martedì 25 maggio 2021

BLOGTOUR | "Un requiem tedesco" di Philip Kerr | I 5 motivi per leggere il romanzo

Dal 27 maggio sarà nelle librerie “Un requiem tedesco” di Philip Kerr, Fazi Editore nella collana Darkside. Dopo “Violette di marzo” e “Il criminale pallido”, ecco il capitolo conclusivo della trilogia berlinese di Bernie Gunther, un grande classico poliziesco. L ‘elegante scrittura noir di Kerr crea un ritratto vivido della Berlino in tempo di guerra e della Vienna del dopoguerra. Leggere “Un requiem tedesco” è come immergersi con la memoria in un’epoca sconvolgente e procedere pericolosamente tra spie, doppio gioco, false morti e falsi funerali, provando emozioni forti, a volte, dolorose. In quest’ultimo romanzo, che conclude la trilogia “Berlin Noir” ma non mette sicuramente fine alle avventure di Bernie Gunther che continueranno ancora a lungo (se non sbaglio ci sono più di nove successivi romanzi di Kerr), il nostro eroe detective sarà coinvolto nelle lotte segrete tra i diversi servizi di intelligence alleati. Intrighi che segnarono gli inizi della cosiddetta Guerra Fredda.

Eccovi dunque i cinque motivi per inserire “Un requiem tedesco” tra le vostre prossime letture.





Un requiem tedesco
(Trilogia berlinese di Bernie Gunther #3)
Philip Kerr

Editore: Fazi
Prezzo: € 15,00
Sinossi
Dopo "Violette di marzo" e "Il criminale pallido", il capitolo conclusivo della trilogia berlinese di Bernie Gunther. Nell’aspro inverno del 1947 la zona russa si chiude sempre più strettamente intorno a Berlino. Così, quando un enigmatico colonnello chiede a Bernie Gunther di andare a Vienna, dove il suo ex collega della Kripo, Emil Becker, è accusato di omicidio, Bernie non esita a lungo. Nonostante il passato sgradevole di Becker, Gunther è convinto che sparare a un cacciatore di nazisti americano non sia da lui. In mezzo alle rovine della città agonizzante, circondato da ex nazisti braccati, uomini capaci di vendere qualsiasi cosa e belle donne pronte a vendere se stesse, Bernie si troverà suo malgrado coinvolto nel gioco di spionaggio e controspionaggio fra le due grandi potenze.



I 5 motivi per leggere il romanzo

1. Perchè non possiamo tralasciare il capitolo conclusivo dell’acclamata trilogia berlinese del maestro Philip Kerr. Questa nuovo romanzo vede Bernie Gunther entrare nel nuovo e terrificante mondo della Vienna del dopoguerra. Siamo nel gelido inverno del 1947 e la morsa dei russi si fa sempre più stretta intorno a Berlino. Così, quando un misterioso colonnello propone a Gunther di andare a Vienna per scagionare il suo ex collega della Kripo Emil Becker accusato di aver ucciso un cacciatore di nazisti americano, il detective non esita ad accettare l’incarico anche perché è l’occasione giusta per allontanarsi dalla bella moglie  colpevole di tradimento. Se Berlino è una città assediata dalle potenze vincitrici, anche Vienna non è un luogo pacifico e porta le profonde ferite dei bombardamenti alleati. Il comunismo è il nuovo nemico e vengono forgiate strane alleanze contro la Minaccia Rossa. In mezzo alle rovine della città agonizzante, Gunther, circondato da ex nazisti braccati e belle donne pronte a vendere se stesse, si troverà coinvolto nel gioco di spionaggio e controspionaggio fra i due grandi schieramenti. Nasceranno alleanze ancor più crudeli delle atrocità inflitte in tempo di guerra.

