"Tatà"(Edizioni E/O, traduzione di Alberto Bracci Testasecca) è un coinvolgente romanzo della francese Valérie Perrin, fotografa, sceneggiatrice e autrice. Il suo primo libro, "Il quaderno dell'amore perduto", ha vinto il premio Choix des Libraires Littérature 2018, oltre a una decina di premi nazionali. "Cambiare l'acqua ai fiori", suo secondo romanzo, ha vinto il Prix Maison de la Presse 2018, ed è stato un successo internazionale. La terza opera, "Tre", ha vinto il premio Babelio nel 2022.
La protagonista Agnès, indagando sul mistero di sua zia Colette che per anni ha fatto credere di essere morta, scopre inattesi segreti di famiglia.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7 |
Pagine: 608
Agnès non crede alle sue orecchie quando viene a sapere del decesso della zia. Non è possibile, la zia Colette è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c’è il suo nome sulla lapide… In quanto parente più prossima tocca ad Agnès andare a riconoscere il cadavere, e non c’è dubbio, si tratta proprio della zia Colette. Ma allora chi c’è nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta? È l’inizio di un’indagine a ritroso nel tempo. Grazie a vecchi amici, testimonianze inaspettate e una misteriosa valigia di audiocassette, Agnès ricostruisce la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo e al tifo sfegatato per la locale squadra di calcio, il FC Gueugnon.
Il 2010 è l'anno in cui mia zia è morta per la seconda volta.
L'espediente della morte cela l'amore per la vita. "Morire per poter vivere" è il mantra di questo romanzo che narra una vicenda complessa con eventi drammatici sullo sfondo.
Agnès, la protagonista, è incredula quando viene a sapere del decesso della zia. Non è possibile, la zia Colette è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c'é il suo nome sulla lapide. Tocca proprio ad Agnès, in quanto parente più prossima, andare a riconoscere il cadavere, e non c'é dubbio, si tratta della zia Colette. Ma allora che c'é nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta? E che storia la zia ha affidato a oltre duecento ore di audiocassette? È l'inizio di un'indagine a ritroso nel tempo.
Ricevere la notizia della "seconda" morte della zia è sicuramente un evento inquietante per Agnès, regista trentottenne parigina che sta attraversando un momento di crisi professionale e sentimentale. Agnès si reca subito a Gueugnon, dove viveva la zia (la tante, da cui il vezzeggiativo "tatà") per cercare di svelare il mistero della doppia morte. Scoprirà una moltitudine di storie che affondano le radici nel passato. Sono storie difficili e drammatiche che coinvolgono molti abitanti del paese.
Il romanzo mi ha catturata fin dalla prima pagina svelando una storia narrata a più voci. Ognuno rivela un frammento di verità che insieme daranno vita a un puzzle coinvolgente.
Con Agnès avremo modo di ripercorrere la sua infanzia quando trascorreva le sue vacanze estive a casa della zia, dove la lasciavano i genitori, due famosi musicisti sempre in tournée.
La zia Colette non era sposata, non aveva figli, aveva solo due grandi passioni: il suo lavoro da calzolaia e la fede calcistica per la squadra locale di cui non perdeva una partita. Tatà non amava mettersi in evidenza, mostrava sempre un basso profilo che nascondeva, come scoprirà Agnès, azioni di grande coraggio e di amore per il prossimo. La zia nascondeva parte della sua vita e aveva un ottimo motivo per comportarsi in tal modo. Lascio a voi il piacere di scoprire quale sia questo motivo. Vi svelo che Agnès riceverà, alla morte della zia, un'eredità davvero speciale: una valigia piena di cassette registrate che contengono tutti i retroscena della sua vita.
Mi alzo per riempirmi un bicchiere d'acqua. Apro il mobiletto della cucina. Sono negli oggetti di Colette, nella sua voce, nelle sue ultime mura. Sapeva che un giorno sarei stata qui? Perché ha aspettato di essere morta per parlare con me? Prendo la spugnetta che è sull'angolo del lavello. Quante volte l'ha usata per raccogliere le briciole dal tavolo? Torno nel salottino, mi siedo sul materasso e premo play.
Piani temporali e narrativi diversi si intrecciano per svelare antichi legami e segreti della provincia. Scopriremo una storia tormentata in cui si muovono tanti personaggi. L'autrice ci guida alla scoperta della loro psiche dove si celano desideri nascosti e falsità. Assistiamo così alla progressiva emersione del Male. La chiave simbolica
Valérie Perrin, attraverso i personaggi, parla direttamente all'emotività del lettore che, per svelare il mistero di Colette, deve inoltrarsi nella selva oscura dell'esistenza della donna, sfiorare la verità e guardare negli occhi il Male. Capitolo dopo capitolo emerge un mondo senza certezze in cui esistono invisibili connessioni tra gli esseri umani. Si crea un rapporto suggestivo tra presente e passato con voci che sussurrano, enigmi che si sciolgono seguendo un filo rosso che rappresenta un legame pronto a sfidare la crudeltà del destino. Ed è affascinante notare come nei momenti segnati dalla perdita, abbia inizio la rivelazione della verità. Una verità concreta, disarmante e con un gran cuore. Morire per poter vivere, morire per proteggere qualcuno a cui si vuol bene, morire per sperare in una vita migliore.
"Tatà" è un romanzo composto da più storie che trattano temi importanti come la famiglia, l'amicizia, i ricordi, l'amore, la passione per la propria squadra di calcio, la violenza sulle donne, l'abuso sui minori, l'amore per gli animali, la musica.
La zia che morì due volte è un personaggio sorprendente che racconta la sua vita in tono intimo e profondo. La voce diventa un tramite per narrare di infanzie difficili, di amori tossici, di passioni destinate a realizzarsi. Lei che appariva così debole era stata invece temprata da una vita di privazioni e severità. Il suo destino si era compiuto per via di una somiglianza con una persona. Dietro a ogni evento si celano dignità e libertà che fanno da cornice alla bellezza della vita. Non tutto è perfetto, ma la vita è meravigliosa anche se ci sono tante battaglie da combattere. Battaglie condotte in silenzio senza mai chinare il capo.
Agnès scoprirà le vere radici della sua famiglia, su tutto e tutti si eleva la voce di zia Colette. Una voce che è un sussurro per dire che morire è un ritorno alla vita. Una vita che la vedrà per sempre presente nel cuore delle persone a lei care.
Ciao Aquila, questo è uno dei romanzi che vorrei leggere presto perchè adoro la Perrin (ho letto tutti gli altri suoi libri): online ho visto diverse recensioni, non tutte positive, ma dalle tue parole mi sembra una storia che potrei apprezzare molto :-)
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