mercoledì 18 maggio 2022

RECENSIONE | "L'eroe di Atene. La saga di Teseo" di Andrea Frediani [Review Party]

“L’eroe di Atene. La saga di Teseo” è il nuovo romanzo di Andrea Frediani pubblicato da Newton Compton Editori. Presente nelle librerie a partire dal 12 maggio 2022, il romanzo è ambientato in una lontanissima epoca, appena prima della guerra di Troia, e narra le vicende di uno dei più grandi eroi di tutti i tempi che sono destinate a diventare leggenda.

STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
L'eroe di Atene. La saga di Teseo
Andrea Frediani

Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo: € 9,90
Sinossi

Convinto di essere il figlio di Poseidone e destinato a grandi imprese, Teseo cresce con l’ambizione di emulare Eracle, il leggendario eroe celebrato da tutti. Quando apprende la verità, rifiuta di condurre un’esistenza ordinaria, per intraprenderne una piena di insidie ma in grado di condurlo comunque alla gloria. E così si mette in viaggio verso Atene, dove intende reclamare il trono. Ma la città attraversa una profonda crisi: è falcidiata dalle guerre civili, e prostrata da un re troppo debole per opporsi a Minosse, il potente sovrano di Creta, che esige tributi impossibili dall’alto del suo scranno nel magnifico palazzo di Cnosso. Le imprese di Teseo lo porteranno ad affrontare terribili mostri, attraversare luoghi pericolosi, a contatto con i centauri, le amazzoni e lo stesso Eracle, a sventare inganni e tradimenti e amare donne splendide e spietate, che faciliteranno o intralceranno il suo cammino. In una lontanissima epoca, appena prima della guerra di Troia, le vicende di uno dei più grandi eroi di tutti i tempi sono destinate a diventare leggenda.


Teseo non era il figlio di un dio, e quando l’aveva saputo la delusione era stata immensa; il solo modo per compensarla e per costruirsi un destino degno dell’illusione che aveva vissuto fino ad allora, era diventare un re temuto e invidiato da tutti per la prosperità e la potenza del suo regno.

Convinto di essere il figlio di Poseidone e destinato a grandi imprese, Teseo cresce con l’ambizione di emulare Eracle, il leggendario eroe celebrato da tutti. Quando apprende la verità, rifiuta di condurre un’esistenza ordinaria, per intraprenderne una piena di insidie ma in grado di condurlo comunque alla gloria. E così si mette in viaggio verso Atene, dove intende reclamare il trono. Ma la città attraversa una profonda crisi: è falcidiata dalle guerre civili e prostrata da un re troppo debole per opporsi a Minosse, il potente sovrano di Creta, che esige tributi impossibili dall’alto del suo scranno nel magnifico palazzo di Cnosso. Le imprese di Teseo lo porteranno ad affrontare terribili mostri, attraversare luoghi pericolosi, a contatto con i centauri, le amazzoni e lo stesso Eracle, a sventare inganni e tradimenti e amare donne splendide e spietate, che faciliteranno o intralceranno il suo cammino. 

Tenendo fede alla ricostruzione storica, Andrea Frediani guida il lettore a fare la conoscenza di Teseo, figlio di Egeo, re di Atene, e di Etra, figlia del re Pitteo. Le prime pagine del romanzo ci mostrano il mitico eroe dell’Attica, giovanissimo ma già fermamente deciso a realizzare le sue grandi ambizioni. Quando Etra rimase incinta, Egeo decise di tornare ad Atene ma, prima di partire, seppellì un suo sandalo e la sua spada sotto un’enorme roccia dicendole che, quando il loro figlio fosse cresciuto, avrebbe dovuto spostare la roccia con le sue forze e prendere le armi per dimostrare la sua discendenza reale. Ad Atene Egeo sposò Medea che lo rese padre del maschio Medo. 

