"Se i
morti non risorgono" di Philip Kerr, edito da Fazi nella traduzione di
Luca Merlini, segna il ritorno di Bernie Gunther, il famoso detective
antinazista protagonista della fortunata trilogia berlinese.
Berlino, la mia città natale, era riconoscibile a stento. Prima era il luogo più libero del mondo. Adesso sembrava una vera e propria piazza d'armi. Le dittature sembrano sempre buone finchè qualcuno non comincia a darti ordini.
1. Perché la trama è tortuosa, la scrittura incisiva e l'atmosfera è indiscutibilmente noir. La storia si apre nella Berlino del 1934. Il Nazismo è al potere da solo diciotto mesi e molte cose sono cambiate in peggio. La città si sta preparando a ospitare le Olimpiadi del 1936 e gli ebrei sono espulsi dalle associazioni sportive. Negli Stati Uniti si forma un movimento per boicottare le Olimpiadi di Berlino a causa della discriminazione razziale. Ma i nazisti non vogliono perdere l'occasione di fare dei giochi olimpici un palcoscenico della nuova Germania. Costretto a causa del nuovo regime a rassegnare le dimissioni dalla polizia, Bernie Gunther ha trovato un modesto impiego di poliziotto privato del famoso Hotel Adlon. La scoperta di due cadaveri, uno di un uomo d'affari tedesco e l'altro di un ex pugile ebreo, mette Bernie in contatto con due ospiti dell'albergo: un'affascinante giornalista americana ebrea che appoggia il boicottaggio delle Olimpiadi e un uomo d'affari apparentemente legato alla malavita di Chicago che cerca di sfruttare i giochi olimpici e i ricchi appalti edilizi per realizzare favolosi guadagni. Nel corso delle sue indagini Gunther scopre un potente racket che ingaggia illegalmente e a basso costo gli ebrei senza lavoro per le nuove disposizioni razziali. Sono coinvolti anche i più alti esponenti del partito nazista e Avery Brundage, presidente del Comitato Olimpico Americano. L'epilogo della vicenda si svelerà solo nel 1954 a Cuba, dove Gunther si è rifugiato dopo esser stato costretto a fuggire dalla Germania del dopoguerra sotto falso nome perché vittima di uno scambio di persona, ricercato come criminale di guerra.
2. Perché, come sempre in Kerr, romanzo e realtà storica si intrecciano e anche questo romanzo si presenta al contempo come un thriller intrigante, una storia d'amore e una sorprendente lezione di storia. Leggeremo un'impeccabile ricostruzione storica della Berlino nazista. Scopriremo come Berlino si preparò alle Olimpiadi dal punto di vista mediatico, civile e politico. I Giochi Olimpici di Berlino del 1936 rappresentavano molto di più di un evento sportivo di importanza mondiale: essi costituivano una vetrina senza precedenti per la propaganda del Nazismo e della sua ideologia, provocando così un intenso dibattito all'estero. Quando i quarantanove paesi partecipanti mandarono le loro squadre ai Giochi legittimarono il regime di Hitler sia agli occhi del mondo che della popolazione tedesca.
Non sono nazista, sono tedesco. E un tedesco è una cosa diversa da un nazista. Un tedesco è uno che si sforza di andare oltre i propri peggiori pregiudizi. Nazista è colui che li trasforma in legge.
3. Perché il protagonista ha una personalità trascinante. Bernie Gunther, ex agente di polizia a Berlino, è cinico, sprezzante, caustico, amante delle donne, solitario, ostinato, sempre pronto a violare le regole ma dotato di morale in un mondo che l'ha decisamente persa. Gunther, fedele alla Repubblica di Weimar, non riesce ad essere fedele al nazismo e vive nell'inferno che i nazisti stanno realizzando, eppure non si arrende e cerca di difendere i più deboli. Egli stesso lotta per sopravvivere tanto che gli viene consigliato di rimuovere la nonna ebrea dal suo albero genealogico. Infatti i nazisti hanno in programma di privare della cittadinanza tedesca coloro che hanno anche un solo nonno ebreo. I guai riescono sempre a trovare Gunther che dovrà affrontare una serie di dilemmi morali. Kerr è davvero bravo a gestire i suoi personaggi, la trama complessa e le interazioni tra Gunther e nazisti, dittatori e gangster americani. Con abilità Bernie si muove in un mondo di corruzione internazionale e doppi giochi. Dovrà vedersela con personaggi complessi i cui lati oscuri verranno alla luce in una continua lotta tra bene e male.
