lunedì 5 ottobre 2020

RECENSIONE | "La corona del potere" di Matteo Strukul [Review Party]

“La corona del potere”, secondo volume appartenente al ciclo  de “Le sette dinastie”, è un romanzo storico di Matteo Strukul, Newton Compton Editori.  Attraverso questa saga, lo scrittore racconta il secolo d’oro del Rinascimento mediante la storia di sei grandi città e dinastie protagoniste di quel tempo: Milano (Visconti-Sforza), Venezia (Condulmer), Roma (Borgia e Colonna), Firenze (Medici), Ferrara (Estensi) e Napoli (Aragonesi). Anche in questo nuovo capitolo, come nel precedente, troveremo personaggi che hanno fatto la Storia come Ludovico il Moro, papa Alessandro VI, Leonardo da Vinci, Cesare e Lucrezia Borgia, Caterina Sforza, Antonio Condulmer, Michelangelo Buonarroti, Girolamo Savonarola e tanti altri.

Strukul con piglio deciso ci guida attraverso gli splendori e le stragi del Rinascimento, un tempo magnifico e terribile insieme. Milano e Roma sono le grandi protagoniste di questo romanzo, non mancano, però, altri scenari ugualmente importanti. Tra i protagonisti assumono un ruolo rilevante le vicissitudini della famiglia Borgia, ma affascina il personaggio di Caterina Sforza e incuriosisce un inedito ritratto di Leonardo da Vinci.




STILE: 9 | STORIA: 8 | COVER: 7
La corona del potere 
(Saga delle sette dinastie vol. 2)
Matteo Strukul

Vol. 1 | Vol. 2

Editore: Newton Compton
Pagine: 512
Prezzo: € 9,90
Sinossi
La saga delle sette dinastie 1494. L’ombra di Carlo VIII si allunga come una maledizione sulla penisola italica. Intanto Ludovico il Moro ha da tempo usurpato il ducato di Milano. A Roma Rodrigo Borgia, eletto papa, alimenta un nepotismo sfrenato e colleziona amanti. Venezia osserva tutto grazie a una fitta rete di informatori, magistralmente orchestrata da Antonio Condulmer, Maestro delle Spie della Serenissima, mentre il re francese valica le Alpi e, complice l’alleanza con Ludovico il Moro, giunge con l’esercito alle porte di Firenze. Piero de’ Medici, figlio del Magnifico, lascia passare l’invasore, accettandone le condizioni umilianti e venendo in seguito bandito dalla città che si offre, ormai prostrata, ai sermoni apocalittici di Girolamo Savonarola. Mentre il papa si rinchiude a Castel Sant’Angelo, Carlo marcia su Roma con l’intento di saccheggiarla, per poi mettere a ferro e fuoco Napoli e reclamare il regno nel nome della sua casata, gli Angiò. L’inesperto Ferrandino non ha alcuna possibilità di opporsi. In un’Italia sbranata dal “mal francese”, che dilaga come un’epidemia mortale, convivono lo splendore del Cenacolo di Leonardo da Vinci e l’orrore della battaglia di Fornovo; le passioni e la depravazione del papa più immorale della Storia e le prediche apocalittiche di un frate ferrarese che finirà bruciato sul rogo…

Stato delle Chiesa, Forlì, rocca di Ravaldino

Glielo avevano ammazzato, pensò. E avrebbero pagato per questo. Ludovico e Checco Orsi, i suoi assassini. E poi gli Ordelaffi e Lorenzo de’ Medici, tutti complici di quell’omicidio. Avrebbe atteso e, giorno dopo giorno, nutrito la sua vendetta.

Con queste riflessioni, Caterina Sforza, apre le porte del romanzo presentandosi come una donna forte e implacabile. I cittadini di Forlì avevano dilaniato con le loro mani il corpo di Girolamo Savonarola. Erano stati i fratelli Orsi a scaraventarlo fuori dalla finestra del palazzo. Quell’omicidio non poteva restare impunito.

Il prologo coinvolgente accoglie il lettore e promette una storia ricca di passioni, intrighi, vendette, congiure e tradimenti. Matteo Strukul sa come affascinare proponendo un romanzo che intreccia la fedeltà storica con la fantasia creando un mosaico che rivela come l’uomo sia ambizioso, scaltro e risoluto, pronto a tutto pur di conquistare il potere senza esclusione di colpi. Trame oscure si celano nell’ombra dei palazzi del potere dove, insieme alle arti, si coltivano l’intrigo e il tradimento. L’Italia è divisa tra signorie, territori della Chiesa, repubbliche marinare, zone d’influenza di potenti e aggressivi vicini quali la Francia e la Spagna.

