martedì 8 giugno 2021

RECENSIONE | “Quando il mondo era giovane” di Carmen Korn

“Quando il mondo era giovane” è il primo capitolo di una nuova saga in due volumi firmata Carmen Korn, autrice della “Trilogia del secolo”: “Figlie di una nuova era”, "È tempo di ricominciare” e “Aria di novità”, tutti editi da Fazi Editore.

In questo attesissimo romanzo, Carmen Korn narra un’emozionante storia corale intrecciando la Storia alla quotidianità, la forza alla fragilità, il dolore alla speranza in un decennio all’insegna della rinascita. Tre famiglie pronte a prendere in mano il proprio destino perché è giunto il tempo di costruire il futuro riprendendosi tante piccole libertà che il nazismo e la guerra avevano cancellato.

STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 8
Quando il mondo era giovane (Vol. 1)
Carmen Korn

Editore: Fazi
Pagine: 650
Prezzo: € 20,00
Sinossi

1 gennaio 1950: a Colonia, Amburgo e Sanremo si festeggia l'arrivo del nuovo decennio. Quello che si è appena concluso ha lasciato ferite profonde: nelle città, nelle menti e nei cuori. La casa di Gerda e Heinrich Aldenhoven a Colonia è stata distrutta e la galleria d'arte di Heinrich non basta per sfamare tutti. Ad Amburgo, invece, l'amica di Gerda, Elisabeth, e suo marito Kurt hanno meno preoccupazioni economiche: come manager pubblicitario di una cassa di risparmio, Kurt riesce a sostenere la sua famiglia; anche qui, però, i problemi non mancano: il genero Joachim non è ancora tornato dalla guerra. E infine Margarethe, nata Aldenhoven, si è trasferita da Colonia a Sanremo. La vita al fianco del marito italiano sembra spensierata, ma la presenza della suocera è molto ingombrante... Ognuno festeggia il capodanno a modo suo, ma il mattino seguente tutti si pongono le stesse domande: le ferite finalmente guariranno? Cosa riserva il futuro?


1 gennaio 1950: a Colonia, Amburgo e Sanremo si festeggia l’arrivo del nuovo decennio. Dopo gli anni della guerra e della distruzione, è giunto il momento della ricostruzione. La casa di Gerda e Heinrich Aldenhoven a Colonia è stata distrutta e la galleria d’arte di Heinrich non basta per sfamare tutti.

Heinrich era in preda a sentimenti contrastanti: da una parte la speranza, dall’altra la paura delle novità che il primo decennio di pace avrebbe portato.

Ad Amburgo, invece, l’amica di Gerda, Elisabeth, e suo marito Kurt hanno meno preoccupazioni economiche: lui è il direttore dell’ufficio pubblicità di una grande banca, ma anche qui i problemi non mancano. infatti il genero Joachim non è ancora tornato dalla guerra. Le ultime notizie lo davano prigioniero in un campo russo.

“Joachin non tornerà.”

“È con questo spirito che vuoi iniziare il nuovo anno?”

“Dovete smettere di tormentarvi, tu e Nina. Non vi fa bene, e non fa bene nemmeno al bambino lasciargli credere che suo padre tornerà dalla guerra!”

Infine conosciamo  Margarethe, nata Aldenhoven, che si è trasferita da Colonia a Sanremo. La vita al fianco del marito italiano sembra spensierata, ma la presenza della suocera è molto ingombrante.

“Se Fossi un po’ più robusta, sembreresti il camion dei pompieri” Ecco cosa le aveva detto sua suocera. Margarethe si era fatta rossa in viso, in pendant col cappotto che il proprietario del ristorante aveva appeso nel guardaroba.

Tre diverse città, tra famiglie che festeggiano il Capodanno, ma il mattino seguente tutti si pongono le stesse domande: le ferite finalmente guariranno? Cosa riserva il futuro?

Con “Quando il mondo era giovane” Carmen Korn affronta un arco narrativo che va dal 1950 al 1959 in cui si snodano le vicende di tre famiglie con i loro turbamenti, difficoltà e piccole gioie nell’affrontare un mondo nuovo culla di molte trasformazioni. I personaggi che animano questa storia sono un chiaro esempio di complessità e poliedricità sociale. Ne scaturiscono idee innovative: dalla posizione sociale delle donne (non hanno più intenzione di ricoprire il ruolo di “angelo del focolare” ma cercano di affermarsi attraverso il lavoro), al non essere più schiavi delle convenzioni, al proposito di liberarsi delle illusioni per vivere concretamente il presente e progettare un futuro migliore. Le nuove generazioni vogliono avere la libertà di scegliere il proprio futuro sperimentando lavori nuovi e non sono disposte a obbedire senza discutere. Trovare la fiducia in se stessi diventa importante per vincere le sfide della vita.

Leggere “Quando il mondo era giovane” mi ha permesso di seguire le storie delle tre famiglie legate da legami di parentela o amicizia. La storia è narrata da prospettive diverse e in luoghi diversi. Man mano che procedevo con la lettura, mi sono divertita a ricreare l’albero genealogico dei tre nuclei familiari. Ciò mi ha permesso di seguire al meglio gli eventi in movimento continuo tanto che mi sono sentita una lettrice con la valigia in mano pronta a spostarsi da una città all’altra. Ho intrapreso un viaggio nel tempo emozionante e ho scoperto anche una storia misteriosa che ruota intorno a un quadro il cui autore sembra svanito nel nulla.

Così come nella precedente trilogia, Carmen Korn usa capitoli brevi, uno stile di scrittura sobrio con frequenti cambi di prospettiva con cui riesce a trasmettere alla perfezione lo spirito del tempo. C’è anche una fugace apparizione, ad Amburgo, del dottor Theo Unger e di sua moglie Henny, personaggi della Trilogia del secolo.

La saga delle tre città è una panoramica su  ambienti e ceti diversi, l’autrice si ispira alla vita reale e mostra come i tempi difficili hanno creato un involucro protettivo intorno alle persone. Ora è tempo di uscire dal privato, le famiglie aprono le porte al futuro tenendo bene a mente l’importanza della libertà riconquistata. La crudeltà della Storia lascia il posto all’amore e all’amicizia. Non è tutto perfetto, i destini completamente felici non esistono ma esiste la speranza. Il finale tronca di netto il fluire degli eventi e dà appuntamento al prossimo capitolo.

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