lunedì 28 novembre 2016

RECENSIONE | “Alaska” di Brenda Novak

Carissimi lettori, se amate le letture ricche di fascino nero che hanno come protagonisti la follia omicida e atroci violenze allora non potete perdere un thriller ad alta tensione come “Alaska” di Brenda Novak.

Alaska
(Serie di Evelyn Talbot #1)
Brenda Novak (traduzione di S. Bortolussi)

Editore: Giunti
Pagine: 373
Prezzo: € 14,90

Sinossi: Stanno accadendo strane cose nel piccolo villaggio di Hilltop, remota località dell'Alaska dove l'inverno è così gelido da ottenebrare le coscienze. Da quando, tre mesi prima, è stata aperta Hanover House, una clinica psichiatrica di massima sicurezza che ospita con finalità scientifiche i più feroci serial killer d'America, nessuno dorme più sonni tranquilli e a nulla servono le rassicurazioni di Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige l'istituto insieme al collega Fitzpatrick. Soprattutto quando nella neve avviene un macabro ritrovamento: i resti di una donna, orrendamente martoriata. Per il giovane sergente Amarok è la conferma di ciò che ha sempre temuto: portare un branco di efferati assassini a pochi metri dalle loro case e dalle loro famiglie è stata una decisione estremamente pericolosa. Ma la sua fermezza si scontra con il fascino fragile e misterioso di Evelyn, il cui passato nasconde il più nero e atroce degli incubi. E mentre una violenta tormenta di neve si abbatte sul paese rendendo impossibili i collegamenti e le comunicazioni, la psichiatra ha più di un motivo per pensare che quel primo omicidio sia un messaggio destinato proprio a lei e che l'ombra del passato la stia per raggiungere ancora una volta. 



STILE: 7 | STORIA: 8 | COPERTINA: 8

Lui l’avrebbe uccisa se solo avesse potuto. L’aveva già aggredita una volta. Non doveva dimenticarsene.
Con questa premessa prende vita “Alaska”, un romanzo che ha un’identità camaleontica e spietata. Ambientato tra i ghiacci dell’Alaska, il romanzo coniuga alla perfezione l’atmosfera unica del clima rigido con il freddo dell’anima dei serial killer. Se vi ho incuriositi allora venite con me ma sappiate che stiamo per entrare in una clinica psichiatrica di massima sicurezza. A guidarci sarà Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige l’istituto.

La storia è ambientata nel piccolo villaggio di Hilltop, in Alaska, dove l’inverno porta temperature che superano anche i -35°C con sole cinque ore di luce al giorno. In questa località è stata aperta Hanover House che ospita, con finalità scientifiche, ben centoventitrè detenuti psicopatici e trentasette tra i peggiori serial killer. Quando vengono ritrovati i resti di una donna, orrendamente martoriata, tutti puntano il dito verso la clinica. Una tormenta di neve complica ancora più la già precaria situazione e la dottoressa Talbot dovrà affrontare il suo incubo peggiore, la sua ossessione, il suo passato.
Noi serial killer siamo i vostri figli, siamo i vostri mariti, siamo ovunque.
– Ted Bundy
“Alaska” è un libro che cattura subito l’attenzione del lettore. Ogni capitolo inizia con una citazione appartenente a un reale serial killer e ciò rende ancor più agghiacciante la lettura. Ho trovato molto interessante la finalità scientifica di Hanover House: lo studio della psicopatologia. Dice Evelyn: «Sono lupi travestiti da agnelli.» Si riferisce ai detenuti psicopatici. E ancora «Io studio uomini che non sanno cosa siano le emozioni, non riescono a stabilire rapporti veri con gli altri esseri umani. Fanno quello che li avvantaggia, quello che è nei loro interessi e si sentono perfettamente giustificati.»

