giovedì 28 febbraio 2019

RECENSIONE | "L'annusatrice di libri" di Desy Icardi

Chi è un lettore appassionato come me, sa perfettamente che i libri non si leggono solo con la vista ma si adoperano tutti i sensi. I libri si accarezzano con il tatto, si apprezzano con la vista, l’udito ci regala il lieve fruscio delle pagine che volano via, il gusto ci permette di fare scorpacciate di libri, l’olfatto ci dona l’odore inebriante della carta stampata. Sicuramente il profumo dei libri è l’odore dell’aria di casa nostra, una casa in cui possiamo fantasticare, viaggiare, sognare. La magia dei libri ci affascina, il nostro amore per la letteratura ci dona emozioni senza limiti e diventa il nostro rifugio. Tuttavia avete mai pensato di poter leggere solo annusando un libro? Vi siete mai chiesti che profumo avrebbe “Orgoglio e pregiudizio” o “Moby Dick”? Se volete ottenere delle risposte ho il libro che fa per voi. Si tratta di un romanzo che vi mostrerà un mondo dove tutto è possibile: L’annusatrice di libri” di Icardi Dasy, pubblicato da Fazi nella collana Le strade.
Vi segnalo che c’è una promozione in corso e fino al 31 marzo 
potrete acquistare “L’annusatrice di libri” al prezzo speciale di 10€


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
L'annusatrice di libri
Desy Icardi

Editore: Fazi
Pagine: 407
Prezzo: € 10,00 (PROMOZIONE)
Sinossi
Torino, 1957. Adelina ha quattordici anni e vive con la zia Amalia, una ricca vedova, parsimoniosa fino all'eccesso, che le dedica distratte attenzioni. Tra i banchi di scuola, la ragazza viene trattata come lo zimbello della classe: alla sua età, infatti, non è in grado di ricordare le lezioni e ha difficoltà a leggere. Il reverendo Kelley, suo severo professore, decide allora di affiancarle nello studio la brillante compagna Luisella. Se Adelina comincerà ad andare meglio a scuola, però, non sarà merito dell'aiuto dell'amica ma di un dono straordinario di cui sembra essere dotata: la capacità di leggere con l'olfatto. Questo talento, che la ragazza sperimenta tra le pagine di polverosi volumi di biblioteca, rappresenta tuttavia anche una minaccia: il padre di Luisella, un affascinante notaio implicato in traffici non sempre chiari, tenterà di servirsi di lei per decifrare il celebre manoscritto Voynich, "il codice più misterioso al mondo", scritto in una lingua incomprensibile e mai decifrato. Se l'avidità del notaio rischierà di mettere a repentaglio la vita di Adelina, l'esperienza vissuta le lascerà il piacere insaziabile per i libri e la lettura.



Ora i volumi tutti intorno spandevano prepotentemente le loro fragranze, tra le quali prevaleva il profumo d’incenso e l’odore umido e maestoso delle cattedrali. Adelina iniziò a prendere in mano testi a caso: alcuni odoravano di rose, martirio ed estasi; altri di pane e carità; altri ancora avevano il sentore asprigno della pedanteria e l’appiccicoso aroma della retorica fine a se stessa. Infine, l’avida lettrice decise di farsi sedurre da un altro paio di profumi: quello di un grande volume che odorava di gelsomino e un altro proveniente da un libriccino che sapeva di legno di sandalo.
Torino 1957. Adelina, 14 anni, vive con la zia Amalia, una ricca vedova parsimoniosa fino all’eccesso. La ragazza, a scuola, viene spesso presa in giro perché non ricorda le lezioni e ha difficoltà a leggere.
 Tutte le brave scolare si somigliano, ogni scolara somara è somara a modo suo.
 Grazie all’aiuto di una sua amica, Adelina comincia a migliorare negli studi. Tuttavia la ragazza ha un dono che ha timore di condiviere con gli altri: la capacità di leggere con l’olfatto. Più i libri sono vecchi, più lei riesce facilmente a percepirne i profumi e il contenuto. Purtroppo un affascinante notaio, uomo senza scrupoli, tenterà di usare “il dono” di Adelina per decifrare il celebre manoscritto Voynich, “il codice più misterioso del mondo”, scritto in una lingua incomprensibile.

