martedì 20 giugno 2023

RECENSIONE | “L’aria innocente dell’estate” di Melissa Harrison

“L’aria innocente dell’estate” della talentuosa scrittrice inglese contemporanea Melissa Harrison, nella traduzione di Stefano Bortolussi per Fazi Editore, è un romanzo delicato e potente che affronta temi importanti della vita inglese. Ogni capitolo sposa la bellezza e la vita nei campi con l’economia e la politica creando un intreccio che si nutre di folclore, di patriarcato e divisioni in classi mentre all’orizzonte compare la minaccia del fascismo.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
L'aria innocente dell'estate
Melissa Harrison

Editore: Fazi
Pagine: 274
Prezzo: € 18,50
Sinossi

Nell’Inghilterra dei primi anni Trenta, la quattordicenne Edith Mather vive con la sua famiglia in una fattoria. Il paesaggio rurale è di una bellezza mozzafiato, ma la vita in campagna è dura, e la Grande guerra e la Grande depressione si sono lasciate alle spalle una comunità impoverita e timorosa. Edith è «una strana bambina», si sente irrimediabilmente diversa da tutto ciò che la circonda e preferisce la compagnia dei libri ai giochi con i coetanei. A turbare la quiete di un quotidiano scandito dalle leggi della natura è l’arrivo di Constance FitzAllen, giornalista di Londra giunta in paese per scrivere sugli usi e costumi dei contadini del luogo. Fin dal primo incontro Edith è ammaliata da questa donna estroversa e libera, che indossa pantaloni da uomo. Constance sembra l’amica e la mentore ideale per lei, ma si dimostrerà molto diversa da come appare: porta infatti con sé idee politiche che si riveleranno insidiose. Con l’avvicinarsi del tempo del raccolto e l’aumentare delle pressioni sull’intera comunità, Edith dovrà riuscire a fidarsi del proprio istinto per salvarsi da un disastro imminente.





Mi chiamo Edith June Mather e sono nata poco dopo la fine della prima guerra mondiale. Mio padre, George Mather, possedeva sessanta acri di terreno coltivabile noti come Wych Farm. Prima di lui mio nonno Albert aveva coltivato le stesse terre e ancora prima suo padre, che arava a giogo e seminava a mano.

Nell’Inghilterra dei primi anni Trenta, la quattordicenne Edith Mather viveva con la sua famiglia in una fattoria del Suffolk. La sua vita era dura ed era scandita dai ritmi della natura, la ragazzina trovava rifugio nei libri ed era affascinata dalle storie popolari. Tutto il suo mondo era Wych Farm con i genitori, il fratello Frank e due braccianti agricoli. Sua sorella maggiore Mary si era sposata da poco e viveva nelle vicinanze.  Il mondo rurale era alle prese con le sfide della modernità. Edith era una ragazzina molto intelligente che aveva dovuto interrompere gli studi per aiutare i genitori alla fattoria. Non si sentiva compresa dalla famiglia e subiva le attenzioni sessuali di un amico del fratello. In lei, giorno dopo giorno, emergeva la consapevolezza di possedere dei poteri non naturali come era già successo a sua nonna e a sua madre. La sua immaginazione sarà la causa dell’amaro destino che l’attende.

Le meraviglie della natura fanno da cornice al commovente ritratto della giovane Edith costretta a diventare grande all’improvviso in un mondo arcaico e patriarcale, regalandoci una vicenda umana dal finale imprevedibile.

Quando ero bambina, credevo che quello che volevo contasse così poco che non valeva nemmeno la pena di scoprire cosa fosse.

Un giorno, a turbare la quiete di un quotidiano scandito dalle leggi della natura, era giunta in paese Constance FitzAllen, una giovane donna londinese che stava conducendo uno studio sugli usi e costumi dei contadini del luogo. A Edith,  che tutti consideravano “una strana bambina” perché preferiva la compagnia dei libri ai giochi con i coetanei, Constance piaceva per la sua gentilezza, per i modi estroversi e per la sua libertà che le permetteva di indossare pantaloni da uomo.

Constance FitzAllen arrivò a Wych Farm su una bicicletta rosso fiammante. Era un giorno di giugno, caldo e secco, ed eravamo in piena fienagione. Ogni anno la nostra fattoria era la prima nella valle a falciare il fieno.

