Carissimi lettori, secondo voi è vero che la pazienza è la
virtù dei forti? Da sempre la pazienza è considerata la qualità di chi accetta
le difficoltà, le avversità il dolore, con animo sereno e con tranquillità
riuscendo a controllare la propria emotività. Calma, costanza, assiduità, sono
le sue caratteristiche. Bene, prendete queste definizioni, fatene il contrario
ed ecco comparire davanti ai vostri occhi una bella ragazza di nome Agnese. Lei
è la protagonista dell’ultimo romanzo di Virginia Bramati “Tutta colpa della
mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)”, edito Giunti.
STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7
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Virginia Bramati
Editore: Giunti
Editore: Giunti
Pagine: 240
Prezzo: € 14,90
Prezzo: € 14,90
Sinossi
Il nuovo romanzo di Virginia Bramati, che racconta di Agnese, l'adorabile protagonista a cui improvvisamente muore la madre, e che si ritrova a fare i conti con i ritmi lenti della campagna, sullo sfondo di una Brianza sorprendente e rigogliosa, non lontano dal magico borgo di Verate che le sue lettrici hanno imparato ad amare. Agnese è una ragazza esuberante, autonoma, insofferente verso tutto ciò che frena la sua corsa, ma improvvisamente, la vita prende una piega terribilmente dolorosa e si ritrova scaraventata dal centro di una metropoli che non dorme mai, in una grande casa lungo un fiume, immersa nei ritmi immutabili della campagna. Una grande casa in campagna. Una madre morta troppo presto. Un giovane medico dagli occhi buoni e misteriosi. E un'estate in cui tutto sta per cambiare. Pagina dopo pagina, scopriamo insieme ad Agnese la saggezza nascosta nei gesti semplici della cura dei fiori: perché la felicità è più vicina di quanto pensiamo, se solo sappiamo rallentare e guardarla negli occhi.
Sono nata con due mesi di anticipo, odio i tempi morti, sono fisicamente allergica ai giochi di pazienza e adoro il tasto fast forward.
È la breve ma esaustiva presentazione di Agnese, una ragazza
esuberante, autonoma, incapace di adattarsi al principio dell’ogni cosa al suo
posto. Vive a Milano in una bella casa al centro, ha molti amici, frequenta la
scuola e coltiva le sue passioni giovanili. Poi un drammatico evento, la morte
prematura della sua mamma, le sconvolge la vita. Il padre, oppresso dai sensi
di colpa, la porta a vivere in un paesino della campagna lombarda a 50 Km da
Milano. Agnese viene così sottratta al suo mondo e catapultata in una nuova
quotidianità. I suoi 19 anni le danno la forza per andare avanti, per
riorganizzare la sua vita non accettando limitazioni e divieti. La sua
solitudine è stemperata dall’arrivo di Adelchi, novella guida di vita in
sintonia con la natura, che diventerà l’amico fidato e sincero. Agnese e
Adelchi impareranno a conoscersi e scopriranno di avere entrambi un dolore da
cui salvarsi.
Chi mi segue sa perfettamente che io prediligo il genere
thriller ma ho letto con piacere questo bel romanzo di Virginia Bramati memore
di aver già goduto della narrazione della scrittrice con “E se fosse un
segreto?” (recensione).
Con penna essenziale e delicata, la scrittrice traccia dei
personaggi realistici lasciando che siano i fatti a descriverne il carattere e
l’indole. La lettura fluida e veloce regala una storia che narra la vita con le
sue bellezze e le sue brutture. Racconta del bene e del male, mostra la
facilità con cui persone buone e generose possano perdersi in egoismi e
meschinità. Mette in luce la complessità dell’animo umano e la dolce carezza
dell’amore. La trama della vita si snoda attraverso le pagine del libro a
testimonianza che la vita è amore nelle sue mille sfumature. Nella vita, però,
non c’è sempre il lieto fine che invece caratterizza l’epilogo del romanzo a
testimonianza che nei sogni è bello credere ancora!
Agnese è una ragazza
determinata, desiderosa di cambiare le cose, coraggiosa e orientata al giusto e
al bene. È una giovane testarda che, ahimè, non ama leggere. Vuol capire il
mondo attraverso i suoi occhi e non attraverso le pagine dei libri. Vive la
lettura come un’imposizione fino a quando qualcuno le parlerà di Daniel Pennac
e del suo insegnamento di massima libertà nella lettura. Mi è piaciuto questo
avvicinamento di Agnese al mondo dei libri così come mi ha affascinata il
personaggio di Adelchi, l’ancora di salvezza della nostra protagonista.
Alto e massiccio, con la pelle più bianca che io avessi mai visto e un ciuffo di capelli corvini che scendeva sulla fronte fino a coprirgli un occhio. Vestito tutto di nero, dai dilatatori che gli deformavano le orecchie alla punta degli stivali borchiati era una visione tutt’altro che rassicurante…
Tutta apparenza, Adelchi ha un sorriso che conquista e ricoprirà
un ruolo importante nella vita di Agnese.
Un altro aspetto del romanzo che ho apprezzato è
l’ambientazione. La campagna lombarda sorprendente e rigogliosa, non lontano
dal piccolo borgo di Verate che le lettrici della Bramati hanno imparato ad amare,
offre lo spunto per delicate descrizioni in cui la natura mostra i suoi tanti
volti legati alle stagioni. I temporali diventano lo specchio di sensazioni
interiori e proprio durante un temporale accadrà… Tranquilli non vi rovino la sorpresa anzi vi voglio
incuriosire ancor di più svelandovi un risvolto giallo del romanzo. Mentre la
prima parte della storia si evolve con un ritmo pacato, la seconda è
caratterizzata da un’accelerazione degli eventi dovuti a un’indagine intrapresa
dalla nostra cara Agnese. Il suo senso di giustizia la porterà a indagare per
scoprire l’autore di un crimine che ha sconvolto la vita di Adelchi.
“Tutta colpa della mia impazienza” vi strapperà dei sorrisi
ma vi farà anche riflettere su temi importanti, è un romanzo delicato e giovane che vi conquisterà.
Ho molto apprezzato l’espediente narrativo della lettera divisa in due. La
missiva accoglie il lettore nel presente, gli sussurra alcuni felici eventi che
stanno per accadere. Poi si interrompe lasciando che il passato colmi il nostro
non sapere. Agnese si presenta ai lettori e narra un periodo complicato della
sua vita. Il dolore, la ribellione
all’ingiustizia, la voglia di vivere e l’amore che arriva improvviso come un
temporale estivo. La protagonista ci conduce per mano attraverso otto anni
della sua vita e ci lascia alla seconda parte della lettera che ridona, al
presente, tutto il suo splendore. Troverete lacrime e gioie in questo romanzo
che non chiude mai le porte alla speranza. Quando tutto sembra finito, la
felicità inizia a germogliare. Forse la pazienza e Agnese non si incontreranno
mai, poco importa... "Perché, nonostante
tutto, l’amore vero merita tutta la nostra felice impazienza."