lunedì 18 novembre 2024

RECENSIONE | "La portalettere" di Francesca Giannone

"La portalettere" (Casa Editrice Nord), ha vinto il Premio Bancarella 2023 e il Premio Amo Questo Libro,
è l' intenso ed emozionante romanzo d'esordio di Francesca Giannone, scrittrice salentina.

Anna, una donna del Nord trasferitasi in Salento, dà scandalo quando nel 1935 diventa la prima donna portalettere del suo paese. Per vent'anni, Anna consegna le lettere dei soldati al fronte, le cartoline degli emigranti, i messaggi degli amanti. E diventa il "filo segreto" che unisce i suoi compaesani.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
La portalettere
Francesca Giannone

Editore: Nord
Pagine: 416
Prezzo: € 19,00
Sinossi

Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.





La corriera blu, malandata e arrugginita, si fermò stridendo sull'asfalto rovente del primo pomeriggio. Umido di afa, il vento faceva oscillare le foglie della grande palma al centro della piazza deserta... In estate, lo scirocco che soffiava dall'Africa era impietoso. Gli unici tre passeggeri a bordo scesero: Carlo e sua moglie Anna che reggeva a fatica Roberto, un bimbo di un anno dallo sguardo vispo.

In un mondo che sembra appartenere a un passato remoto, il postino consegnava la corrispondenza: lettere che potevano contenere buone o cattive notizie, cartoline con brevi saluti. La posta si attendeva con ansia e trepidazione per leggere le notizie dei cari lontano, con il portalettere si creava un rapporto di speranza, confidenza e timore, alcune volte si stabilivano veri e propri rapporti d'amicizia. 

"La portalettere" racconta tutto ciò. 

 Francesca Giannone ha rivelato che l'ispirazione della storia è nata quando ha ritrovato, in un cassetto nella casa di famiglia, un vecchio biglietto da visita della bisnonna: "Anna Allavena, Portalettere". Il biglietto, stampato nel lontano 1935, era testimonianza di una professione svolta con orgoglio da una donna straordinaria. 

Partendo da questo biglietto da visita della bisnonna, l'autrice narra della determinazione di una donna del Nord che porta una ventata di cambiamento in un paese maschilista e conservatore del Sud. 

Anna, la protagonista del romanzo, era una maestra elementare nata e cresciuta in Liguria. Sposa Carlo, pugliese trasferitosi al nord per lavoro. Dopo i primi anni di matrimonio, Carlo inizia a sentire una forte nostalgia per il paese natio. L'uomo non vuol più vivere al nord, ricco di famiglia, decide di lasciare il lavoro per tornare a vivere con i parenti in Salento. Per amore Anna lo accontenta ma, quando scende dalla corriera nella piazza principale del paese, è confusa, perplessa. Quale vita la attende in quella terra sconosciuta? 

Osservò la piazza, lo strano giallo paglierino degli edifici, le sbiadite insegne delle botteghe, la torre grigia del castello massiccio. Era la nuova scenografia della sua vita, e ogni cosa era così diversa da ciò che conosceva. 

Anna si appresta a conoscere la realtà di un piccolo paese come Lizzanello, che fa da sfondo alla vicenda raccontata, e tutto le appare arcaico rispetto alla cittadina ligure da cui proviene. Ambientarsi non è facile, tutti la chiamano "la forestiera" e la guardano con curiosità. Ben presto Anna, bella come una statua greca ma con tanta tristezza negli occhi, si rende conto che la nuova realtà è un insieme di abitudini e tradizioni che una buona moglie deve rispettare. Il pranzo della domenica con i famigliari, gli abiti da indossare, essere sempre un passo indietro rispetto al marito, dedicarsi ai lavori domestici e soddisfare le esigenze della famiglia. I paesani non le tolgono gli occhi di dosso, sempre pronti a giudicare ogni suo comportamento. "La forestiera" è diversa, non va in chiesa e dice sempre quello che pensa. 

Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all'amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell'istante in cui l'ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. 

Carlo la fissò sbalordito. Antonio, invece, abbozzò un sorriso. 

Dai, Anna - disse Carlo ridacchiando - non è un lavoro da donne. Cosa ci sarebbe di non adatto a una donna? - ribatté lei piccata. - É faticoso, rispose lui, in giro a piedi tutto il giorno, con la pioggia o con il sole. Ci perderesti la salute. Siamo seri. Non esistono portalettere donna. 

