lunedì 21 giugno 2021

RECENSIONE | “Klara e il Sole” di Kazuo Ishiguro

Il premio Nobel per la Letteratura nel 2017, Kazuo Ishiguro, torna in libreria con il suo attesissimo romanzo “Klara e il Sole”, Einaudi. Klara, un robot femmina umanoide di generazione B2 ad alimentazione solare, osserva il mondo da una vetrina nell’attesa che un piccolo amico la acquisti. Tra i suoi circuiti nascono ammirevoli propositi grazie ai suoi straordinari talenti di androide. Gli terrà compagnia, lo proteggerà dalla tristezza e affronterà per lui l’insidia più grande: imparare tutte le mille stanze del suo cuore umano. Quando Josie, una ragazzina di 14  anni, la sceglie come sua AA (Amico Artificiale), Klara pensa di aver trovato finalmente una famiglia ma una tremenda realtà l’aspetta. Possono gli automi interagire con noi anche emotivamente? In un mondo dove gli adolescenti sono sempre più soli e non sanno più socializzare fra loro, gli AA rappresentano l’unica soluzione possibile?


STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 8
Klara e il Sole
Kazuo Ishiguro

Editore: Einaudi
Pagine: 250
Prezzo: € 19,50
Sinossi

Seduta in vetrina sotto i raggi gentili del Sole, Klara osserva il mondo di fuori e aspetta di essere acquistata e portata a casa. Promette di dedicare tutti i suoi straordinari talenti di androide B2 al piccolo amico che la sceglierà. Gli terrà compagnia, lo proteggerà dalla malattia e dalla tristezza, e affronterà per lui l'insidia più grande: imparare tutte le mille stanze del suo cuore umano. Dalla vetrina del suo negozio, Klara osserva trepidante il fuori e le meraviglie che contiene: il disegno del Sole sulle cose e l'alto Palazzo RPO dietro cui ogni sera lo vede sparire, i passanti tutti diversi, Mendicante e il suo cane, i bambini che la guardano dal vetro, con le loro allegrie e le loro tristezze. Ogni cosa la affascina, tutto la sorprende. La sua voce, così ingenua ed empatica, schiva e curiosa quanto quella di un animale da compagnia, appartiene in realtà a un robot umanoide di generazione B2 ad alimentazione solare: Klara è un modello piuttosto sofisticato di Amico Artificiale, in attesa, come la sua amica Rosa e il suo amico Rex, e tutti gli altri AA del negozio, del piccolo umano che la sceglierà. A sceglierla è la quattordicenne Josie. E fin dalla sua prima visita al negozio, nonostante l'ammonimento di Direttrice sulla volubilità dei bambini, Klara sente di appartenerle, e per sempre. Josie è una ragazzina vivace e sensibile, ma afflitta da un male oscuro che minaccia di compromettere le sue prospettive future. Per lei Klara è pronta ad affrontare la brusca autorevolezza di una madre cupa e indecifrabile, l'ostilità spiccia di Domestica Melania e gli scherzi cattivi dei compagni speciali che frequentano con Josie gli «incontri di interazione», e che mal sopportano i diversi. Quando la malattia di Josie colpisce più duramente, Klara sa che cosa fare: deve trovare colui da cui ogni nutrimento discende e intercedere per la sua protetta, anche a costo di qualche sacrificio; deve impegnarcisi anima e corpo, come se anima e corpo avesse. 


È bellissimo che tu voglia venire. Ma voglio che tra noi sia tutto chiaro dal principio, perciò devo dirti una cosa… Forse dipende dal fatto che certi giorni non sto tanto bene. Non lo so. Ma potrebbe succedere qualcosa. Non so bene cosa. Non so nemmeno se è brutta o no. Comunque, capita qualche volta che le cose diventino un po’, sì, strane.

Dalla vetrina del suo negozio, Klara osserva e comprende tutto ciò che succede. Vede le luci e le ombre disegnate dal Sole, i bambini che la guardano dal vetro, le espressioni dei passanti, Mendicante e il suo cane. Ogni cosa la affascina, tutto la sorprende. A sceglierla è la quattordicenne Josie. Klara, nonostante l’ammonimento di Direttrice sulla volubilità dei bambini, sente subito di appartenerle per sempre. Josie è afflitta da un male oscuro che minaccia di compromettere le sue prospettive future. Per lei Klara affronterà la brusca autorevolezza di una madre cupa e indecifrabile, l’ostilità di Domestica Melania e gli scherzi cattivi dei compagni speciali che frequentano con Josie gli “incontri di interazione” e che mal sopportano i diversi. Quando la malattia della ragazzina colpisce duramente, Klara sa che cosa deve fare: deve trovare colui da cui ogni nutrimento discende e intercedere per la sua protetta. Non importa se sarà costretta a qualche sacrificio. Klara si impegnerà anima e corpo, come se anima e corpo avesse.

