mercoledì 6 agosto 2014

RECENSIONE “De Motu Sanguinis” di Paolo Di Pierdomenico

Ciao ragazzi, vi state divertendo? Per le mie vacanze mancano ancora pochi giorni e poi potrò godermi il tanto sospirato riposo. In attesa di tale goduria, vorrei presentarvi un bel racconto horror storico, ambientato nell’Italia del 1528. Oggi vi consiglio:
De Motu Sanguinis”di Paolo Di Pierdomenico. Questo eBook è proposto dall’Associazione Culturale Nero Cafè, collana Innesti, Nero Press Edizioni. 


De Motu Sanguinis” 

Autore: Paolo Di Pierdomenico

Editore: Nero Press Edizioni
Pagine: 39 
Prezzo: € 0,99 ebook


Sinossi:  Genova, 1528. La peste dilaga nella città. Ignazio, guardia cittadina di stanza alle carceri, viene coinvolto in un misterioso scambio di missive tra un medico italiano e un medico francese rinchiuso in prigione, che nasconde un terribile segreto.  Per salvare la moglie gravemente malata, Ignazio è disposto a tutto, ma le sue azioni lo porteranno a incontrare una creatura antica, assetata di sangue.




STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7



“Voglio vedere Chi c’è dietro quella porta”

Dalla notte dei tempi, il sangue è universalmente considerato la sede e il veicolo della vita. 
Un mito degli antichi caldei narra del sangue divino che, mescolato alla terra, dà vita agli esseri umani. Gli antichi guerrieri avevano l’usanza di bere il sangue dei nemici vinti per appropriarsi delle loro virtù. Anche il sangue che sgorga dalla piaga del Cristo è, per i cristiani, simbolo d’immortalità. Il sangue ha  un valore sacro: ha il potere di prolungare la vita stessa. 
Una figura terrificante legata “al sangue” è il vampiro che si insinua nella vita degli uomini rendendola infernale. Ma, a volte, questi mostri sono superati, in cattiveria, dall’uomo. In questo racconto il confine tra Bene e Male, tra Scienza e Mito, è labile, confuso. 
L’uomo dovrebbe, è d’obbligo il condizionale, mettere i suoi studi e l’amore per la ricerca al servizio dell’Umanità.

Nel racconto “De Motu Sanguinis”, si narra di una ricerca “folle” che vede i mostri oggetti di studio a vantaggio della medicina. Vampiri e Uomini, dottori folli, innesti di membra, ferite sanate, sono solo alcuni temi di un horror che vi indurrà a riflettere. Carnefice e vittima hanno ruoli intercambiabili, cosa succederà quando "l’ebbrezza dell’esperimento scientifico" svanirà lasciando il posto all’orrore e alla Morte? I sentimenti sopravviveranno ? Chi ne sarà il custode: l’Uomo o la Creatura Diabolica?
 "CITAZIONE  Correre. Devo continuare a correre, ma mi sento mancare il fiato. Oramai sono quasi sotto casa. Ecco il portone, la via è deserta. Solo una vecchia inginocchiata sull’uscio che piange e prega. Li sento, i campanacci del carro degli appestati. Non è lontano, forse deve ancora arrivare, forse sono in tempo. Forse, mi dico, non l’hanno ancora presa. Spalanco la porta. La chiamo, Martina…

Genova, 1528. La peste dilaga in città. I monatti prendono i corpi straziati dal morbo per portarli nei lazzaretti. Ignazio Musti da Loano, soldato di Genova di stanza alle carceri, è disposto a tutto pur di assicurare le migliori cure a sua moglie Martina. Due medici folli perfezionano i loro studi sulle proprietà guaritive del sangue proveniente da creature imprigionate e torturate. Chi sono queste creature? Quale ruolo avrà Ignazio in questa terribile storia?

Questo racconto, già pubblicato anni fa nella raccolta Fratelli di Razza de Il Mondo Digitale Editore, è diviso in tre parti.

Parte I: Giano Bifronte. E’ il Dio degli inizi, è una divinità che può guardare il futuro e il passato. E’ il simbolo del medico Aloigi Saliceti che si interroga sul mistero “del moto sanguigno”. In questa prima parte conosceremo alcuni dei protagonisti e inizieremo a provare un senso d’inquietudine destinato ad aumentare.

Parte II: Nehushtan (il serpente di Mosè). Ignazio deve consegnare un messaggio, da parte del medico Vittorio Alamberto  al maniscalco Frantini a Villa Sasso. Cosa nascondono i sotterranei della villa?  Il coinvolgimento è totale, l’inquietudine si trasforma in paura.

Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

Parte III: Dies Irae (il giorno del giudizio: i buoni saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno). L’orrore si palesa, la vendetta sarà terribile. Il lettore sarà incapace di staccare gli occhi dalla lettura e la visione orrorifica lo ipnotizzerà.

In 39 pagine l’autore riesce, con mirabile sintesi, a creare un mix accattivante composto da fatti storici e pura fantasia. La narrazione è fluida, continui colpi di scena movimentano il racconto. Il finale, per nulla scontato, è “quasi romantico”. 
I protagonisti sono come schegge impazzite che nessuno può fermare in una narrazione che esprime il concetto di horror coniugandolo con l’ambientazione storica. Ignazio è l’eroe che conquista, è il personaggio per cui tifare, è l’eroe senza macchia che aiuta i deboli, ma prima di correre in aiuto della persona amata, egli dovrà salvare se stesso.
 "CITAZIONE  Mi rendo conto di essere spacciato e allora chiedo aiuto. Vieni. Senza parlare, senza voce, solo col pensiero. Bevi. So che può sentirmi. Salvami.

Tre richieste d’aiuto, tre vie affinché il cerchio del Male si allarghi all’infinito, tre azioni che possono riportare un equilibrio del terrore, una vendetta terrificante là dove la Mente umana ha messo a tacere la ragione e dato voce alla follia. 
Ignazio, eroe coraggioso e innamorato. Ignazio che ascolta il suo cuore e decide di aiutare chi soffre. Come? Sta a voi scoprirlo. 
Io vi lascio la piacevolezza della lettura, il coinvolgimento e i battiti a mille, vi lascio le riflessioni e la netta sensazione che questo sia solo l’inizio!

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