«Finora», disse Anna

La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. "Non durerà", maligna qualcuno e la reazione di Carlo non si fece attendere: le urlò addosso. Non si rendeva conto che tutto il paese le avrebbe riso dietro? 

Grave errore. Per oltre vent'anni Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. 

Quella di Anna è la storia di una donna decisa a vivere la propria vita in libertà senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello degli anni '30 fino agli anni '50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna. 

"La portalettere" non è solo la storia di Anna venuta dalla Liguria per amore di suo marito. È la storia di una donna determinata libera dai condizionamenti mentali, è la storia di una donna che ha a cuore la sorte degli altri, che trasforma il proprio dolore in un progetto sociale per la difesa e la tutela delle donne, che raccoglie le firme per l'approvazione del voto alle donne. 

Si potrebbe dare nuova vita a quel vecchio edificio trasformandolo in una Casa per le Donne, disse Anna. Un luogo dove la porta è sempre aperta, dove ogni donna in difficoltà sa di poter trovare rifugio. Penso alle giovani madri senza un marito né un lavoro, a chi è sola, alle donne che non sanno come liberarsi di uomini violenti.

Ma è anche la storia di Carlo e del suo grande progetto vinicolo, di Antonio che ama i libri e sottolinea le frasi che lo coinvolgono emotivamente, di Carmela che non ha mai perdonato l'abbandono di Carlo e trama vendetta, di Daniele che sogna di diventare stilista ma che è costretto a fare un lavoro da maschio, di Lorenza travolta dai suoi sentimenti e dalle sue fragilità. È la storia di Agata simbolo di tutte le mogli del paese, di Giovanna che tutti chiamano "la pazza" e di un amore che nasconde abusi. 

La componente storica del romanzo è appena accennata, rappresentata non solo dal fascismo e dalla guerra ma anche nella conquista di piccole libertà da parte di donne manipolate e sottomesse agli uomini. Donne discriminate anche sul lavoro e vittime di violenze fisiche e psicologiche. Perchè "Non c'è principe che tenga" e non è vero che "una femmina diventa intera soltanto quando trova marito e si sistema, che è il maschio che salva e protegge, e, se nasci donna, da sola non vai da nessuna parte." 

È un libro scritto con una prosa curata, un mix equilibrato di storie personali e temi sociali. I personaggi sono ben delineati e la lettura si fa intrigante procedendo tra legami di famiglia, tradimenti e passioni, gioie e dolori, amori negati e traditi. L'autrice riesce a trasmettere il dolore di persone che rimangono intrappolate in vite che non vorrebbero. I dialoghi si susseguono e leggendo tra le righe si scopre che tutti sono uguali, nessuno è del tutto innocente. Le tentazioni, i sospiri nelle notti insonni, la fuga, la passione, sono un comune denominatore che rende i personaggi non privi di errori eppur decisi a progredire in una vita che non smette mai di giocare con il destino. 

Non voglio essere dimenticata 

E noi non la dimenticheremo. Anna, imperfetta eppur eroica, avrà per sempre un posto nel nostro cuore.

giovedì 7 novembre 2024

RECENSIONE | "Sinister. La città delle ombre" di Gareth Rubin

Sherlock Holmes, il celebre personaggio creato da sir Arthur Conan Doyle, torna a deliziare i suoi affezionati lettori grazie al britannico Gareth Rubin, lo scrittore autorizzato dagli eredi di Doyle a scrivere la nuova avventura del famoso detective.

"Sinister. La città delle ombre" è il romanzo, firmato da Rubin e pubblicato da Longanesi nella traduzione di Giuseppe Maugeri, che segna il ritorno sulla pagina di Holmes.

Rubin propone immediatamente una novità, anzi un evento epocale, Sherlock Holmes sarà costretto a collaborare con il suo più acerrimo nemico, il professor Moriarty.


