Dopo “Il viaggio di Halla”, Naomi Mitchison torna nelle librerie italiane, sempre con Fazi Editore e nella traduzione di Sabina Terziani, con “Il Re del Grano e la Regina della Primavera”. Il romanzo, dato alle stampe una sessantina di anni fa, conserva intatto il fascino dell’epica. È un viaggio ideale, perché parla della storia dell’uomo, sempre pronto a nuove avventure per scoprire nuove culture e luoghi straordinari. Le ricchezze delle pagine scritte dalla Mitchison ci permettono di avere a portata di mano tragedie e trionfi, gioie e dolori, amori e vendette. Tornare indietro nel tempo ci permetterà di esplorare gli aspetti di un mondo antico. La storia inizia in un luogo imprecisato sulle rive del Mar Nero. Le popolazioni che vivevano da quelle parti sono conosciute come “Sciti”, una cultura di cui sappiamo ben poco.
“Il Re del Grano e la Regina della Primavera” è la storia delle popolazioni che vivevano oltre i confini della cultura mediterranea e di come queste civiltà reagivano entrando in contatto con altre idee.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7 |
Erif Der, seduta sui ciottoli, lanciava sassi tra le onde del Mar Nero; tirava molto bene per essere una ragazza. A cosa stava pensando? Un po’ alla magia, ma soprattutto a niente in particolare.
Presentato da Naomi Mitchison, il romanzo, ambientato oltre duemila anni fa sulle rive del Mar Nero nell’insediamento immaginario di Marob, racconta di antiche civiltà in cui tenerezza, bellezza e amore competono con brutalità e magia. Erif Der, una giovane strega, è costretta a sposare il potente rivale del padre, Tarrik il Re del Grano, diventando così la Regina della Primavera. Il suo compito sarà proteggere l’avvicendarsi delle stagioni e la fertilità della terra. Erif, suo malgrado, è una pedina al centro dei giochi di potere tra il padre e il marito. Obbligata dal padre, la giovane sposa usa i suoi incantesimi per cercare di spezzare il potere di Tarrik, ma i suoi poteri non sortiscono l’effetto sperato. Una notte Tarrik salva da un naufragio un filosofo greco di nome Sfero, che inizia a condividere con lui il suo sapere. Così il Re del Grano decide di recarsi in Grecia di persona per approfondire le sue conoscenze di filosofia e politica. Anche Erif affronterà un lungo viaggio per mare, che la porterà nella battaglia di Sparta, dove il re Cleomene III vuole provare a cambiare le cose, e poi nell’Egitto opulento e pieno di piaceri: un’avventura complessa che la aiuterà a comprendere meglio il suo ruolo di Regina della Primavera, ampliare i suoi orizzonti e sfidare le norme precostituite.
Immergersi nella lettura di questo libro è stato un gran piacere che deriva dall’entrare nel mondo creato dalla scrittrice e dal linguaggio che usa per descriverlo. È un’esplorazione filosofica della vita, del potere e del tempo. Gli eventi narrati sono un mezzo per esplorare i ruoli che i re svolgevano per i loro popoli, i ruoli delle donne nel matrimonio e nella comunità, sempre comunque sottomesse al potere degli uomini, i rapporti delle persone con la natura attraverso rituali e magie per poter avere raccolti sani e bestiame fertile. È una perpetua ricerca del sé interiore, ricerca alimentata da una sofferenza dovuta a situazioni esistenziali importanti. Sia Tarrik che Erif combattevano, giorno dopo giorno, una guerra interiore sulla differenza fra Bene e Male, sulla convinzione che faceva parte dell’ordine della Natura operare magie per favorire i raccolti. È sicuramente una bella lotta interiore. Il Re del Grano e la Regina della Primavera guardavano le cose in modo mistico, la parte magica del loro essere non ammetteva il pensiero razionale. Divinità, magia e superstizione sfidavano conoscenza, politica e nuove idee.
