martedì 22 ottobre 2019

RECENSIONE | "Dimentica la notte" di Sara Ferri

Dopo aver vinto la XII edizione del concorso “Io Scrivo” con il romanzo “Caldo amaro” e il premio “Giallo Ovidio” 2018 con il giallo breve “Acque torbide”, Sara Ferri torna nelle librerie con “Dimentica la notte”, Alter Ego Edizioni. La cover intrigante ci accoglie tra le pagine di questo thriller che rivela una storia dura e cruenta di scelte sbagliate e di vendetta. Vi troverete coinvolti in un’amara analisi sociale che vi condurrà davanti a un bivio: dimenticare o accettare le conseguenze dei nostri errori.

STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 8
Dimentica la notte
Sara Ferri

Editore: Alter Ego
Pagine: 312
Prezzo: € 15,00
Sinossi
È decapitato. Appeso al soffitto di un locale, la posizione macabra del corpo che ricorda vagamente quella di un Cristo crocifisso. È solo un ragazzo. È la prima vittima, e forse non sarà l'ultima. A Rimini, mentre l'arrivo della primavera sta per portare via gli ultimi ricordi del freddo invernale, il caso viene affidato a Noelia Basetti, giovane ispettore di polizia. Quando, dopo pochi giorni, un altro ragazzo viene ucciso, prende corpo l'ipotesi di un serial killer, di un assassino mostruoso e smisurato, di una mente fredda divorata da un odio primordiale. In una gara spietata contro gli eventi, Noelia Basetti dovrà scandagliare il passato delle due vittime, e nel frattempo tentare di penetrare nella mente dell'omicida.






La definizione di “in linea d’aria” mi ha sempre dato un senso di vuoto, d’impotenza. Come di qualcosa che sia raggiungibile solo con il pensiero, un luogo dove approdare con la mente, e non con il corpo.
Con mano sicura, Sara Freddi intreccia una storia carica di emozioni, azioni e ritmo serrato. La scrittrice si rivela abile narratrice della natura umana e delle sue infinite sfumature. La nitidezza dei personaggi, il coinvolgimento psicologico, l’altalena tra colpi di scena e momenti di quiete apparente, fanno di “Dimentica la notte” un thriller avvincente. Il romanzo è ambientato a Rimini. Questa città, causa l’incalzare efferato di alcuni delitti, vedrà Noelia Basetti, giovane ispettore di polizia, affrontare un caso crudele che affonda le sue radici nel passato. Nel buio di una notte che cambiò il destino di alcuni protagonisti.
Nonostante mi sforzi di guardare altrove, non riesco a distogliere gli occhi dal cadavere. L’immagine, nell’insieme terrificante e mistica, mi acceca, l’aria mi torna nei polmoni a forza, quasi mozzandomi il respiro.
Un corpo senza vita appeso al soffitto di un locale. È decapitato. È solo un ragazzo. È la prima vittima e forse non sarà l’ultima. Alcuni giorni dopo, infatti, un altro ragazzo viene ucciso. I due casi, se collegati, potrebbero essere la prova dell’esistenza di un serial killer, di un assassino mostruoso, di una mente divorata dall’odio. All’ispettrice Noelia Basetti, l’arduo compito di sciogliere l’intrigata matassa. Trovare il filo giusto per dipanarla non sarà facile anche perché Noelia dovrà cercare nel buio, nel buio della notte.

Il personaggio di Noelia nasce con il giallo “Caldo amaro” di cui “Dimentica la notte” è il naturale proseguo. Tuttavia l’autrice è brava a seminare informazioni che chiariscono ciò che è successo precedentemente. La lettura è fluida senza buchi neri e il libro riesce a catturare subito l’attenzione del lettore grazie a una trama ben articolata. Si comprende subito che il personaggio di Noelia ha un trascorso di sofferenza da cui nasce la sua trasformazione. Posso tranquillamente affermare che Basetti aborra le relazioni prive di sincerità. Per lei conta cio che è non quello che appare. Le sue relazioni amorose sono travagliate e il lavoro è la sua ragione di vita. È facile riconoscersi in lei e ciò mi ha reso caro il suo personaggio. Seguirla nella sua indagine è un piacere, anche se lei ci guiderà attraverso l’inferno sulla terra. I poliziotti sono ogni giorno a contatto con il lato oscuro della vita, non è facile dover affrontare determinate situazioni. Nietzsche scriveva:
Chi combatte contro i mostri deve guardarsi da non diventare egli stesso un mostro. E quando guardi a lungo in un abisso, anche l’abisso ti guarda dentro.
Tutti sappiamo quanto sia labile il confine tra bene e male ma , in questo romanzo, c’è la presenza  di un male moderno frutto della nostra società. Si tratta del volto oscuro della modernità che sussurra all’orecchio degli uomini di fuggire davanti alle proprie responsabilità. La vita spesso ci pone davanti a scelte dolorose ma inevitabili. Accettare le conseguenze delle proprie azioni significa fare la scelta giusta. Dimenticare non è mai possibile, il ricordo diventa un mostro che ti distrugge l’anima rilasciando un carico di emozioni e frustrazioni che possono spingerti verso strade senza ritorno. Questo aspetto del thriller che induce il lettore a riflettere, è una caratteristica che mi piace molto. Al di là della brutalità dei crimini, delle ferite sanguinanti da cui nasce la vendetta, ci dev’essere sempre una possibilità di accettazione delle proprie colpe e di perdono. Non ci sono uomini buoni e cattivi. Molto dipende dalle circostanze in cui ci si trova a vivere. Non si tratta di essere eroi ma di trovare il coraggio per affrontare ciò che succede.

“Dimentica la notte” è un thriller che parla delle ferite dell’anima, le più difficili da risanare. Ci conduce nel cuore della notte e ci affida al buio dove la vita, la paura e la morte si incrociano fino a un tragico epilogo. Spesso il male ci seduce con la falsa promessa di metterci al sicuro dalle nostre paure. Ognuno di noi ha due scelte: combatterlo o arrendersi. Per riemergere dalle tenebre dobbiamo lottare sempre.

“Dimentica la notte” è un thriller psicologico che affonda le radici nella mente umana. Adrenalina, tensione e angoscia vi conquisteranno e vi condurranno all’interno di questa storia, tra segreti e delitti nascosti nei cuori e nella mente dei protagonisti. Buona lettura!

4 commenti:

  1. Grazie per questa scoperta, non lo conoscevo!

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  2. Interessante non solo perché è uno di quei libri che mi piacerebbero, ma anche perché è bello scoprire pubblicazioni di piccole realtà editoriali.

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    1. Mi piace scegliere libri di autori che non conosco e le piccole case editrici spesso offrono romanzi validi che meriterebbero un buon successo di pubblico :)

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