lunedì 4 novembre 2019

RECENSIONE | "L'uomo del labirinto" di Donato Carrisi

“L’uomo del labirinto”, Longanesi, è l’ultimo romanzo partorito dalla fervida mente di Donato Carrisi che torna alla regia, dopo “La ragazza nella nebbia” con cui ha vinto il David Di Donatello per la miglior opera prima, adattando il suo nuovo romanzo per il cinema. Carrisi ci propone un viaggio allucinante nell’inconscio, nelle paure più ancestrali del nostro essere e ci conduce in mondi irraggiungibili dalla luce del sole. Nel labirinto si muove il mostro lasciando, al suo passaggio, una scia di sangue e violenza. Carrisi gioca con il destino, cerca di farsi beffa del male, inganna e confonde. Lo scrittore infrange certezze, mescola le carte, racconta false verità. Noi, suoi fedeli lettori, lo sappiamo. Le storie matrioska ci affascinano, il male si nasconde ma non sparisce. Nessuno è al sicuro e se siete pronti è il momento di conoscere il temibile Bunny.

STILE: 9 | STORIA: 9 | COVER: 8
L'uomo del labirinto
(Ciclo di Mila Vasquez #3)
Donato Carrisi

Editore: Longanesi
Pagine: 390
Prezzo: € 14,90
Sinossi
L'ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l'avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d'ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l'Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l'unico a inseguire il mostro. Là fuori c'è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l'ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c'è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine... E questa è l'occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L'Uomo del Labirinto l'ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso.


Se avesse potuto rivivere un solo giorno della sua precedente esistenza, non avrebbe scelto il più bello, ma il più normale.
C’è un grande coinvolgimento emotivo in questo romanzo che mette in moto l’immaginazione grazie a personaggi davvero particolari che affrontano il mistero in modo diverso. Ognuno si muove nel proprio personale labirinto combattendo il male con armi differenti e il lettore si ritroverà a vivere un incubo a occhi aperti,una discesa nell’inferno senza paracadute. “Lasciate ogni speranza, o voi che entrate” è la scritta, scura e misteriosa, che Dante legge sulla porta dell’Inferno. Io vi dico che se volete, grazie al romanzo, entrare nel labirinto dolente, nell’eterna paura, tra la perduta gente, allora dovrete lasciare ogni tranquilità iniziando la lettura di questa storia. Un labirinto  claustrofobico e senza luce attende tutti noi. Le paure sono lì, pronte a materializzarsi davanti a noi. Solo la vicinanza della morte dona la possibilità di abbandonare ogni paura.

Il male in “L’uomo del labirinto” ha il nome di Bunny, un uomo che indossa una testa di coniglio. In un intervista Carrisi spiega questa sua scelta raccontando che, durante la sua infanzia, è rimasto terrorizzato da due conigli. Il Bianconiglio di “Alice nel Paese delle Meraviglie” e Harvey dell’omonimo film con James Stewart. A Bunny, amici miei, piace giocare e nel suo sadico gioco si moltiplica creando infiniti frammenti che daranno vita ad altrettanti mostri che abuseranno delle vittime e cercheranno adepti tra i figli del buio.
La natura umana era capace di genio e bellezza, ma anche di generare abissi oscuri e nauseabondi.
Bene ora basta guardare il labirinto rimanendo sulla porta, entriamo e che la caccia abbia inizio!

Samantha Andretti è un’adolescente di 13 anni che viene rapita da un uomo che indossa una maschera da coniglio. La ragazza viene rinchiusa in un luogo buio, isolato e privo di specchi. Senza luce, Samantha dovrà imparare a vivere utilizzando al meglio i suoi sensi. Anni dopo riesce a scappare.

Quindici anni dopo il rapimento, Samantha si risveglia in un letto d’ospedale. Non ricorda nulla del suo passato e dello psicopatico che l’ha tenuta prigioniera. La ragazza è stata ritrovata in un bosco, in stato di shock e con una gamba rotta. Le domande sono tante ma le risposte si nascondono nella sua mente. Giornali e televisioni dedicano molta attenzione al ritrovamento della ragazza e chi l’ha rapita viene battezzato “l’uomo del labirinto”. Per aiutarla viene coinvolto il dottor Green, un profiler fuori dal comune, che dovrebbe guidarla nel recupero della memoria per individuare colui che l’ha rapita. Green, uomo pacato e metodico, non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Infatti nei ricordi si possono celare indizi in grado di portare alla cattura del suo carceriere. Purtroppo Samantha non ricorda nulla del rapimento ma è sicura di esser stata presa da un coniglio gigante con gli occhi a forma di cuore. A cercare questo criminale, oltre alla polizia, è anche il detective privato Bruno Genko, persona solitaria e riservata, che porta sempre con sé un talismano  davvero particolare: un certificato medico che gli dà due mesi di vita e decreta la sua condanna a morte. Ora che la sua vita volge al termine, per una rara patologia cardiaca, il detective vorrebbe portare a compimento l’incarico ricevuto anni prima dai genitori della ragazza. In quell’occasione aveva commesso un tragico errore e oggi ha la possibilità di risolvere il mistero. L’ultimo che lo vedrà protagonista. Anzi il suo tempo è già scaduto, i due mesi di vita previsti dai medici sono terminati proprio il giorno in cui la ragazza ricompare, e i giorni “in più” sono un regalo di cui deve far buon uso.

