccontano le sue indagini. Ma in questo è anche, a modo suo, felice. E infatti qui siamo alcuni anni prima, quando la moglie Marina non è ancora diventata il fantasma del rimorso di Rocco: è viva, impegnata nel lavoro e con gli amici, e capace di coinvolgerlo in tutti gli aspetti dell'esistenza. Prima di cadere uccisa. E qui siamo quando tutto è cominciato. Nel luglio del 2007 Roma è flagellata da acquazzoni tropicali e proprio nei giorni in cui Marina se ne è andata di casa perché ha scoperto i "conti sporchi" di Rocco, al vicequestore capita un caso di bravi ragazzi. Giovanni Ferri, figlio ventenne di un giornalista, ottimo studente di giurisprudenza, è trovato in una cava di marmo, pestato e poi accoltellato. Schiavone comincia a indagare nella vita ordinata e ordinaria dell'assassinato. Giorni dopo il corpo senza vita di un amico di Giovanni è scoperto, in una coincidenza raccapricciante, per strada. Matteo Livolsi, questo il suo nome, è stato finito anche lui in modo violento ma stavolta una strana circostanza consente di agganciarci una pista: non c'è sangue sul cadavere. Adesso, l'animale da fiuto che c'è dentro Rocco Schiavone può mettersi, con la spregiudicatezza e la sete di giustizia di sempre, sulle tracce "del figlio di puttana"...

STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 8

Sono però certo di una cosa: che gli uomini, sotto lo strato superficiale di fragilità vogliono essere buoni ed essere amati. In effetti, molti dei loro vizi non sono che tentativi d’infilare scorciatoie per arrivare all’amore.
- J. Steinbeck
I romanzi che compongono la serie di Rocco Schiavone narrando le indagini del vicequestore, custodivano anche un segreto drammatico racchiuso negli eventi che avevano condotto all’uccisione di sua moglie Marina.

Nell’ultimo capitolo “7-7-2007”, viene fatta luce su quell’episodio terribile che ha segnato profondamente Schiavone legato da un filo invisibile e misterioso ai suoi amici romani. Rocco ricostruisce i fatti e ricorda quel drammatico giorno in cui venne uccisa la sua adorata sposa. Senza Marina,  Rocco si sente come una zattera alla deriva che vaga nell’oceano con poche speranze di attracco. Il destino ha cambiato radicalmente la sua vita. La mancanza della moglie genera in lui una sensazione di vuoto in cui scompaiono le emozioni e persiste un unico desiderio, scoprire chi ha ucciso Marina. Dieci anni dopo Rocco avrà la possibilità di chiudere definitivamente il caso e per il colpevole non ci sarà alcuna pietà.

Di questa serie noir io ho letto il primo e l’ultimo romanzo. Nel mezzo ci sono altri quattro libri che sto recuperando per poter meglio conoscere Rocco Schiavone, sbirro manesco, dotato di intuito, brutale ma leale verso gli amici di Trastevere con cui è cresciuto e che, diventati adulti, sono finiti su barricate opposte rispetto alla legge.

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La lettura fluida mi ha permesso di apprezzare le doti di narratore di Manzini. Lo scrittore mette a nudo i personaggi che animano la storia narrando di uomini e donne imperfetti, dal passato doloroso. Racconta dell’agire, delle emozioni e delle reazioni lasciate libere di trovare uno sfogo, spesso imprevedibile con conseguenze che lasciano ombre nel proprio essere. La vita di Schiavone è un’odissea. Il novello Ulisse, con i suoi tanti difetti e i poche pregi, è in balia di un destino di cui appare prigioniero. Ma non tutto è perduto, in una realtà non filtrata, dove i cattivi rimangono tali senza metamorfosi, Rocco riuscirà a riprendere in mano la sua vita. Mi piace pensare a un vicequestore molto uomo e poco eroe. Un personaggio che trova difficile, dopo la perdita della moglie, esternare tenerezza perché sarebbe prova di debolezza e lui debole non è. Tutto il suo amore è per chi adesso è solo un fantasma. Egli erge il suo cinismo come uno scudo per difendersi dai misteri umani e criminali.

In “7-7-2007” c’è azione e riflessione, amore e violenza, vendetta e giustizia. Non mi è stato difficile schierarmi al fianco di Schiavone affascinata dalla sua amara ironia che attraversa i vari romanzi che lo vedono protagonista di un continuo scontro con i privilegi sociali dell’Italia d’oggi.

Il ritmo del romanzo si fa incalzante soprattutto nella seconda parte della storia, la scrittura coinvolgente ipnotizza e ti ritrovi a leggere i capitoli uno di seguito all’altro senza aver voglia di fermarti perché troppo forte è l’immedesimazione con i personaggi. I dialoghi incisivi offrono una pausa alla tensione che cresce in maniera esponenziale con il progredire degli eventi. Cosa mi ha lasciato questo romanzo? Un cuore colmo di emozioni e una grande amarezza nel constatare ancora una volta quanto la vita possa essere “traditrice”. Tuttavia mi piace pensare che quella “zattera senza timone e senza vela” possa infine trovare un approdo sicuro dove fermarsi in pace e lasciare finalmente che “il naufrago della vita” alzi gli occhi al cielo per ascoltare i palpiti del proprio cuore, per perdonare gli altri e se stesso.
Lo sai cosa lasciamo di noi?  Una matassa ingarbugliata di capelli bianchi da spazzar via da un appartamento vuoto.

9 commenti:

  1. A parte la citazione iniziale di Steinbeck (io AMO Steinbeck*-*), questo scrittore mi ispira moltissimo! Ci giro intorno da un po' ma ancora non mi sono convinta. La tua recensione, però, mi ha intrigata moltissimo e spero di poter leggere questi romanzi il prima possibile!

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    1. Di Steinbeck ho letto, molti anni fa, "Uomini e topi" e ho visto il film "La valle dell'Eden" tratto dal romanzo dello scrittore statunitense. Tu quale romanzo mi consigli?

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    2. Io per ora ho letto solo Furore, La valle dell'Eden e Uomini e topi e li ho amati tutti e tre moltissimo. Quello che, però, mi è entrato davvero nel cuore è stato La valle dell'Eden. Furore è da strapparsi il cuore (ed è molto attuale, fra l'altro); Uomini e topi è troppo breve, secondo me, e pur essendo un pugno in pancia non riesce a catturare come gli altri due. Secondo me, certo:)

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  2. La tua recensione mi è piaciuta moltissimo! è da tantissimo tempo che volevo leggere qualcosa di Manzini, anche per motivi lavorativi,thanks!! p.s. la foto che hai fatto è fantastica...

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    1. Manzini merita di essere letto, io ho recuperato le altre sue opere e spero di leggerle a breve :)

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  3. se non erro, devono fare un film o una fiction su Rocco Schiavone sulla rai; non ho letto mai Manzini, dovrei iniziare ;)
    bella l'immagine che hai postato

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    1. Sì, a novembre sulla Rai verrà trasmessa una fiction in sei serate con Schiavone protagonista :)

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  4. adoro rocco e adoro manzini, per ora sono ferma a Non è stagione che devo dirti al momento il mio preferito tra quelli letti finora. spero di riuscire a recuperare i successivi al più presto.

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