Vi sembrerà strano ma è da un po’ di giorni che
penso e ripenso su come scrivere questa recensione. Tanti sono i punti di
riflessione, tante le tematiche affrontate che non vorrei tralasciarne alcuna.
Riflettendo, però, sono giunta alla conclusione che ogni lettore vede riflessa,
nel libro che legge, parte del suo essere. Tutti siamo sempre alla ricerca di
noi stessi, del nostro vero”io”, del nostro ruolo in una società che semplice
non è. Immaginate il palcoscenico della vita, c’è silenzio in sala, tutti gli
spettatori sono in attesa dell’inizio dello spettacolo. Le luci si spengono, un
solitario fascio luminoso accarezza i corpi statici di due ballerini: Rosita Quiroga
e Helenito Ortiz. Il bandoneon diffonde una musica senza tempo. Signori,
attenzione! Il Tango è in scena!
Senza ulteriori indugi, oggi, vorrei parlarvi di
un romanzo che fin dalle prime pagine si trasforma in un viaggio interiore alla
ricerca di verità che hanno radici in un passato che continua a influenzare un
presente travagliato.
Il libro è “Tango irregolare” di Stefano Medaglia,
pubblicato dalla Editoriale Fernando
Folini.
Autore: Stefano Medaglia
Genere: Romanzo
Editore: Follini
Editore: Follini
Pagine: 262 p.
Prezzo: € 9,90
Trama: L'arrivo di una lettera esotica, una strana
telefonata, la morte misteriosa della sorella lontana. Nell'Italia degli
anni settanta, questi gli avvenimenti che strapperanno Marta - la
protagonista del romanzo - alla sua vita ben ordinata, per spingerla a
un viaggio assurdo, violento e rocambolesco verso il Sud-America, alla
ricerca di spiegazioni e risposte. L'atmosfera iniziale del romanzo, di
tranquilla quotidianità, va via via intensificandosi emotivamente fino a
esplodere drammaticamente con l'arrivo di Marta nella sconosciuta terra
argentina. Ricca di fascino e di magia ma martoriata dalla feroce
repressione del regime dittatoriale, quella stessa magnifica terra la
inghiottirà inspiegabilmente tra le sue spire, mandandola a ingrossare
le fila dei desaparecidos, senza apparenti ragioni. Nel tempo trascorso
in prigionia, e nella fuga che miracolosamente la libererà dalla morte,
dovrà affrontare i pericoli, il dolore e le violenze di una tirannia
spietata. Costretta a cercare in se stessa i motivi dell'orrore di una
guerra ingiusta, sonderà le proprie fragilità, sciogliendo i nodi
irrisolti e compiendo scelte interiori troppo a lungo rimandate, le cui
radici affondano nel tempo lontano dell'infanzia e dei ricordi. Tra gli
orizzonti infiniti della terra sudamericana, colonna sonora della
narrazione è il tango, non semplicemente evocato come sottofondo, ma
reale protagonista e descritto nelle sue movenze sinuose e passionali.
“Nell’assenza, nella privazione più assoluta di
tutto, i ricordi sono lame affilate
nelle carni che incidono bassorilievi di allucinazioni, castelli di fantasie
inesprimibili che lentamente si sfamano di me. Bocconi immensi strappati a
morsi dal cervello, dalla coscienza, fino a rendermi un deserto di polvere
sottile che mulina senza direzione, toccando e disfacendo tutto, decostruendo e
rimpastando nuovamente parti apocrife che non so più riconoscere.”
Questo libro narra di un viaggio reale e assurdo,
che ci mostra le diverse realtà di due continenti.
“Poi tratteggiai l’asse terrestre leggermente
inclinato così come lo ricordavo, e lo intrecciai ad una linea irregolare che
feci scendere da nord a sud, disegnando in tal modo le coste delle Americhe.
Per quanto primordiale fosse quel disegno, riuscii a determinare la posizione
dell’Argentina. Eccola era lì, immobile ed enorme, e da qualche parte la sua
pancia doveva contenermi”.
Marta è una donna che si ritrova ad affrontare le
tante difficoltà della vita destreggiandosi tra passato e presente. La sua
infanzia non è stata facile, segnata da tante problematiche, una fra tutte: la
paura del distacco dalle persone per cui si prova amore e ammirazione. Lascio a
voi scoprire l’evolversi della storia ma siate pronti a vivere un’esperienza
che segna l’animo. A volte, quando la realtà ci appare insopportabile, ci
creiamo una via di fuga. Io mi rifugio tra le pagine dei miei adorati libri,
Marta ritrova la sua libertà e il suo equilibrio interiore attraverso il tango
che rappresenta l’insieme dei ricordi che si trasformano in sensazioni.
Insuccessi, delusioni, momenti di forte contrasto psicologico, vengono superati
da Marta pensando a questo ballo passionale e travolgente. Lei diventa Rosita
Quiroga e il suo compagno di danza è Helenito Ortiz.
