"Intermezzo" (Einaudi nella traduzione di Norman Gobetti) è il nuovo, e già acclamatissimo, romanzo della scrittrice irlandese Sally Rooney, considerata in tutto il mondo una delle migliori voci letterarie della generazione dei trentenni.
Peter e Ivan sono fratelli: il primo è un avvocato di successo, il secondo è un timido e solitario campione di scacchi. Quando perdono il loro papà, le loro vite vanno incontro a cambiamenti imprevisti, anche per quanto riguarda l'amore.
In Italia di Sally Rooney sono stati pubblicati i romanzi "Parlarne tra amici" e "Dove sei, mondo bello". Rispettivamente il suo primo e terzo romanzo che hanno venduto decine di migliaia di copie. Da "Persone normali", il suo secondo romanzo, è stata tratta una serie tv apprezzatissima.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8 |
Pagine: 432
Alla morte del padre, Peter e Ivan vedono sconvolto il precario equilibrio della loro esistenza. Nascono nuovi amori, esplodono vecchie ruggini, si creano inedite alleanze. E in questo interludio si intravede la vastità potenziale di ogni vita. A parte il fatto di essere fratelli, Peter e Ivan Koubek sembrano avere poco in comune. Peter è un avvocato di Dublino sui trent’anni – affermato, abile e apparentemente irreprensibile. Ma, ora che gli è morto il padre, prende farmaci per dormire e si barcamena con fatica fra due relazioni con donne molto diverse: il primo, imperituro amore, Sylvia, e Naomi, una studentessa universitaria per cui la vita è un’unica lunga barzelletta. Ivan è un campione di scacchi ventiduenne. Si è sempre considerato uno sfigato, un paria, l’antitesi del suo disinvolto fratello maggiore. Ora, nelle prime settimane dopo la perdita del padre, incontra Margaret, una donna più grande che esce da un passato turbolento, e rapidamente e intensamente le loro vite si intrecciano. Per i due fratelli in lutto, e per le persone da loro amate, si apre un interludio, un periodo di desiderio, disperazione e nuove prospettive – l’opportunità di scoprire quante cose un’unica vita possa contenere senza per questo andare in pezzi.
Con una voce deliberatamente calma, quasi sibilante, Ivan dice: In realtà ti odio. Ti ho odiato per tutta la vita. Senza muoversi, senza guardarsi intorno per vedere se gli altri commensali o il personale li stanno guardando, Peter risponde semplicemente: Lo so.
Il romanzo, ambientato in Irlanda, racconta la storia di Peter e Ivan due fratelli che reagiscono diversamente alla morte del padre, attraversando un rapporto segnato da vecchi risentimenti e silenzi.
L'autrice esplora le dinamiche dei legami familiari mettendo in primo piano una gran verità: la vita non è segnata solo dal dualismo successo o fallimento, vittoria o sconfitta. Ognuno deve poter scegliere liberamente come vivere senza subire il condizionamento dell'opinione altrui.
Procedendo con la trama che ci permette di entrare nella mente dei due protagonisti maschili offrendoci un posto privilegiato per osservare la loro tenerezza e fragilità, per seguire i loro cambiamenti. A volte, però, si mostrano violenti, ansiosi, distruttivi e autodistruttivi. Il precario equilibrio della loro esistenza va in frantumi alla morte del padre. Tuttavia la vita va avanti. Nascono nuovi amori, esplodono vecchie ruggini, si creano inedite alleanze.
Peter e Ivan Koubek, a parte il fatto di essere fratelli, sembrano avere poco in comune.
Peter è un avvocato di Dublino sui trent'anni. Affermato, abile e apparentemente irreprensibile, per affrontare il lutto prende farmaci per dormire e si barcamena con fatica fra due relazioni con donne molto diverse: Sylvia e Naomi.
Sylvia, il suo primo, imperituro amore. Peter l'ha sempre amata. L'ama tuttora anche se la salute precaria, malata cronica dopo un incidente, impedisce a Sylvia di avere relazioni.
Naomi, una giovanissima studentessa universitaria che vive di espedienti. Con lei Peter ha un rapporto prevalentemente sessuale.
Nessun lavoro, nessun sostegno famigliare, nessun indirizzo fisso, nessuna assistenza statale, niente soldi per finire l'università. Proprietaria di niente al mondo, tranne il suo corpo perfetto.
Il fratello minore, Ivan, è un ex ragazzo prodigio degli scacchi ventiduenne. Si è sempre considerato sfigato e impacciato, l'antitesi del fratello maggiore. È un neo laureato con un lavoro precario In un centro culturale, nelle prime settimane dopo la perdita del padre, incontra Margaret, una donna più grande di lui di quattordici anni, con un matrimonio turbolento alle spalle. I due si guardano negli occhi e si piacciono, le loro vite si intrecciano rapidamente e intensamente.
Per i due fratelli in lutto e per le persone da loro amate si apre un intermezzo, un periodo di desiderio, disperazione e nuove prospettive. Un periodo che li vede confrontarsi per cercare di riscoprire il significato di "famiglia". Sarà per loro l'opportunità di scoprire quante cose un'unica vita possa contenere senza per questo andare in pezzi.
