sabato 27 luglio 2013

RECENSIONE "Io sto bene" di Rùmi

Io sto bene

Autore: Rùmi
Rùmi non studia, non lavora, non guarda la tivù, non va al cinema, non fa sport. E' figlio di padre poverissimo e madre ricchissima e quindi bipolare, difatti Io sto bene è per metà allegro e per metà triste. Essendo figlio di madre ricchissima, Rùmi è molto snob. Essendo figlio di padre poverissimo, è anche un arrivista. Bivacca ai margini del vivere civile e dorme poeticamente “nello scheletro del tempo che passa e mentre passa muore”: per questo motivo Rùmi ha sempre giurato a se stesso che in realtà lui non esiste. O meglio, che forse esisterà solo fin che avrà parole da scrivere, da urlare, da piangere e con cui soffocare. E tuttavia, nessuno provi a dirgli che è soltanto un povero utopista, potrebbe montarsi la testa.
Io sto bene è il suo primo libro. Prima di essere pubblicato, aveva riscosso un enorme successo come fermacarte, poggiapiedi da salotto e, in forma tritata, come lettiera per gatti. Inoltre, nessuno dei due lettori dell’opera si era mai accorto che essa è un palese plagio dal fumetto Zora la Vampira, dal Manuale di Sopravvivenza Urbana e da diversi titoli della serie di Emmanuelle.
Il blog dell'autore

Casa Editrice: Cicorivolta Edizioni
Pagine:  261
Prezzo: €   13,00
Trama: L’anonimo protagonista di IO STO BENE è iscritto all’università, ha buoni amici, gira e vede gente. Vivacchia sulla faccia scura della finta Roma bene che non finisce mai sui giornali. La sua vita quotidiana assomiglia a una barzelletta sporca: superficiale, spensierata, libertina. 
Le sue poche soddisfazioni gli derivano dall’amore per il cinema e per uno dei suoi esponenti di punta: Sergio Bauer, fantomatico intellettuale prestato al soft-core, finito inghiottito nella fitta rete dei misteri d’Italia, nonché soggetto unico della tesi che gli consentirà di ottenere l’agognata laurea. Ed è proprio addentrandosi nella figura criptica e nella vita fumosa dell’autore maledetto che il percorso del nostro protagonista andrà sempre più complicandosi, fino a una catartica gita in provincia, dove, tra bizzarri incontri con un adescatore di ninfetti e orge di droga e alcol, riuscirà, forse, a mettere ordine nel caos della propria esistenza.


STILE: 7
STORIA: 8
COPERTINA: 7


“Io sto bene” è un libro di Rùmi pubblicato da Cicorivolta nella collana Blocknotes.
E’ un libro che non ti aspetti, che ti coinvolge piano piano e di cui non puoi liberarti se non leggendo l’ultima pagina. E’ un libro che ti lascia stordita e con la netta sensazione di non aver ben compreso tutto ciò che l’autore vuole trasmettere. Le parole, come un fiume in piena, ti travolgono con emozioni ora allegre ora tristi che danno vita al mondo dello scrittore. Rùmi, figura complessa, "bivacca ai margini del vivere civile e dorme poeticamente nello scheletro del tempo che passa e mentre passa muore". Ed è per questo che, forse, concretizza il suo vivere attraverso la scrittura, una scrittura catartica che impone la corrispondenza biunivoca di scrivo quindi esisto, esisto quindi scrivo.
“Io sto bene” è un titolo ironico per un romanzo che narra la vita di un ragazzo di cui non viene mai citato il nome forse perché non è importante l’identificazione attraverso un nome ma “cosa siamo”. Il protagonista senza nome, che chiamerò “Lo Studente”, racconta in prima persona la propria realtà. La sua voce narrante ci guida attraverso una vita quotidiana che si consuma tra alcol, droga, sesso, in un gran vortice di sensazioni, passività, domande non esteriorizzate, scelte non fatte. In una Roma, vista attraverso la lente del disagio, del finto perbenismo, si trascina l’esistenza di ragazzi la cui vita sembra l’onda di uno tsunami che travolge ogni cosa e che niente e nessuno può fermare. Attraverso le pagine del romanzo assistiamo a un continuo rapportarsi tra “il mondo che noi abbiamo realizzato” e “il mondo che Lo Studente vorrebbe” . In questo parto drammatico vengono analizzate le caratteristiche di una vita quotidiana superficiale, spensierata e libertina. Nella vita dell’anonimo protagonista  c’è un solo punto fermo: l’amore per il cinema e per il fantomatico regista Sergio Bauer, soggetto unico della sua tesi di laurea. E’ interessante leggere una storia nella storia, passare dall’esistenza del protagonista al racconto della vita di Bauer è un attimo. Ci si ritrova a cercar di capire dove finisce la realtà e iniziano i sogni anzi gli incubi di vite vissute nell’osservare, analizzare, sperimentare tutto ciò che rappresenta la quotidianità.
Con uno stile asciutto e crudo lo scrittore, “con una penna oppositiva e acuminata”, apre un discorso critico sulla società e descrive un percorso sofferto con mille ostacoli da superare, ostacoli rivestiti di “formalità”. La società è un “divenire continuo” è raccontata attraverso una carrellata panoramica sul variegato mondo umano che ci circonda. L’autore ci mostra il “mondo” dall’alto, in una visione d’insieme, poi ci immerge completamente in esso, fino a guardare  l’anima del protagonista. Sembra quasi di poter toccare i suoi pensieri, la sua voglia di amare e di essere amato. In alcuni momenti condividi il suo pensiero poi ti perdi nel mare della vita. In questo romanzo c’è la vita, l’odio, la morte, l’indifferenza, le allucinazioni. Lo Studente ha bisogno delle parole “che a volte lo soffocano” ma lo rendono vivo, ha bisogno dell’Amore, ha bisogno della certezza di sentirsi amato.
Con un linguaggio forte, non convenzionale, con pochi dialoghi e molte riflessioni, l’autore inchioda il lettore e lo pone davanti a molti interrogativi. Siamo veramente liberi di agire secondo il nostro volere o il nostro agire è tale perché è ciò che gli altri si aspettano da noi? Rùmi porta il lettore nel mondo dell’introspezione per osservare e analizzare la propria interiorità costituita da sentimenti, desideri, pensieri, senso d’identità. Da questo viaggio interiore Rùmi  ritorna dicendo “Io sto bene” frase ironica perché lui, per sua ammissione, è un gran burlone. 
Questo libro, impegnativo, è consigliato a coloro che non temono l’introspezione, che sono pronti a mettere in gioco le proprie certezze leggendo colui che di certezze non ne ha. Spero che questa ricerca continui perché mi piace leggere ciò che Rùmi scrive e sono curiosa di vedere come proseguirà questa avventura nel mondo degli scrittori, mondo che con Rùmi ha acquisito un valore aggiunto.

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