lunedì 30 maggio 2016

RECENSIONE | "Incubo" di Wulf Dorn

Carissimi lettori, per movimentare un po’ questo inizio settimana, vi propongo di “entrare” in un incubo. Dai su, non spaventatevi anche perché non sarete soli ma in compagnia di un grande autore di psicothriller. Siete curiosi? Bene, datemi la mano e siate pronti a godervi una nuova inquietante storia dal titolo che è tutto un programma. 

Incubo
Wulf Dorn (traduzione di Alessandra Petrelli)

Editore: Corbaccio

Pagine: 368

Prezzo: € 16,90

Sinossi: Simon è un ragazzo difficile, rinchiuso da sempre nel suo mondo. La sua vita precipita in un incubo dopo la morte dei genitori in un terribile incidente d’auto, dal quale Simon esce miracolosamente illeso, ma da allora, soffre di fobie, allucinazioni, sogni che lo tormentano ogni notte. Costretto a trasferirsi dalla zia Tilia dopo un periodo di riabilitazione in ospedale, passa le sue giornate esplorando la campagna sulla bicicletta del fratello Michael. Nella zona sembra aggirarsi un mostro: una ragazza è scomparsa, e una notte si perdono le tracce anche di Melina, la fidanzata di Michael, il quale diventa l’indiziato principale. Insieme a Caro, una ragazza solitaria che ha conosciuto nella sua nuova scuola, Simon affronta le proprie paure più nascoste e va a caccia del lupo che miete le sue vittime nel bosco di Fahlenberg. Ma niente è come sembra.

http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 9 | STORIA: 9 | COPERTINA: 9

Niente dura per sempre. La sicurezza è un’illusione. Simon Strode fece questa amara esperienza un sabato di marzo.

Bastò un secondo e la sua vita non fu più quella di prima. Tutto ciò che gli era caro e prezioso gli fu tolto. Senza preavviso.
È appena uscito, il 26 maggio, il nuovo e attesissimo romanzo di Wulf Dorn. Dopo aver letto “La psichiatra”, “Il superstite”, “Follia profonda”, “Il mio cuore cattivo” e “Phobia”, non potevo certo perdermi “Incubo”. Due cose mi hanno immediatamente colpita. La cover inquietante mi ha fatto subito pensare al lupo cattivo: l’immagine riporta il muso informe, le orecchie piccole, la bocca enorme con lunghi denti affilati macchiati di sangue, l’occhio raccapricciante. È un’immagine che richiama la psichiatria e il titolo avalla questo connubio. L’animale appare come un enorme lupo da incubo che ci attirerà nel lato oscuro della vita.

La trama di questo romanzo è oscura e inquietante. La prima pagina del romanzo ha un inizio rassicurante: “C’era una volta…” Ma non dura molto, bastano poche righe per ritrovarsi in un mondo che di fiabesco ha solo il male che vi aspetta per tormentarvi. Scordatevi il lieto fine e ricordate:
A volte svegliarsi da un sogno può farti precipitare in un incubo.
Simon è ragazzo difficile, non ha amici, per lui i rapporti con le persone sono difficili. Vive rinchiuso nel suo mondo. Il giorno in cui, per un terribile incidente d’auto, muoiono i suoi genitori per Simon tutto cambierà. Nell’auto, con mamma e papa, c’era anche lui. Il destino ha voluto che egli uscisse illeso dall’incidente, ma da allora, Simon soffre di allucinazioni, sogni che lo tormentano ogni notte.

Simon trascorre alcuni mesi in un ospedale psichiatrico, la sua mente si rifiuta di ricordare ciò che è successo. Il suo cervello si rifiutava di ricordare mentre, molto spesso, dava corpo a delle inquietanti voci:
Gli uomini sono lupi travestiti da agnelli. Non riuscirai a sfuggire! Mai! Ti prenderò!

Simon! Siiimon! Vieni qui, Simon! Sì, vieni da noi! Vieni, guarda che sei uno di noi!
Queste voci si rincorrono nella testa di Simon che si sente in colpa per esser sopravissuto all’incidente.

Prima della tragedia il ragazzo amava le routine quotidiane, gli oggetti abituali gli davano sicurezza, detestava i cambiamenti. Ora tutto è mutato, è costretto a trasferirsi a casa della zia Tilia. Simon ha un fratello, Michael, che rappresenta un porto sicuro per lui. Nella zona in cui va a vivere si verifica un fatto angosciante: una ragazza scompare senza lasciare alcuna traccia. A breve anche Melina, fidanzata di Michael, scompare durante una notte tempestosa. Simon continua a vivere le sue allucinazioni, i fantasmi dei genitori lo perseguitano, le notti sono terrificanti con incubi travestiti da sogni. Quando Michael diventa il principale indiziato per la scomparsa di Melina, Simon decide di scoprire cosa è realmente successo. In questa sua personale caccia al lupo cattivo, il ragazzo non è solo. Con lui c’è Caro, una solitaria ragazza che ha conosciuto nella nuova scuola. Nel bosco di Fahlenberg un lupo miete le sue vittime. Deve essere fermato. A tutti i costi, va fermato.

Simon, personaggio tormentato e complesso, si ritrova a vivere una vita che sente di non meritare. La sua colpa è di non essere morto con i suoi genitori, questo lo tormenta e con sottile ironia pensa di appartenere a ben due associazioni esclusive: il club dei fuori di testa e il club degli scaricati.