Samantha, nonostante siano trascorsi 15 anni dal suo rapimento, crede di esser stata prigioniera per pochi mesi. La sua mente è offuscata dalle droghe che il suo carceriere le somministrava, tuttavia ricorda i giochi che era obbligata a fare. Se lei riusciva a vincere allora riceveva dei premi: del cibo, dell’acqua, un letto. Bunny è infatti un “sadico virtuoso”, una categoria di psicopatici che i profiler chiamano “consolatori”.

Green, Genko, la polizia. Chi riuscirà a trovare l’uomo dalla testa di coniglio? Cosa nasconde la labirintica mente di Samantha? Tra misteri, enigmi e bugie, la verità, mai unica, ritroverà la retta via? Riusciremo a lasciar l’inferno “per riveder le stelle”? Questo non è dato sapere anche perché Bunny è scomparso.

Uscito all’inizio di dicembre 2018, il romanzo “L’uomo del labirinto” è un overdose di adrenalina con un finale spiazzante all’altezza del miglior Carrisi. Il labirinto è fatto di corridoi e porte, ognuna delle quali nasconde un mistero o un inganno e conduce in un universo inquietante. Due mondi a confronto si fronteggiano. Il presente buio in cui si muove Genko e la stanza d’ospedale linda e illuminata in cui si trova la vittima in compagnia del dottor Green.

Genko offre al mondo l’immagine dimessa di sé, nessuno deve conoscere il vero Bruno Genko. Professionista scrupoloso, perfezionista, vuol nascondere i metodi usati per risolvere i casi di cui si è occupato. Spesso è sceso a patti col demonio, il deep-web. L’internet oscuro dove nessuno è al sicuro.

Il suo opposto prende corpo nel dottor Green, uomo affidabile, con il compito di ottenere da Samantha indizi che possano portare all’identità del mostro. Per far ciò il dottore deve entrare nel labirinto della    mente di Samantha, riportare alla luce ricordi, suoni, odori. Stanare il mostro non è cosa facile!

“L’uomo del labirinto” è un viaggio, dannatamente inquietante, dentro un incubo che, come una ragnatela, imprigiona personaggi e lettori. L’inizio del romanzo è pacato, placido e qualche dubbio mi è sorto spontaneo. Un romanzo lineare, dove tutto ha un naturale e logico svolgimento, a firma Carrisi? No, miei cari. Cadere nell’inganno è come ricevere un abbraccio misterioso, non puoi liberarti. Il capovolgimento giunge puntuale, l’autore mescola le carte e il gran colpo di scena è servito. Nulla è come appare. Giochi e ombre vi confonderanno, leggete con attenzione e non lasciatevi forviare. Oltrepassate il confine della ragione, inoltratevi in terre oscure in cui la ragione si sfalda e l’inferno prevale, fatevi coinvolgere nei giochi ma siate pronti a subire punizioni, privazioni e allora la morte non vi sembrerà così terribile. Il finale vi disorienterà ma giusto il tempo per sorridere e pensare che Carrisi mai delude.
 Questo è un gioco?
È con questa domanda che Samantha si presenta a noi lettori ed è con la stessa frase che io voglio incuriosirvi per condurvi in un mare in tempesta dove dalla spuma delle onde nascono inquietudini, angosce, paure. Non c’è mai la sicurezza del domani, i personaggi camminano al fianco della morte e la vita è appesa a un filo sempre più sottile. Ricordate, nulla è come appare. Buon gioco a tutti!

6 commenti:

  1. Mamma mia, che bomba questo libro!

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    1. Sì, Carrisi non delude mai. Non vedo l'ora di vedere il film :)

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  2. Anni fa lessi Il suggeritore, e mi piacque molto. Da allora non ho letto più nulla, ma mi piacerebbe leggere qualcos'altro ☺️☺️

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  3. bello bellissimo, sono arrivata alla fine con l'ansia e la bocca aperta, pensando: Donato, mi hai fregato!" :-D

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    1. Hai ragione, quando credi di aver capito tutto ti accorgi che non è così. Per questo amo Carrisi, con lui nulla è come appare :)

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