martedì 15 luglio 2025

RECENSIONE | "Il cuculo di cristallo" di Javier Castillo

Javier Castillo, il maestro del thriller spagnolo conosciuto con la "Ragazza di neve", torna con "Il cuculo di cristallo" (Salani, 2024), un thriller mozzafiato che ha il potere di attirare il lettore in una ragnatela di segreti e rivelazioni. Non lasciatevi ingannare! Niente è mai quello che sembra e il male si nasconde ovunque, in attesa di rivelarsi.

STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7
Il cuculo di cristallo
Javier Castillo

Editore: Salani
Pagine: 352
Prezzo: € 19,90
Sinossi

New York, 2017. Cora Merlo è sul punto di raggiungere l’obiettivo per cui ha lavorato duramente – una specializzazione in medicina al prestigioso Mount Sinai Hospital – quando un attacco cardiaco la blocca. Il suo cuore sta per collassare e un trapianto d’urgenza è l’unica cosa che può permetterle di sopravvivere. Quella notte, a 2.600 chilometri di distanza, Charles Finley muore. Settimane dopo, ancora convalescente in seguito al trapianto, Cora riceve una visita inaspettata, e per lei tutto cambia una seconda volta. Decisa a conoscere il passato dell’uomo che le ha salvato la vita, Cora parte per Steelville, un paesino del Missouri, e si ritrova in una casa piena di segreti. Quello nel suo petto è un cuore di cristallo, fragile come chi lo ha donato, colmo di desideri nascosti. Un cuore messo alla prova da un mistero lungo vent’anni, in cui l’ombra di un serial killer avvolge le inquietanti sparizioni avvenute nella cittadina. Quello stesso cuore, però, sarà capace di darle un coraggio che Cora non aveva mai posseduto. 





Per incuriosire ancora di più i suoi affezionati lettori, Javier Castillo apre questo romanzo con una nota introduttiva sul comportamento del cuculo,

Tutti hanno in comune l'alimentazione a base di insetti, ma alcune specie di cuculi praticano il parassitismo di cova, uno straziante inganno della natura che consiste nel mettere le proprie uova nel nido altrui affinché i piccoli vengano allevati, nutriti e, in definitiva amati da un'altra madre. Dopo la schiusa, il piccolo del cuculo toglie ogni speranza ai suoi fratelli adottivi, gettandoli in un vuoto che divora ogni essere vivente incapace di lottare per la propria vita.

Se vi state chiedendo quale sia il nesso tra queste informazioni e la storia narrata, abbiate fede e vedrete come l'autore intreccia il tutto in un gioco vertiginoso.

New York, 2017. Cora Merlo, giovane specializzanda in Oncologia, scopre di avere una cardiomegalia: il suo cuore è troppo grande per battere correttamente. La ragazza è in pericolo di vita, può salvarla solo un trapianto di cuore. A migliaia di chilometri di distanza, Charles Finley muore in un incidente d'auto che presenta molte ombre. È stato davvero un incidente o sarebbe più giusto parlare di suicidio? Mistero.

Il cuore di Charles è compatibile con Cora, il trapianto viene eseguito con successo. Ora, dovete sapere che negli Stati Uniti è possibile, per volontà di entrambe le parti, che il ricevente un organo e un familiare del donatore scomparso possano incontrarsi.

Immaginate quanto possa essere emozionante un incontro del genere.

Alcune settimane dopo il trapianto, Margaret, la madre di Charles busserà alla porta della casa di Cora per conoscerla. Sapere che una parte dell'amato figlio sopravvive nel corpo della ragazza, è una piccola consolazione per la donna.

Sentii le contrazioni di un cuore che per me era ancora estraneo e mi resi conto che avrei dovuto abituarmi a conviverci. Quello che ancora non sapevo, era che fosse pieno di segreti.