Nella clinica, con norme di sicurezza pari a qualsiasi altra struttura di Livello 4, si creano dinamiche complesse tra i prigionieri e i dottori. Alcuni degli psicopatici rinchiusi raggiungono un quaranta pieno nella Scala di Hare e questo non è un buon segno.
Cogli l’ultimo respiro che abbandona il loro corpo. Li stai guardando negli occhi. Una persona in una situazione del genere è Dio!
– Ted Bundy, serial killer, stupratore, rapinatore e necrofilo.
Nel romanzo non troverete certezze scolpite ma un continuo divenire che si identifica nell’eterno conflitto tra il bene e il male. Nello sviluppo della storia emergono le vicende e i caratteri di uomini e donne che trovano una continuità narrativa tra le mura di Hanover House e tra la neve dell’Alaska dove la natura è padrona assoluta. Il selvaggio dei luoghi si rispecchia nella crudeltà dei cattivi. L’ambientazione tra i ghiacci amplifica l’effetto inquietante del romanzo e regala intensi brividi.
Non saprò mai quando questo mostro mi è entrato nel cervello,  ma ormai è qui in pianta stabile. Come ci si può curare? Non posso smettere, il mostro insiste, ferisce come ferisce la società. Magari voi potete fermarlo. Io no.
– Dennis Lynn Rader, conosciuto come l’assassino “lega, tortura e uccidi”.
I personaggi sono tutti ben descritti, schierarsi con Evelyn è una scelta istintiva. Con lei si superano anche i confini del tempo, il suo passato proietta ombre sul presente e apre scenari agghiaccianti e inimmaginabili. Nel romanzo la violenza non ha confini e vola libera. Capitolo dopo capitolo tesse un filo rosso che qualcuno avvolgerà per avvicinarsi alla dottoressa. Tuttavia in un mare di malvagità c’è anche una piccola, grande magia d’amore. A voi scoprirla. È positivo vedere come Evelyn, donna ferita dalla vita, abbia il coraggio per non arrendersi mai e per continuare a lottare contro i suoi incubi.
Quando mi avranno mozzato la testa potrò ancora udire, almeno per un momento, il suono del sangue che mi zampilla dal collo? Sarebbe il piacere più grande di tutti.
– Peter Kurten, il Vampiro di Dusseldorf
Brenda Novak racconta con passione e coinvolgimento storie, personaggi, luoghi. Il confine tra finzione e realtà è sottilissimo. I personaggi potrebbero essere reali così come le storie. La finzione che sconfina nella realtà. La scrittura dell’autrice si rivela efficace nelle descrizioni delle atmosfere e degli ambienti dell’Alaska che si riflettono nell’animo senza emozioni dei killer, nei ricordi, nei flashback di una violenza che urla dal passato.

“Alaska” è il primo libro di una serie, Evelyn è un personaggio che seguirò con vero piacere. Se volete incontrarla anche voi, se volete conoscere l’oscuro mondo con cui si rapporta, è in Alaska che vi consiglio vivamente di andarla a cercare. Ma attenzione, quanto il futuro appare ormai privo di nubi ecco che qualcosa accade e il passato ritorna. È una promessa di ferocia. Un’ombra si avvicina. La ferita originaria sta per riaprirsi. Nel frattempo godiamoci un po’ di pace fino al prossimo romanzo.

10 commenti:

  1. Che bella recensione, Aquila! Lo sto leggendo proprio adesso questo libro, per il momento l'ho trovato coinvolgente, sono felice di sapere che la tua opinione conferma questa impressione :) Un abbraccio e buon inizio settimana!

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    1. Grazie, mi fa picere vedere che anche tu stia leggendo questo romanzo :) Ti auguro una buona lettura ^-^

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  2. dalla tua appassionante recensione vien davvero voglia di leggerlo!! poi lo sai, è un genere che adoro *_*

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  3. *-* Sono contenta ti sia piaciuto!! Come sai, anche io l'ho apprezzato molto, non ci resta che aspettare il seguito!

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    1. Aspetto il seguito con ansia, grazie ancora per avermi coinvolta nel blogtour *-*

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  4. salve a tutti,
    ho appena cominciato la lettura di questo libro e gia' ne sono dipendente,sono sicura che non deludera' le mie aspettative.

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  5. Buonasera! Ho appena finito di leggere Hanover House in due giorni, ottimi libri, entrambi, consiglio vivamente di leggerli! E spero anche che l'autrice ne faccia un sequel al piú presto :-)))

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    1. Spero di riuscire a recuperare "Hanover House". Mi fa piacere sapere che questo romanzo sia piaciuto anche a te :)

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