2. Perché “Un requiem tedesco” è un romanzo che mostra una trama caratterizzata da tre elementi che si intrecciano dando vita a una narrazione che non rimane mai superficiale ma ricostruisce, con profonda introspezione, il dramma politico, sociale ed economico che travolge l’Europa. La componente prevalente è la struttura poliziesca della storia che evolve seguendo la gestazione di un’investigazione. C’è poi l’elemento ironia, anzi l’amara ironia per denunciare con stile i mali del dopoguerra. Infine ci sono i temi trattati che riguardano la situazione politica, sociale ed economica del periodo post bellico. Leggeremo dello sciacallaggio economico del mercato nero, del traffico illegale di medicinali, del tentativo dei grandi capi nazisti di salvare la propria pelle inscenando suicidi e morti fasulle sullo sfondo di una realtà drammatica in cui i rapporti tra gli uomini hanno un retrogusto di spregevole crudeltà. Vienna era ridotta a un cumulo di rovine e macerie, divisa in zone di occupazione militare (c’erano gli eserciti britannico, francese, americano e russo), ognuno pensava a sopravvivere senza alcun rispetto per gli altri. I personaggi si muovono nella devastazione della città e rappresentano agenti più o meno corrotti, spie, uomini con false identità. Il pericolo è ovunque, l’avidità e la falsità umana regnano sovrane: di giorno gli alleati si mostrano cacciatori di nazisti, al calare delle tenebre gli arruolano nei loro servizi segreti.

3. Perché vedere Gunther in azione, nel cuore nero di Vienna, è un’esperienza avvincente. Egli conserva il suo senso morale, ed è capace di provare empatia, orrore e pietà per coloro che verranno coinvolti nella sua indagine.  Il nostro amato detective si troverà implicato in un pericoloso scontro con antagonisti spietati. Attraverso gli occhi di Gunther vedremo una città occupata in cui si mescolano autorità ed interessi spesso contrastanti. Nessuno è chi dice di essere, tutti cercano di sfuggire alle proprie responsabilità e hanno un alone di mistero che amplifica la loro capacità di manipolare gli altri per i propri fini. In molti vogliono nascondere l’oscuro passato, sono uomini senza scrupoli con una coscienza nera e mani sporche di sangue. Gunther, per scoprire la verità, dovrà scalare una montagna di bugie che verranno svelate una dopo l’altra tra inganni, omicidi e fughe da spy story. L’atmosfera cupa della Vienna occupata ben si sposa con il mistero, la suspense, i colpi di scena che infondono al romanzo la forza per tenere il lettore avvinto fino all’ultima pagina.

4. Perché potrete riflettere su molte spinose verità che animano il romanzo. Kerr, con la sua scrittura intelligente e il suo stile pulito, con tocchi di umorismo in una narrazione oscura, tratta temi delicati che includono le difficili condizioni postbelliche in Germania e in Austria, l’occupazione da parte delle potenze alleate, le attività di spionaggio tra di loro e la rinascita segreta dei criminali di guerra nazisti. Le conseguenze del conflitto hanno generato spettri che si aggirano tra le vie di Vienna dove le rovine non sono solo materiali ma anche morali. Questa è una delle chiavi dell’oscuro fascino del libro in cui la componente poliziesca è un mezzo per scendere negli abissi dell’etica. Non  si può ripulire la propria coscienza, come facevano e ancor oggi fanno i criminali nazisti, affermando di aver solo eseguito degli ordini e quindi se una colpa c’è e solo dei capi. Kerr approfondisce il senso del male politico e mostra, in modo inquietante, come i nazisti non hanno più il monopolio del terrore istituzionale. Infatti altre ombre nere prenderanno il potere, l’arroganza degli uomini non ha limite.

5. Perché l’indagine di Bernie Gunther – ex poliziotto, ex ufficiale delle SS ed ex prigioniero di guerra in un campo di concentramento russo –  è parallela alle riprese del film “Il terzo uomo” da parte di una troupe cinematografica britannica in città. Il film diretto da Carol Reed, vede tra gli attori Orson Welles e Joseph Cotten. Il romanzo di Kerr e il film di Reed hanno in comune il disorientamento dell’Europa, sconvolta dalla Seconda guerra mondiale, che cerca i propri punti di riferimento lungo le strade della Guerra fredda.

Altra piccola curiosità:  la prima parte del romanzo include un estratto dalla poesia “A German requiem” di James Fenton che presenta un conciso, formale esame della memoria collettiva nella Germania del dopoguerra.



2 commenti:

  1. Purtroppo non amo i thriller in serie, sono troppo incostante, ma questa trilogia mi ispira parecchio, soprattutto per le ambientazioni. Sogno di vedere Berlino!

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    1. Più che le indagini ciò che coinvolge in questatrilogia è il momento storico e il suo riflesso nella società. Berlino diventa la protagonista assoluta dei primi due libri della trilogia poi Vienna accoglie i lettori e mostra il suo volto deturpato dalla guerra. Quindi, in attesa di tempi migliori per viaggiare, leggere questi romanzi è un modo per avvicinarti alla città dei tuoi sogni. Un caro saluto :)

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