Lei che vive in una metropoli, circondata da grattacieli, si ritroverà a soggiornare a Steelville, una tranquilla cittadina in declino del Missouri, immersa nella fitta foresta. E qui il mistero prende corpo, diventa più oscuro perché nella famiglia di Margaret ci sono tante ombre a iniziare dalla scomparsa del marito Edwin. A rendere tutto ancora più complicato, proprio il giorno del suo arrivo, un bambino scompare in un parco pubblico.

Quella storia si stava delineando come un gioco di matrioske in cui ci si addentrava sempre più a fondo nel mistero, mentre aumentavano il dramma e la pena.

La vita di Charles, il donatore, non era stata facile. Il giovane era affetto da una malattia genetica, l'osteogenesi imperfetta, che rendeva le sue ossa molto fragili e facili a rompersi. Viveva con la sua famiglia ma senza amici e sempre con la paura di farsi male. Al suo fianco c'era il fratello Jack che, dopo la scomparsa del padre Edwin, era diventato sergente della stazione di polizia dello sceriffo della Contea di Crawford.

Il cuore che ora batte nel petto di Cora è un cuore di cristallo, fragile come chi lo ha donato, colmo di desideri nascosti. Un cuore messo alla prova da un mistero lungo vent'anni, in cui l'ombra di un serial Killer avvolge le inquietanti sparizioni avvenute nella cittadina. Quello stesso cuore, però, sarà capace di darle un coraggio che Cora non aveva mai posseduto.  

Castillo è davvero bravo nel catturare l'attenzione dei lettori. Con abilità intreccia due storie e le porta avanti a capitoli alterni. Da un lato c'è la storia di Cora, ambientata nel 2017. Conosceremo il passato della ragazza, la malattia del padre, la scoperta di essere lei stessa malata, il nuovo cuore e la voglia di conoscere meglio la breve vita di Charles, la sua amicizia con Jack.

Dall'altro lato scopriremo la storia tormentata di Edwin, l'adolescenza segnata dalla scomparsa della sorella, il suo amore per la famiglia, le sue lotte per la giustizia e la sua improvvisa scomparsa avvolta da un alone di mistero.

A rendere il tutto più omogeneo e intrigante ci pensano alcuni passi tratti dal diario di Charles che Cora ha trovato per puro caso.

Saranno Jack e Cora a risolvere i misteri del passato e del presente.

Tra i temi trattati emerge il valore della famiglia, i forti legami tra genitori e figli,  tra fratelli. Emerge anche come i traumi segnano il cammino, sono più potenti dei momenti di felicità. Infatti Cora aveva scelto di studiare medicina, specializzandosi in Oncologia, perché aveva perso il padre a causa di un tumore. Anche Jack aveva decido di seguire le orme del padre lavorando nell'ufficio dello sceriffo. Da ben 17 anni il giovane insegue il fantasma del padre per scoprire la verità.

Altro tema importante è quello dei trapianti e dei donatori. La donazione di organi è un atto di straordinaria generosità che può salvare delle vite. I pazienti e le famiglie che affrontano diagnosi difficili da accettare, con le donazioni e i trapianti possono sperare in una nuova vita.

Se non avete mai letto Javier Castillo è giunto il momento di colmare questa lacuna.

"Il cuculo di cristallo" è una storia enigmatica, complessa e avvincente, che si legge con vero piacere grazie anche alla descrizione dei luoghi, persone e sentimenti, che creano immagini davanti ai nostri occhi. Una storia tappezzata da misteri e falsità, un gioco di matrioske, dal fascino senza tempo, collocato in atmosfere cariche di simbolismo. I personaggi tormentati sono ben delineati e i nodi verranno sciolti uno per uno lasciando emergere l'amara verità.

Là fuori esiste il male assoluto. Quello irrimediabile e incontrollabile, come se facesse parte del DNA di certe persone, e per quanto si cerchi di raddrizzarle o di redimerle, continueranno a fare del male perché è nella loro natura.

