"Il mantello dell'invisibilità" del cinese Ge Fei è un romanzo pubblicato da Fazi nella traduzione di Barbara Leonesi e Caterina Viglione.
Si tratta di un breve romanzo, ambientato a Pechino, dove tutti si adoperano per arrivare al successo. La società ha un ruolo fondamentale sui destini degli individui. L'autore la dipinge a tinte fosche perché rispecchia il suo pessimismo e ne sottolinea il ruolo di antagonista nei confronti dei protagonisti che incontrano una marea di difficoltà nel cercare di realizzare le proprie aspirazioni e i propri sogni.
La storia è ambientata nel microcosmo degli audiofili, personaggi che spendono un mucchio di soldi per acquistare amplificatori, giradischi e casse di altissima qualità. Il protagonista, Mr Cui, cinquantenne fallito, costruisce amplificatori artigianali per audiofili che non hanno nessun senso del valore della musica e del lavoro artigianale, ma spendono tanti soldi per mettersi in mostra e ascoltare le ultime canzoni pop cinesi.
STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7 |
Pagine: 144
Il signor Cui vive nella Pechino contemporanea, città governata da forze più potenti e terribili della malavita, dove imperano l’egoismo, il brutale senso della competizione e la disperata corsa all’arrampicata sociale del capitalismo più sfrenato. Qui tutti fanno del loro meglio per salire la scala del successo; Cui, al contrario, è un perdente. Alle soglie della mezza età, senza figli e con poca iniziativa, divorziato ma ancora innamorato dell’ex moglie che lo ha lasciato per un uomo in carriera, vive in periferia a casa della sorella – ma il marito di lei lo vuole fuori dai piedi –, in un appartamento segnato da una crepa nel muro dalla quale entra il vento del Nord. Si guadagna modestamente da vivere assemblando impianti audio personalizzati per ricchi audiofili (o sedicenti tali): gente che non ha nessun senso del valore della musica e del lavoro artigianale, ma spende cifre da capogiro per mettersi in mostra e ascoltare le ultime canzoni pop cinesi. Cui prova disprezzo per i suoi clienti e per se stesso, e le uniche cose che gli piacciono davvero sono la musica classica e gli altoparlanti vintage. Finché un vecchio amico gli procura un ingaggio speciale: un individuo losco ma molto danaroso vuole l’impianto acustico migliore del mondo. Un po’ rischioso, certo, ma basterà non fare troppe domande. È forse arrivata, per questo perdente, l’occasione giusta?
Guarda che nulla é chiaro in questo mondo fin dal principio! È un caos, e allora lascia che caos sia! Se continui a voler spaccare il capello in quattro, perché tutto, proprio tutto, sia chiarissimo e limpidissimo, temo che non riuscirai ad andare avanti nemmeno per una giornata! Nell'anelito alla perfezione, dove troverai la gioia?
Nella Pechino contemporanea, tra nuovi ricchi, arrampicatori sociali e gangster, vive il signor Cui. La città è governata da forze più potenti e terribili della malavita, imperano l'egoismo, il brutale senso della competizione e la disperata corsa all'arrampicata sociale del capitalismo più sfrenato.
Il protagonista è un uomo qualunque che ha una grande competenza nel campo dell'hi-fi. Il suo matrimonio è stato un fallimento (la moglie l'ha lasciato per un altro), non ha smanie di successo e non segue con entusiasmo la modernizzazione della Cina. Ha una sorella cinica che insieme al marito desidera mandarlo via dall'appartamento in cui abita. Il signor Cui vive distaccandosi dalla società, dove è probabile "che la maggior parte della gente ignori totalmente la nostra esistenza, cosa peraltro meravigliosa! Anche noi abbiamo svariate ragioni per ignorare la società e, nascosti negli angoli più bui, conduciamo soddisfatti la nostra vita da uomini invisibili."
