giovedì 11 gennaio 2018

RECENSIONE | "Giallo all'ombra del vulcano" di Letizia Triches [Review Party]

Carissimi lettori, è con vero piacere che torno a leggere un giallo scritto dalla bravissima Letizia Triches. Dopo “I delitti della laguna” (recensione) è la volta di “Giallo all’ombra del vulcano”, entrambi editi da Newton Compton.

STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7
Giallo all'ombra del vulcano
Letizia Triches

Editore: Newton Compton
Pagine: 319
Prezzo: € 9,90
Sinossi
È una mattina come tante, quella in cui Rachele De Vita saluta suo marito ed esce di casa per andare al lavoro. Cinque giorni più tardi il suo corpo viene ritrovato tra le rocce del tratto di costa compreso fra Aci Trezza e Acireale, straziato da sette colpi di pistola. Come si giustifica tanta ferocia nei confronti di una ragazza dall'esistenza apparentemente molto tranquilla? Le indagini sul caso vengono affidate al pubblico ministero Elena Serra, che inizia da subito a ricostruire nel dettaglio la vita della vittima: quel che ne emerge è un quadro complesso fatto di mezze verità, di piccole e grandi menzogne, che coinvolgono gli affetti recenti e passati della giovane archeologa. Giuliano Neri, a Catania per aiutare un amico in un'opera di restauro, sarà ancora una volta coinvolto in un caso di omicidio in cui l'arte si intreccia spesso con la realtà. Insieme al magistrato, si renderà conto che ci sono passioni distruttive che continuano a bruciare tra i vicoli della città ai piedi dell'Etna. Con la stessa forza del magma sotterraneo del vulcano...



Lunedì, 8 aprile 1991

Una notte alla settimana sognavo di volare. Mi sollevavo dal suolo, con il cuore in gola e lo sguardo fisso in alto. Stendevo le braccia per toccare il cielo… Planavo, sorretta dal vento, e cantavo sempre la stessa canzone di Lucio Battisti. Ma ora non canto, non plano nemmeno. Sto sprofondando nella distesa azzurra del mio mare. Eppure non ho paura. Forse perché sono già morta, o forse perché ormai so dove e quando tutto è cominciato. È stata l’ultima cosa che ho visto. Un istante dopo la mia morte, in quell’attimo fuggente in cui il mio corpo credeva di essere ancora vivo.
L’archeologa Rachele De Vita saluta suo marito Elio ed esce di casa per andare al lavoro. Non farà mai più ritorno. Alcuni giorni dopo il suo cadavere viene ritrovato, straziato da sette colpi di pistola, tra le rocce del tratto di costa compreso fra Aci Trezza e Acireale. Perché tanta ferocia? Le indagini vengono affidate al pm Elena Serra che inizia a ricostruire la vita della vittima. Le indagini rivelano un quadro complesso fatto di mezze verità e menzogne. Giuliano Neri, a Catania per aiutare un amico in un’opera di restauro, verrà coinvolto nell’indagine. Insieme al magistrato si renderà conto che ci sono passioni distruttive che incendiano la città ai piedi dell’Etna.

“Giallo all’ombra del vulcano” è un giallo che si legge con interesse piacevolmente affascinati dall’intreccio tra mito, letteratura e terra di Sicilia.

La storia del crimine è offerta subito al lettore e l’inchiesta si svolge nella bellissima città di Catania. I personaggi sono legati strettamente l’uno all’altro e sono tutti potenzialmente sospetti. L’autrice si serve della storia narrata per calarvi problematiche complesse e profonde. Costruttori collusi con politici e mafia, l’amicizia tradita, il desiderio di realizzare i propri sogni, le scelte d’amore e di vita, la passione per l’archeologia e l’arte. Gli ingredienti alla base di un buon giallo, qui, sono abilmente intrecciati. Non troverete azioni rocambolesche ma un’accurata ricostruzione dei fatti e la deduzione logica degli indizi. Le emozioni forti sono assenti a favore di un contrasto fra la violenza del crimine e la ragione dell’investigatore, tra il rispetto delle regole e l’autorità. Nei panni dell’investigatore ritroviamo una figura nota a chi, come me, ha già apprezzato i precedenti lavori di Letizia Triches, il restauratore Giuliano Neri.

Neri è un uomo curioso e meticoloso. Restauratore famoso per la sua abilità nel cercare e trovare nelle tele indizi anche minuscoli, applica questa sua dote anche alla realtà. Ha capacità investigative fuori dal comune, ha occhio per i particolari, ama analizzare i dettagli e dal particolare ricostruire l’intero. Neri è un personaggio dalle mille sfaccettature che riflette le sue emozioni in un connubio con l’ambiente e con il suo lavoro. Si troverà coinvolto in un’indagine complessa che coinvolgerà anche la sua vita privata.

“Giallo all’ombra del vulcano” è un giallo che potrete beatamente leggere anche nelle tarde ore serali, non vi toglierà il sonno con descrizioni di delitti cruenti ma risveglierà la vostra curiosità perché è evidente che qualcuno trama nell’ombra. Non tutto però è reale perché Giuliano Neri scoprirà, nella mitica Sicilia, “che non sempre il tempo scorre in modo lineare e che le visioni possono essere più vere della realtà.”

Concludo consigliandovi di leggere anche la nota dell’autrice. Un sospetto mi era venuto, poi ho scoperto che avevo ragione quando ho letto la nota:
“La colonna sonora di questo romanzo è stata scelta da Rachele. Era lei che ascoltavo mentre scrivevo. Stavolta il suggerimento musicale ai lettori è quello di mettere insieme una compilation per continuare a far vivere la sua storia. Attenzione al titolo dei capitoli. Individuare i cantanti non sarà difficile, la colonna sonora  verrà di conseguenza.”

Così sulle note di straordinarie canzoni, brani di Battisti, Cocciante, Mannoia, Mina, giungerete alla fine del romanzo. La verità verrà liberata dalla montagna di menzogne e intrighi sotto cui era sepolta. Il bene vincerà sul male. Giustizia sarà fatta, almeno fino alla prossima sfida. Buona lettura.

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