1492. Carlo VIII, re di Francia, si prepara a scendere in italia per rivendicare il trono di Napoli.  Intanto Ludovico il Moro ha da tempo usurpato il ducato di Milano. A Roma Rodrigo Borgia, eletto papa, alimenta un nepotismo sfrenato e colleziona amanti. Venezia, grazie alla rete di informatori orchestrata da  Antonio Condulmer, osserva tutto mentre il re francese valica le Alpi e complice l’alleanza con il Moro, l’esercito francese arriva alle porte di Firenze. Da quale parte si schiereranno i signori italiani? Piero de’ Medici lascia passare l’invasore, accettando le condizioni umilianti e venendo poi bandito dalla città che si offre, ormai prostrata, ai sermoni di Girolamo Savonarola. Mentre Carlo marcia su Roma, con 30mila uomini e potentissime artiglierie, il papa si rinchiude a Castel Sant’Angelo. Il re vuole saccheggiare  Roma, per poi marciare su Napoli e reclamare il regno nel nome della sua casata, gli Angiò. In un’Italia devastata dal “mal francese”, che dilaga come un’epidemia mortale, convivono lo splendore del Cenacolo di Leonardo da Vinci e l’orrore della battaglia di Fornovo; le passioni e la depravazione del papa più immorale della Storia e le prediche apocalittiche di un frate ferrarese che finirà bruciato sul rogo.

Matteo Strukul non delude mai i suoi lettori che, leggendo i suoi romanzi, apprendono sempre qualcosa di nuovo. Il Rinascimento è raccontato in maniera corale con molti protagonisti e una fitta rete di spie. Nella Storia c’è sempre tanto da scoprire e lo scrittore ci offre l’opportunità per farlo intrecciando il romanzo storico e il romanzo d’avventura. I fatti storici rendono avvincente la trama e lasciano stupefatto il lettore che, attraverso una ricostruzione precisa, riscopre il passato delle diverse aree dell’Italia da cui nascono le molteplici culture del presente.

Tra i personaggi che ho amato di più, senza nulla togliere al fascino dei Borgia, c’è Caterina Sforza, signora di Imola e Forlì, nota come la Tigre di Forlì. È una donna potente dal carattere indomabile e di straordinaria bellezza, mostra un’innata predisposizione per l’uso delle armi. Si distingue per le azioni coraggiose e temerarie che mette in atto per salvaguardare da chiunque i propri titoli e onori. Coinvolgenti le pagine in cui Strukul narra l’episodio dell’assedio, da parte di Cesare Borgia, alla rocca di Rivaldino dove Caterina si è rifugiata.

“La corona del potere” è un romanzo storico appassionante, dove  intrighi, amore e suspense s’intrecciano dando vita a una travolgente avventura dalle venature thriller. È un viaggio a ritroso nel tempo che ci permette di essere testimoni di eventi importanti gestiti da personaggi che non nascondono i loro caratteri. Pensate alla forza di Cesare Borgia e alla debolezza di Giovanni Sforza, marito di Lucrezia Borgia.

Durante i giorni turbolenti e sanguinosi della discesa in Italia di Carlo VIII, vi troverete a confronto con personaggi complessi, leali o infedeli, ambigui e pronti a tradire per i propri interessi. Tra matrimoni d’interesse, celebrati per rinsaldare alleanze politiche, invidie e tradimenti, amori e battaglie, Strukul ci accompagna in un periodo storico tumultuoso, complicato ed intricato.

Il libro si legge con viva passione. A tener desta l’attenzione ci pensano i Borgia e Cesare realizza finalmente il suo sogno di diventare un guerriero e un comandante. Lasciato l’abito cardinalizio, il giovane Borgia mostra le sue tante facce: “falso cardinale, assassino sanguinario, stupratore di vergini, traditore, spergiuro, mostro sfigurato dal mal francese.”

Eppure un fuoco interiore divora la sua anima:

Cesare Borgia, l’uomo che fu tutto e fu niente, fu notte e giorno, croce e spada, ma mai, mai gli riuscì d’essere chi davvero voleva.

“La corona del potere” è un romanzo che mostra la forza del passato ma racconta anche i vizi, i tradimenti, la corruzione di un’umanità fragile in perenne divenire. Ad attenuare la violenza delle battaglie c’è la bellezza dell’arte. L’uomo, con le sue complicazioni, è al centro del tempo. Nel bene come nel male, ogni azione nasconde secondi fini. Con precisione chirurgica, l’autore incide i recessi più nascosti dell’animo umano e porta alla luce un labirinto di emozioni, passioni e desideri. Non tutto però ci è dato sapere. Da storie intrecciate, talvolta complicate, nascono dubbi, domande e incertezze che legano i personaggi al lettore incapace di sottrarsi a una partecipazione empatica alla narrazione.

Quindi, se ancora non l’avete fatto, vi consiglio di leggere la saga delle sette dinastie, sarà una sorprendente immersione nel passato che vi permetterà di comprendere il nostro presente.

1 commento:

  1. Ho un paio di romanzi di questo scrittore che mi fanno l'occhiolino dalla mia libreria, è un genere che mi prende molto.
    Son certa che anche questo meriti!

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