“Fairy Tale” è un romanzo dark fantasy nato dal genio di Stephen King. Pubblicato nelle librerie italiane per Sperling & Kupfer, traduzione di Luca Briasco, il romanzo è una storia nera, un’avventura straordinaria e agghiacciante, che presenta tutti gli elementi tipici di una favola: il viaggio dell’eroe, la lotta tra Bene e Male, la magia. Se siete pronti a vivere un’esperienza emotiva estrema, allora benvenuti nel lato oscuro del “C’era una volta”.
“Fairy Tale” è stato concepito dall’autore durante la pandemia che, ha confessato King, è stato un periodo pieno di paure ed incubi. E proprio durante il lockdown King si chiese:
Cosa potrei scrivere per essere felice? È come se la mia immaginazione avesse aspettato che la domanda venisse posta – ha raccontato King – Ho visto città deserte, ma vive. Ho visto le strade vuote, gli edifici infestati, una testa di gargoyle che giaceva capovolta per strada. Ho visto statue distrutte (di cosa non sapevo, ma alla fine l’ho scoperto). Ho visto un enorme palazzo tentacolare con torri di vetro così alte che le loro punte bucavano le nuvole. Quelle immagini hanno liberato la storia che volevo raccontare.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8 |
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: € 21,90
Sono sicuro di riuscire a raccontare questa storia. Sono altrettanto sicuro che nessuno ci crederà. Per me va bene così. Mi basta poterla raccontare. Il mio problema – e sono certo che ce l’hanno molti scrittori, non solo i novellini come me – è decidere da dove cominciare.
“Fairy Tale” (Favola) è il 64esimo romanzo di Stephen King e se osservate con attenzione la cover vedrete che quello che a prima vista sembra un occhio è in realtà una scala. Un ragazzo con una lanterna e un cane, scendono i gradini di una scala a chiocciola che porta in un mondo magico e oscuro. È l’inizio della nostra avventura.
Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football. Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età. Sua madre è morta in un incidente stradale, su “quel maledetto ponte”, quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all’alcol. Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare a entrambi. Un giorno, si imbatte in un vecchio, Howard Bowditch, che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina. Nel cortile della casa, sul retro, c’è un capanno sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori.
Da dietro la porta arrivò un rumore di unghie, seguito da uno strano squittio che mi fece drizzare i peli sulla nuca. Non era un suono animale. Non avevo mai sentito niente di simile.
Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, l’uomo si è rotto una gamba cadendo da una scala, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto per tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d’accesso a un altro mondo i cui abitanti sono in pericolo perseguitati da esseri mostruosi che possono distruggere il loro mondo e il nostro. In questo universo parallelo, dove due lune corrono nel cielo e le grandi torri di un palazzo tentacolare squarciano le nuvole, ci sono principesse e principi esiliati che subiscono terribili punizioni. Ci sono cavalli parlanti e grilli intelligenti, pipistrelli che stridono e farfalle monarca in grave pericolo. Ci sono sotterranei e giochi in cui uomini e donne devono combattere fino alla morte per il divertimento del “Fair One”. E c’è una meridiana magica che può tornare indietro nel tempo. Al centro di tutto c’è qualcosa di maligno che dorme nel Pozzo Oscuro e Charlie dovrà affrontarlo se vuole tornare da suo padre.
La vita non è stata facile per Charlie, orfano di madre e con un padre che anestetizza il dolore con l’alcol, che è riuscito a rimanere “un bravo ragazzo” tanto da non tirarsi indietro quando lo scorbutico signor Bowditch e il suo cane Radar, una femmina di pastore tedesco che ricorda Cujo, hanno bisogno del suo aiuto. L’anziano signore e il suo cane abitano in una casa nota nel vicinato come “la Casa di Psycho” e determineranno il destino di Charlie che lui affronterà con coraggio. Un destino in cui rimbalza l’eco di molte favole nella loro versione originale, più cruenta e dolorosa, e si percepisce il richiamo di raccapriccianti creature in stile lovecraftiano. Ma non è tutto, se avrete il coraggio di scendere con Charlie i 185 scalini di pietra che portano in un mondo parallelo, potrete trovarvi di fronte a giganteschi scarafaggi, Kafka insegna, e a mostri acquattati non solo nelle profondità del mondo ma anche nel lato oscuro di un bravo ragazzo come Charlie. Incontrerete anche la principessa Leah, una fanciulla molto bella ma con la bocca trasformata “in una linea bianca annodata”. I mostri, King lo ripete come un mantra, non sono soltanto personaggi fantasy, esistono e si nascondono nel nostro quotidiano. Non bisogna mai abituarsi alle cose stupefacenti, nel nostro mondo non dobbiamo mai accettare passivamente ogni cosa perché è nella normalità che il Male può facilmente nascondersi. La prospettiva con cui si guarda le vicende del mondo può rivelare una terribile verità che noi, spesso, facciamo finta di non vedere per poi spaventarci all’improvviso:
Il nostro mondo è seduto sopra un arsenale di armi nucleari che potenzialmente sarebbe in grado di distruggere il pianeta, e se non è magia nera questa, non saprei come altro definirla.
“Fairy Tale” regala una lettura piacevole con qualche brivido e tanto coinvolgimento nel multiverso creato da King. I mostri non conoscono frontiere, sono presenti ovunque e si muovono all’ombra dei nostri corpi.
“Fairy Tale” è un viaggio sulle montagne russe attraversando più universi e mescolando generi narrativi diversi. La storia è impreziosita con splendide illustrazioni: quelle dei capitoli dispari e dell’epilogo sono realizzate da Gabriel Rodrìguez, le illustrazioni dei capitoli pari sono di Nicolas Delort. È un’avventura in cui il protagonista incontra tante figure dal fascino indiscusso e dovrà combattere, suo malgrado, anche contro una malattia misteriosa e sfigurante chiamata “il Grigio”. I personaggi sono tratteggiati da King con la sua consueta abilità: sembrano davvero persone reali che costruiscono rapporti d’affetto tra di loro. Purtroppo, la vita ne è testimone, si è anche davanti alla malinconica consapevolezza che ogni storia ha una fine, ogni vita è una condanna a morte. Occorre, quindi, fare i conti con il vuoto lasciato da chi non c’è più, con il trascorrere del tempo , con la malattia, con l’amicizia e la morte.
“Fairy Tale” è un romanzo magnetico, un viaggio pieno di emozioni e suggestioni, che trae brividi e sorrisi dal mondo delle fiabe, in un incrocio di destini tra vittime e carnefici, tra “integri” e “predatori”. King narra le passioni più oscure dell’essere umano, narra la loro costante presenza arginata solo dalla speranza che, in questo romanzo, diventa una preghiera che il giovane Charlie rivolge a Dio affinché il padre smetta di bere:
Se farai questo per me, chiunque tu sia, io farò qualcosa per te. È una promessa, e che io possa morire se non la mantengo. Mostrami quello che desideri da me, e io lo farò. Lo giuro.
Nasce da questa promessa un filo d’amore che collega ogni avventura nel nome di quel miracolo che si è realizzato. C’è l’amore di Charlie per suo padre, l’amore per Radar che lo porterà a superare tanti pericoli pur di ritardarne la morte, l’amore per la bella principessa prigioniera del “Grigio”. L’amore ci narra una storia in cui i principi esistono e in un certo qual modo ci rassicurano perché questa fiaba, dal “C’era una volta” oscuro e terribile, ha un finale in cui la speranza simula i battiti del nostro cuore e ci riconcilia con la vita.
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