sabato 8 marzo 2014

8 marzo: Giornata Internazionale della Donna

Sabato 8 marzo, è un trionfo di mimose e sorrisi. Tutti gentili e premurosi, auguri e abbracci vengono dispensati in gran quantità. Perché? Semplice, oggi è la festa delle donne. Festa? Ma cosa si festeggia? 

Le violenze fisiche e psicologiche che le donne subiscono da parte di uomini che si sentono “Importanti” solo sottomettendo gli altri? 
Gli spot pubblicitari in cui la donna è solo “corpo” e nulla più? 
I maltrattamenti quotidiani tra le mura domestiche? 
Le corse al pronto soccorso per “Involontarie cadute” causa perenne distrazione? 
Gli sfregi con acidi perché così impariamo a dire di no? 
Le coltellate perché non riusciamo a sottrarci ad “amori malati”? 
I femminicidi? 

No, donne, oggi non lasciamoci travolgere dal lato consumistico della “festa” e cominciamo ad avere rispetto per noi stesse. Se proprio dobbiamo festeggiare l’8 marzo allora facciamolo ricordando le conquiste sociali e politiche delle donne. Parliamo delle lotte per la discriminazione femminile, dello sfruttamento nel lavoro, delle discriminazioni sessuali. 

Milioni di donne, madri, sorelle, amiche, mogli, colleghe vivono drammi quotidiani. Possiamo dire a queste donne: ”Aspettate l’8 marzo per essere rispettate”? 
No, donne, non è con cioccolatini e rametti di mimose che possiamo cambiare una società che ancora non conosce il rispetto per tutti gli esseri viventi. In Italia le donne uccise da “chi le amava” sono state tante, troppe, anche solo una vita è un prezzo troppo alto da pagare come “tributo d’esistenza”. Sicuramente dobbiamo spezzare questa catena di atrocità, questa spirale di violenza non può continuare a fagocitare vite umane, vite di donne che chinano il capo e sopportano l’insopportabile solo perché si è “ donne”. Tante volte ho sentito parole di rassegnazione, tante volte ho visto corpi segnati dalla forza bruta di uomini violenti, tante volte ho visto la paura negli occhi di donne incapaci di reagire. La paura paralizza il corpo, annulla la volontà e le violenze trovano terreno fertile, non c’è opposizione, nessuna opposizione. Le donne maltrattate non hanno alcuna stima di se stesse, sono prigioniere di uomini dalle mille facce: gentili e simpatici in società, maneschi e prevaricatori in famiglia. 
Ora basta! 
Sicuramente è facile parlare, difficile agire ma qualcosa dobbiamo pur fare. Allora cominciamo col rialzare gli occhi e guardare in faccia a coloro che si nascondono dietro la violenza. Insegniamo ai nostri figli il rispetto per tutti gli esseri umani, trasformiamo le famiglie in luoghi sicuri per tutti, diamo il buon esempio comportandoci in modo civile. Denunciamo i maltrattamenti, che le donne siano solidali tra loro, nessuna paura, noi non meritiamo castighi e abusi psicologici. Siamo donne, siamo intelligenti e sappiamo amare di un amore puro e coinvolgente. Dobbiamo aver stima di noi, credere nelle nostre capacità lavorative. Siamo mamme, mogli, compagne a tempo pieno. Il rispetto è un diritto acquisito per nascita e nessun uomo può portarcelo via. Quindi oggi, 8 marzo, diciamo “no” al “Rispetto per un giorno” perché noi donne dobbiamo esser rispettate sempre, ogni giorno della nostra vita.

3 commenti:

  1. Sono totalmente d'accordo! purtroppo c'è ancora una concezione malata della donna da parte di alcune persone, e non parlo solo di uomini, un concetto di donna = oggetto che a volte mi lascia allibita e incredula...ragazze rispettatevi! tutte! la donna non è un oggetto da mettere in mostra per ottenere del "rispetto" o "dell'ammirazione" fasulle! Meritiamo rispetto e stima per le nostre capacità, che siano lavorative o di mamma moglie e quant'altro, per la nostra intelligenza! Bisogna ripudiare la violenza, sia fisica che PSICOLOGICA che non è un invenzione ma realtà, non giustificarla! Queste cose dobbiamo pensarle e pretenderle ogni giorno non solo l'8 Marzo...

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  2. 'Milioni di donne, madri, sorelle, amiche, mogli, colleghe vivono drammi quotidiani. Possiamo dire a queste donne: ”Aspettate l’8 marzo per essere rispettate”? '
    Purtroppo c'è davvero gente che la pensa così.

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    1. Care ragazze, purtroppo le mimose dell'8 marzo 2014 si sono macchiate del sangue di tre femminicidi. In 48 ore tre donne sono state uccise dai mariti a Perugia, Vigevano e Frosinone.Ancora donne vittime della furia omicida di uomini. Come segno di speranza vi riporto le parode di Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata con l'acido:"La forza è dentro di me assieme al desiderio di riconquistare quello che qualcuno voleva sottrarmi. Mi sento viva più di prima".

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