sabato 26 luglio 2025

RECENSIONE | "Butterfly" di Martta Kaukonen

Tra i romanzi psicologici più letti del 2025 c'è senza dubbio "Butterfly" (Longanesi, traduzione di Delfina Sessa) il romanzo d'esordio della finlandese Martta Kaukonen, giornalista e critica cinematografica. 

Si tratta di una storia avvincente che vede protagonista due donne legate da una catena di abusi e dalle loro conseguenze: Ira, una paziente pericolosa, assassina seriale in cerca di un alibi; Clarissa, una psicologa affermata e nota in tutto il Paese. Entrambe, però, nascondono dei segreti e iniziano un crudele gioco fatale in cui niente è come appare.


STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 7
Butterfly
Martta Kaukonen

Editore: Longanesi
Pagine: 320
Prezzo: € 18,60
Sinossi

Ira ha un destino scritto nel nome. È nel fiore dei vent'anni, è brillante, ma le ossessioni la divorano, la consumano, mettono in pericolo lei e gli altri. Clarissa è una psicologa affermata, famosa in tutta la Finlandia, una star dei talk show dove compare in tailleur griffato e tacco dodici perché vuole rispondere a un cliché. È a lei che Ira si rivolge per chiedere aiuto. Anche se certo non l'aiuto che Clarissa immagina. Ira infatti ha soprattutto bisogno di un alibi. Perché è un'assassina seriale, una spietata killer di uomini. D'altra parte nemmeno Ira immagina cosa si nasconde dietro l'aspetto impeccabile di Clarissa, quali rischi stanno correndo la sua brillante carriera e la sua vita. Chi dunque deve decifrare l'altra? La folle serial killer che si dipinge come una farfalla o la professionista che sorride sulle copertine dei magazine? Le parole occultano, manipolano, ingannano o guariscono? Come in una vertiginosa psicoterapia a cui il lettore ha il privilegio di assistere, Ira e Clarissa prendono a turno la parola per spiegare il proprio punto di vista, crearsi la propria via d'uscita. Alla fine non ci sarà più nessuno a cui credere, e al tempo stesso tutto sembrerà terribilmente chiaro.





Perché dovrei raccontarvi tutti i particolari della gabbia? Voi non mi conoscete. Per voi io non sono altro che parole su carta. Potrei essere tanto il personaggio di un romanzo quanto una persona reale.

Ira, ventenne brillante ma consumata dalle sue ossessioni, si rivolge alla rinomata psicologa Clarissa. 

Ma la terapia si trasforma presto in un gioco letale. Ira non cerca aiuto ma un alibi per coprire i suoi crimini. Dietro il sorriso impeccabile e il successo di Clarissa si nascondono invece segreti altrettanto inquietanti. Chi manipola chi? La folle serial killer che si dipinge come una farfalla o la professionista che sorride sulle copertine dei magazine? 

Voci narranti lucide e inquiete, lacerate tra opposti sentimenti, raccontano ognuna la propria storia. Tuttavia le parole occultano, manipolano e ingannano. Tante bugie e una sola verità. 

La parola ti scava dentro. La parola ti seduce. La parola ti inganna. E non ti lascia scampo.

Ira, ha un destino scritto nel nome, vent'anni che pesano come un macigno, racconta di essere una serial killer. Nel suo passato c'é l'inferno lastricato anche da allucinazioni, dall'anoressia e dai tentativi di suicidio. É vittima della sindrome da dolore auto inflitto e ha deciso di chiamarsi Butterfly. In passato aveva chiesto aiuto e sostegno, ma nessuno l'aveva ascoltata. In terapia racconta il suo disagio e la violenza che prova verso gli uomini. Una diagnosi di infermità mentale potrebbe, in futuro, farle comodo. 