“Klara e il Sole” è una potente storia di amore e di amicizia che si legano ai  temi importanti come il sacrificio e la complessità del cuore umano, composito e sfaccettato come i riquadri in cui si fraziona la vista dell’androide che rivolse la sua preghiera al Sole. La storia si muove in equilibrio sui labili confini tra l’intelligenza artificiale e la natura umana, induce alla riflessione e alla malinconia. Questi temi, cari all’autore, erano già presenti in “Il gigante sepolto” (recensione), “Non lasciarmi” e “Quel che resta del giorno”.

Ishiguro sembra narrare una storia placida, fluida, ma sotto la superficie forze inquietanti si agitano. I personaggi hanno la capacità di comportarsi nel modo più adeguato nelle varie circostanze, sanno destreggiarsi nei rapporti sociali eppure sono sempre circondati da un alone di tensione che si esprime come presenza costante nel romanzo. Sembrano multistrato, in ogni compartimento si celano tormenti e ambiguità tanto che sono proprio gli umani a turbare i lettori mentre si arriva a provare una specie di tenerezza per gli automi che si mostrano come i nuovi schiavi. Klara, un’infinità di volte ho dimenticato la sua natura artificiale, ha dei limiti dovuti alla sua natura robotica ma il suo agire è stato, per me, fonte di commozione. Nella sua ingenuità Klara vuole proteggere Josie dalla crudeltà del mondo ma è impossibile eliminare ogni male con un colpo di spugna. Ci sarà sempre uno sguardo, un atteggiamento, un’ombra inquieta. Il mondo è davanti a sfide imposte dal progredire della scienza, della tecnologia e della medicina.  Cosa succederebbe se i robot sentissero, pensassero e provassero sentimenti? Se la mente artificiale diventasse autonoma?

Klara è sempre attenta, osserva ciò che succede in casa di Josie. Osserva tutto ma non è in grado di comprendere le sfumature emotive.

A volte deve essere bello non avere sentimenti. Ti invidio. Ci pensai, e dissi: - Io credo di avere tanti sentimenti. Più cose osservo, e più acquisisco accesso a nuovi sentimenti.

Non affezionarsi a Klara è impossibile perché mostra un’umanità che gli uomini sembrano aver perso. Lo so è un robot ma forse fra i circuiti aleggia un’anima che si nutre di ingenuità e innocenza. Klara pensa di poter aiutare Josie nel momento del dolore, rivolgendosi al Sole che lei considera il suo dio e con il quale farà un patto per salvare la sua giovane amica. Anche questo comportamento è simile a quello di noi uomini quando ci rivolgiamo al nostro Dio per chiedere un aiuto.

Nella società descritta da Ishiguro ad avere successo sono i ragazzi potenziati sottoposti a un editing genetico: studiano a casa e vengono istruiti secondo un processo, non privo di rischi, che serve a ottimizzarli. Per loro vengono costruiti gli AA, come Klara, che non possono far del male e devono proteggere i loro piccoli amici e devono obbedire agli ordini impartiti dagli uomini senza causare alcun danno. Klara sorveglia Josie, obbedisce agli ordini ed è pronta a sacrificare una parte di sé per salvarla. Quindi per me Klara, voce narrante del romanzo, ha un’anima è sempre generosa, si sforza di capire e impara che gli umani non sono poi così speciali ma speciale è l’amore che ci rende unici. Tuttavia non sono i buoni sentimenti a regnare in questa storia. La famiglia di Josie ha dei segreti che mentre noi riusciamo a intuire, Klara non capisce e saranno, credetemi, cose brutte.

“Klara e il Sole” vi porterà a conoscere l’inquietante ritrattista  Mister Capaldi (vuol fare un ritratto davvero particolare a Josie), le infernali Cootings Machine che con il loro inquinamento impediscono ai raggi solari di giungere sulla Terra e vedrete nel Sole una divinità che Klara designerà come sua  guida dalla prima all’ultima pagina. Il finale è malinconico.

“Klara e il Sole” è un racconto inquietante di un mondo alla deriva dove non sono i robot a essere spaventosi. È sicuramente una lettura emozionante che riflette su quanto sia insicuro investire nelle promesse degli uomini. Ishiguro guarda il mondo con gli occhi di un robot e crea una società distopica in cui i valori e le idee odierne sono portate all’estremo. I robot sono insensibili ma sono macchine, è nella loro natura. Gli uomini invece fanno della loro insensibilità un pregio e tramano intrecciando i fili di un’orribile rivelazione che porterà al triste epilogo del romanzo. Klara, in alcune scelte, sembra più umana degli uomini. Klara nata dall’intelligenza artificiale si ritroverà ad essere un androide a cui Ishiguro dona un’anima.

2 commenti:

  1. una trama originale e intrigante; lo stile di scrittura di ishiguro mi piace e sarei curiosa di leggerlo alle prese con una storia così, che speriamo resti lontana dalla realtà.

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    1. L'intelligenza artificiale ti sembrerà, in questo romanzo, un agnellino confronto all'essere umano :)

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