Le popolazioni che vivevano oltre i confini della cultura mediterranea affrontavano i problemi della vita con la magia, ma cosa succederà quando questi uomini entreranno in contatto con una serie di idee filosofiche e politiche che per loro erano nuove e che cercavano di comprendere?
La prima parte del libro esplora la lotta tra Tarrik e Harn Der (il padre di Erif) su chi sarà il re del Grano. Erif diventa una pedina di questo gioco ma alla fine sceglierà da che parte stare. Intanto Tarrik , essendo il re, si sente responsabile del benessere del suo popolo. Durante un viaggio con Sfero si reca a Sparta e incontra il re di Sparta qui ha inizio la seconda parte del romanzo. Siamo al tempo della rivoluzione degli ultimi re della dinastia degli Agiadi.
È stato interessante, per me che amo la storia e l’archeologia, scoprire la storia del coraggioso Cleomene, re di Sparta, e il suo nuovo progetto politico. Il re vorrebbe eliminare la povertà e la schiavitù per dare a tutti la possibilità di essere cittadini e dividere equamente la ricchezza. Non tutti condividevano queste idee e i potenti Spartani si unirono ad altre città-stato della Grecia per dichiarare guerra a Sparta.
Così, nel nostro pellegrinare da lettori, abbiamo lasciato Marob e il suo mondo magico per andare a esplorare la civiltà mediterranea culla di idee e di sistemi religiosi che inaugureranno l’era moderna. Seguire Erif e Tarrik vuol dire percorrere la via del tempo verso il nostro presente.
La terza e ultima parte del libro segue i pochi sopravvissuti spartani ad Alessandria dove Cleomene cercherà l’aiuto del giovane Tolomeo IV d’Egitto per riportare Sparta all’antico splendore. Tolomeo rappresenta un lato della regalità che delega l’amministrazione del suo regno a un funzionario pubblico mentre si abbandona ai piaceri sensuali. L’Egitto viene descritto come un impero dissoluto dove quasi nulla è veramente sacro. Con Tolomeo IV comincia già a declinare la potenza e la prosperità del regno.
Pur essendo un libro pubblicato nel 1931, l’autrice descrive le varie forme dell’amore e della sessualità. Leggeremo di rituali di fertilità, di desideri delle donne per gli uomini, degli uomini per le donne, degli uomini per gli uomini e delle donne per le donne. Il tutto è narrato con sensualità, desiderio e commozione.
Questo libro è affascinante nella sua profondità e complessità. La collisione tra il mondo di Marob e il realismo di Sparta, la magia e le divinità, la crudeltà del mondo antico, sono piani narrativi in cui i personaggi si muovono. Incantesimi magici, tenerezza, brutalità, riti primitivi, bellezza e amore sono elementi che caratterizzano una trama che ha come fine l’osservazione e la conoscenza per il bene comune. Il libro presenta infatti tre modelli di società del mondo antico, alcuni reali altri inventati, e ne descrive i rapporti tra una società periferica e apparentemente poco civilizzata come Marob con la Grecia classica e la decadente corte di Tolomeo ad Alessandria.
“Il Re del Grano e la Regina della Primavera” è la straordinaria storia di una donna che si libera del ruolo che le è stato assegnato per sperimentare la vita in tutti i suoi aspetti. Erif Der che è contemporaneamente regina, strega e sacerdotessa, in un mondo utopico di amore libero, potrà esercitare il suo libero arbitrio.
“Il Re del Grano e la Regina della Primavera” è un libro corposo, un mix di magia, epica mito e storia. I protagonisti vanno oltre le apparenze, mettono in discussione ciò in cui hanno sempre creduto affrontando le nuove sfide sul loro cammino. Temi immortali che traghettano il mondo antico al nostro presente e ci fanno assaporare un’epoca piena di suggestioni e fascino tra passato e presente.
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