C'era troppo sangue nella stanza. No, non avevo scritto le parole delle canzoni dei Beatles sulle pareti con il sangue, come la Manson Family. Però sul tappeto c'era una macchia enorme. Non era a forma di cuore, era una di quelle macchie d'inchiostro in cui chi fa i test psicologici dice di vedere una farfalla perché non ha il coraggio di ammettere che sembra una vagina.

Clarissa è una donna affermata, empatica, specialista in materia di violenza e abusi sessuali. Tutti riconoscono in lei una figura di spicco nel suo campo in Finlandia. Star dei talk show. Impeccabile in tailleur griffati e tacchi a spillo, è sempre pronta a sfidare ogni cliché. 

Noi donne dobbiamo sempre dimostrare di essere competenti, mentre negli uomini la competenza si dà per scontata. Gli uomini hanno paura delle donne intelligenti. Fortunatamente avevo uno stratagemma per compensare, agli occhi degli uomini, il fatto che la mia intelligenza minasse la loro fragile autostima: mi rimpicciolivo come Mignolina indossando gli indumenti più sexy del mio guardaroba. Il mio modo di vestire li calmava.

Pekka, marito di Clarissa, vive all'ombra della moglie. É ossessionato dall'idea che la moglie possa avere un'amante. É determinato a difendere il suo matrimonio e autoassolve i suoi peccatucci. 

Arto, giornalista alcolizzato cinquantenne, ha la possibilità di un riscatto lavorativo: deve intervistare Clarissa per il principale giornale finlandese con cui saltuariamente collabora. L'intervista ha lo scopo di scoprire notizie piccanti sulla vita privata della psicologa. 

Come in una vertiginosa psicoterapia a cui il lettore ha il privilegio di assistere, Ira e Clarissa prendono a turno la parola per spiegare il proprio punto di vista, crearsi la propria via d'uscita. Alla fine non ci sarà più nessuno a cui credere, e al tempo stesso tutto sarà terribilmente chiaro. 

Una storia psicologicamente complessa che si articola in capitoli brevi che si alternano dando voce a ogni personaggio. All'inizio si procede un po' lentamente, rimbalzando tra i protagonisti nel vano tentativo di scegliere con chi schierarsi, chi incoraggiare e chi detestare. Tutto inutile, le carte si mescolano continuamente, le cose forse non sono come sembrano e ci si ritrova in trappola. Non fidarsi di loro è una saggia scelta, sono tutti narratori inaffidabili che scoprono le loro debolezze. 

"Butterfly" è un thriller psicologico atipico che esplora il lato oscuro della psicanalisi e della mente umana. Non ci sono omicidi e relative indagini, ma tutto è concentrato su qualcosa successo in passato e sulle sue conseguenze. Il bozzolo nero esplode per lo svelarsi di abusi e traumi, rabbia e vendetta, sogni infranti e sbornie frequenti. Ho cercato di trovare il bandolo della matassa nel tentativo di ridurre il tutto all'eterna lotta tra il male e il bene, ma ho trovato solo il male coniugato in mille modi. Il fascino del romanzo è tutto nel gioco perverso e pericoloso che intercorre tra i protagonisti. Tutti si muovono su un territorio minato da inganni e menzogne. L'ambiguità regna sovrana, si nutre di vite disperate che gridano il loro dolore per squarciare realtà taciute. Entrare nella mente di Ira, vuol dire venire a contatto con il perturbante mondo di una serial killer e su come percepisce la realtà. 

Uccidere era l'unica cosa che mi rimaneva. Senza uccidere mi restava solo il deserto. Ogni individuo ha un'identità. A me mancavano i pilastri per la costruzione dell'io. Ero un quadro bianco, una tela vuota. Avevo dovuto dipingere da sola la mia immagine. 

Un altro punto di forza del thriller è il rapporto tra psicologa e paziente. Clarissa e Ira si studiano a vicenda, si fronteggiano e si sfidano mettendo in atto dinamiche di potere, fiducia e vulnerabilità che sono alla base del rapporto terapeutico. 