Le persone indossano sempre una maschera per far credere di essere diverse e invece sono marce dentro. Alcune persone non riescono a controllarsi, hanno il Male dentro. La società pensa di poterle cambiare, ma l'istinto riaffiora sempre. E ricordate: "Siamo tutti fatti di cristallo". 

martedì 8 luglio 2025

RECENSIONE | "Never Flinch. La lotteria degli innocenti" di Stephen King

"Never Flinch. La lotteria degli innocenti" (Sperling & Kupfer) è il nuovo attesissimo romanzo di Stephen King, il celebre "maestro del brivido" americano.

Si tratta di un thriller psicologico che affonda nelle paure più profonde dell'animo umano. Ambientato in una cittadina americana segnata da misteriosi omicidi, il libro segna il ritorno dell'investigatrice privata Holly Gibney, per la sesta volta in un romanzo del "Re". King ci propone un'opera che promette brividi e riflessioni sul coraggio, sulla giustizia e sulla colpa.

STILE: 9 | STORIA: 8 | COVER: 8
Never Flinch. La lotteria degli innocenti
Stephen King

Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 512
Prezzo: € 23,00
Sinossi

Quando il dipartimento di polizia di Buckeye riceve una lettera che minaccia una diabolica missione di vendetta, per l'ispettrice Izzy Jaynes inizia un'indagine oscura e pericolosa. Per fermare chi promette di «uccidere tredici innocenti e un colpevole» come riscatto per «l'inutile morte di un innocente», c'è bisogno della detective Holly Gibney. Nel frattempo, Kate McKay, attivista carismatica, simbolo di una nuova ondata di femminismo, inizia un tour di conferenze che attraverserà diversi Stati. Mentre le sale si riempiono di sostenitori e detrattori, qualcuno trama nell'ombra per metterla a tacere. All'inizio si tratta solo di piccoli sabotaggi, ma presto il pericolo si fa reale. Holly accetta di fare da guardia del corpo a Kate, tra la difficoltà di difendere chi non accetta protezione e l'accanimento di uno stalker rabbioso che agisce nel nome di una verità distorta. Le due storie si rincorrono e si intrecciano, tra personaggi nuovi e volti noti, come la leggendaria cantante gospel Sista Bessie e un assassino che ha fatto della violenza il suo culto, in un finale stupefacente che solo un maestro come Stephen King poteva concepire. 



Ucciderò tredici innocenti e un colpevole. E così le persone che hanno mandato a morte un innocente soffriranno. Questo è un atto di ESPIAZIONE.

Aprile 2025. Una misteriosa lettera, recapitata al dipartimento di polizia di Buckeye, annuncia l'uccisione di "tredici innocenti e un colpevole". Una diabolica missione di vendetta che vede l'ispettrice Izzy Jaynes iniziare un'indagine oscura e pericolosa. Tuttavia per fermare chi promette "una lotteria degli innocenti" c'è bisogno anche della detective Holly Gibney.

Nel frattempo Kate McKay, attivista carismatica simbolo di una nuova ondata di femminismo, inizia un tour di conferenze che attraverserà diversi Stati. Non tutti, però, condividono il suo pensiero. Qualcuno trama nell'ombra per metterla a tacere. Quando il pericolo si fa reale, Holly viene ingaggiata come guardia del corpo di Kate. Le cose si complicheranno ancor di più quando Kate si mostrerà poco incline ad accettare protezione e aumenterà l'accanimento di uno stalker rabbioso che agisce nel nome di una verità distorta.

I due filoni narrativi, apparentemente senza punti in comune, si rincorrono e s'intrecciano, tra personaggi nuovi e volti noti. King esplora temi come la giustizia, la vendetta, la violenza e la resilienza di fronte alle avversità.

Tra le new entry ci sono personaggi femminili carismatici:

C'è la leggendaria cantante gospel Sista Bessie, simbolo di fede e resistenza;

Conosceremo Kate McKay, un personaggio affascinante, idealista, ostinata nelle sue battaglie a difesa delle donne e dell'autodeterminazione. È a tratti insopportabile, sempre pronta ad affrontare qualsiasi problema, non si tira indietro neanche quando il Male bussa alla sua porta;

Seguiremo da vicino l'indagine condotta da Izzy Jaynes, una detective metodica e dinamica sempre pronta a sfidare i limiti della legalità.

