lunedì 23 marzo 2015

Detective Gufo #32

"Detective Gufo" è una rubrica settimanale creata dal blog Penna d'oro.
Perché detective? Semplice, Gufo andrà in giro tra i vari blog per scovare la recensione più 
emozionante tra le tante che vengono pubblicate. 

Buon inizio settimana, cari lettori :) 
Come ogni lunedì, Detective Gufo ci propone una recensione meritevole trovata girovagando sul web. Oggi è la volta di

“Suite francese” 
di Irène Némirovsky
Recensione scritta da Federica del blog “Sfogliando la vita

Nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, Irène Némirovsky compose febbrilmente i primi due romanzi di una grande "sinfonia in cinque movimenti" che doveva narrare, quasi in presa diretta, il destino di una nazione, la Francia, sotto l'occupazione nazista: Tempesta in giugno (che racconta la fuga in massa dei parigini alla vigilia dell'arrivo dei tedeschi) e Dolce (il cui nucleo centrale è la passione, tanto più bruciante quanto più soffocata, che lega una "sposa di guerra" a un ufficiale tedesco). Pubblicato a sessant'anni di distanza, Suite francese è il volume che li riunisce.




Poiché sono una lettrice curiosa, ho deciso di fare una piccola ricerca, su wikipedia, per scoprire qualcosa sul romanzo e sulla sua autrice.
“Suite francese” è il titolo di un’opera letteraria di Irène Némirovsky, si tratta dei primi due “movimenti" di quello che avrebbe dovuto somigliare a un “Poema sinfonico”, composto da cinque parti:
1.Tempete en juin (Tempesta in giugno)
2.Dolce
3.Captivité (Prigionia)
4.Batailles? (Battaglie)
5.La Paix? (La Pace)

Nel luglio 1942, dopo aver completato solo i primi due “movimenti”, Irène Némirovsky fu arrestata e deportata come ebrea ad Auschwitz, dove morì il 19 agosto 1942, di febbre tifoide.

“Suite francese” nasce per narrare il destino della Francia sotto l’occupazione nazista.
Federica, nel suo bellissimo commento, riesce a trasmetterci vivide emozioni nate da una lettura coinvolgente e riflessiva. Vi riporto brani della recensione:
 L’immortale Irène vive attraverso le sue parole, le sue potenti e indimenticabili descrizioni fatte di colori, ombre, sensazioni precise. Fatte di strappi di luce improvvisa. Sto parlando di un torrente impetuoso di scene che immagino in bianco e nero, attraversate però da macchie di colore intenso.
 Le pagine scorrono con una tensione quasi cinematografica che permette al lettore di inserire nel suo personale bagaglio letterario, una valigetta che io porto sempre con me, immagini che non dimenticherà mai. Pennellate precise che assomigliano alla fermezza di un’inquadratura e alla raffinatezza di una fotografia.
Le storie dei numerosi personaggi si intrecciano a formare una catena lunghissima che percorre tutto il romanzo, quella catena umana in cui ogni anello rappresenta un modo diverso di affrontare le tragedie. L’avarizia, l’indifferenza, la pietà, la superiorità, la complicità, la furbizia, la solidarietà, la cattiveria. Per raggiungere l’estremità in cui ci si può persino innamorare del proprio nemico.

Federica ha definito questo romanzo un capolavoro, la sua recensione entusiasmante e profonda mi ha conquistata. Leggerò “Suite francese” e voi, cari lettori, conoscete questo romanzo? 
Un saluto e buona lettura a tutti voi.

6 commenti:

  1. Oddio che emozione *-*
    Grazie mille, davvero!! Mi hai resa felicissima. <3<3<3<3<3<3<3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te per aver scritto una bellissima recensione di un libro che non conoscevo e che leggerò :)

      Elimina
  2. Le recensioni della Fede sono sempre piene di emozioni!!! *-* Bellissima anche per me! ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono proprio le emozioni che trasmette a rendere una recensione molto piacevole da leggere :)

      Elimina
  3. concordo, bellissima recensione! complimenti al nostro gufo e ovviamente a Federica :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gufo ringrazia e continuerà a leggere le recensioni di Federica :)

      Elimina