Ciao ragazzi, vi state divertendo? Per le mie vacanze
mancano ancora pochi giorni e poi potrò godermi il tanto sospirato riposo. In
attesa di tale goduria, vorrei presentarvi un bel racconto horror storico,
ambientato nell’Italia del 1528. Oggi vi consiglio:
“De Motu Sanguinis”di Paolo Di Pierdomenico. Questo eBook è
proposto dall’Associazione Culturale Nero Cafè, collana Innesti, Nero Press
Edizioni.
“De Motu Sanguinis”
Autore: Paolo Di Pierdomenico
Editore: Nero Press Edizioni
Pagine: 39
Prezzo: € 0,99 ebook
Sinossi: Genova, 1528. La peste dilaga nella città. Ignazio, guardia cittadina di stanza alle carceri, viene coinvolto in un misterioso scambio di missive tra un medico italiano e un medico francese rinchiuso in prigione, che nasconde un terribile segreto. Per salvare la moglie gravemente malata, Ignazio è disposto a tutto, ma le sue azioni lo porteranno a incontrare una creatura antica, assetata di sangue.
STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7
“Voglio vedere Chi c’è dietro quella porta”
Dalla notte dei tempi, il sangue è universalmente
considerato la sede e il veicolo della vita.
Un mito degli antichi caldei narra
del sangue divino che, mescolato alla terra, dà vita agli esseri umani. Gli
antichi guerrieri avevano l’usanza di bere il sangue dei nemici vinti per
appropriarsi delle loro virtù. Anche il sangue che sgorga dalla piaga del
Cristo è, per i cristiani, simbolo d’immortalità. Il sangue ha un valore sacro: ha il potere di prolungare la
vita stessa.
Una figura terrificante legata “al sangue” è il vampiro che si
insinua nella vita degli uomini rendendola infernale. Ma, a volte, questi
mostri sono superati, in cattiveria, dall’uomo. In questo racconto il confine
tra Bene e Male, tra Scienza e Mito, è labile, confuso.
L’uomo dovrebbe, è
d’obbligo il condizionale, mettere i suoi studi e l’amore per la ricerca al
servizio dell’Umanità.
Nel racconto “De Motu Sanguinis”, si narra di una ricerca
“folle” che vede i mostri oggetti di studio a vantaggio della medicina. Vampiri
e Uomini, dottori folli, innesti di membra, ferite sanate, sono solo alcuni
temi di un horror che vi indurrà a riflettere. Carnefice e vittima hanno ruoli
intercambiabili, cosa succederà quando "l’ebbrezza dell’esperimento scientifico" svanirà lasciando il posto all’orrore e alla Morte? I sentimenti sopravviveranno
? Chi ne sarà il custode: l’Uomo o la Creatura Diabolica?
"CITAZIONE Correre. Devo continuare a correre, ma mi sento mancare il fiato. Oramai sono quasi sotto casa. Ecco il portone, la via è deserta. Solo una vecchia inginocchiata sull’uscio che piange e prega. Li sento, i campanacci del carro degli appestati. Non è lontano, forse deve ancora arrivare, forse sono in tempo. Forse, mi dico, non l’hanno ancora presa. Spalanco la porta. La chiamo, Martina…
Genova, 1528. La peste dilaga in città. I monatti prendono i
corpi straziati dal morbo per portarli nei lazzaretti. Ignazio Musti da Loano,
soldato di Genova di stanza alle carceri, è disposto a tutto pur di assicurare
le migliori cure a sua moglie Martina. Due medici folli perfezionano i loro
studi sulle proprietà guaritive del sangue proveniente da creature imprigionate
e torturate. Chi sono queste creature? Quale ruolo avrà Ignazio in questa
terribile storia?
Questo racconto, già pubblicato anni fa nella raccolta
Fratelli di Razza de Il Mondo Digitale Editore, è diviso in tre parti.
Parte I: Giano Bifronte. E’ il Dio degli inizi, è una
divinità che può guardare il futuro e il passato. E’ il simbolo del medico
Aloigi Saliceti che si interroga sul mistero “del moto sanguigno”. In questa
prima parte conosceremo alcuni dei protagonisti e inizieremo a provare un senso
d’inquietudine destinato ad aumentare.
Parte II: Nehushtan (il serpente di Mosè). Ignazio deve
consegnare un messaggio, da parte del medico Vittorio Alamberto al maniscalco Frantini a Villa Sasso. Cosa
nascondono i sotterranei della villa? Il
coinvolgimento è totale, l’inquietudine si trasforma in paura.
“Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra
un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi
guardava il serpente di bronzo, restava in vita.”
Parte III: Dies Irae (il giorno del giudizio: i buoni
saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno). L’orrore si palesa, la
vendetta sarà terribile. Il lettore sarà incapace di staccare gli occhi dalla
lettura e la visione orrorifica lo ipnotizzerà.
In 39 pagine l’autore riesce, con mirabile sintesi, a creare
un mix accattivante composto da fatti storici e pura fantasia. La narrazione è
fluida, continui colpi di scena movimentano il racconto. Il finale, per nulla
scontato, è “quasi romantico”.
I protagonisti sono come schegge impazzite che
nessuno può fermare in una narrazione che esprime il concetto di horror
coniugandolo con l’ambientazione storica. Ignazio è l’eroe che conquista, è il
personaggio per cui tifare, è l’eroe senza macchia che aiuta i deboli, ma prima di correre in aiuto della persona amata, egli dovrà salvare se stesso.
"CITAZIONE Mi rendo conto di essere spacciato e allora chiedo aiuto. Vieni. Senza parlare, senza voce, solo col pensiero. Bevi. So che può sentirmi. Salvami.
Tre richieste d’aiuto, tre vie affinché il cerchio del Male
si allarghi all’infinito, tre azioni che possono riportare un equilibrio del
terrore, una vendetta terrificante là dove la Mente umana ha messo a tacere la
ragione e dato voce alla follia.
Ignazio, eroe coraggioso e innamorato. Ignazio
che ascolta il suo cuore e decide di aiutare chi soffre. Come? Sta a voi
scoprirlo.
Io vi lascio la piacevolezza della lettura, il coinvolgimento e i battiti
a mille, vi lascio le riflessioni e la netta sensazione che questo sia solo
l’inizio!
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