“A Roma si
muore da soli” è il primo romanzo di Enrica Aragona pubblicato con la Newton
Compton Editori. Un efferato omicidio scuote Roma sotto Natale, la commissaria
Nadia Montecorvo dovrà affrontare un’indagine
che la porterà a fare i conti con il proprio passato.
STILE: 7 | STORIA: 7 | COVER: 7 |
Pagine: 288
Le mani erano tenaglie, aggrappate con forza al lenzuolo. Respira.
La trachea era un budello dove la sopravvivenza passava a stento e colava lenta nei polmoni, goccia dopo goccia. Non è niente. Puoi farcela.
Il sudore era benzina che bagnava il cuscino, appiccicava le ciglia. È tornato. Devi combattere.
Il mostro. Lo sentiva. Lo sentiva scivolare tra i muscoli e le vene, pronto ad avvinghiarla in un abbraccio melmoso. Pronto a trascinarla giù nella palude.
Un killer terrorizza la Capitale. Mancano pochi giorni a Natale e la commissaria Nadia Montecorvo sta indagando su un caso molto delicato: una giovane donna è stata uccisa davanti a una scuola elementare. Carlotta, una bambina che stava andando a scuola accompagnata dal padre, è rimasta gravemente ferita. Nadia e la sua squadra raccolgono testimonianze, controllano alibi e iniziano a formulare delle ipotesi. Ma dopo una visita in ospedale, per sincerarsi delle condizioni della piccola Carlotta, i ricordi personali di Nadia iniziano a sovrapporsi all’indagine in corso. In un caso in cui è vitale mantenere la lucidità e il sangue freddo, la commissaria Montecorvo dovrà riuscire a tenere a bada i suoi demoni interiori per trovare al più presto il colpevole.
Leggere “A Roma si muore da soli” è stata una piacevole sorpresa, un thriller nostrano con protagonisti che si muovono in una realtà ricca di luci e ombre. La Città Eterna mostra, nel romanzo, le sue bellezze ma anche le fragilità della periferia fatta di degrado e violenza, dove si vive sulla propria pelle la quotidiana sensazione di sentirsi soli, abbandonati da tutti.
I sogni svaniscono e la realtà contamina ogni scelta, allontana le persone e i rapporti si sgretolano anche quando si cerca di cambiar vita, di migliorare.
Roma è la città madre che abbraccia ma non protegge i suoi figli. Roma seduce, si rivela col tempo, ma ha diverse anime e periferie in cui manca un rapporto diretto con gli abitanti di questi luoghi. Abitanti ormai rassegnati alle mille manchevolezze dei servizi pubblici locali, alla criminalità organizzata a e alla burocrazia.
Enrica Aragona nel suo romanzo affronta varie tematiche che tracciano una trama fluida e accattivante. L’omicidio della giovane donna è l’inizio di un viaggio nel dolore, nei sensi di colpa, nel complesso rapporto genitori-figli, nel mondo delle malattie mentali. Tutti abbiamo i nostri demoni ben racchiusi in zone d’ombra relegate nelle profondità del nostro essere. I problemi iniziano quando i demoni si liberano e raggiungono la superficie delle nostre coscienze.
La protagonista del romanzo, la commissaria Nadia Montecorvo, ha un passato difficile. Ha fatto delle scelte che oggi non perdona a se stessa. L’indagine innesca un effetto domino che svela fatti celati nell’ombra.
L’autrice narra i fatti e compone ritratti psicologici dei personaggi calandoli in una società celata dietro la maschera del perbenismo. Ogni capitolo collabora a creare una spirale di crudeltà umana e fragilità dei sentimenti. Viene a galla una gran verità: per amare gli altri occorre prima amare se stessi.
A stemperare l’atmosfera delle questioni oscure, c’è l’arma dell’ironia ben padroneggiata dalla scrittrice perchè ci vuol coraggio a entrare in un vissuto doloroso, nei sensi di colpa, nell’odio che porta alla vendetta e alla perdizione.
“A Roma si muore da soli” non è solo l’occasione per leggere un buon giallo, è il ribaltamento della normalità nello scambio di ruoli fissati dalla società. È la liberazione di segreti che, per troppo tempo, sono rimasti intrappolati. Il passato non fa sconti, non si può cancellare. Affrontare il mondo non è facile e ci vuol un gran coraggio. Alcuni personaggi sono ambigui e tessono ragnatele di dipendenza, menzogne e dominazione.
“A Roma si muore da soli” è un romanzo che coinvolge catapultandoti in un mondo dove sogni e aspirazioni muoiono nella lotta per la sopravvivenza. In fondo si nasce e si muore soli. In mezzo c’è la vita.
Ciao Aquila Reale, non conoscevo A Roma si muore da soli, non mi è capitato di vederlo nei siti di e-commerce o nelle librerie.
RispondiEliminaQuindi, grazie della tua recensione. Aggiungerò il romanzo nella mia lista ormai chilometrica 😅.
A presto
Ciao Fra, se hai intenzione di leggere un bel giallo nostrano "A Roma si muore da soli" è un'ottima scelta :)
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