Trait d'union, tra i vari personaggi, è Holly che eroina non è. Incarna l'umanità che sopravvive in mezzo alla violenza. È semplice e brillante, sempre in cerca della verità.

L'antagonista, l'assassino che ha fatto della violenza il suo credo, sarà noto fin dall'inizio. Lo seguiremo passo passo, entreremo nei suoi pensieri, lo guarderemo uccidere e scopriremo il perché di tanto male. I suoi sono omicidi per procura, ossia uccide degli innocenti al posto dei colpevoli. Clochard e tossici saranno i prescelti per questa lotteria.

Ma lui non è il solo mostro della storia. Sull'altra parallela narrativa calca la scena un personaggio che riserverà cupe sorprese.

Il titolo, "Never Flinch", significa "mai tirarsi indietro". A tirarsi indietro non ci pensa minimamente Holly Gibney, sempre pronta e determinata ad affrontare le sue paure. Questa volta Holly avrà a che fare non solo con un pericoloso stalker, ma anche con le fragilità emotive della donna che protegge.

"Never Flinch" non è solo suspense, ma è il tramite per osservare con occhio critico la società e sondare l'animo umano. King, con la maestria che lo caratterizza, intreccia thriller, dramma sociale e suspense psicologica, in un crescendo narrativo mozzafiato. La provincia americana è descritta con le contraddizioni di sempre, in bilico tra giustizia e vendetta, progresso e regressione, fanatismo e moralità. Una società dominata dalle armi, dal fanatismo religioso, dai risentimenti. Attraverso la figura di Kate affronteremo il tema del femminismo e dell'autodeterminazione. Holly sarà la paladina della resilienza e della forza femminile. Andrà incontro, come un agnello sacrificale, alla pura cattiveria umana.

"Never Flinch" è un romanzo potente, con una scrittura suggestiva, che parla ai lettori dei problemi sociali, come la dipendenza da sostanze, l'alcolismo, l'emarginazione, tramite il racconto di una storia che evolve in un dualismo accattivante fino a mostrare il suo volto unitario nel gran finale. Con una scrittura ricca di tensione, umorismo nero e riflessioni esistenziali, King ridesta i mostri interiori dei personaggi. Mostri che si nutrono di ossessioni e fanno del dolore e della solitudine il loro cibo preferito. Nel romanzo non troverete tracce di soprannaturale, nessuna creatura da incubo, ma conoscerete il Male che alberga nella quotidianità degli esseri umani. Tutto ciò è sicuramente inquietante, la suspense si insinua e intrappola il lettore mettendolo davanti a una grande responsabilità: dobbiamo guardare la realtà negli occhi. Non dobbiamo voltarci dall'altra parte. Senza paura  possiamo e dobbiamo dire di no alla società di oggi, sperando in un domani migliore. La lotteria degli innocenti è poi così lontana da tutti noi? Chi viene ucciso senza alcuna colpa è un profondo dolore per tutti noi. E il dolore non dà scampo, diventa benzina che alimenta il fuoco che sta divorando il nostro mondo.

Intrattenimento e riflessione per esplorare la parte oscura della giustizia, per comprendere la rabbia che si fa ideologia, per ammirare la capacità umana di resistere e trasformare il dolore in consapevolezza.

Non possiamo non ammirare la maestria di uno scrittore che non ha mai smesso di esplorare ciò che ci rende umani e ciò che ci rende mostri, esortandoci a non chiudere mai gli occhi, con tanto coraggio e senza mai tremare.

Lunga vita al Re.

martedì 1 luglio 2025

RECENSIONE | "La strada oltre il muro" di Shirley Jackson

"La strada oltre il muro" è il primo esperimento narrativo di Shirley Jackson, la maestra della letteratura gotica americana, portato in libreria da Adelphi nella traduzione di Silvia Pareschi. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1948, lo stesso anno in cui appare uno dei suoi più famosi racconti, "La lotteria".

