martedì 28 giugno 2022

RECENSIONE | "Il castello dei falchi neri" di Marcello Simoni [Review Party]

“Il castello dei falchi neri”( Newton Compton Editori), con illustrazioni dell’autore, è il nuovo romanzo di Marcello Simoni, l’autore italiano di thriller storici più venduto nel mondo. Se desiderate viaggiare attraverso i secoli tra emozioni, paure e tensioni, questo è il romanzo che fa per voi.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
Il castello dei falchi neri 
Marcello Simoni

Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90
Sinossi

Anno Domini 1233. Dopo aver preso parte alla crociata di Federico II, il nobile Oderico Grifone, ormai diventato uomo, fa ritorno alla dimora di famiglia, una grande magione nella campagna di Napoli. Il rientro, tuttavia, non è dei più felici. Sua sorella, Aloisia, è stata data in sposa a un uomo di dubbia reputazione, mentre Fabrissa, una giovane aristocratica con la quale Oderico, prima di partire per la Terra Santa, aveva intrecciato una storia d’amore, è promessa a un altro. Come se non bastasse, la famiglia sembra essere caduta in disgrazia e il castello, un tempo ricco e prospero, versa ora in uno stato di abbandono. Pur non riuscendo a comprenderne il motivo, Oderico intuisce che la madre, il padre e il fratello minore gli nascondono qualcosa. Qualcosa che riguarderebbe il feudo dei Grifoni, una collina sulla quale in molti vorrebbero mettere le mani a causa di un antico segreto custodito tra i suoi fitti boschi. Nel tentativo di risollevare le sorti della famiglia, Oderico resterà coinvolto, suo malgrado, in una serie di efferati delitti che sembrano avere uno stretto legame col più grande motivo d’orgoglio del suo casato: la nobile arte della falconeria.


E all’improvviso, proprio fra quei tronchi, emerse un figuro in sella a un corsiero del colore dell’ebano. Vestito di nero, così da apparire un tutt’uno con la sua cavalcatura, quell’individuo faceva vibrare a ogni falcata i sonagli di metallo cuciti ai lembi della cappa in cui era avvolto, producendo un suono giocoso e allo stesso tempo grottesco. Quel demone portava a mo’ di trofeo una testa! Non erano resti umani. Ma nemmeno la reliquia di un demone. Era l’avanzo di un beccaio. L’enorme testa di un caprone nero.

Anno Domini 1233. Dopo aver preso parte alla crociata di Federico II, il nobile Oderico Grifone fa ritorno alla dimora di famiglia, una grande magione nella campagna di Napoli. Al rientro scopre che la sua famiglia lo credeva morto e molte cose sono cambiate. Sua sorella Aloisia ha sposato un uomo di dubbia reputazione, mentre Fabrissa, una giovane aristocratica amata da Oderico prima di partire per la Terra Santa, è promessa a un altro. Come se non bastasse, la famiglia sembra essere caduta in disgrazia e il castello, un tempo ricco e prospero, versa ora in uno stato di abbandono. Il padre, la madre e il fratello di Oderico non svelano al primogenito i motivi di questo declino. Oderico scopre che in molti vorrebbero mettere le mani sul feudo dei Grifoni a causa di un antico segreto custodito tra i suoi fitti boschi. Oderico farà di tutto per risollevare le sorti della famiglia e resterà coinvolto in una serie di efferati omicidi che sembrano avere un legame col più grande motivo d’orgoglio del suo casato: la nobile arte della falconeria.

Il Medioevo è sicuramente un’epoca che affascina e una nuova avventura attende tutti coloro che amano i romanzi di Simoni. Come sempre il contesto storico è accurato e realistico a riprova di un gran lavoro di ricerca fatto dall’autore. Tra le pagine del romanzo si muovono personaggi che catturano subito l’attenzione del lettore anche perché si muovono in un labirinto di intrighi e misteri dove nessuno è un agnellino. Mescolando verità e finzione, Simoni ha saputo costruire una storia ricca di colpi di scena e adoro vedere i buoni e i cattivi, entrare nelle loro menti, cercare di carpire i loro segreti osservando le loro reazioni. La storia narrata viaggia su due binari: l’azione e i dilemmi emotivi ricchi di contraddizioni, su tutto e tutti volteggia impietosa l’ombra della Falconeria. Pur sapendo che la famiglia dei Grifoni e il colle sul quale sorge il loro castello, sono un’invenzione letteraria mi piace come Simoni riesce a collocarli in un’ambientazione reale. Infatti frutto di documentazione storica sono le descrizioni degli edifici e dei quartieri di Napoli della prima metà del Duecento. L’autore, per coinvolgere ancora di più il lettore, aggiunge al romanzo anche un tocco di mitologia con creature fantastiche e leggende senza tempo. Il risultato? Una storia ammaliante che fornisce la chiave per esplorare un mondo di intrighi e subdoli giochi di potere costantemente in bilico tra il bene e il male. Simoni non lascia nulla al caso e notevole è l’approfondimento dei caratteri dei personaggi, la loro psicologia rivela il lato oscuro che emerge e i cattivi, astuti e sanguinari, hanno, per me, un fascino del tutto particolare.

“Il castello dei falchi neri” è un romanzo che pone al centro della storia la famiglia Grifone. È un dramma familiare avvincente che si evolve intorno a un mistero. Fin dalla prima pagina non puoi non schierarti con Oderico, preoccuparti per i malvagi fratelli Castagnola, farti delle domande sul misterioso Al-Qalam, subire il fascino della perfida Badessa Mobilia. In un mondo declinato al maschile, le donne avevano sempre la paura di sbagliare, di fallire nel ruolo che la società aveva scelto per loro. Simoni racconta le mille sfaccettature dell’essere donne e madri.

Marcello Simoni riesce nell’intento di trasportare il lettore tra i personaggi, i luoghi, le atmosfere della storia che racconta. Il Medioevo napoletano fa da sfondo a delitti orribili, false amicizie, intrighi, amori e tradimenti. La fervida immaginazione dell’autore ci conduce in un vortice d’avventura e in un castello pieno d’incanto.  Lo stesso incanto che si prova guardando un falco volare nel cielo e nel percepire quel filo invisibile che lega falconi e falconieri. Benvenuti nell’anima nera del Medioevo.

2 commenti:

  1. Orribili omicidi, matrimoni estorti, congiure infinite ruotano intorno al mistero di un'antica tomba e del tesoro che custodirebbe.
    Alla fine del libro però quel tesoro rimane un mistero: l'autore si dimentica di darcene traccia?

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  2. No, nessuna dimenticanza. Questo libro è il primo di una serie quindi, nei prossimi romanzi, tutto verrà chiarito :)

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