Buongiorno, carissimi lettori :) Se amate i romanzi storici dal cuore malvagio allora non
potete perdervi “La profezia di Cittastella” di Guido Conti, edito Mondadori.
Le corti del Rinascimento, un duca crudele, i nani e i buffoni che nascondono
la verità nei loro sorrisi, un indovino e la terribile profezia, il popolo che
si diverte davanti ai patiboli, un frate eremita umile e coraggioso, un ragazzo
alla ricerca delle sue radici nel labirinto della malvagità, sono gli animi
inquieti che danno vita a una storia assetata di sangue in cui non sempre i
buoni e i cattivi sono nettamente distinguibili.
La profezia di Cittastella
Guido Conti
Editore: Mondadori | Pagine: 318 | Prezzo: € 20,00
Sinossi: Novembre 1510. Piove da giorni e il Po è in procinto di allagare le terre che circondano la casupola di frate Berardo, isolandolo completamente, quando alla sua porta si presenta un cavallo sfiancato, che porta con sé un neonato. Berardo, che vive solo e conosce le virtù delle piante curative, lo accoglie e gli insegna tutto ciò che sa: gli effetti prodigiosi della medicina naturale, i segreti della caccia e della pesca e i trucchi della navigazione sul Po. Ma soprattutto gli insegna ad avere rispetto per il Grande Fiume, ad amare ogni essere vivente, a vivere in armonia con ciò che lo circonda. Nella vicina Cittastella, intanto, regna il duca Filippo, sovrano sanguinario che trascorre le proprie giornate tra astrologhi, giullari e buffoni, mentre i sudditi reclamano pane e giustizia e i nobili locali tramano per spodestarlo. Quindici anni dopo, il bambino che conosce tutti i recessi del bosco ma non ha mai sperimentato la frenesia e i pericoli della città è diventato un ragazzo vivace e sicuro di sé, legato a Berardo da un affetto profondo. Sarà l'amore per la bellissima Eleonora che porterà Ruggero a Cittastella, su cui incombe una profezia che sta per avverarsi. Tra la minaccia della peste, il tradimento dei compagni di viaggio e il prezioso aiuto dell'amico Francesco, Ruggero si troverà a compiere scelte importanti per la propria vita e il destino del regno.
Ti ricordi quante volte abbiamo guardato le stelle coricati sulle spiagge del nostro fiume? Il buio esiste solo nelle case degli uomini, la notte altrimenti è azzurra o spolverata di stelle. Sono stati momenti belli, di silenzi, in armonia con i cieli e con le forze sacre che regolano l’universo. Il mondo degli uomini è solo disordine e violenza, e questa continua violenza è un livore che non si perdona mai all’altro, in una sete continua di soprusi e vendette, anche piccole, tra amici e parenti, tra marito e moglie, tra uomini di corte e gente semplice. Il mondo degli uomini è un mondo malato. Di soprusi continui.
Novembre, Anno Domini 1510. In una povera capanna, costruita
su un vecchio argine del grande fiume Po, viveva frate Berardo. Una notte
arrivò alla sua porta un cavallo che portava con sé un neonato. Il frate, che
viveva da solo, decise subito di accogliere quella creatura per dargli una
casa, una possibilità di vita in un’epoca segnata da una malvagità che tutto
travolge. Il frate insegnò al bambino a leggere e a scrivere in latino e in
volgare. Gli commentò la Bibbia e il Vangelo. Lo istruì ai poteri delle erbe e
al loro uso in campo medico. Ruggero, questo il nome che Berardo aveva scelto
per il suo ragazzo, cresce in un paradiso a contatto costante con la natura.
Egli impara a rispettare il Grande Fiume, a vivere e amare ogni essere vivente.
Superati i confini della quiete e della pace, ci sono le terre dove regna il
duca Filippo, sovrano sanguinario e signore di Cittastella. Nel castello la
corte vive beatamente e trascorre le proprie giornate tra astrologhi, giullari
e buffoni, mentre i sudditi muoiono di fame e malattie. Quindici anni dopo, Ruggero,
diventato un ragazzo coraggioso e istintivo, si lascerà guidare dall’amore per
la bella Eleonora. Lascerà la sua oasi di pace e raggiungerà Cittastella. Così
andrà incontro al suo destino e dovrà compiere scelte importanti non solo per
sé ma anche per il regno su cui incombe una terribile profezia.