Non tutti gli abitanti di Elmbourne però erano pronti ad accogliere Constance che imperterrita continua nella sua registrazione dei vecchi metodi di agricoltura, pulizia e cucina, portando con sé nuove idee politiche e sociali. Edith era diventa la guida di Constance, le faceva visitare le fattorie della valle, le mostrava i boschi e la donna si integrava molto bene nella vita del villaggio aiutando tutti nei campi durante il raccolto. Ma economicamente parlando il periodo non era dei migliori, la Grande Guerra e la Depressione avevano impoverito la comunità e gli abitanti del villaggio. Pian piano le cattive ideologie che Constance voleva diffondere fra loro vengono alla luce provocando una divisione nella comunità.

Il romanzo di Harrison è la rievocazione di un mondo perduto con le sue bellezze ma anche con le superstizioni come le maledizioni tappate nelle bottiglie e nascoste sotto le assi del pavimento. Edith era affascinata da questa magia anche se non sempre ne comprendeva il significato. La ragazzina non guardava al passato drammatico segnato dalla Grande Guerra e certamente non identificava le minacce che si profilavano all’orizzonte. Per Edith c’era solo il presente e ora, che la vita le aveva regalato molti anni in più, lei racconta gli eventi di quell’estate che hanno cambiato il fluire della sua esistenza tra i campi relegando in secondo piano l’incombere del fascismo.  

“L’aria innocente dell’estate” è una storia dal ritmo lento che ben si adatta alla vita rurale. Il mondo idealizzato da Constance, l’Inghilterra rurale, si scontra con la realtà che vede i contadini lottare con i proprietari terrieri, con debiti e raccolti invenduti. Si discute di sussidi governativi e di libero scambio. Constance afferma che tutti devono sentirsi orgogliosi dell’eredità del mondo rurale e che occorre difenderla “deve essere gestita dagli agricoltori stessi, non dai – beh, non dai finanzieri internazionali.” Il rischio era la diminuzione dei prezzi e i rendimenti in calo. Il dibattito politico procede pari passo con l’aumento dei disordini e la quiete dei campi diventava un ricordo.

 “L’aria innocente dell’estate” è un romanzo con molteplici sfumature e complessità. Descrive un luogo e un tempo nell’Inghilterra rurale tra le  due guerre con l’industrializzazione che fa passi da gigante e attua un cambiamento non accettato da tutti. Ma è anche un romanzo di formazione che rievoca uno stile di vita perduto trattando dell’equilibrio tra tradizione e progresso, della difficoltà delle donne cancellate da una società patriarcale e dell’atteggiamento della società nei confronti di coloro che avevano problemi di salute mentale.

“L’aria innocente dell’estate” è l’esaltazione della bellezza della natura con descrizioni paesaggistiche che fanno da sfondo a una vicenda umana imprevedibile, raccontata con dolcezza e intensità. Natura e politica camminano insieme. Il romanzo evoca  immagini e sensazioni vivide che si infrangono sugli scogli dei grandi temi della società inglese. Viene messo in risalto il volto mutevole dell’agricoltura, il duro lavoro nei campi dove basta poco per perdere tutto il raccolto. Mi è piaciuto il modo in cui l’autrice narra dei rapporti all’interno delle famiglie contadine, la divisione di classe, il pregiudizio, il fanatismo e i pericoli della nostalgia. Per tutti è in arrivo il cambiamento, il vecchio e il nuovo fanno un tratto di strada insieme ma attenzione a legare luogo e identità. Le minacce si nascondono nell’ombra, il dono prezioso della libertà va difeso sempre.

2 commenti:

  1. Ciao Aquila, mi piace il contesto della campagna (rilassante, tranquillo ma anche faticoso per chi lavora la terra) e il suo fare da sfondo a vicende umane che mi sembrano complesse e interessanti. Ho notato sui social quest'uscita, assolutamente azzeccata per questa stagione estiva appena entrata. Bella la cover!

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    1. E' stato sicuramente interessante leggere della cultura e degli usi della vita di campagna: il bucato una volta a settimana, la preparazione del pane, il lavoro nei campi. La società patriarcale e il fascismo all'orizzonte hanno reso tutto inquietante così come il mal rapportarsi alle malattie della mente hanno messo in luce un tema importante. Un caro saluto :)

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