4. Perchè l'autore è abile nel ricostruire l'atmosfera di un periodo come il Terzo Reich, la Germania durante il nazismo, perfetta per far emergere il Male. Lo scenario è quello di una Berlino meravigliosa che si trasforma in un incubo generato da Hitler e dai demoni suoi seguaci. La pressione nazista cominciava a esercitare i suoi effetti specialmente nell'ambito della discriminazione verso la popolazione ebraica. I tempi bui avevano inizio, tutto era un'incognita e non esisteva alcuna certezza. I Nazisti volevano proporre l'immagine di una Germania forte e unita, celando sia la persecuzione ebrea e dei Rom sia il crescente militarismo.
Grazie a Gunther conosceremo anche l'Avana del 1954 di Fulgencio Batista che, con l'aiuto della CIA, ha appena preso il potere. Castro è in prigione e la mafia americana sta rapidamente estendendo i suoi tentacoli sulle fiorenti industrie del gioco d'azzardo. Qui ritroviamo Bernie che sembra condurre una nuova vita relativamente tranquilla. Ma Bernie scopre di non poter sfuggire al fantasma del suo passato quando si scontra con un vecchio amore e un feroce assassino dei suoi giorni a Berlino.
5. Perché "Se i morti non risorgono" ci mostra la situazione drammatica della Germania dal suo interno, ci trasmette tante informazioni all'interno di una trama sempre in evoluzione. Con una scrittura brillante, un pizzico d'ironia e un buon ritmo, Philippe Kerr tratta i temi quali potere, denaro, sangue. Gunther interagisce anche con personaggi realmente esistiti e ci narra dell'adozione delle leggi razziali che portarono all'espulsione di molti atleti ebrei costretti ad accettare lavori in nero per poter sopravvivere. Così gli ebrei erano sfruttati sul lavoro e perseguitati politicamente.
"Se i morti non risorgono, cosa accade all'anima umana? E se risorgono con che corpo tornano a vivere? Non ho una risposta. Nessuno ce l'ha mai avuta. Forse se i morti potessero risorgere e rimanere incorruttibili, e se potessimo essere mutati per sempre in un batter d'occhio, allora potrebbe valere la pena di farsi uccidere o di suicidarsi."
Leggere Philip Kerr è sempre un'occasione di riflessione sulla natura dei regimi dittatoriali e sui loro effetti sul comportamento umano, sulla corruzione personale e pubblica. Gunther, alla fine del libro, riflette seriamente e tristemente su temi come la redenzione, la dannazione e la resurrezione dei morti.
"Se i morti non risorgono" è un altro straordinario esempio del brillante talento di Philip Kerr.
Ciao Aquila, sono sempre interessanti quei romanzi che parlano di Storia ma da prospettive un po' diverse dalle solite, anche se romanzate... ricordo di aver visto un film tempo fa su questo argomento ed era stato molto interessante :-)
RispondiEliminaCiao Ariel, piace anche a me scoprire pagine di Storia che non ho mai approfondito. I romanzi storici mi danno l'opportunità di tornare indietro nel tempo in periodi dove il Male non era relegato tra le pagine di un libro. Un caro saluto :)
RispondiEliminanon credo sia adatto a me, ma ho letto diverse recensioni positive... Forse il Caso vorrà che lo leggerò anche io :P
RispondiEliminaCiao Gresi, in effetti questo romanzo ha ottenuto un buon successo di pubblico nei Paesi dove è stato tradotto. Se ti dovesse capitare questo libro tra le mani, prova a leggerlo, potresti cambiare opinione. Un caro saluto :)
EliminaCiao Aquila Reale, anch'io come Ariel ho visto un film ambientato durante le Olimpiadi del 1963, si intitola Race – Il colore della vittoria: È incentrato sulla vita di Jesse Owens, un atleta afroamericano che vinse 4 medaglie d’oro umiliando il tentativo di Hitler di dimostrare la superiorità della razza bianca.
RispondiEliminaAnche questo libro sembra molto interessante, d'altronde come tutti i libri che recensisci.
Un abbraccio e buona domenica 😘
Ciao Fra, ho visto anch'io il film a cui fai riferimento e ricordo la grande solidarietà e amicizia dei protagonisti. Lo sport, il sentimento olimpico, è capace di abbattere ogni frontiera dell'odio. Peccato che oggi l'uomo abbia dimenticato cosa sia il rispetto, la solidarietà, la pace tra gli uomini. Un abbraccio e buona serata :)
EliminaThriller e storia è un connubio perfetto per me.
RispondiEliminaLa trama mi pare bella articolata, è sicuramente un titolo interessante.
Devo dire che Fazi ha proprio un bel catalogo (*´ω`*)
Ciao Aquila
Grazie a Fazi molti autori hanno la possibilità di farsi conoscere dai lettori italiani. Fazi ha pubblicato l'intera trilogia berlinese di Kerr e continua a pubblicare altri suoi romanzi ottenendo sempre un buon successo di pubblico. Io adoro le storie che racchiudono i fatti della Storia e il male della natura umana. Un caro saluto :)
Elimina