La zia Tilia e il fratello Michael non sono in grado di occuparsi di lui e decidono di metterlo in collegio. Le voci non perdono tempo e iniziano a sussurrare:
Oh, poverino. Nessuno ti vuole. Nessuno ti sopporta. Nemmeno il tuo fantastico fratello. Vogliono sbarazzarsi di te. Perché saresti dovuto morir anche tu!
“Incubo” è un romanzo in bianco e nero, sogno e realtà si confondono, luci e ombre danzano tracciando cicatrici profonde. Due sono le grandi paure che aleggiano in questa storia: la solitudine e il timore di essere dimenticati. Simon cerca di affrontare le sue fobie, diventa coraggioso e riesce a stabilire un rapporto d’amicizia con Caro. Con pudica vergogna abbandona le vesti “del vigliacco” e affronta la sfida con se stesso e con il mondo. Combatte contro il lupo dando ascolto alla ragione e ai sentimenti. Forse così avrà una possibilità di vittoria. Forse non sarà divorato. Forse sconfiggerà il male permettendo al bene di trionfare. Forse.

Dire che ho letto questo romanzo con avidità mi pare superfluo. Sappiate che una volta entrata nel meccanismo narrativo mi è stato impossibile uscirne se non dopo aver letto l’ultima travolgente pagina. In questo thriller, farà piacere a molti di voi, non c’è violenza estrema e scie di sangue. La polizia fa capolino negli ultimi capitoli con un ruolo secondario. Ma come, mi direte, un thriller senza omicidi cruenti, indagini supertecnologiche, colpi di scena al cardiopalma? Sì, lo ripeto, “Incubo” è un romanzo in bianco e nero. Wulf Dorn conferma il suo talento narrativo creando un thriller in cui la tensione, palpabile e sempre presente, è un elemento principale della trama. Attraverso la tensione, lo scrittore, riesce a creare nel lettore incertezza, attesa, sorpresa. Simon dovrà affrontare molti pericoli e ciò coinvolgerà emotivamente il lettore che si schiererà con lui, incoraggiandolo nelle sue imprese, temendo per la sua vita. C’è un costante senso d morte in questa storia che presenta un intreccio dinamico in cui i personaggi si muovono con un ritmo coinvolgente. Il tessuto narrativo è suddiviso in capitoli lunghi e brevi che creano curiosità. Il finale capovolgerà ogni vostra convinzione perché in un thriller che esplora il subconscio umano, nulla è come appare. In noi ci sono anfratti oscuri in cui si nascondono le nostre paure. La vita è un continuo cambiamento, non si può tornare indietro, bisogna guardare avanti perché il futuro è la nostra ricchezza. Cosa posso dirvi ancora? “Incubo” rende reali le insidie della mente, siate pronti a tutto.
Prima di salutarvi, vorrei riproporvi una frase di Billy Idol, la leggenda del rock, che Wulf Dorn riporta nella postfazione del libro:

Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, e prima o poi avrai ragione.



Vi ricordo l'incontro di stasera con Wulf Dorn alla Mondadori di Milano :) 

17 commenti:

  1. Complimenti per la bellissima recensione!! purtroppo all'incontro non potrò andare y_y

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    1. Piacerebbe anche a me incontrare Wulf Dorn per sentire, dalla sua viva voce, tante notizie sul suo romanzo :)

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    2. Io ci andrò!! sono troppo contenta! verrà proprio qui a Salerno il 18 dicembre. http://www.lancusiblog.it/evento/wulf-dorn-battipaglia-maestro-del-thriller/

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    3. Io ci andrò!! sono troppo contenta! verrà proprio qui a Salerno il 18 dicembre. http://www.lancusiblog.it/evento/wulf-dorn-battipaglia-maestro-del-thriller/

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  2. no vabbè, devo leggerlo!! mi sta chiamando da un po' e non avevo dubbi che la tua recensione mi avrebbe incoraggiata :D

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    1. Al richiamo non puoi dire di no! Devi leggerlo e sicuramente ti piacerà :)

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  3. Che bella recensione! Non vedo l'ora di poterlo leggere anch'io *-* cavolo, come vorrei incontrare Wulf (che tra l'altro è proprio un bell'uomo ihihihihihih) xoxo

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    1. Una bella mente in un corpo altrettanto bello, connubio perfetto :)

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  4. Il libro mi ispira molto, ma soprattutto la frase di Billy Idol è geniale :-p

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    1. E sì, la frase di Billy Idol è un concentrato di verità che condivido in toto :)

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  5. Ciao! Non ho mai letto nulla di questo autore, ma dopo la tua recensione come posso non inserirlo in WL?!

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  6. ero indecisa se leggerlo ... ma la tua recensione mi ha molto incuriosita. e visto che parli anche dei libri precedenti dell'autore temo di dovermi rimettere in pari con lui!

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    1. Sarà, allora, un'estate nel nome di Wulf Dorn. Buona lettura :)

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  7. La psichiatra è il mio psicothriller preferito, finora nessuno mi ha angosciata e sorpresa come esso.. Ho letto tutti gli altri libri di Dorn e mi sono sempre piaciuti.. Aggiungo anche questo alla mia lista e mi fido del tuo parere super positivo :)

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  8. Eccomi, adesso che ne ho finito la lettura e scritto la recensione, ho potuto leggere la tua. Il mio pensiero è molto affine al tuo, per me era la prima volta che mi accostava a Dorn e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Mi è piaciuto molto quello che poi credo sia l'aspetto caratteristico della sua narrazione ovvero la centralità della mente umana e la capacità di sovvertire le cose. Una bellissima lettura :)

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  9. Sarò un lettore smaliziato ma avevo capito subito che anche qui ha usato il solito "escamotage" de La psichiatra (ed anche in quel libro me ne ero accorto a pagina 40.
    Noiosetto e mooooolto prolisso quando si tratta di fare descrizioni. Se volevo immaginarmi un ambiente mi guardavo un documentario. Oltretutto usa spesso le solite parole. Per me bocciato. Ma si sa, "de gustibus..."

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