"Butterfly" affronta tematiche forti e pone in primo piano il terribile problema della pedofilia, le conseguenze terribili degli abusi, la devastazione della psiche. È un incubo che si fa realtà. Un labirinto della mente da esplorare che rende inefficaci i test di Rorschach e di Beck sulla depressione. Nel segno di un dolore inascoltato e calpestato, Ira è un enigma vivente da decifrare. 

"Butterfly" è un gioco psicologico letale che coinvolge Ira e Clarissa, paziente e terapeuta. Inganni e tensioni, realtà e finzione si intrecciano per confondere noi lettori deliziati da tante ambiguità e pronti a seguire la più labile pista per scoprire la verità in una società spietata con i soggetti più vulnerabili. Chi è il vero mostro?

mercoledì 23 luglio 2025

RECENSIONE | "La casa dei cadaveri" di Jeneva Rose

 "La casa dei cadaveri" (Newton Compton Editori) di Jeneva Rose, è un thriller domestico che promette suspense, colpi di scena e un viaggio nei meandri più oscuri di un passato inquietante che riaffiora con conseguenze devastanti.

STILE: 7 | STORIA: 7 | COVER: 7
La casa dei cadaveri
Jeneva Rose

Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo: € 12,90
Sinossi

Alla morte della madre, Beth, Nicole e Michael sono costretti a rivedersi dopo tanto tempo per discutere dell’eredità. Beth, la più grande, non è mai riuscita ad accettare l’abbandono del padre, tanto da farne un’ossessione che ha distrutto il suo matrimonio e il rapporto con sua figlia. Nicole, la sorella di mezzo, a causa di una grave dipendenza dalle droghe è stata sempre tenuta a distanza dalla famiglia. Infine, Michael, il più giovane, si è trasferito lontano e non ha mai più messo piede nella piccola città del Wisconsin da quando il padre è fuggito. Mentre esaminano le cose dei genitori, i tre fratelli si imbattono in una raccolta di video amatoriali e decidono di rivivere quei ricordi felici. Tuttavia, l’operazione nostalgia viene interrotta quando uno dei nastri VHS mostra una notte del 1999 di cui nessuno di loro ha memoria. Sullo schermo, il padre appare coperto di sangue. Poi, il cadavere di una ragazzina e un patto tra i genitori per sbarazzarsene, prima che il video si interrompa bruscamente. Beth, Nicole e Michael devono ora decidere se lasciarsi il passato definitivamente alle spalle o scoprire l’oscuro segreto che la madre ha portato con sé nella tomba.





La videocamera cade a terra. L'immagine della ragazza è di traverso, adesso è inquadrata da un'altra angolazione. Gli occhi azzurri sono offuscati quasi fossero stati immersi nel latte, sembrano due diamanti Blu di Francia che fluttuano in fondo al mare, persi per sempre. Fissano l'obiettivo, ma è come se stessero guardando me per chiedere aiuto con ventitré anni di ritardo, come la luce di una stella esplosa da tempo che finalmente arriva fino a noi.

Alla morte della madre, Beth, Nicole e Michael sono costretti a rivedersi dopo tanto tempo per discutere dell'eredità. 

Beth, la maggiore, non ha mai superato l'abbandono del padre e questo evento è diventato la sua ossessione distruggendo il suo matrimonio e il rapporto con sua figlia. Beth è bloccata in un limbo, incapace di vivere. È rimasta a vivere con la madre, prendendosi cura di lei fino alla fine. 

Nicole, la sorella di mezzo, combatte contro una grave dipendenza dalle droghe. È stata sempre tenuta a distanza dalla famiglia. Il suo comportamento imprevedibile la rende inaffidabile e pericolosa. 

Infine Michael, il più giovane, si è costruito una vita lontano dalla famiglia e non è più tornato nella loro piccola città del Wisconsin da quando il padre è fuggito. È diventato un imprenditore tecnologico di successo e le sue sorelle sono invidiose di lui. 

