martedì 26 aprile 2016

RECENSIONE | "Gli occhi neri di Susan" di Julia Heaberlin

Buon martedì, cari lettori :) Oggi vi parlo di una lettura coinvolgente che si rivela un viaggio nella memoria per ricordare e ricomporre un puzzle formato da frammenti di verità celate nella mente di una giovane donna.

Gli occhi neri di Susan
Julia Heaberlin (traduzione di M. Cozzi e A. Ricci)

Editore: Newton Compton | Pagine: 336  | Prezzo: € 12,00 

Sinossi: Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità...

STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

Ho perso trentadue ore della mia vita.

Lydia, la mia migliore amica, mi dice di pensare a queste ore come a vecchi vestiti in fondo a un armadio buio. Chiudi gli occhi. Apri l’anta. Rovista. Cerca.

Ci sono cose che ricordo bene, ma preferirei non fosse così. Quattro lentiggini. Occhi che non sono neri, ma azzurri, sbarrati, a pochi centimetri dai miei. Insetti che rosicchiano una guancia morbida e liscia. Granelli di sabbia tra i denti. Ecco quello che è impresso nella mia memoria. E’ il mio diciassettesimo compleanno e sulla torta le candeline sono accese.

Penso a quei gelidi cassetti di metallo pieni di margherite gialle, della varietà che chiamano Black-Eyed Susan, “Susan dagli occhi neri”, per via di quel bottone scuro, quella specie di occhio, al centro dei petali.
Con questo inquietante prologo Tessa, la protagonista del romanzo, ci prende per mano e ci trascina nei suoi incubi, nel passato buio funestato da tragici avvenimenti.

La giovanissima Tessa, 16 anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa. La ragazza, priva di memoria, è stata rapita da un serial killer ma è riuscita a sfuggire alla sua follia omicida. Purtroppo il killer ha ucciso altre giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune, insieme al corpo di Tessa, su cui crescono  delle margherite gialle. Con gran coraggio e forza d’animo Tessa riesce a far condannare il presunto colpevole, la sua deposizione è decisiva. Dopo quasi vent’anni da quella terrificante esperienza, succede qualcosa che non ha, apparentemente, spiegazione. Tessa trova nel suo giardino, siamo a febbraio, sotto la finestra della camera da letto, una margherita gialla appena piantata. La donna, terrorizzata dai ricordi evocati da quel fiore, si chiede come sia possibile ciò. L’uomo accusato degli omicidi è in carcere, tra poche settimane verrà giustiziato. Chi ha potuto lasciare un indizio così esplicito? E se l’uomo in prigione fosse innocente? Per scoprire la verità Tessa dovrà affrontare i suoi dolorosi ricordi e scavare nei meandri della memoria sperando che la verità venga a galla.
Sono la ragazza Cartwright che tanti anni fa è stata scaricata in un appezzamento di terra vicino alla tenuta dei Jenkins, insieme a una studentessa universitaria strangolata e a un mucchio di ossa umane. Sono una delle quattro margherite gialle, le quattro Susan dagli occhi neri. Quella fortunata.
Entriamo così nel mondo oscuro e inquietante dei ricordi di Tessa. Un mondo fatto di voci, le Susan dagli occhi neri continuano a parlarle nella testa. Un mondo in cui paura e rabbia si mescolano grondando sangue, il sangue innocente di giovani vittime. Per Tessa la sfida con se stessa continua, non basta negare la realtà per farla scomparire. Anche dopo tanti anni la scia dell’orrore non è svanita. Un uomo sta per essere giustiziato, è veramente lui il colpevole?

Aiutata da un intraprendente avvocato, Tessa inizia una partita a scacchi con il passato. Ogni mossa le procura dubbi in una corsa contro il tempo.
Le Susan dagli occhi neri mi fanno visita in sogno. Sono più vive che mai. Stanno cercando il mio mostro, lo cercano in ogni angolo, come se la loro casa, che è la mia testa, fosse sul punto di esplodere. Come se quella fosse la loro ultima occasione.

“Gli occhi neri di Susan” non è un thriller adrenalinico, il ritmo pacato sottolinea il lento riemergere della verità dalle profondità dell’inferno. In un’alternanza tra presente e passato, ricostruiamo una storia complessa in cui i personaggi si muovono con impeto. Il passato deve essere catturato per poter cambiare il presente. Un passato in cui aleggiano i fantasmi di una verità rimossa che fa capolino a stralci nella mente di Tessa. Il cammino è impervio costellato da flash che raccontano una storia animata da voci, suggestioni, ricordi. Spesso Tessa si esclude dal presente e rientra nella sua prigione mentale che delimita un mondo angosciante in cui si muovono strani pensieri.

Le incursioni dei fantasmi che vivono nella mente di Tessa danno carattere alla tessitura narrativa, creando un’atmosfera inquietante che aleggia in ogni pagina in un vortice di falsi indizi, incertezze, errate ricostruzioni. Ho cercato di scoprire il colpevole, non ci sono riuscita. Il finale originale ha soddisfatto la mia curiosità. “Gli occhi neri di Susan” è un romanzo che val la pena leggere perché avvince e spiazza piacevolmente il lettore.

16 commenti:

  1. finito ieri sera :) devo ancora chiarirmi le idee, ci sono delle cose che non mi hanno convinto, il finale è stato sicuramente spiazzante! ;)

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  2. Un thriller pacato e non adrenalico, finalmente! Mi piacciono i gialli e i noir cerebrali, devo leggerlo.

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    1. Se ti piacciono i thriller dal ritmo pacato allora hai trovato una lettura interessante per te :)

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  3. MI hai incuriosita molto...ultimamente, dopo la cocente delusione di "E'così che si uccide" (mi sono venuti i conati di vomito più di una volta per lo splatter gratuito di cui è pieno zeppo) mi sono allontanata un po dal genere. Questo però promette bene quindi lo segno in lista!
    PS: MA SOLO IO TROVO TERRIBILI LE COPERTINE DELLA NEW COMPTON??

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    1. Mi dispiace che il thriller "Così che si uccide" non ti sia piaciuto. Con "Gli occhi neri di Susan" avrai una lettura più soft e psicologicamente coinvolgente :)

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  4. Ciao! Sono tanto incuriosita da questo thriller e grazie alla tua recensione ho le idee più chiare, quindi finisce in WL =)

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    1. Ottima scelta, a un bel thriller non si può dir di no :)

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  5. ciao Aquila ma come mi ispira questo romanzo, ce l'avevo gia in wl ma adesso sono ancora più curiosa di leggerlo!!!

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    1. Allora buona lettura e leggerò con interesse il tuo parere :)

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  6. Ciao!! Questo libro l'ho scaricato venerdi scorso in ebook.. continuo a leggere recensioni sempre molto positive, quindi sono ben propensa a leggerlo!

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    1. Sarà sicuramente una bella e coinvolgente lettura :)

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  7. Inutile dire che mi hai incuriosita moltissimo, anche se preferisco i thriller dal ritmo serrato, in ogni caso l'ho ricevuto in omaggio dalla ce quindi lo leggerò!

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    1. In questo romanzo il ritmo è pacato ma il coinvolgimento psicologico è alto. Buona lettura :)

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  8. Ciao! o mamma mia a me questo romanzo invece non è piaciuto per niente. Mi aspettavo un thriller, di quelli abbastanza serrati, invece mi sono annoiata e anche tanto. E' scritto bene, quello si, ma la storia proprio non mi è piaciuta. peccato :-(

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    1. Il romanzo ha un ritmo pacato ma la storia intriga :)

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