Molto spesso abbiamo studiato a scuola i “fatti
della storia” attraverso una ricostruzione fedele e documentata del passato.
Gli avvenimenti del secolo appena trascorso hanno un denominatore comune: le
speranze nel progresso si infrangono velocemente e ombre inquietanti cominciano
ad offuscare l’orizzonte.
In questo panorama da “guerra mondiale” trova
collocazione una storia struggente che narra le emozioni e i pensieri di coloro
che sono stati testimoni diretti della guerra. Il terrore del nazismo, le dure
esperienze di vita, la paura, la fame, l’abbandono rivivono attraverso lo
sguardo e le parole della Morte. Oggi, cari lettori, vi parlerò di un romanzo
che coinvolge il cuore, rende umidi gli occhi, e ci induce a riflettere:
“Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak,
edito Frassinelli.
Autore: Markus Zusak
Editore: Frassinelli
Pagine: 563 p.
Prezzo: € 12,68 Cartaceo
Trama: È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La
Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del
funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto
seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo
stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi
del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno,
la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con
sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di
Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano
contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a
leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i
libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose.
Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della
moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in
pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi
si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel
nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso
diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte -
curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona
Prima i colori.
Poi gli esseri umani.
E’ così che di solito vedo le cose.
O almeno ci provo.
*** UN SEMPLICE FATTO***
Prima o poi morirai.
Tutti noi conosciamo, tramite testimonianze, la
violenza disumana del nazismo che ha portato il mondo nel baratro della seconda
guerra mondiale. Una violenza senza precedenti si è accanita contro coloro che
rappresentavano un virus da combattere, gli ebrei. Una violenza che non ha
risparmiato nessuno: donne, bambini, vecchi, malati. Molte voci si sono levate
a denunciare quei delitti compiuti dall’uomo in un’epoca che si pensava moderna
e civile. Tra queste voci ho provato un’ emozione indicibile nell’ascoltare la
Voce della Morte che narra una tragedia mondiale in cui, però, si può ancora
trovare la gentilezza, la pietà, la solidarietà dell’Uomo senza alcuna distinzione
di razza o nazionalità.
La storia è ambientata nella Germania nazista, è
il 1939.
“La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l’inizio.”
Il giorno del funerale del fratellino, nel
cimitero coperto dalla neve, la piccola Liesel Meminger trova un piccolo volume
nella coltre bianca. La ragazzina non ci pensa due volte, lo prende e se lo
porta via. Anche se non sa ancora leggere, Liesel si sente attratta dai libri che diventano il suo scudo
per difendersi dalle atrocità della guerra. La piccola Meminger, la ladra di
libri che amava le parole, viene adottata dai coniugi Hubermann: Rosa e Hans.
Essi vivono a Molching, non lontano dai sobborghi di Monaco, in una via di nome
Himmelstrasse (Himmel=Paradiso).
***QUALCHE DATO SIGNIFICATIVO***
“Nel 1933, il 90% dei tedeschi
espresse un sostegno incondizionato ad Adolf Hitler.
Il 10% non lo fece.
Hans Hubermann faceva parte di quel 10%.
E c’era una ragione.”
Come avrete compreso questa storia narra la
drammatica esistenza di una famiglia tedesca che si ritrova ad accogliere, come
figlia adottiva, Liesel: una ragazzina che ama i libri e, attraverso le parole,
ama la vita. Ma non è facile, nella Germania nazista, crescere conservando il
rispetto e l’amore per il prossimo. Hans si rivela una splendida figura di
padre adottivo, è sempre al fianco di Liesel: la consola quando è terrorizzata
dai suoi incubi, le insegna a leggere, le infonde coraggio e le mostra che la
solidarietà tra gli uomini non è morta con l’avvento del nazismo.
“Ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi,
sinagoghe, case, e libri”.