STILE: 7 | STORIA: 7 | COVER: 6
Sinister. La città delle ombre
Gareth Rubin

Editore: Longanesi
Pagine: 304
Prezzo: € 18,60
Sinossi

Londra, 1889  Un pomeriggio di dicembre, un affascinante attore di teatro bussa alla porta dell'esclusivo Diogenes Club perché coinvolto in una stranissima frode. Il pubblico che assiste alla sua performance sembra essere composto sempre dagli stessi spettatori, e starà al genio della deduzione scoprire cosa sta succedendo. Un pomeriggio di dicembre, un losco capo criminale bussa alla porta di una casa di Whitechapel assai poco raccomandabile perché coinvolto in una sanguinosa faida con una banda avversaria. Il suo rivale non uscirà vivo dalla trattativa, e starà al Napoleone del crimine scoprire cosa sta succedendo. Impegnate ognuna nella propria indagine, le due menti più sopraffine di Londra seguono una scia di terribili omicidi che le porterà a dover fare l'impensabile: mettere da parte le ostilità e lavorare insieme contro qualcosa di così potente da minacciare gli equilibri mondiali. Sembra impossibile, ma Sherlock Holmes e James Moriarty, nemici giurati, sanno che questo è l'unico modo per salvare l'Europa dalla catastrofe.





Devo perciò raccontare quel che provai alla luce del sole morente due giorni prima del Natale del 1889. Vale a dire, puro e semplice terrore. Un terrore che non avevo mai conosciuto.

Nuvole di guerra oscurano l'orizzonte. L'Europa è minacciata dai giochi di potere di uomini senza scrupoli. Un altro conflitto potrebbe scoppiare travolgendo tutto il pianeta. Anche se le nuove minacce di guerra ben si adattano purtroppo ai nostre tempi, "Sinister" è ambientato a Londra nel 1889.

Siamo nell'esclusivo Diogenes Club, un giovane chiede di Holmes. Si tratta di George Reynolds, fa l'attore e racconta una strana storia: nel lavoro teatrale in cui è impegnato, nessuno sa recitare, tranne lui che interpreta il protagonista Riccardo III. Anche il pubblico è strano perché, ogni sera, gli spettatori sono sempre le stesse persone. Sono quindici in tutto, si travestono e occupano gli stessi posti. Il giovane attore chiede aiuto a Holmes e al dottor Watson per sbrogliare l'intricata matassa.

Un pomeriggio di dicembre, un losco capo criminale bussa alla porta di una casa di Whitechapel assai poco raccomandabile perché coinvolto in una sanguinosa faida con una banda avversaria. Il suo rivale non uscirà vivo dalla trattativa, e toccherà al professor Moriarty, il Napoleone del crimine, scoprire cosa sta succedendo.

Impegnate ognuna nella propria indagine, le due menti più sopraffine di Londra seguono una scia di terribili omicidi che le porterà a dover fare l'impossibile.

Infatti ben presto si delinea un gran pericolo e Holmes deve fare buon viso a cattivo gioco: per scongiurare il peggio dovrà collaborare con il professor James Moriarty e con il suo fedele Sebastian Moran.

Con la curiosità a mille mi sono chiesta cosa potrebbe mai essere tanto pericoloso da far deporre l'ascia di guerra ai due acerrimi nemici? La risposta l'ho trovata nell'evolversi del romanzo e voglio darvi un indizio. Oltre a una rappresentazione teatrale misteriosa, c'è un evento davvero raccapricciante: l'omicidio di un ministro mangiato da diecimila ragni. Se siete curiosi, "Sinister" vi attende!

Per equità le voci narranti sono due. Watson e Moran, a capitoli alterni, raccontano gli eventi dal loro punto di vista e ciò crea una bella suspense.

I magnifici quattro rispecchiano le due facce della stessa medaglia: una in luce, l'altra in ombra.

Holmes, il più geniale investigatore, l'implacabile consulente specializzato nella scienza della deduzione.

Moriarty, il più geniale malfattore vivente, l'inafferrabile Napoleone del crimine, l'ex professore specializzato nella scienza della manipolazione e del ricatto.

Holmes e Moriarty dovranno unire le loro incomparabili menti per sconfiggere qualcuno di molto potente. Dovranno indagare  tra la bella società e gli oscuri bassifondi della Londra di fine Ottocento.