La storia, scritta da una giovane Shirley, ha in sé le caratteristiche dei futuri scritti. Si riconosce subito la cura del dettaglio, la presenza di ombre nell'animo umano, la visione distorta di microtragedie che generano eccitazione, panico, suspense.

STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 6
La strada oltre il muro
Shirley Jackson

Editore: Adelphi
Pagine: 219
Prezzo: € 19,00
Sinossi

È una tipica strada dei sobborghi americani Pepper Street, abitata ancora – siamo nel 1936 – da una maggioranza Wasp che non si arrende all’arrivo degli invasori: cattolici, ebrei, cinesi. Gli uomini sono altrove, nella vicina San Francisco, assorbiti dal loro lavoro. Tocca dunque soprattutto alle donne puntellare le barricate del conformismo: «Per quanto desideriamo trovare nuovi amici degni di stima, persone che ci entusiasmino per le loro idee nuove, o perché sono diverse, dobbiamo fare ciò che ci si aspetta da noi» afferma una di loro con infernale candore – e quando la figlia le chiede ottusamente che cosa ci si aspetta da lei, risponde: obbedire. Di queste donne, murate vive nell’ostilità, impettite nella difesa del loro piccolo mondo, Shirley Jackson penetra, come solo lei sa fare, i pensieri e le abitudini; e penetra le case, decifrando il codice dell’arredamento e della cura del giardino. La facciata radiosa vela infatti l’orrore quotidiano e i cupi segreti che lo sorreggono: infedeltà, pregiudizi, malignità morbose, tensioni pronte a esplodere – e che puntualmente esploderanno.





In certi luoghi il clima è più mite che in altri, a certe persone il mondo riserva uno sguardo più benevolo che ad altre. Certe località sono proverbialmente calde, e mantengono intatta, anche quando nevica, la loro reputazione di mete estive; certe persone sono automaticamente al di sopra di ogni sospetto.

È una tipica strada dei sobborghi americani Pepper Street, abitata ancora, siamo nel 1936 a Cabrillo, da una maggioranza Wasp che non si arrende all'arrivo degli invasori: cattolici, ebrei, cinesi. Gli uomini sono altrove, nella vicina San Francisco, assorbiti dal loro lavoro. Tocca dunque alle donne mantenere alte le barricate del conformismo.

Per quanto desideriamo trovare nuovi amici degni di stima, persone che ci entusiasmano per le loro idee nuove, o perché sono diverse, dobbiamo fare ciò che ci si aspetta da noi.

Afferma una di loro con infernale candore. E quando la figlia le chiede che cosa ci si aspetta da lei, risponde: obbedire.

A delimitare la strada c'è un muro che isola e intrappola, in un’ampolla di spazio e tempo, gli abitanti. Tutti sono ligi al dovere. Conosceremo le famiglie Perlman, esclusi perché ebrei; i Terrel che sono considerati maleducati e hanno una figlia con una disabilità dello sviluppo. I Martin sono poveri. I Desmond si sentono superiori a tutti.

La signora Desmond non era né intelligente né poco intelligente, perché il pensiero e tutti gli attributi correlati erano completamente al di fuori del suo programma di vita; i suoi valori non includevano la mente e nulla di ciò che intendeva richiedeva mai più del denaro.

 Ma cosa c'è dall'altra parte del muro?

Al di là vivevano i ricchi, su una lunga strada sinuosa da cui non si vedeva alcuna casa; al di là c'era un quartiere così esclusivo che le vie erano senza nome, le case senza numero. I proprietari del muro vivevano lì.

Quando il muro viene abbattuto cade anche la patina di rispettabilità. Come sosteneva Hercule Poirot, uno dei personaggi della letteratura gialla che amo di più, creato dalla mitica Agatha Christie, "il mondo è pieno di brave persone che fanno brutte cose".

Fu la distruzione del muro ad aprire la prima crepa nella sicurezza di Pepper Street, una sicurezza così fragile che, una volta incrinata, andò in frantumi nel giro di poche settimane.