“La profezia di Cittastella” è un romanzo storico e
avventuroso in cui i protagonisti vanno incontro al proprio destino. Ruggero
non conosce i pericoli della città ma è pronto a lottare per ciò in cui crede.
Dovrà vedersela con la minaccia della peste, il tradimento di alcuni compagni,
la crudeltà degli uomini.
Il duca Filippo, con le mani lorde di sangue, tiene a bada
il suo popolo con la sferza, la spada e il cappio. Il popolo, ridotto alla
fame, alza il capo e risponde a violenza con altra violenza. Le braci della
vendetta, rimaste in caldo sotto la cenere, scatenano una fiamma feroce. In
questo emozionante palcoscenico rinascimentale troviamo vari personaggi che si
nascondono sotto abiti sfarzosi o poveri stracci. Tra il duca malvagio e il
popolo incattivito, si muovono i buffoni di corte come Gonella e il nano
Rodomonte. Loro sono i depositari di una verità sconosciuta a tutti. Tra
scontri sanguinosi, Papi pronti a impugnare la spada, tra guerre e massacri,
Ruggero sceglie di stare dalla parte dei più deboli. Ma attenzione, cari
lettori, non aspettatevi una netta distinzione tra buoni e cattivi. In ogni
uomo ci sono la luce e il buio, la mano tesa per aiutare il prossimo e il
pugnale nascosto per ferire.
Frate Berardo mi ha ricordato la figura di San Francesco con
il suo vivere in comunione con la natura ma ha anche molti punti in comune con
fra Cristoforo di manzoniana memoria. Sicuramente non ho apprezzato il duca, i
Papi guerrieri, i Lanzichenecchi e le loro invasioni. Il sangue scorre
inesorabile e si ferma sotto le mura del castello di Cittastella dove ho tifato
per Gonella e Rodomonte, personaggi ambigui e cinici ma dal fascino
indiscutibile. Ho amato la scena che vede Gonella avanzare verso il patibolo
dove il boia l’aspetta. L’esecuzione del buffone si trasforma nel suo tripudio
quando si rivolge al popolo per deliziarlo con le sue ultime volontà.
Lascio i miei debiti a chi li vuol pagare, lascio i miei pensieri e i miei scherzi al popolo sovrano perché li tramandi, e infine lascio il mio cuore a tutte le donne che ho amato e mi hanno amato sotto la luce del sole!
Anche il popolo mostra una violenza senza freni, diventato una marea pronta a distruggere tutto. Davanti al patibolo gli uomini si esaltano,
ubriachi di orrore e meraviglia per lo spettacolo.
Tutto questo mi ha regalato una lettura ricca di fascino e
dal ritmo incalzante. Non c’è differenza tra vittima e carnefice, ciò rende in
modo perfetto il periodo storico in cui la storia si svolge. I potenti amano
sentirsi dei giganti, amore e vendetta si mescolano. La precarietà della vita è
in primo piano. In Ruggero, lo scrittore pone la speranza per un cambiamento
sullo sfondo di un periodo storico violento. Suggestive le pagine dedicate alla
descrizione degli ambienti.
Alla fine del romanzo ho chiuso il libro con la netta
sensazione di conoscere e amare i personaggi, con le loro forze e le loro
debolezze, i loro sogni e le loro delusioni. Soprattutto Ruggero affascina con
la sua voglia di conoscere il suo passato, le sue radici, la sua storia. In un
Rinascimento che si nutre di violenza, il giovane Ruggero è un impavido
cavaliere pronto a lottare per permettere ai suoi sentimenti di non naufragare
in un mare di cattiveria. Il fato farà la sua parte, com’è inevitabile che
accada. Ruggero non detiene la giustizia nelle sue mani ma sfida il potere in
nome dell’amore.
La profezia? Un monito, lascio a voi giudicare! Scusate
se la recensione risulta lunga ma posso ridurla in 6 parole: è un romanzo da
leggere assolutamente.
bhe direi che questo libro è da segnare per il futuro.
RispondiEliminaio invece sto leggendo il mondo di belle ambientato a cavallo tra il 1700 e il 1800 durante il periodo dello schiavismo. sono all'inizio ma devo ammettere che mi sta prendendo molto
I libri che trattano argomenti storici mi coinvolgono sempre in modo positivo :)
EliminaUn libro bellissimo,scritto bene e storia meravigliosa
RispondiEliminaUn libro bellissimo,scritto bene e storia meravigliosa
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