Mentre esaminano le cose dei genitori, i tre fratelli trovano una raccolta di video amatoriali e decidono di rivivere quei ricordi felici. Scelgono una dei nastri VHS che reca una data: 15 giugno 1999. Pessima scelta. Sullo schermo appare il padre coperto di sangue accanto al cadavere di una ragazzina e un patto tra i genitori per sbarazzarsene. Il video si interrompe senza svelare altro e ora i tre fratelli devono decidere se far finta di nulla e dimenticare ciò che hanno visto o scavare nel passato per scoprire la verità. Un oscuro segreto aleggia sulla famiglia. 

"La casa dei cadaveri" è una pericolosa rete di misteri e bugie, è un gioco irresistibile di rivelazioni e ambiguità. L'atmosfera è sempre più cupa: tutto sembra tranquillo ma, dopo la visione della videocassetta, iniziano a succedere cose strane. L'autrice usa i rapporti familiari per portarci nel cuore del romanzo. Ognuno dei protagonisti ha qualcosa da nascondere che lo avvelena. C'è un equilibrio tra il non detto e ciò che viene esplicitato, tutto ciò crea dubbi nel lettori. Fin dall'inizio sarete indecisi con chi schierarvi. Il confine tra bene e male è sfumato, la storia non ci presenta comode dicotomie: tutti possono essere innocenti quanto colpevoli. 

Jeneva Rose ci presenta dei personaggi tutti diversi tra loro ma tutti ben caratterizzati. Ognuno con i suoi pregi e difetti, con la sua personalità. Tutti hanno un passato alle spalle, alcuni sono sconfitti dalla vita e hanno rinunciato a cercare la rinascita, altri sono vittoriosi ma hanno dentro un dolore, misto a rabbia, inafferrabile, un canto triste appena sussurrato. 

La vita è quella cosa che capita tra i battiti del nostro cuore. Se lui martella troppo velocemente, noi non abbiamo spazio per vivere. 

La narrazione è lineare, la scrittura semplice e i capitoli brevi consentono una lettura veloce. Nel romanzo si affrontano varie tematiche come il rapporto genitore-figli, la voglia di riscatto e l'accettazione delle conseguenze delle proprie azioni. Tra le righe emerge una grande verità: per proteggere le persone che amiamo si finisce per prendere decisioni sbagliate anche se lo si fa per una buona causa. Altri temi universali che fanno capolino sono la morte, il dolore, il rimpianto e il senso di colpa. Il romanzo parla di amore incondizionato, di compassione e di perdono. Grandi sfide che ci mettono a dura prova. A volte i mostri non si celano sotto i nostri letti, non occupano i nostri armadi ma sono accanto a noi. 

Questo è il primo romanzo che ho letto di Jeneva Rose e non sono rimasta delusa. Anche se ho compreso la verità abbastanza presto, ciò non ha influito sul piacere della lettura. Ero infatti ansiosa di scoprire tutti i dettagli, i "perché", i "non detto". 

Ho trovato intrigante il modo in cui i fratelli gestivano i rapporti tra di loro con tanti litigi, invidia e meschinità. Tutti si mostrano imperfetti e poco simpatici: Beth è infelice, Nicole cerca di uscire dalle paludi della tossicodipendenza e Michael ha una grande autostima di sé. 

A mano a mano che le pagine scorrevano, mi sentivo sempre più coinvolta in questo gioco d'investigazione. Questa è la storia di una famiglia, di amori all'eccesso, del male che cresce. Tutto ha inizio in una casa deliziosamente inquietante, la casa dei cadaveri dove è più grave svelare i crimini che commetterli. Tuttavia "Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il Sole, la Luna e la Verità." (Buddha)

martedì 15 luglio 2025

RECENSIONE | "Il cuculo di cristallo" di Javier Castillo

Javier Castillo, il maestro del thriller spagnolo conosciuto con la "Ragazza di neve", torna con "Il cuculo di cristallo" (Salani, 2024), un thriller mozzafiato che ha il potere di attirare il lettore in una ragnatela di segreti e rivelazioni. Non lasciatevi ingannare! Niente è mai quello che sembra e il male si nasconde ovunque, in attesa di rivelarsi.

STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7
Il cuculo di cristallo
Javier Castillo

Editore: Salani
Pagine: 352
Prezzo: € 19,90
Sinossi

New York, 2017. Cora Merlo è sul punto di raggiungere l’obiettivo per cui ha lavorato duramente – una specializzazione in medicina al prestigioso Mount Sinai Hospital – quando un attacco cardiaco la blocca. Il suo cuore sta per collassare e un trapianto d’urgenza è l’unica cosa che può permetterle di sopravvivere. Quella notte, a 2.600 chilometri di distanza, Charles Finley muore. Settimane dopo, ancora convalescente in seguito al trapianto, Cora riceve una visita inaspettata, e per lei tutto cambia una seconda volta. Decisa a conoscere il passato dell’uomo che le ha salvato la vita, Cora parte per Steelville, un paesino del Missouri, e si ritrova in una casa piena di segreti. Quello nel suo petto è un cuore di cristallo, fragile come chi lo ha donato, colmo di desideri nascosti. Un cuore messo alla prova da un mistero lungo vent’anni, in cui l’ombra di un serial killer avvolge le inquietanti sparizioni avvenute nella cittadina. Quello stesso cuore, però, sarà capace di darle un coraggio che Cora non aveva mai posseduto. 





Per incuriosire ancora di più i suoi affezionati lettori, Javier Castillo apre questo romanzo con una nota introduttiva sul comportamento del cuculo,

Tutti hanno in comune l'alimentazione a base di insetti, ma alcune specie di cuculi praticano il parassitismo di cova, uno straziante inganno della natura che consiste nel mettere le proprie uova nel nido altrui affinché i piccoli vengano allevati, nutriti e, in definitiva amati da un'altra madre. Dopo la schiusa, il piccolo del cuculo toglie ogni speranza ai suoi fratelli adottivi, gettandoli in un vuoto che divora ogni essere vivente incapace di lottare per la propria vita.

Se vi state chiedendo quale sia il nesso tra queste informazioni e la storia narrata, abbiate fede e vedrete come l'autore intreccia il tutto in un gioco vertiginoso.

New York, 2017. Cora Merlo, giovane specializzanda in Oncologia, scopre di avere una cardiomegalia: il suo cuore è troppo grande per battere correttamente. La ragazza è in pericolo di vita, può salvarla solo un trapianto di cuore. A migliaia di chilometri di distanza, Charles Finley muore in un incidente d'auto che presenta molte ombre. È stato davvero un incidente o sarebbe più giusto parlare di suicidio? Mistero.

Il cuore di Charles è compatibile con Cora, il trapianto viene eseguito con successo. Ora, dovete sapere che negli Stati Uniti è possibile, per volontà di entrambe le parti, che il ricevente un organo e un familiare del donatore scomparso possano incontrarsi.

Immaginate quanto possa essere emozionante un incontro del genere.

Alcune settimane dopo il trapianto, Margaret, la madre di Charles busserà alla porta della casa di Cora per conoscerla. Sapere che una parte dell'amato figlio sopravvive nel corpo della ragazza, è una piccola consolazione per la donna.

Sentii le contrazioni di un cuore che per me era ancora estraneo e mi resi conto che avrei dovuto abituarmi a conviverci. Quello che ancora non sapevo, era che fosse pieno di segreti.

Lei che vive in una metropoli, circondata da grattacieli, si ritroverà a soggiornare a Steelville, una tranquilla cittadina in declino del Missouri, immersa nella fitta foresta. E qui il mistero prende corpo, diventa più oscuro perché nella famiglia di Margaret ci sono tante ombre a iniziare dalla scomparsa del marito Edwin. A rendere tutto ancora più complicato, proprio il giorno del suo arrivo, un bambino scompare in un parco pubblico.