Ruben se la cava in modo egregio creando una storia spietata e cinica con un mix di elementi ad alto potenziale come lo spiritismo, l'amore per l'egittologia, il pericolo proveniente da un animale a otto zampe. Il tutto viene mescolato con momenti ad alta tensione in luoghi chiusi, luoghi amati dai grandi maestri del genere, come la clinica, l'albergo isolato in montagna, la cappella che permette di accedere a oscuri cunicoli sotterranei. Dai luoghi chiusi non si può fuggire, non c'è via di scampo. L'autore semina indizi e sfida i lettori a risolvere il caso. Tuttavia proprio quando si è sicuri di aver scoperto il colpevole ecco che tutto si ribalta.

In una recente intervista, Rubin ha dichiarato di star già lavorando a un sequel di "Sinister". Spiegherà come si sono conosciuti Holmes e il dottor Watson. Rivelerà da dove nascono le passioni di Holmes per la musica e il suo strano rapporto con le donne.

Io mi auguro di rivedere Holmes e Moriarty ancora protagonista di una storia mozzafiato. Se nemici o alleati lo scopriremo solo... leggendo.

lunedì 4 novembre 2024

BLOGTOUR | "Tutto torna" di Juan Gomez Jurado | I 5 motivi per leggere il romanzo

"Tutto torna" è il nuovo thriller di Juan Gomez Jurado, giornalista e romanziere tradotto in quaranta lingue. Il romanzo, edito dalla Faz con traduzione di Elisa Tramontin, sarà in libreria dal 5 novembre e segna una nuova tappa nell'universo Regina Rossa che continua a espandersi con il grande ritorno di Aura, Mari Paz e Sere: tre donne pronte a tutto.

Ecco i cinque motivi per leggere "Tutto torna"



Tutto torna
Juan Gomez Jurado

Editore: Fazi
Pagine: 516
Prezzo: € 20,00
Sinossi
Tutto ciò di cui Aura Reyes ha bisogno è rimanere viva altri dieci minuti. Non è un compito facile. Le altre sono quattro, sono più forti e lei - una figura accerchiata, nel cortile del carcere - non è mai stata brava a difendersi. O forse sì. Perché Aura deve riprendersi le sue figlie. E anche le sue amiche. È per questo che ha elaborato un piano che inizierà tra dieci minuti. Quindi no. Non ha intenzione di morire oggi. Fuori dal carcere la aspetta una nuova sfida: dovrà vedersela con i Dorr, una potente famiglia che nasconde molti segreti, la cui ultima erede, Irma, regge le fila di un misterioso Circolo. E c'è una preziosa valigetta da recuperare. Non si sa che cosa contenga, ma di certo il suo contenuto è potenzialmente esplosivo...



I 5 motivi per leggere il romanzo

1. Perché "Tutto torna" è il sequel di "Tutto brucia". Vi racconto in modo conciso la trama.

Aura, una delle protagoniste del romanzo, ha solo dieci minuti davanti a sé per capire come non morire in un carcere di massima sicurezza. Non è un compito facile. Davanti a lei, nel cortile del carcere di massima sicurezza, ci sono quattro donne, sono più forti di lei che non è mai stata brava a difendersi. Aura non ha nessuna intenzione di morire oggi e per questo ha elaborato un piano che inizierà tra dieci minuti. Un piano che le permetterà di salvarsi per andare a prendere le sue figlie e tornare dalle amiche Mari Paz, legionaria, e Sere, hacker e ingegnera informatica. In una manciata di capitoli iniziali Jurado ci fa intravedere l'alba di una storia mozzafiato fatta di intrighi, misteri e vendette. Aura e le sue amiche dovranno lottare per sopravvivere, nella convinzione che tutto, prima o poi, torna.

2. Perché "Tutto torna" è un romanzo in cui la presenza femminile è predominante. Un romanzo corale dove c'è un filo conduttore che lega le tre protagoniste. Un filo realizzato con l'amore filiale e con l'amicizia tra donne, sentimenti che diventano forza e coraggio per proteggere chi si ama dalle intemperie della vita. Un universo di donne con le loro storie e i loro segreti, storie che fanno emergere temi rilevanti visti da prospettive diverse. Quella tra donne, quando non ci sono invidie e competizioni, è un rapporto leale che dura nel tempo e si basa sulla fiducia, sulla condivisione delle difficoltà, sulla reciproca presa di coscienza di sé.