Teseo, crebbe così a Trezene con la madre. Una volta cresciuto e diventato un giovane forte e coraggioso, spostò la roccia e recuperò le armi del padre. Con la sicurezza e l’ambizione della gioventù, Teseo si reca ad Atene. Lungo il cammino il giovane, deciso a compiere delle prodezze per guadagnarsi una fama come quella di Eracle, affronta e uccide il brigante Perifete che con la clava ricoperta di bronzo, bastonava a morte le sue vittime prima di derubarle. Inizia così una serie di avventure che si susseguono l’una dopo l’altra. Dopo Perifete,Teseo ucciderà il brigante Sinide che legava i piedi della sue vittime alle cime di due alberi di pino che aveva piegato e fissato a terra. Poi lasciava tornare gli alberi alla loro posizione originale e i poveretti finivano squartati. Poi è la volta della scrofa di Crommione, del brigante Scirone e di Cercione. Tutti vengono uccisi da Teseo che riservava loro le stesse torture impartite alle loro vittime. Capitolo dopo capitolo è interessante leggere di queste prove che Teseo affronta durante il suo viaggio verso Atene. Arrivato al palazzo reale del padre, Medea lo riconosce subito come figlio di Egeo e tenta di eliminarlo chiedendogli di catturare il Toro di Maratona. Teseo riesce nell’impresa e la regina Medea tenta di avvelenarlo ma Egeo lo riconosce dal sandalo e dalla spada, lo salva e lo accoglie come figlio suo ed erede al trono di Atene. Che storia avvincente! Tuttavia la pace e la tranquillità non fanno per Teseo che dovrà affrontare il Minotauro entrando nel Labirinto per uccidere il mostro con l’aiuto di Arianna, la figlia di Minosse re di Creta.

Tra le clausole del trattato di dipendenza da Minosse, ce n’è una che prevede che ogni anno, per nove anni, Atene mandi a Creta sette giovinetti e sette giovinette dell’aristocrazia. Si dice che diventino cibo per il Minotauro.

Uscito vincitore dal Labirinto, seguendo il filo di Arianna, Teseo torna ad Atene, diventa re e sposa la sorella della regina delle Amazzoni, Antiope. Hanno un figlio, Ippolito, noto per il tragico amore concepito per lui dalla seconda moglie di Teseo, Fedra. Se ciò che avete letto vi sembra già tanto, sappiate che le avventure di Teseo, personaggio della mitologia greca, continuano. Egli, diventato re di Atene, getta le basi per il futuro potere della celebre polis democratica. 

Teseo è un modello di coraggio, rappresenta l’eroe intrepido ma anche il re saggio e democratico ma ha, a volte, dei comportamenti che mettono in ombra le sue doti di moralità. Rapisce Elena bambina, abbandona l’ingenua Arianna a Nasso, maledice il figlio Ippolito. Mi piace mettere in discussione la perfezione degli eroi perché, in realtà, sono solo uomini imperfetti. Teseo affronta il pericolo per il puro gusto di farlo, vuole eguagliare le imprese di Eracle, non si arrende davanti ai mostri ma appare in fuga dalle emozioni. Instancabile seduttore di donne da cui sempre fuggiva dopo aver fatto loro delle promesse che si rivelavano inganni. Teseo non mostra rispetto per il dolore e le emozioni umane. La forza diventa un mezzo per aiutare gli altri ma dietro alla volontà di potenza si nasconde sempre il timore della morte. 

Teseo si mostra nel triplice ruolo di condottiero eroe e re ma, infondo, anche la sua esistenza è un labirinto ed egli cerca in vano il varco d’uscita e la salvezza. Nel frattempo le sue identità si moltiplicano e ha sempre bisogno di qualcuno che lo faccia sentire meno solo ma non conosce la felicità.

Lui, alla fine, era un essere umano, con le stesse ambizioni di un dio ma con le pulsioni di un uomo comune.

Teseo è sempre a caccia di una nuova impresa da realizzare per superare la fama di Eracle. Vuol essere un eroe adorato da tutti e invece riesce a farsi odiare da tutti. Dalle mogli, dal figlio, dai suoi collaboratori, dagli ateniesi stessi che sembrano non apprezzare il suo operato per rendere prospero il regno. Teseo deve affrontare i suoi demoni e le sue responsabilità. È solo un uomo e gli uomini, si sa, sono imperfetti. 

 “L’eroe di Atene” è un’avventura dal fascino millenario, una storia frammento di un mito che racchiude imprese pericolose e affascinanti, intriganti e inquietanti, e tiene il lettore col fiato sospeso. Leggere questo romanzo è come vivere in prima persone “le fatiche” di Teseo sommando il dinamismo degli eventi all’approfondimento della psicologia di Teseo che ha pulsioni umane come invidia, passione, vendetta, senso di giustizia. La fine del romanzo giunge improvvisa ed è una conferma di una grande verità. 

C’era una volta Teseo intrappolato, come tutti noi, nel labirinto della propria esistenza. Procedeva a tentoni cercando la via d’uscita. Non c’erano regole, i bivi si moltiplicavano, gli ostacoli erano ovunque. Purtroppo l’uscita era forse peggiore del labirinto stesso, ma questo Teseo lo sapeva già.



1 commento:

  1. Ciao Aquila!
    Ne leggo pochi di romanzi ispirati alla mitologia, ma mi attraggono molto in realtà. Questo sembra bello, e poi ho sempre amato la storia di Teseo e Arianna!

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