lunedì 18 giugno 2018

RECENSIONE | "Doppio Stradivari" di Antonella Iuliano

Buongiorno, cari lettori :) Iniziamo la settimana con un indovinello letterario. 
Si è presentata ai lettori con “Come petali sulla neve” (recensione), ha sedotto il pubblico con “Charlotte”(recensione) e si riconferma scrittrice dalle grandi potenzialità con “Doppio Stradivari”. Di chi sto parlando? Sono sicura che leggendo questi titoli il suo nome vi è venuto in mente. Sì, è proprio lei: Antonella Iuliano, una scrittrice sensibile e bravissima che crede fortemente nel potere della scrittura.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
Doppio Stradivari 
Antonella Iuliano

Editore: Genesis Publishing
Pagine: 184
Prezzo: € 10,60 cartaceo / € 3,99 ebook  
Sinossi
«Trova il violino nero e portamelo. Lascia che lo veda un’ultima volta.» Il doppio Stradivari suona e le sue note conducono le fila di una storia lontana, di una melodia prigioniera del silenzio. Quando, però, il vento si leva dal bosco e sferza le fredde pietre della torre dov’è rinchiusa, a Larissa sembra ancora di udire l’eco del suo violino nero. Lena Reiter è cresciuta nel villaggio ai piedi del castello, alle porte di Vienna, e da bambina ha trascorso infinite ore con il naso rivolto al maniero fantasticando di principi e principesse. Quando viene assunta come domestica dalla temuta contessa Zsofia Von Grath, riceve un compito inatteso: recarsi ogni notte in cima alla torre, lasciare qualche vivanda e uscire in fretta senza rivolgere parola ad alcuno, pena la propria vita. Grande è il suo stupore quando nella tetra torre, rannicchiata in un angolo, scorge una ragazza della sua età, dai capelli corvini e dagli occhi neri, con un lungo e lacero abito da lutto addosso. Da quanto tempo è lì? E perché? Notte dopo notte, Lena si attarda rapita dal suono dei ricordi di Larissa. Scopre che il passato e il presente si fondono nella storia di due strumenti unici e preziosi, due Stradivari provenienti dall’Italia, da Cremona: un violino nero e un violoncello bianco. Lena deve ritrovarli ad ogni costo perché soltanto la loro musica potrà salvare Larissa dal suo terribile destino.


Il doppio Stradivari suona e le sue note conducono le fila di una storia lontana, di una melodia prigioniera del silenzio. Quando, però, il vento si leva dal bosco e sferza le fredde pietre della torre dov’è rinchiusa, a Larissa sembra ancora di udire l’eco del suo violino nero.
Adoro il modo in cui la scrittrice mescola poesia e realtà attirando il lettore in una storia dal romanticismo delicato che si trasformerà in mani grondanti di sangue. Bene e Male si sfideranno sulle fantastiche note di un violoncello bianco e di un violino nero. Lasciatevi trasportare dalla musica e siate pronti a perdervi in una fitta nebbia di coriandoli d’emozioni. Ora attenzione, la storia ha inizio.

Lina Reiter è cresciuta nel villaggio ai piedi del castello, alle porte di Vienna.  Quando viene assunta come domestica dalla temuta contessa Zsofia Von Grath, riceve un compito inatteso. Ogni notte, mentre tutti dormono, deve recarsi in cima alla torre, lasciare qualche vivanda e allontanarsi subito senza parlare ad alcuno. Se trasgredirà agli ordini, verrà severamente punita.  Lena si avvicina con timore e curiosità alla torre. Grande sarà il suo stupore quando in una stanzetta nella torre, rannicchiata in un angolo scorge una ragazza, dai lunghi capelli corvini e dagli occhi neri, con un lungo e lacero abito da lutto addosso.

Tra le due fanciulle, notte dopo notte, nasce una tenera amicizia. La prigioniera è Larissa, figlia del conte. Un atroce destino l’ha strappata alla sua famiglia. Una crudele matrigna la tiene nascosta agli occhi del mondo assaporando ogni suo dolore. Passato e presente si fondono nella musica di due strumenti unici e preziosi: due Stradivari proveniente dall’Italia, da Cremona.
Trova il violino nero e portamelo. Lascia che lo veda un’ultima volta.
Ho letto “Doppio Stradivari” lasciandomi conquistare dalla piacevolezza del racconto che mostra, pagina dopo pagina, il suo essere camaleontico. L’autrice si nutre d’immaginazione trasformandola in una realtà che emoziona e avvince.

Un amore puro e sincero s’infrange sugli scogli della vita, dove prima c’era felicità e serenità giunge l’imprevedibilità della cattiveria e dell’odio. Il male vince le prime battaglie, l’atmosfera diventa sempre più cupa e nera. Trascorrono gli anni, il Bene è piegato ma non sconfitto fino a quando, una piccola flebile luce, squarcerà il velo delle tenebre. Sulle note strazianti di un violino nero la verità trionferà e il lieto fine vi delizierà.

In questo breve romanzo ogni aspetto della narrazione è curato nei minimi particolari. Grazie a una scrittura raffinata e a una narrazione che appassiona, assistiamo a un gioco perverso in cui la verità viene emarginata. I personaggi sono ben delineati. Alcuni hanno un’anima cattiva, altri son fatti di sogni e bontà. L’interazione tra persone così diverse crea una storia di luci e ombre. La vita dona a ognuno di noi uno scrigno. Alcuni lo riempiono di cose belle come l’amore, i sogni, i desideri, la musica, la felicità e i sorrisi. Altri lo colmano con il rancore, con l’amore per le cose futili, la vanità e tanti errori.

“Doppio Stradivari” è un racconto elegante, ben costruito e coinvolgente. Mostra la bravura indiscussa della scrittrice che riesce a dar voce a un’umanità variegata e complessa. In un numero concentrato di pagine, Antonella Iuliano da vita a  un racconto che oserei paragonare a una composizione poetica e musicale i cui strumenti di accompagnamento non sono solo le corde di un violino nero e di un violoncello bianco. L’autrice manipola le stesse parole per creare immagini e situazioni, rivelando sentimenti, sogni e delusioni. Ogni elemento è calibrato alla perfezione: passato e presente si fronteggiano ma non si oscurano a vicenda. Il lieto fine non è così scontato, durante la lettura ho temuto il peggio (l’anima nera presente nel romanzo aveva grandi potenzialità) e il finale ridona la luce della speranza spazzando via il buio di un cuore senza amore.

Con questa terza prova, superata brillantemente, Antonella Iuliano si riconferma una scrittrice di talento che invito a perseverare nella scrittura. Ora, cara Antonella, devi spiccare il volo verso orizzonti sempre più vasti. Il talento sarà il tuo paracadute e l’affetto dei tuoi lettori ti donerà l’energia per continuare. Noi tutti abbiamo bisogno di un luogo dove curare le nostre anime. I libri sono la mia panacea per tutti i mali e se sono firmati da Antonella Iuliano sono sicura di ricevere anche una carezza sul cuore.

3 commenti:

  1. Mi hai incuriosita, anche perché pure io ho avuto modo di apprezzare Come petali sulla neve, e son d'accordo nel ritenere Antonella molto brava e capace di emozionare :)

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  2. quando vedo libri che parlano di musica ed in particolare di violini mi incanto, sono alcuni anni infatti che mia figlia suona questo strumento e ormai ne soo totalmente affascinata.

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