I due ballerini eseguono
dei passi basandosi sull’improvvisazione, sull’eleganza e sulla passionalità.
La musica del tango si ascolta con il cuore e si diffonde con un fluido
continuo di emozioni.
Il Tango di Marta è un Tango irregolare che non si balla
quotidianamente ma nei momenti più tragici o emotivamente coinvolgenti. Ed ecco
che il ballo diventa uno stato d’animo che si nutre di contrasti e vittimismo,
si nutre della malinconia delle cose perse, delle parole non dette. Marta prova sofferenza,
rabbia, gelosia, abbandono, ma non riesce a comunicare queste sensazioni usando
“la parola” il suo rapporto con i genitori e la sorella, è fonte di ansia,
delusioni, rivincite che complicano i rapporti famigliari.
Due sorelle, Emma e
Marta, un confronto difficile, un percorso doloroso verso la verità. Un
percorso segnato dalla paura di vivere, dalla convinzione che i successi di
Emma sono gli insuccessi di Marta, dal contendersi l’amore paterno. E’
difficile crescere sentendosi sempre un passo indietro, non riuscendo mai a
manifestare apertamente i propri timori. La vita separa le due sorelle, Emma
decide di vivere in Argentina ma il destino riserva sempre delle sorprese. Un
giorno Marta riceve una lettera con la quale si richiede la sua presenza in
Argentina.
“Dalla buca della posta faceva capolino una lettera azzurrina che
spiccava tra i soliti foglietti multicolori delle pubblicità. Era indirizzata a
me, ma non riportava le indicazioni del mittente…Accarezzai dolcemente con il
palmo dell’indice il mio nome scritto per esteso, sperando che, in un eccesso
di solletico, si arrendesse rivelandomi in anticipo il contenuto e soprattutto
il mittente.”
Inizia così, per la fragile ma coraggiosa donna, un viaggio reale
e spirituale, alla ricerca di risposte che si annidano nel suo animo ma che lei
non sa di possedere. L’Argentina è una terra ferita, è un Paese dove le persone
contrarie al regime vengono sequestrate e deportate in centri clandestini di
detenzione dove subiscono torture e, molto spesso, uccise. Marta si scontrerà
con questa orribile realtà.
“Dai, non ti crucciare, italiana, mica l’hai
ucciso tu, quello. E poi è passato. Devi dimenticare o il ricordo si sfamerà di
te.”
Cosa
succederà in Argentina? Riuscirà Marta a trovare le risposte alle mille
domande, riuscirà a ritrovare se stessa e la voglia di vivere?
“Ho sempre temuto l’assenza, tutte le assenze,
senza capire che una grande assenza esiste solo perché è figlia diretta di una
grande presenza”.
Stefano Medaglia pur essendo al suo esordio come
scrittore è riuscito a creare un territorio narrativo in cui le parole
descrivono la realtà con una vena poetica che rende la lettura coinvolgente trascinando
il lettore nell’immedesimarsi con i protagonisti. Uso il plurale perché, in
questo libro, ci sono molteplici elementi che possono ben definirsi
“protagonisti”. C’è la famiglia con le sue dinamiche interne, c’è la ricerca di
se stessi e dell’accettazione del proprio essere, c’è la musica che attraverso
il Tango trasforma l’ebbrezza della passione in un momento di libertà. Ballando
si è davvero liberi dalle catene che ci legano a una visione errata della
nostra esistenza. Marta può sembrare una donna fragile e passiva, ma non è
facile fare i conti con i propri limiti e con le paure che ci legano
nell’immobilità dell’essere. Trovare se stessi è una ricerca lunga, non facile
e mi piace il lavorio continuo ma discreto dello scrittore.
Egli ci conduce in
realtà inquietanti, ci presenta “reazioni umane” comuni a tutti noi, ci pone
davanti a degli ostacoli che liberamente possiamo decidere di affrontare o
meno. Tutto è scritto senza dar giudizi, senza alcuna spiegazione, i fatti
vengono esposti con semplici parole, a volte “brutali”ma mai scontate. Il
lettore è libero di scegliere se vivere
un’esistenza difficile ma reale o evadere a passo di danza in un mondo
passionale ma libero. La scelta non è così scontata, si può usare il cuore e la
ragione, essere realisti ma lasciare sempre una porticina aperta verso quel
palcoscenico su cui Rosita Quiroga ed Helenito Ortiz continueranno a ballare il
loro “Tango Irregolare”.
Questo libro incuriosiva anche me è devo dire che ora mi hai proprio convinta!
RispondiEliminaE' una lettura molto piacevole :)
EliminaDeve essere una storia particolare...Lo terrò presente per le prossime letture!
RispondiEliminaSicuramente è una storia originale raccontata con talento!
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