“L’annusatrice di libri” è una cornucopia di profumi ed emozioni. Adelina è una ragazzina dolcissima ma con un gran problema: pur conoscendo ogni lettera, il significato delle parole sfugge alla sua volontà di lettura. Le parole si mescolano e si ribellano davanti ai suoi occhi per poi marciare ordinatamente nel profumo di una lettura olfattiva. Adelina mette il naso tra le pagine del libro e il miracolo avviene, con l’olfatto lei riesce a percepire la fraganza rivelatrice che le permette di comprendere qualsiasi scrittura. Ma ogni cosa ha un prezzo: il destino degli annusatori è quello di morire giovani.

Naturalmente non vi svelo cosa succederà alla nostra amata “annusatrice”, vi basti sapere che il finale è all’insegna dell’imprevedibilità. La scrittrice, con uno stile narrativo fresco e scorrevole, rende ancora più piacevole la lettura presentandoci una realtà segnata da piccole crepe e circondata da un alone di mistero. Il mutevole comportamento dei personaggi contribuisce alla dinamicità della storia ricca di sorprese e di eventi inaspettati.
Questo è il bello dei romanzi: ti mostrano le conseguenze degli errori umani, sollevandoti dalla fatica di doverli sperimentare di persona.
Ad esempio i romanzi di Francis Scott Fitzgerald insegnano che in amore non sempre tutto va come dovrebbe. Jane Austen, invece, attraverso i suoi scritti ci dice che è sempre legittimo sperare nel lieto fine.

Tra i personaggi ho provato tanta simpatia per zia Amalia. I suoi ricordi mi hanno condotta tra modisterie e palchi del varietà negli anni trenta. Lei è una ragazza di campagna che va a lavorare in città, spera in un buon matrimonio e per riuscire nel suo intento mette in pratica gli insegnamenti di una sua amica.
Gli uomini sono tutti mascalzoni e se cedi prima di avere un anello al dito, addio sogni di gloria quindi tieni la monetina stretta tra le ginocchia e vedi di non lasciarla cadere.
Detto, fatto. Stando molto attenta a non far cadere la monetina, Amelia era riuscita a sposare il ricco colonnello Peyran che muore in guerra dopo neanche un mese di matrimonio. La ricca vedova però non si godeva la sua ricchezza ma continuava a tagliare gli spiccioli in quattro e a camminare a braccetto con l’indigenza.

“L’annusatrice di libri” è una storia intensa sul valore dei libri, una storia che indica un territorio inesplorato, un modo diverso di amare la letteratura. Tra sorrisi e riflessioni, si muovono personaggi che vivono, sbagliano e tentano di riscattarsi dagli errori commessi. Tutti sono pronti a guardare al futuro con un carico di emozioni, di insuccessi, di passioni che non si sa che strada prenderanno.

10 commenti:

  1. Ciao :) sembra molto interessante questo libro, già dal titolo mi ha conquistata, spero di riuscire a leggerlo presto!

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    1. Il titolo è un invito alla lettura a cui è difficile resistere, stuzzica la curiosità del lettore:)

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  2. Non mi ispira totalmente, non so perché, ma le recensioni lette oggi, compresa la tua, mi hanno incantato. :)

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    1. Quando avrai voglia di una lettura dinamica e piacevole allora sarà il momento giusto per leggere questo romanzo :)

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  3. La trama non mi ispira particolarmente, però vedo che tutte voi lo state amando quindi potrei dargli una possibilità.

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  4. Interessante questa segnalazione! Non ne avevo ancora letto una recensione di questo libro e mi ispira molto!
    Il linguaggio del libro com'è? Scorre o è più riflessivo?

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    1. Il linguaggio è scorrevole. Maxi sequenze narrative si alternano con passi riflessivi agili e mai noiosi. E' una lettura fluida :)

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  5. Sto sentendo parlare molto in questi giorni di questo libro, mi si sta accendendo la curiosità :-D

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    1. Allora, mia cara Angela, non ti resta che leggerlo :)

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