lunedì 31 gennaio 2022

RECENSIONE | "Se scorre il sangue" di Stephen King

Credo nel male, ma è tutta la vita che mi chiedo se il male sia fuori o dentro di noi.

A credere nel male è l’amato Stephen King che veste di straordinarietà gli eventi di vita ordinaria. Candidamente confessa che terrorizzare i lettori è, per lui, un gran piacere. La gran parte dei suoi romanzi trasmettono paura attraverso volti ed eventi che sono impressi nei nostri cuori. Chi non ricorda il clown Pennywise, il terrificante pagliaccio di It? Avete dimenticato lo sguardo di Jack Torrance o Carrie, la ragazzina introversa e silenziosa? Queste rimembranze sono solo un modo per rievocare la paura e aprire le porte dell’inferno per godere di nuovi incubi.

Oggi vi parlo di una raccolta di quattro storie intitolata “Se scorre il sangue” scritta da Stephen King, in libreria per Sperling & Kupfer, nella traduzione di Luca Briasco. Pronti a salire sulla giostra della paura? Quattro giri nel mondo dell’ignoto vi aspettano.


STILE: 9 | STORIA: 8 | COVER: 7
Se scorre il sangue
Stephen King

Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 512
Prezzo: € 21,90
Sinossi

Ci sono diversi modi di dire, quando si parla di notizie, e sono tutti leggendari: «Sbatti il mostro in prima pagina», «Fa più notizia Uomo morde cane che Cane morde uomo» e naturalmente «Se scorre il sangue, si vende». Nel racconto di King che dà il titolo a questa raccolta, è una bomba alla Albert Macready Middle School a garantire i titoli cubitali delle prime pagine e le cruente immagini di apertura dei telegiornali. Tra i milioni di spettatori inorriditi davanti allo schermo, però, ce n'è una che coglie una nota stonata. Holly Gibney, l'investigatrice che ha già avuto esperienze ai confini della realtà con Mr Mercedes e con l'Outsider, osserva la scena del crimine e si rende conto che qualcosa non va, che il primo inviato sul luogo della strage ha qualcosa di sbagliato. Inizia così "Se scorre il sangue", sequel indipendente di "The Outsider", protagonista la formidabile Holly nel suo primo caso da solista. Ma il lungo racconto dedicato alla detective preferita di King (come scrive lui stesso nella sua nota finale) è solo uno dei quattro che compongono la raccolta. Da "Il telefono del signor Harrigan", dove vita e tecnologia si intrecciano in modo inusuale, a "La vita di Chuck", ispirato a un cartellone pubblicitario, fino a "Ratto" – che gioca con la natura stessa del talento di uno scrittore – le storie di questa raccolta sono fuori dagli schemi, a volte sentimentali, forse anche fuori dal tempo. In una parola, kinghiane. 

Le storie di questa raccolta sono quattro racconti sulla paura in perfetto stile King.

“Se scorre il sangue”, il ritorno della mitica investigatrice Holly Gibson in un’indagine al cardiopalma.

Il racconto che dà il titolo al libro si può considerare come il sequel del bestseller “The Outsider”. La straordinaria investigatrice Holly Gibney, che ricorderete nella trilogia in Mr. Mercedes e in “Outsider”, con le sue capacità di percezione del paranormale, verrà coinvolta in un’indagine per strage. Una bomba esplode in una scuola media causando morti e feriti. I giornalisti accorrono numerosi sulla scena della strage e i giornali escono con le prime pagine ricche di titoli e foto scioccanti. Il titolo richiama il detto famoso tra i giornalisti: “Se scorre il sangue si vende”. Questo perché le storie che interessano di più la gente sono quelle che finiscono male. Omicidi. Esplosioni. Incidenti. Terremoti. Al mondo ci sono forze maligne che si nutrono della sofferenza e del dolore altrui.

“Il telefono del signor Harrigan”, tecnologia e vita si intrecciano.

La paura corre sul filo del telefono. Uno smartphone di prima generazione, lega indissolubilmente un ricco e anziano industriale e un ragazzino. Entrambi vivono in un paesino lontano dalla frenesia del mondo. Tra i due nascerà una strana amicizia che ruoterà intorno a un misterioso telefonino. Quando  il signor Harrigan muore, il ragazzino si sente solo e incompreso. Come ultimo gesto d’affetto lascia un telefonino nella tasca del defunto. Alcuni giorni, in un momento di difficoltà, il ragazzino compone il numero di quel telefonino ricevendo una risposta inaspettata.

Una persona non dovrebbe chiamare se non vuole una risposta.

 La tecnologia diventa un mezzo terrificante nelle mani di un’entità incline alla vendetta.

“La vita di Chuck”, un inquietante viaggio a ritroso nel tempo.

In questa storia, malinconica ed emozionante, King si pone delle domande sul senso dell’esistenza. Come sarebbe la vita se potessimo conoscere quando e come avverrà la nostra morte? Naturalmente King lo fa a modo suo intrecciando tre diverse storie e ripercorrendo a ritroso la vita del protagonista. Chuck muore a 39 anni per un tumore al cervello, fin dall’infanzia la sua breve vita è stata segnata da eventi sovrannaturali.

