giovedì 19 marzo 2020

RECENSIONE | "Delitti di Dio" di Autori Vari

“Delitti di Dio” è una raccolta di racconti che hanno, come tema conduttore, la Chiesa e i delitti, la religione e la depravazione, Dio e il Male, il peccato e il perdono. “Delitti di Dio” raccoglie alcuni tra gli autori giallo-thriller più talentuosi e blasonati del panorama editoriale italiano. Autori Mondadori, autori Newton Compton, autori TEA, premi “Tedeschi” e premi “Gran Giallo”, tutti riuniti sotto un’unica bandiera, quella dell’editore Alter Ego. Curatore dell’antologia è Diego Di Dio, direttore della collana Spettri per Alter Ego. In questi racconti i crimini e le indagini sono un mezzo per riflettere su tanti variegati temi. Si parla del labile confine tra bene e male, di fede e superstizione, di peccato e di perdono. Il lato affascinante è, per me, “la zona grigia” che si nasconde in ogni uomo. Ed è in quei lati o antri bui, nell’abisso dell’anima, che si collocano questi racconti in cui sangue e inchiostro si mescolano dando vita a un mare a noi ignoto su cui navighiamo a vista, consapevoli del fatto che la realtà spesso ci mostra i colori della rabbia, dell’odio, della sofferenza, della vendetta, del peccato. È proprio la parte oscura che trasforma gli uomini buoni in crudeli.

STILE: 9 | STORIA: 8 | COVER: 8
Delitti di Dio
di Autori Vari

Editore: Alter Ego
Pagine: 342
Prezzo: € 16,00
Sinossi
Una suora accoltellata dentro un monastero, la morte misteriosa di un vescovo, un uomo di Chiesa che celebra un rito di affiliazione, un giovane prete disposto a tutto pur di dimostrare le sue teorie complottiste, una confessione che si consuma tra le pareti oscure di un luogo abbandonato. È questo il binomio, il tema indissolubile che lega i racconti della raccolta: la Chiesa e i delitti. La religione e la depravazione. Dio e il Male. Il peccato e il perdono. "Delitti di Dio" raccoglie alcuni tra gli autori giallo-thriller più talentuosi e blasonati del panorama editoriale italiano. Ogni autore, con la propria cifra stilistica e la propria idea forte, ha declinato in modo diverso questo binomio, interpretando in maniera originale, a volte persino antitetica, il tema che lega la Chiesa e i delitti, la religione e la depravazione, il peccato e il perdono. Dio e il Male. Dodici racconti, dodici finestre spalancate sul mondo della Chiesa e del crimine, dodici specchi attraverso i quali guardare il lato buio di tutti noi.





“Delitti di Dio” è un’antologia che consiglio di leggere perché questi racconti alzano il velo delle nostre debolezze e testimoniano come l’uomo è spesso vittima di se stesso e di una società con tanti problemi. Ogni protagonista sceglie di vivere o di morire, di essere libero o perdersi per sempre nell’oscurità. Oscurità che invade la società e annienta i suoi valori. Anime perdute si muovono inquiete tra le pagine di questo libro e ascoltare le loro grida di dolore sarà un’opportunità di riflessione per tutti noi. Per ogni racconto letto, nel cielo si spegne una stella e senza la luce del bene è più facile vedere il male intorno a noi. Le storie sussurrano nel buio, liberano l’immaginazione e provocano brividi perché scoprire ciò che si annida fuori e dentro di noi è fonte di paura. Il veleno del male è ovunque.