3. Perchè spesso l'autore scompone la realtà in tessere di memoria. Si guarda al passato per affrontare il presente e costruire un futuro. Ogni personaggio è attrice sulla scena, coprotagonista. Allora conosciamole meglio queste donne, dal passato turbolento e doloroso, unite da talenti e aspettative, sogni e desideri. Un'amicizia al femminile che restituisce speranza.

Aura Reyes, la mente: fino a poco tempo fa era una dirigente di successo, proprietaria di una lussuosa villa e madre di due figlie me-ra-vi-glio-se. Ora è in carcere per una pena detentiva per frode su larga scala e riciclaggio di denaro.

Mari Paz Celeiro, il braccio: una gallega tenace. In passato si è arruolata nel corpo d'èlite della Legine. Temprata da tante battaglie, dovrà difendere le figlie di Aura dalla vendetta di un uomo senza scrupoli. Nelle difficoltà brillerà il suo personaggio caratterizzato da determinazione e coraggio.

Sere Quijano, l'hacker ingegnera informatica. Le sue capacità tecnologiche non conoscono ostacoli. Crede ciecamente in tutto ciò che fa. Datele un computer e un martello e vi rivoluzionerà il mondo.

Ma ogni medaglia ha due facce e il Bene senza il Male non può esistere. Lo sa bene l'autore che con abilità ha creato Irma, il volto del male.

Irma Dorr è l'ultima erede di una famiglia potente che nasconde molti segreti. È a capo di un misterioso Circolo che cerca di recuperare una preziosa valigetta. Non si sa che cosa contenga, ma di certo il suo contenuto è potenzialmente esplosivo.

4. Perchè il romanzo gode di una narrazione dal ritmo serrato che intreccia passato e presente. È interessante leggere le riflessioni e i ricordi dei vari personaggi che trasmettono un messaggio chiaro: tutto ritorna, le vicende e gli errori del passato continuano a ripetersi, eternamente gira la ruota dell'essere. (Nietzsche).

"Tutto torna" è un thriller adrenalinico. Poco più di 500 pagine suddivise in capitoli brevi che terminano con un cliffhanger, una prosa diretta e veloce, molti dialoghi e un'ombra di umorismo per alleggerire la tensione costante. L'autore semina inganna, racconta menzogne, intreccia trame, nasconde connessioni tra i personaggi. Ne nasce una storia di giochi di specchi che si modifica continuamente. È una storia sull'amore, la famiglia e la responsabilità. Adoro il modo in cui Jurado cerca di nascondere il grande schema alla base dell'universo di Regina Rossa, ciò aumenta il piacere della lettura e ti permette di fare supposizioni su ciò che potrebbe accadere. Ci sono un'infinità di segreti da scoprire, personaggi da conoscere, intuizioni da convalidare. Sfidare i potenti non è cosa da poco e fare il tipo per le nostre amate protagoniste è doveroso. Tuttavia io al fascino del male non so resistere. Il personaggio di Irma Dorr è stato una piacevole scoperta e non è da sola! Il suo essere cattiva è pura adrenalina, un'identità all'ennesima potenza che usa tutti come pedine per un suo gioco più ampio. Si crea subito, con i buoni e i cattivi, un legame empatico ed emotivo che si riflette nelle missioni impossibili che Aura e le sue amiche sono chiamate ad affrontare.

5. Perché "Tutto torna" appartiene all'universo Regina Rossa che comprende i seguenti romanzi: "Regina Rossa", "Lupa Nera" e "Re Bianco". Segue "Tutto brucia" e "Tutto torna".

Come sempre, non è imprescindibile leggere quei libri per godere delle avventure delle nostre tre protagoniste. Tuttavia io vi consiglio di leggere i romanzi precedenti per apprezzare meglio la storia e la sua evoluzione. Se poi volete raggiungere la perfezione della conoscenza allora vi toccherà leggere anche "Il paziente" e "Cicatrice", romanzi che introducono la trilogia.

L'adattamento televisivo di "Regina Rossa" è disponibile su Prime Video  in tutto il mondo dal 29 febbraio 2024.

Quindi se volete una lettura che sappia sorprendervi con un viaggio mozzafiato nel passato dove "Tutto brucia" per giungere al presente dove "Tutto torna", non vi resta che entrare nel rocambolesco universo di Regina Rossa.