Buongiorno cari ragazzi,
oggi vi presento un racconto che è stato finalista al Premio
Gran Giallo Città di Cattolica 2013 aggiudicandosi il sesto posto: “Vite in fumo” di Enrica Aragona e Luca Ducceschi,
pubblicato da Nero Press Edizioni, per la collana Innesti, dedicata alle opere
in digitale.
“Vite in fumo”
Autori: Enrica Aragona e Luca Ducceschi
Editore: Nero Press Edizioni
Pagine: 28
Prezzo: € 0,99 ebook
Sinossi: Il commissario Moretti, durante l’indagine su un omicidio, si imbatte in una serie di indizi che porta, inesorabilmente, a persone che fanno parte della sua vita privata. Ma non tutti i pezzi del mosaico sono disposti nel giusto ordine e quella che, a un certo punto, si presenta come una terribile consapevolezza, sarà solo preludio a una più amara e sconvolgente verità.
STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 6
INCIPIT: - Me la immaginavo diversa- Cosa?- La stanza dove torchi le persone, Luca. Me la immaginavo diversa. Sai, tipo quelle cose che si vedono in televisione…io da una parte del tavolo, tu dall’altra. Una luce verdognola, le pareti a specchio e di là qualcuno che ci controlla, che aspetta una parola sbagliata per entrare e mettermi le manette ai polsi…- Tu vedi troppe fiction, Laura.
L’ufficio di Luca Moretti galleggiava nella penombra; una lampada da tavolo diffondeva una luce lattiginosa che illuminava appena l’incartamento tenuto tra le mani dal commissario.
Milano. Il commissario Moretti è alle prese con le indagini
di un omicidio. E’ stato ucciso Marco Albizzoni, un giornalista, e tutte le
prove convergono verso una persona molto vicina all’ispettore. Quando tutti i
tasselli di questo noir verranno collocati al giusto posto si scoprirà una
realtà sconvolgente e devastante.
Questo racconto presenta una storia a tinte fosche che offre
molti spunti di riflessione.
Io ho ritrovato, in questo groviglio di relazioni
che rende bene l’effetto “confusionale” dei sentimenti, vari riferimenti ad
avvenimenti che fanno parte della nostra Storia, della vita del nostro Paese.
Iniziamo con il nome Moretti che identifica il commissario. Appena ho letto
“Moretti” mi sono ricordata del rapimento di Aldo Moro, uomo politico
democristiano, avvenuto molti anni fa. Se non erro Moretti faceva parte delle
Brigate Rosse e prese parte attiva al rapimento dell’importante uomo politico.
Moretti brigatista e Moretti ispettore sono ai lati opposti di una barricata
sociale: hanno forse delle caratteristiche in comune? Il passato si prolunga
nel presente cambiando veste sociale? I misteri di ieri, le trame oscure del
nostro recente passato, nascondono verità non ancora svelate?
Inoltrandomi nella storia mi rendo conto che la città di
Milano è parte attiva delle vicissitudini dei personaggi che si muovono in un
capoluogo dove il bene e il male si respirano in ogni via. Milano è la città
del potere e della violenza, della ricchezza e della povertà, della solitudine.
Figura di riferimento, per l’ispettore Moretti, è suo padre: vicequestore nella
Milano violenta di alcuni anni prima.
"CITAZIONE Suo padre, il Maestro, il suo punto di riferimento. Una roccia che si era sgretolata troppo velocemente sotto l’effetto mortifero di quel tumore.
Qui entra in scena un killer silenzioso ma implacabile: la
sigaretta.
Attraverso il ricordo
del padre, il commissario ci riporta a pagine di Storia importanti per tutti
noi. Viene ricordata la strage di Piazza Fontana, l’attentato al giornalista
Indro Montanelli. Il commissario Paolo Moretti soleva dire:
"CITAZIONE Non si ammazza mai senza un motivo. Quelle cazzate di gente che perde la testa e uccide in un raptus, lasciale a quei coglioni della televisione. Nella vita reale non funziona così. Cerca sempre il movente, prima dell’assassino. Quasi sempre si ammazza per vendetta.
E ancora:
"CITAZIONE C’è chi dorme e chi lavora, i brigatisti per esempio non dormono mai.
Ricordi che creano un parallelo tra l’impegno dei poliziotti
e l’evolversi della loro vita pivata. Un poliziotto deve affrontare la
criminalità, l’emergenza di una società che nella violenza cerca la rivincita
sul potere politico che non condivide, assassini e delinquenti di ogni risma.
Quando, però, si smettono i panni da poliziotto si deve continuare ad
affrontare altre emergenze che costituiscono la propria vita privata. Il
commissario Moretti deve fare i conti con un matrimonio alla deriva, una moglie
sfuggente, lontana, quasi invisibile in un rapporto ormai spento. Nella
difficoltà, però, si diventa, a volte, irrazionali si compiono scelte
devastanti. Scelte estreme per colmare amori perduti in quella grande
imperfezione che è la vita pronta a dissolversi nel fumo di una sigaretta.
Attraverso i ricordi e le riflessioni dei protagonisti, gli scrittori ci
mostrano l’Italia di ieri e di oggi attraverso i giochi di potere, i piani politici
occulti, gli eventi sociali che formano la memoria storica della società italiana.
Gli avvenimenti citati nel racconto appartengono al passato ma il loro ricordo
è ancora vivido nelle nostre menti e nei cuori di tutti noi.
Un uomo. Due donne. Un destino. Pochi ma fecondi personaggi
che diventano il tramite per raccontare la Storia recente dell’Italia, per
manifestare la volontà di ricordare per non dimenticare. Molteplici verità
danno vita a un giallo psicologico coinvolgente e riflessivo in cui nulla è
come sembra.
Romanzo riflessivo e malinconico che si legge tutto d’un fiato. Complice
un intreccio ben costruito e la presenza di pochi ma complessi personaggi,
questo romanzo è un volo in deltaplano tra la Milano di ieri e di oggi, tra la
violenza e i disordini di ordine pubblico. La psiche dei personaggi è
analizzata attraverso le parole che creano un coinvolgimento in chi legge: si è
portati, infatti, a comprendere le motivazioni che hanno portato i protagonisti
a fare delle scelte ben precise alla ricerca di se stessi. Spesso capita di
sentirsi soli, senza alcuna sicurezza, ci si sente traditi perdendosi tra
rimpianti, rimorsi, ansie. Tra emozioni, attese, scenari reali, riflessioni,
gli autori hanno creato un ottimo incastro narrativo. “Vite in fumo” è una
lettura che consiglio a tutti.
Vi riporto "una poesia di Alda Merini, autrice che Paola
tanto aveva amato"
Apro la sigaretta
come fosse una
foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l’assenza della tua vita.
E’
così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono
crudele, lo so,
ma il gergo
dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un
lunghissimo bacio.
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