lunedì 11 gennaio 2021

RECENSIONE | "Io sono l'abisso" di Donato Carrisi

Buon anno cari lettori! Dopo aver archiviato il 2020 come annus horribilis, diamo il benvenuto al nuovo anno con il cuore colmo di speranze e la mente affollata di buoni pensieri. Abbiamo, davanti a noi, tante pagine bianche da riempire pensando a tutto ciò che vogliamo fare con il piacere di vivere il presente e affrontando ogni ostacolo. La vita non è mai una strada in discesa ma anche nelle difficoltà apprezziamo le cose semplici che rendono bella e preziosa la nostra esistenza. Da lettrice curiosa non posso fare a meno di chiedermi come sarà il 2021 per il mondo dei libri e per iniziare col piede giusto ecco le mie riflessioni sul primo libro letto all’inizio di gennaio.

Dopo il successo de “La casa delle voci”, Donato Carrisi torna in libreria con “Io sono l’abisso”, pubblicato da Longanesi . Il maestro del thriller ci propone un nuovo viaggio nei luoghi oscuri dell’animo dove una domanda si riflette senza tregua: “Chi sei tu?”

Lo so che non vedete l’ora di scendere nell’abisso! Quindi coraggio, che la discesa abbia inizio e la paura sia la nostra unica e fedele compagna di viaggio.


STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7
Io sono l'abisso
Donato Carrisi

Editore: Longanesi
Prezzo: € 22,00
Sinossi

Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c’è un'altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.


 Siamo davvero soli quando siamo soli?

Questo potente romanzo di Carrisi è una storia mozzafiato che inizia con una repentina immersione nel buio del Male. Nessuna graduale preparazione, nessuna avvisaglia, solo una terribile scena descritta nelle prime pagine del libro. Vera è una giovanissima mamma che annuncia al figlioletto di cinque anni che lo porterà in piscina per fare un bel bagno. Bellissima idea se non fosse per il fatto che il bambino non sa nuotare. Arrivati in piscina, madre e figlio sono soli e il bambino, indossando due braccioli gonfiabili, regalo della mamma, entra in acqua. È al centro della piscina quando un leggerissimo spiffero gli arriva dritto sulla guancia. Ma da dove viene? Si volta verso il bracciolo destro, c’è un forellino. Si divincola, cerca Vera ma lei non c’è più. La paura lo assale. Si irrigidisce e finisce sott’acqua. Riemerge a fatica. Guarda di nuovo ma la mamma è svanita. Non può esser vero, non sta accadendo veramente, qualcosa in lui inevitabilmente si spezza. Inizia così questa storia che non è solo un thriller ma un nuovo nascere di sentimenti in un mondo di crudeltà. Carrisi ci porta negli abissi interiori da cui nascono i mostri e lo fa con dura spietatezza. Tutto è palese, il Male non si nasconde ma vive tra gli uomini e inosservato mette in atto la sua lucida ossessione. Il protagonista del romanzo è ‘L’uomo Che Puliva’, non ha un nome, e compare fin dalle prime pagine. Il suo lavoro era la cosa che meglio lo rappresentava. Solitario, non amava essere notato e non amava l’acqua anche se il suo lavoro lo portava a muoversi lungo le rive di un lago. Raccoglieva la spazzatura, senza ribrezzo anzi considerava quell’atto necessario perché  è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sapeva come interpretarli, come usarli. La sua vita, tranne che per memorabili ma rare serate speciali, stava per cambiare. L’incontro con ‘La Ragazzina Col Ciuffo Viola’ stravolgerà la sua esistenza. Lui che voleva essere invisibile tra gli uomini si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina e dovrà vedersela con l’uomo che si nasconde dietro la porta verde.  Là fuori, però, c’è anche qualcuno che lo cerca. ‘La Cacciatrice Di Mosche’ è sulle sue tracce e non si fermerà fino a quando non avrà stanato l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.

La vita dell’Uomo Che Pulisce, della Ragazzina Col Ciuffo Viola e della Cacciatrice Di Mosche si intrecciano in una storia struggente dove i cattivi possono anche essere buoni. Infatti in determinate condizioni i buoni potrebbero lasciarsi tentare dalla malvagità e i cattivi redimersi e compiere buone azioni.

Per raccontare questa storia Carrisi ha scelto un’ambientazione ben definita, il lago di Como. Quindi nessuna atmosfera rarefatta e buia, ma vivida luce che caccia via le ombre. In questa luce lo scrittore nasconde i segreti dei vari personaggi e sfida i lettori a scoprirli. Tra le pagini si muovono parassiti che si nutrono del dolore altrui e tormentano gli spettri interiori.

“Chi sei tu?” Gli domandò esitante. Lui le sorrise. “Io sono l’abisso.”