Spesso, Cui, rievoca il passato, i primi anni '80, quando è iniziata la sua passione per la musica classica, metafora della vita spirituale ormai cancellata dal materialismo. Vive in periferia a casa della sorella, in un appartamento segnato da una crepa nel muro dalla quale entra il vento del Nord. Il signor Cui prova disprezzo per i suoi clienti e non ha un'alta stima di se stesso. Finché un vecchio amico gli procura un lavoro speciale: un individuo enigmatico ma molto ricco, è suo il mantello dell'invisibilità, vuole l'impianto acustico migliore del mondo. L'uomo vive in una sontuosa villa e il signor Cui intuisce di camminare su un terreno minato ma così riuscirà finalmente ad acquistare una casa dignitosa. È forse arrivata, per questo perdente, l'occasione giusta?
A un certo punto le cose si complicano: l'individuo enigmatico scompare e compare una donna infelice dal viso irrimediabilmente sfigurato. La storia si fa noir, il destino bussa alla porta di Cui e lo travolge.
"Il mantello dell'invisibilità" è un romanzo in cui l'umorismo cupo di Ge Fei fa capolino con stile sobrio e ci descrive un protagonista che non rientra sicuramente tra i vincitori. Anzi è il perfetto esempio del "vinto", del perdente che cerca di sopravvivere in un mondo che gli nega ogni affetto.
Leggere "Il mantello dell'invisibilità" è stato interessante perché l'autore trasmette tante notizie sulla vita di tutti i giorni della Pechino di oggi. La Cina è un Paese che cambia alla velocità della luce e nel finale, che fa l'occhiolino al genere thriller, c'è la denuncia sociale nello scontro tra le varie classi sociali per conquistare un posto al sole.
I personaggi, i luoghi, la memoria, il linguaggio sono sempre in trasformazione e la musica rappresenta l'ultimo baluardo invisibile contro il realismo contemporaneo. La bellezza dell'arte sembra l'antitesi della materia ma, a ben pensare, nasce proprio dalla materia e dal mondo reale.
"Il mantello dell'invisibilità" è un romanzo a tratti divertente e misterioso con una punta di horror. I personaggi non sono descritti nel profondo:
Il fragile foglio di carta che chiude la finestra non nasconde nulla per cui valga veramente la pena strapparlo.
La musica è un rifugio, un mantello di note per rendersi invisibili, per proteggersi dall'ostilità che ci circonda. Il protagonista, ho tifato per lui fin dall'inizio, è insoddisfatto, non riesce a costruirsi una vita indipendente. Attraverso i suoi occhi possiamo scoprire la società in cui vive. Il capitalismo corrompe e corrode ogni cosa e vien voglia di correre, con il signor Cui, a rifugiarsi sotto il mantello dell'invisibilità perché i veri perdenti sono coloro che non riescono a resistere al richiamo mortale del capitalismo.
Ciao Aquila, non conoscevo questo romanzo, anche perchè non fa parte di quel genere di letture che generalmente prediligo, ma penso che gli argomenti trattati siano molto interessanti, così come gli spunti che hai fatto ben trasparire nella tua recensione! Buona giornata :-)
RispondiEliminaCiao Ariel, ogni tanto mi piace uscire dalla mia comfort zone letteraria per esplorare diversi generi e vivere nuove avventure. Peccato che i libri siano così tanti mentre il tempo per leggerli sia così poco! Un abbraccio :)
EliminaCiao Aquila Reale, anch'io come Ariel non conoscevo questo libro. Più che la storia in sé, devo ammettere che mi incuriosisce soprattutto il protagonista.
RispondiEliminaMi piacerebbe leggerlo.
Grazie della recensione, sempre accurata e precisa.
Un abbraccio 😘
Grazie a te per i tuoi commenti sempre costruttivi e affabili. Un abbraccio :)
EliminaCaspita, mi hai fatto venire una gran voglia di esplorare questo nuovo mondo fantastico. Devo assolutamente leggerlo!
RispondiElimina