L’antologia inizia con il racconto “L’ora di andare” di Oriana Ramunno. È un giallo storico  che ci porterà nell’antica Roma.
Penelope spalancò gli occhi nel buio del cubicolo. Mosse le dita dei piedi, intorpidite dal freddo. Le era sembrato di sentire qualcosa di gelido e umido aggrapparsi alle caviglie, un attimo prima. Ora non c’era più.
Seguirà “Tutti i santi giorni” di Manuela Costantini. L’omicidio di una suora sarà l’occasione per interrogarsi sul senso di Dio e della fede.
Avevano trovato la pace e la felicità in un Dio che io, per quanto mi sforzassi, non riuscivo a sentire. Ero affascinata dalla loro vita ma non avrei mai potuto immaginare di vivere così. Era tutto sospeso, in attesa che Dio arrivasse, e poteva arrivare da un momento all’altro. E il tempo, mentre attendevano l’ospite atteso, era dilatato fino all’annullamento.
“Gli occhi di Matilde” è un suggestivo racconto di Scilla Bonfiglioli. Giungeremo in visita nel paesino lugubre e misterioso di Malacana per entrare, poi, nel convento di Santa Matilde. Un convento maledetto.
Non temo il maligno, padre. Temo di più le punizioni del Signore.
In un vecchio oratorio si svolgono le vicende narrate in “Se Dio non guarda”, di Andrea Franco. Tra le mura dell’oratorio si consumano orrori raccapriccianti.
Se Dio non guarda, non esiste nemmeno il peccato.
Con “Benedetto il sangue” di Marzia Musneci, cercheremo di alleviare il rimorso con la vendetta. Si possono pareggiare i conti punendo colui che intenzionalmente è stato causa della nostra sofferenza? Possono diciotto coltellate sostituire la giustizia?
Hanno cercato di uccidere il rimorso, ma il rimorso non muore mai; il fallimento non si cancella.
Elia Banelli ci porta in Calabria. Con “Il battesimo” assisteremo a un rito d’iniziazione della mafia alla presenza di un prete e nel nome di nostro Signore Gesù Cristo.
Alla presenza del Capo Società, oggi si compie il battesimo del Contrasto Onorato. Prima della famiglia, dei genitori, dei fratelli, delle sorelle viene l’interesse e l’onore della società. Essa da questo momento è la vostra famiglia e se commetterete infamità, sarete puniti con la morte. (…) Un giorno marciremo sottoterra. Non rimarrà nulla di noi, se non il buon nome della famiglia. Dio protegge sempre la famiglia.
Diego Lama, con “Sgozza-preti”, ci porterà in un confessionale dove potremo ascoltare immondi segreti.
Al mondo esistevano persone buone e persone cattive. Le persone cattive andavano a confessarsi e diventavano buone. La maggior parte, però, dopo qualche giorno tornava a fare cose cattive e dunque tornavano persone cattive e quindi tornavano a confessarsi. Ma confessarle era inutile e lui, il prete, era stanco di perdere tempo.
Una storia diversa dal thriller è “Just do it”, di Daniele Botti. Don Mattia è un personaggio che affascina e stupisce.
Tutti gli uomini sono figli di Dio, ma alcuni so fiji de ‘na mignotta.
Il fanta-thriller “Fuga di autore ignoto”, di Andrea Carlo Cappi, ci parlerà del Liber Taenebrarum, l’inquietante registro dei misteri.
Non sempre Dio, nella sua volontà imperscrutabile, ascoltava le preghiere degli uomini.
Il racconto “Sono qui per me, solo per me”, di Simone Tordi, è un bel mix di complotti, di teorie cospirazionistiche e vecchie credenze religiose.
Cosa ancora più grave, continuò il sacerdote, queste fantasie sfruttano la nostra cara amata Chiesa per generare bugie pericolose, bugie che inquinano la mente e generano mostri, i famosi mostri della ragione di Goya!
Navigheremo nel Darknet con “Deus ex machina” di Michele Catozzi. Nei bassifondi di Internet tutto è possibile.
Dunque che c’azzecca col tecnopaganesimo un sedicente gruppo Deus ex Machina che scimmiotta i simboli rètro di un’epopea informatica ormai bella che andata?
Chiude l’antologia “Redemptio” di Valerio Marra. La fede che vaccilla, morti misteriose, prostitute e neonati, madri e padri, sono i fili narrativi che tessono un racconto emozionante.

Ecco, sono questi i 12 racconti che ci permetteranno di trascorrere alcune ore piacevoli ma dandoci anche la possibilità di riflettere. Con una stile avvincente e affascinante, vari scrittori ci propongono storie nate da una fantasia crudele. Attraverso i racconti il lettore può calarsi in ambientazioni e situazioni psicologicamente forti e profonde. Sono storie di disperazione, dolore, solitudine, invidia, violenza. Tutte spalancono le porte dell’inferno e la luce della ragione cede il posto al buio che si nasconde in noi. Avrete l’occasione d’incontrare il male faccia a faccia, vedrete semi satanici germogliare.

I protagonisti di questa antologia sono uomini e donne che hanno cercato, ciascuno a suo modo, di forzare i confini della razionalità andando al di là del bene. Le loro azioni oscillano tra le vette del bene e i baratri del male dando vita a un lungo e affascinante viaggio. Ogni racconto corrisponde a una sosta dove il senso di colpa, la follia, il desiderio di vendetta, le punizioni sono in grado di demolire l’interiorità dei personaggi. La sequela dei racconti è ben organizzata perché segna un graduale aumento di tensione. Fortunatamente una flebile luce di speranza si intravede alla fine di questo tunnel narrativo: ci si può perdere nel lato oscuro che c’è in noi ma ci si può anche salvare  dal male lasciando emergere il proprio lato umano

Quindi, per evadere dalla difficile realtà quotidiana, basta aprire le pagine di un libro. Per chi ama i gialli, i thriller, il noir, “Delitti di Dio” vi coinvolgerà perchè racconta l’enigma più grande: l’uomo e i mille colori del Male. Scoprirete storie sconoscite, personaggi dalla personalità nascosta, situazioni complicate, il mistero come parte integrante della vita. Inchiostro e sangue, vita e morte, sogni e deliri, follia e ragione, tutti a creare un confine con il lato oscuro. Oltre quel confine si collocano le nostre tante personalità che non siamo disposti a condividere con gli altri.

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