Liesel inizia a “rubare” i libri che
contribuiscono a creare un distacco tra lei e gli orrori della guerra; riesce a
sottrarre i libri ai roghi dei seguaci di Hitler, ossessionati dall’idea di
dare alle fiamme le opere dei loro presunti nemici. Ovunque i nazisti
bruciavano cose, negozi, sinagoghe e perseguitavano gli ebrei e chiunque non la
pensasse come loro. Per Liesel rubare i libri significa salvarli, e soprattutto
salvare se stessa dalla follia collettiva che coinvolgeva tanti tedeschi. Tutti
sono contro gli ebrei, ma non gli Hubermman che decidono di nascondere in cantina Max Vandenburg, ebreo sfuggito ai
rastrellamenti. Tra la ragazzina e il giovane Max nasce una bella amicizia. Il
ragazzo aiuterà Liesel ad acquisire dimestichezza con le parole che diventano
un tramite per esprimere le proprie emozioni, i sentimenti, la speranza.
“Storia di
una ladra di libri” ha una voce narrante d’eccezione: la Morte- amabile,
curiosa, chiacchierona, sensibile- maestra di storie e depositaria di ricordi
che non consegnerà mai all’oblio del tempo. La Morte che incombe rischiando di
cancellare ogni cosa, tutto ciò in cui Rosa e Hans hanno sempre creduto. Ma la
speranza riuscirà a sopravvivere nel cuore dei nostri protagonisti: il
desiderio di vivere in un mondo migliore, senza guerra, è ciò che da la forza
per andare avanti, per superare la paura, per ritornare a essere uomini che
amano il prossimo senza timore, liberi.
Ho letto questo libro con vivo interesse, provando
una profonda tristezza verso coloro che si erano lasciati contagiare dal virus
della discriminazione. Come si può provare un odio illimitato verso un popolo?
La follia comune può essere l’unica risposta! Tuttavia riscalda il cuore vedere
che tra tanta malvagità può sopravvivere la solidarietà, l’amore per coloro che
soffrono. Consiglio questo libro a tutti coloro che non hanno paura di provare
sentimenti forti e coinvolgenti. Io ho letto la seconda parte del libro
piangendo e soffrendo con i protagonisti testimoni di una guerra che ha
cambiato il mondo per sempre; ho letto il libro tutto d’un fiato commuovendomi
ad ogni pagina; ho conosciuto una Morte compassionevole che inorridiva davanti
alle atrocità di cui l’uomo era capace; ho letto l’ultima pagina tra le lacrime
e vorrei concludere questa recensione con le stesse parole usate da Liesel in
una tragica circostanza:
“Mi dispiace”
Non vedo l'ora di leggerlo. Ho l'e-book, ma sono convinta che amerò questo libro, quindi aspetto di comprare la versione cartacea. Bellissima recensione :)
RispondiEliminaAnch'io ho acquistato la copia cartacea. Mi piace conservare, in formato tangibile, i libri che più mi hanno coinvolta emotivamente. Un saluto:)
RispondiEliminaIo sto tuttora leggendo questo libro.
RispondiEliminaHo visto prima il film (eccezionale) e ora mi sto immergendo nella lettura di questa storia.
Sono circa a 260 pagine, e... ho trovato POCHISSIME cose in comune con il film. Lo preferisco di gran lunga. E' una storia che fa riflettere, e che sto completamente divorando!
Io non ho visto il film. Il libro si legge tutto d'un fiato e il coinvolgimento emotivo è totale. Il film è molto diverso dal libro? C'è la voce narrante, ossia la Morte? Un saluto:)
EliminaUna delle cose che mi attira di più di questo libro è proprio il fatto che la Voce narrante sia nientemeno che la Morte!! Penso di leggerlo prestissimo, l'avevo adocchiato già da tempo, quando ancora aveva il titolo "la bambina che salvava i libri"! ^_^
RispondiEliminaQuando ho iniziato a leggere il libro sono stata subito conquistata da questa voce narrante che si mostra sensibile e ironica, poetica e riflessiva. Procedendo con la lettura appare evidente che l'orrore non viene dalla Morte ma dalla follia dell'uomo! Un saluto:)
EliminaConsigliato da molti, aspetto l'occasione giusta per prenderlo in libreria e poi vedere il film.
RispondiEliminaComplimenti per la recensione!
Sul film ci sono pareri contrastanti. Io ho preferito leggere prima il libro, ora vedrò il film: speriamo di ritrovare le intense emozioni che la lettura mi ha trasmesso:)
Eliminalo voglio leggere assolutamente e la tua recensione è molto bella!!!
RispondiEliminaLeggerò con piacere la tua recensione! Un saluto:)
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