È questa la domanda rivolta a ogni personaggio che, come scoprirete, ha un terribile passato. Chi sei tu? Chiede L’Uomo Che Puliva alle donne bionde prescelte. Chi sei tu? Domanda la Cacciatrice di Mosche agli uomini violenti che maltrattano le donne e alle stesse donne che a volte non hanno la forza di ribellarsi ai loro aguzzini. “Chi sei tu?” Chiede il bambino a quella madre che non vuole crescere perché affrontare la vita le fa paura. Anche La Ragazza Dal Ciuffo Viola pone la stessa domanda a coloro che dicono di amarla, a quei genitori che fanno dell’apparire il loro credo di vita e sono pronti a sacrificare ogni cosa per sottrarsi all’opinione negativa delle persone. Nessuno scandalo può scalfire il buon nome della famiglia e al diavolo se la propria figlia precipita in un abisso senza fondo tanto ognuno di noi deve fare i conti con il proprio abisso.

Preparatevi quindi a scoprire i sorprendenti intrecci tra i personaggi, il lavorio incessante del destino, la voce che si nasconde dietro la porta tinta di verde, la voce che si cela nei cuori delle persone, il passato che forgia il presente. Lascio a voi scoprire chi è l’Abisso ma sappiate che questa volta non c’è inganno, capirete subito di chi si tratta perché le ferite dell’animo si rispecchiano nelle ferite del corpo che sfregiano la sua testa e sembrano due cerniere lampo e devastano la sua bocca violata con crudeltà. Quando l’infanzia è segnata da dolorose e terribili esperienze le conseguenze possono essere indicibili e diventare un mostro è quasi inevitabile. La vita tuttavia ci sorprende continuamente e anche un mostro può sentire nel cuore la fiamma di un buon sentimento e il lettore, sono sicura capiterà anche voi, proverà per lui un’alchimia di emozioni che scaldano il cuore. Come Carrisi scrive nei suoi romanzi, in ogni uomo c’è luce e buio. Non ci sono regole, tutto può essere capovolto e una strada retta diventa un labirinto, ogni situazione un rompicapo, ogni gesto una richiesta d’aiuto.

“Io sono l’abisso” indaga la psiche umana, l’origine del male, la solitudine e la paura. Indaga la responsabilità collettiva del male, la violenza domestica sulle donne, il disagio sociale.  La società regala ad ognuno di noi il proprio abisso. Questa volta Carrisi ci propone un romanzo diverso dai precedenti, è una storia in cui i protagonisti non hanno nome  ma vengono identificati con il loro fare o con una caratteristica fisica. Il mistero assume così ulteriore fascino e scandisce l’intreccio tra amore e paura costruendo una suspense sui sentimenti. È un libro oscuro dal forte impatto emotivo, la scena della piscina è agghiacciante, e l’autore gioca con il lettore a carte scoperte. Il libro è ben scritto ma non c’è quel capovolgimento, quell’effetto matrioska a cui Carrisi ci ha abituati.  È una bella e intrigante storia con un finale  un po’ frettoloso, mi sarebbe piaciuto conoscere altri aspetti della vita dei vari personaggi. È una storia dura e crudele ma non ci sono quelle forti emozioni che ho provato leggendo altri romanzi di Carrisi. Comunque sia Carrisi è un maestro nel spargere frammenti oscuri e ricostruire mosaici del male. Lo fa con uno stile avvincente, personaggi carismatici e intrecci sorprendenti. In “Io sono l’abisso” mi è mancata la presenza di un disegno oscuro, di incubi celati e di sfide continue ma, in generale, anche questo libro è una piacevole lettura.

Vorrei ricordarvi che questo romanzo si ispira a storie realmente accadute. Io non so dove si fermi la realtà e inizi la fantasia e ciò rende ancora più intrigante la lettura. Quindi, seppur con qualche piccola contrarietà, non perdetevi “Io sono l’Abisso” e attenti al cerchio che si chiude intorno a voi, salvate la vostra anima prima che sia troppo tardi, prima di scoprire un male ancora più profondo.

2 commenti:

  1. Aquila, la tua recensione mi rinfranca, perché finora i pareri di non pochi lettori (amanti di thriller nonché dello stesso carrisi) mi avevano un po' scoraggiata 😅 mi pare di capire che non sia una storia adrenalinica ma questo potrebbe non essere necessariamente un grande difetto, e dopotutto di carrisi ho amato sempre la grande maestria nello scavare nei più profondi abissi della psiche umana.
    Lo leggerò di certo, comunque!!

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    1. Questa volta Carrisi conquista con una storia diversa da come ci ha abituati. Questa volta è un viaggio nella mente del cattivo. la sua psicologia viene messa a nudo e su tutto si erge una domanda: "Siamo sempre liberi di scegliere se essere buoni o cattivi?" le ingiustizie e le violenze subite da un bambino spingono a molte riflessioni. Quindi un Carrisi diverso ma che non delude :)

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