"Intermezzo" narra di relazioni sentimentali complicate, di amori che si trasformano in amicizie e viceversa, di dolore cronico, di anticapitalismo ed erotismo. In questo romanzo compare un nuovo tema, la morte che offre l'occasione, ai protagonisti, di confrontarsi con domande esistenziali. Ciò coinvolge sicuramente il lettore che si ritrova in un mondo a lui noto. Un mondo in cui le interazioni umane avvengono tramite messaggi di testo o telefonate. L'esperienza personale di Peter e Ivan si fa esperienza collettiva. La condivisione avviene anche attraverso uno stile di scrittura che cambia se a parlare è Peter o Ivan.
Peter riflette la sua personalità nei pensieri caotici e tortuosi, spesso incoerenti e frammentati. Ama e desidera sia Sylvia che Naomi.
Non c'è nessun'altra, potrebbe dire. Cioè, una, però no. scusa. Amo te. Lei. Tutt'è due. Non ti preoccupare. Non dirlo. Cristo no.
Ivan è più riflessivo, ermetico, malinconico. Sembra quieto e razionale.
Rooney crea personaggi emotivamente stratificati e vulnerabili che vivono relazioni che sfuggono alle consuetudini tradizionali. Il concetto di monogamia si sgretola pian piano, i confini tra amore e amicizia si fanno sempre più incerti, la differenza d'età e di classe appare più sfuggente.
La trama, povera di eventi, mostra una ricchezza di dialoghi che rappresentano un mezzo per conoscere se stessi e gli altri. Appare evidente l'inadeguatezza alla vita provata da tutti i personaggi che sono coinvolti in relazioni da cui non riescono più a staccarsi. Tutti sono stati feriti dalla vita anche se gli uomini si mostrano più fragili alla continua ricerca di qualcosa che ancora ignorano.
Peter, dietro l'apparenza di uomo di successo, non riesce a costruire rapporti affettivi tradizionali e profondi. Tende a manipolare le persone e oscilla, in un movimento perpetuo, tra Sylvia e Naomi.
Margaret è considerata da tutti la sola colpevole del fallimento del suo matrimonio. Ora la relazione con un ragazzo più giovane le crea disagio e tutti le sono contro. Vorrebbe tanto fidarsi di Ivan e dell'amore. Ci riuscirà?
Naomi occupa abusivamente l'appartamento in cui vive ed è sempre sotto minaccia di sfratto. Non ha un lavoro e dipende economicamente da Peter.
Sylvia, dopo l'incidente, ha visto cambiare totalmente la sua vita e ha rinunciato ai suoi sogni
Ivan, porta ancora l'apparecchio ai denti, si considera incapace di reagire con le altre persone. È incerto sul proprio futuro e la sua misoginia non è mai celata.
Le emozioni dei protagonisti emergono con forza, i sentimenti si rincorrono in modo disordinato sottraendosi alla logica matematica degli scacchi. Ognuno si sente prigioniero del proprio dolore. Solo l'intimità riesce a dare libero sfogo alle parole, ai pensieri, all'intuizione di verità che permettono di prendere decisioni importanti. Rivelazioni che poi è difficile mettere in pratica una volta tornati alla società. Come coniugare l'amore con ciò che la società ritiene "giusto"? L'amore forma una rete di relazioni che da vita al tessuto sociale.
Quando tutto intorno diventa distruzione, l'amore è un'ancora di salvezza e una speranza: le ombre del futuro si possono affrontare e vincere insieme. La vita non è una partita a scacchi scandita da regole ben precise. Non è tutto finalizzato alla "vittoria", occorre accettare anche la possibilità di perdere ben sapendo che la società premia solo il vincitore e isola i perdenti. La competitività aumenta l'individualismo e l'alienazione. Come reagire? Cercando la bellezza nella vita, cercando e trovando le cose belle che ci rendono felici senza considerare i pareri altrui. Ascoltare il proprio cuore per poter vivere le relazioni che noi scegliamo di vivere anche se non vengono accettate dagli altri. L'unguento dell'amore è in grado di guarire le ferite della "normalità". Abbandoniamo le maschere, abbracciamo i cambiamenti e le trasformazioni. Schieriamoci dalla parte della vita senza paura.
C'è differenza fra il volere una cosa e il pensare che la cosa che vuoi sia una buona idea?
Ciao Aquila, ho sentito spesso parlare di questa autrice, soprattutto nel booktok, ma non ho mai letto nulla di suo: dalla tua recensione mi è sembrato di capire che è un romanzo molto riflessivo... non so se potrebbe piacermi, ma lo terrò in considerazione ;-)
RispondiEliminaCiao Ariel, l'autrice scrive di sentimenti e relazioni ed è molto apprezzata perché scrive storie contemporanee basate su relazioni sentimentali complicate, amori che diventano amicizie, dolore cronico, erotismo, anticapitalismo. Potrebbe rivelarsi una lettura interessante. Un abbraccio :)
EliminaAmato infinitamente.
RispondiEliminaUn abbraccio!
Un libro complesso, forse il suo miglior romanzo, che mette in scena la fragilità dell'uomo. Un abbraccio :)
Elimina