Ogni vita, diceva Oriana Fallaci, è una condanna a morte. E proprio perché siamo condannati a morte bisogna viverla bene, riempirla senza sprecare un passo, senza temere di sbagliare, né angeli né bestie, ma solo uomini.

“Ratto”, un patto faustiano per il successo.

La raccolta si chiude con un racconto che affronta il tema di come nascono le storie nella mente degli scrittori. Drew, un professore universitario,  è uno scrittore alquanto insicuro impegnato a scrivere un romanzo western. In vent’anni ha prodotto solo sei racconti. L’unica volta che ha provato a scrivere un romanzo andò fuori di testa e diede fuoco alla casa.

“Quando tornò a casa, Lucy gli lanciò un’occhiata e disse: “O stai covando un’influenza o ti è appena venuta un’idea.”

“La seconda che hai detto”, rispose Drew. “Ed è un’idea buona. Forse la migliore che mi sia mai venuta.”

Leggere di Drew e pensare a un altro scrittore, vedi Shining, che si rifugia in un luogo solitario non è il preludio a una storia propriamente tranquilla. Infatti ne vedremo delle belle!

Per trovare l’ispirazione e la concentrazione si trasferisce nella vecchia baita di famiglia. Qui, in un posto isolato,  vivrà una situazione del tutto inaspettata. Riempie la dispensa di provviste, sistema la vecchia macchina da scrivere Olympia e lascia libera la sua mente di dare forma alle idee. Idee che inesorabilmente vengono cambiate un attimo dopo. Una tempesta proveniente dal Circolo polare artico, interrompe la tranquillità della baita. Drew si ammala, ha la febbre alta e una fissazione per Franzen, uno scrittore statunitense.  Scrivere, finire il romanzo, è per lui un bisogno quasi fisico, è una necessità come respirare per non morire. Durante la tempesta lo scrittore sente grattare alla porta, era un ratto. Una volta in casa, il topo iniziò a parlare con la voce di Jonathan Franzen e propose allo scrittore un patto:

Io posso aiutarti. Se vuoi che lo faccia, ovviamente. Stavi per uccidermi con una paletta e invece mi hai preso e portato dentro casa tua. Mi hai salvato. Puoi esprimere un desiderio, ma …

King dà corpo alle nostre ossessioni, ci coinvolge nell’horror che nasce dalla modernità. Leggendo il suo libro sai perfettamente che la paura ti prenderà, ma non sai quando. Giunge all’improvviso e un brivido freddo ti scende giù per la schiena. Gli oggetti che fanno parte della nostra normalità, risplendono di una luce inquietante e prendono il posto delle creature del buio che animano gli incubi più terrificanti. Il mondo creato  da King non smette mai di sorprendermi. La mente umana sfoggia i suoi mille labirinti e l’autore racconta l’orrore che può travolgere ognuno di noi. Telefoni che squillano, anche se i legittimi proprietari sono ormai defunti e seppelliti sotto tre metri di terra; giornalisti che, più veloci della luce, arrivano immediatamente sulla scena di terribili eventi; cartelloni pubblicitari con messaggi d’auguri che tracciano un’esistenza ormai alla fine; uno scrittore pronto a suggellare un patto con un ratto pronto a soddisfare i suoi desideri. Tutto ciò verrà alterato, manipolato, reso.

“Se scorre il sangue” è una lettura che consiglio a tutti voi perché sarà in grado di condurvi in posti oscuri e terrificanti. Io ho apprezzato maggiormente l’ultimo racconto, “Ratto”. È una storia intrigante in cui le parole danno vita a immagini che scorrono come in un film. La realtà cambia il suo volto, la passione per la scrittura diventa un’ossessione che porta verso un tragico finale.

La forza dell’immaginazione di Stephen King è davvero, buon per noi, infinita.  Nei racconti troverete riferimenti ad altre storie dell’autore, sarà come ritrovare vecchi amici  per spingerci, ancora una volta, in quella zona grigia che vede la realtà sconfinare nella paura. I mostri immaginari fanno meno paura dei mostri reali ma tutti sono legati da una sottile linea di follia. King mette nero su bianco le sue e le nostre insicurezze. Il modo di narrare del Re dell’horror è coinvolgente, non si può resistere alle sue visioni, ai tormenti, agli orrori e ai sentimenti negativi.

In “Se scorre il sangue” ci sono quattro buone storie che, come preziose gemme, adornano lo scettro del Re. Non leggerlo sarebbe un peccato e ricordate: “I misteri dovrebbero restare nei libri.” Dovrebbero, ma ci sono alcune cose che mai riposeranno in pace, nemmeno da morte. Parola di Stephen King.

4 commenti:

  1. A un buon King è difficile resistere, e io in quest anno vorrei dargli il giusto spazio, visto che finora ho letto davvero poco di suo 🙂
    Ciao Aquila.

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    1. Io ho letto anche "Billy Summers", è un romanzo diverso dal genere horror ma è comunque interessante.Un caro saluto :)

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  2. Non amo molto King, ho letto un suo libro e ... mi sono annoiata. Proverò It

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    1. Sono sicura che con IT non ti annoierai. Concedere una seconda possibilità agli autori che non ci hanno entusiasmato è sempre un'ottima idea :)

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