Gli abitanti della strada sono sempre pronti a giudicare, questo è giusto e quello è sbagliato. Le donne organizzano infinite ore del te. Gli uomini, che di sera rinascono a nuova vita, non disdegnano qualche scappatella.

Sempre la stessa vita, un giorno dopo l'altro, alla fine ci si stufa di tutto. Ma ne vale la pena?

I bambini, educati alla crudeltà e alla superiorità di classe, emarginano coloro che non hanno un corpo perfetto, chi è stato adottato o chi è ebreo.

Con il bisturi dell'introspezione, Shirley Jackson penetra nel piccolo mondo di queste donne che vivono nella perenne ostilità per difendere "il loro territorio". L'autrice svela pensieri e abitudini, la facciata radiosa che cela l'orrore quotidiano e i cupi segreti che sorreggono questo mondo: infedeltà, pregiudizi, malignità morbose, tensioni pronte a esplodere e che puntualmente esploderanno.

"La strada oltre il muro" è un romanzo caratterizzato da un'ironia leggera e corrosiva, da un occhio a cui nulla sfugge, da una lingua che non perdona. Emozioni e brividi dispensati con generosità fino al gran finale, una festa di quartiere che svelerà il volto crudele della natura umana. Sotto la superficie si nascondono gli istinti più oscuri e Shirley Jackson ci costringe ad affrontare l'aspetto malvagio della nostra natura umana.

Sin dall'inizio si respira un clima avvelenato, la tensione si nasconde nella normalità, nelle utili finzioni. L'autrice ci permette di sbirciare dalle finestre nelle case degli abitanti di Pepper Street. Vedremo una giostra di pregiudizi, pettegolezzi, snobismo, bullismo, crudeltà e segreti. Alcuni si sentono più rispettabili e considerano gli altri inferiori a loro. Dietro il velo delle apparenze, esiste un mondo sconosciuto, pericoloso e minaccioso. L'orrore non ci dà scampo.

Una moltitudine di personaggi sembra camminare sull'orlo del baratro. In particolare i bambini si mostrano ipocriti, vanesi, imbroglioni, crudeli. Sembrano adulti in miniatura, possono essere cattivi tanto quanto gli adulti, ma sono vulnerabili nei loro complessi.

In un tempo sospeso tante storie si intrecciano e Shirley Jackson trasferisce nel romanzo la sua infanzia. L'autrice era stata a suo modo una bambina non convenzionale. Sicuramente non era interessata al ricamo e all'ora del te. Sua madre le preferiva suo fratello. Quando da bambina Shirley aveva iniziato a prendere peso, le cose si erano complicate ancor di più. I suoi lettori sanno che la scrittrice ha utilizzato la scrittura come un unguento per sanare le sue ferite, soprattutto quelle legate al rapporto con la madre e poi alla delusione della vita matrimoniale.

Quindi finzione e realtà si fondono, ma la realtà viene quasi del tutto inglobata dalla finzione. Il vero volto delle cose si mostra raramente e subito nuovamente mascherato, protetto dall'oblio.

Al lettore non resta che lasciarsi inghiottire dal "male incontrollato" che si cela sotto una placida superficie. Gli impulsi più oscuri sono dentro gli esseri umani e fanno di tutto per emergere. Sono le crepe sulla nostra rispettabilità che si manifestano senza alcun preavviso. Spezzano gli equilibri, alterano l'armonia, abbattono le mura del perbenismo. Il momento in cui "le crepe" appaiono è il focus del romanzo. Tutto gira attorno all'attesa, tutto è preparazione in funzione di quel momento. A ben vedere la risoluzione dei misteri non è importante e i finali non sono quasi mai del tutto risolutivi.

"La strada oltre il muro" non fa eccezione e con un triplo salto mortale ci mostra come gli uomini, senza alcuna distinzione di ruolo sociale, non sempre riescono a fermarsi prima dell'inizio della fine.