Quella storia si stava delineando come un gioco di matrioske in cui ci si addentrava sempre più a fondo nel mistero, mentre aumentavano il dramma e la pena.

La vita di Charles, il donatore, non era stata facile. Il giovane era affetto da una malattia genetica, l'osteogenesi imperfetta, che rendeva le sue ossa molto fragili e facili a rompersi. Viveva con la sua famiglia ma senza amici e sempre con la paura di farsi male. Al suo fianco c'era il fratello Jack che, dopo la scomparsa del padre Edwin, era diventato sergente della stazione di polizia dello sceriffo della Contea di Crawford.

Il cuore che ora batte nel petto di Cora è un cuore di cristallo, fragile come chi lo ha donato, colmo di desideri nascosti. Un cuore messo alla prova da un mistero lungo vent'anni, in cui l'ombra di un serial Killer avvolge le inquietanti sparizioni avvenute nella cittadina. Quello stesso cuore, però, sarà capace di darle un coraggio che Cora non aveva mai posseduto.  

Castillo è davvero bravo nel catturare l'attenzione dei lettori. Con abilità intreccia due storie e le porta avanti a capitoli alterni. Da un lato c'è la storia di Cora, ambientata nel 2017. Conosceremo il passato della ragazza, la malattia del padre, la scoperta di essere lei stessa malata, il nuovo cuore e la voglia di conoscere meglio la breve vita di Charles, la sua amicizia con Jack.

Dall'altro lato scopriremo la storia tormentata di Edwin, l'adolescenza segnata dalla scomparsa della sorella, il suo amore per la famiglia, le sue lotte per la giustizia e la sua improvvisa scomparsa avvolta da un alone di mistero.

A rendere il tutto più omogeneo e intrigante ci pensano alcuni passi tratti dal diario di Charles che Cora ha trovato per puro caso.

Saranno Jack e Cora a risolvere i misteri del passato e del presente.

Tra i temi trattati emerge il valore della famiglia, i forti legami tra genitori e figli,  tra fratelli. Emerge anche come i traumi segnano il cammino, sono più potenti dei momenti di felicità. Infatti Cora aveva scelto di studiare medicina, specializzandosi in Oncologia, perché aveva perso il padre a causa di un tumore. Anche Jack aveva decido di seguire le orme del padre lavorando nell'ufficio dello sceriffo. Da ben 17 anni il giovane insegue il fantasma del padre per scoprire la verità.

Altro tema importante è quello dei trapianti e dei donatori. La donazione di organi è un atto di straordinaria generosità che può salvare delle vite. I pazienti e le famiglie che affrontano diagnosi difficili da accettare, con le donazioni e i trapianti possono sperare in una nuova vita.

Se non avete mai letto Javier Castillo è giunto il momento di colmare questa lacuna.

"Il cuculo di cristallo" è una storia enigmatica, complessa e avvincente, che si legge con vero piacere grazie anche alla descrizione dei luoghi, persone e sentimenti, che creano immagini davanti ai nostri occhi. Una storia tappezzata da misteri e falsità, un gioco di matrioske, dal fascino senza tempo, collocato in atmosfere cariche di simbolismo. I personaggi tormentati sono ben delineati e i nodi verranno sciolti uno per uno lasciando emergere l'amara verità.

Là fuori esiste il male assoluto. Quello irrimediabile e incontrollabile, come se facesse parte del DNA di certe persone, e per quanto si cerchi di raddrizzarle o di redimerle, continueranno a fare del male perché è nella loro natura.

Le persone indossano sempre una maschera per far credere di essere diverse e invece sono marce dentro. Alcune persone non riescono a controllarsi, hanno il Male dentro. La società pensa di poterle cambiare, ma l'istinto riaffiora sempre. E ricordate: "Siamo tutti fatti di cristallo". 

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