giovedì 28 luglio 2016

RECENSIONE | "Normal" di Graeme Cameron

Buongiorno lettori, mentre luglio scivola via, vi propongo la mia ennesima recensione di un thriller che ha segnato il più che positivo debutto dello scrittore Graeme Cameron.
“Un debutto esplosivo al primo posto nelle classifiche inglesi. Dopo Dexter, Breaking Bad e True Detective, un nuovo cattivo ragazzo si prepara a conquistare il pubblico. Un normale assassino.”


Normal
Graeme Cameron (traduzione di A. De Angelis)

Editore: Harper Collins Italia
Pagine: 330
Prezzo: € 18,00

Sinossi: Vive nella vostra comunità, in una bella casa, con un giardino ben tenuto. Fa la spesa nel vostro negozio di fiducia, e se vi urta una spalla si scusa con un sorriso. Se è incolonnato di fianco a voi in autostrada, vi lascia passare con un gentile gesto della mano.

Quello che non sapete, di lui, è che sotto il garage, in una stanza segreta, possiede una gabbia elaborata, e quel cibo che sta pagando alla cassa è per la ragazza che tiene chiusa lì dentro contro la sua volontà. Una di una lunga lista, e non sa che cosa la aspetta.

È così da molto tempo. È normale, e funziona alla perfezione.

Poi incontra la cassiera dell'alimentari aperto 24 ore su 24 e tutto cambia. A quel punto il piano, la caccia, la stanza... le altre non gli servono più. Ha bisogno solo di lei. Ma proprio quando decide di redimersi, la polizia gli sta col fiato sul collo. Lui potrebbe anche riuscire a nascondere le proprie tracce, se non fosse per un piccolo particolare: c'è ancora qualcuno nella sua gabbia.


STILE: 7 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

È un evento raro, e fortunato, quando un uomo comprende l’attimo esatto in cui la sua vita comincia ad andare a rotoli.

Quasi tutti possono solo tentare d’intuire quando sia stato il principio della fine, cercando di recuperare lontani ricordi di ricchezza, sicurezza e felicità, chiedendosi come mai sia andato tutto in fumo mentre grattano i loro tentativi d’indipendenza dal fondo del barile […]

Io invece sono uno dei pochi fortunati. So esattamente quando la mia vita ha preso una brutta piega. È successo il 5 aprile alle 19.23, ed è iniziato tutto con due occhi diversi da tutti gli altri.
La voce narrante di questo thriller psicologico è quella del protagonista, un serial killer che sembra la persona più tranquilla del mondo. Come spesso accade le apparenze ingannano e il pericolo può essere ovunque e indossare i panni di persone insospettabili. Immaginate un uomo che vive in una bella casa, con un giardino curato. Un uomo che fa la spesa nel vostro negozio di fiducia, pronto a chiedervi scusa se vi arreca anche il minimo disturbo. Un uomo dal sorriso dolce e dai modi gentili. Un uomo normale se non fosse per un piccolo particolare: sotto il suo garage, in una stanza segreta, ha una gabbia in cui è rinchiusa una ragazza. Nessun gioco perverso, nessun equivoco ma un intreccio di sangue e violenza. La ragazza è stata rapita e non sa che cosa l’aspetta. Meglio così.

Per l’uomo ciò è normale, è la sua quotidianità, e tutto procede speditamente tra torture ed esperimenti culinari. Vi dico solo che lo spezzatino di carne rientra tra i suoi piatti preferiti. A buon intenditor poche parole.

Tutto “normale” fino a quando non avviene un incontro fatale. Vi chiederete: “Fatale per chi?” Ma per il killer, mie anime ingenue. Uno scambio di sguardi e la gabbia, la caccia, lo smembramento dei corpi, tutto passa in secondo piano. La sua linfa vitale è lei, solo e unicamente lei. Cosa fare? Pentirsi e redimersi può sembrare una valida idea. Ma il killer, parafrasando una nota locuzione, ha fatto i conti senza la polizia che gli sta col fiato sul collo. Tutto si complica quando l’ultima ragazza, rinchiusa nella gabbia, esce fuori un caratterino niente male che metterà in discussione i ruoli tra vittima e carnefice.

http://i.imgur.com/AHwA64j.png“Normal” è una black comedy che prende vita, sottraendola a molti, da temi difficili e drammatici trattandoli in maniera divertente. Devo confessare che ho letto questo romanzo con il sorriso sulle labbra e trattandosi di un thriller, non avaro di scene molto cruente, non è cosa da poco. Bravo Grame Cameron nel creare una trama  che lascia spazio all’immaginazione. In questo romanzo troverete un filo diretto tra lettore e sviluppo della storia, un filo rosso ma con varie sfumature a seconda del nostro stato d’animo in quel momento. Mi spiego meglio.
Nel romanzo l’autore non rivela mai il nome del killer, non lo descrive fisicamente ma compie un viaggio intraprendente nella sua mente cercando di mettere in luce gli angoli bui dove nascono idee malvagie. Quindi mi sono ritrovata a immaginare il killer che ho chiamato Lui, scusate la scarsa originalità, finendo per ritrovarmi di fronte una persona attraente fisicamente ma dalla mente perversa. Questo giochino dell’immaginazione mi è piaciuto, il “fai da te un mostro” è stato un incentivo alla lettura che vi assicuro non è mai stata banale o noiosa. Riflettendo possiamo affermare che ciò che non vediamo, l’ignoto, è peggiore del sapere.

Lui è un personaggio complesso, si intuisce un passato segnato dall’abbandono e dalla violenza. La sua normalità è quella gabbia, nella stanza utero, dove, almeno per un po’, la presenza di giovani fanciulle colora la sua esistenza. Fanciulle a cui, nella sua grande magnanimità, Lui offre la possibilità di salvezza: nel bosco si fa un gioco, il cacciatore e la preda.

La preda ha due minuti di vantaggio poi inizia l’inseguimento. Vinca il migliore e vi assicuro che lei non conquista mai la libertà se non quella della volta celeste.

“Normal” mi ha regalato una lettura davvero accattivante a agghiacciante nello stesso tempo. Un susseguirsi incalzante di eventi ha reso coinvolgente la dinamica degli avvenimenti e i personaggi hanno offerto, senza mai abbandonare la sottile presenza di humour nero, un variegato mondo di caratteri e comportamenti caratterizzati da debolezze e rare virtù. Tra tutti i personaggi mi ha favorevolmente colpita la figura di Erica, la preda ribelle. I suoi discorsi mi hanno fatto sorridere, il suo passato mi ha gelato il sangue.

In ognuno di noi ci sono “angoli bui” che riusciamo a tenere sotto controllo. Quando ciò non accade la natura prevale sull’educazione e Lui si materializza come un cattivissimo pensiero. 

Un serial killer che deve imparare a gestire una serie crescente di complicazioni. Teme di essere scoperto, far del male alla gente è l’unica cosa che sa fare, e la possibilità di venir smascherato dalla polizia lo rende maldestro inducendolo a combinare un disastro dietro l’altro. Tra le righe leggerete di un disagio esistenziale che forgia negativamente gli adulti del domani. Troverete abusi e violenze domestiche, abissi di mostruosità.  Cos’è la normalità? Tema dai molteplici aspetti che in questo romanzo assume l’aspetto della sofferenza interiore, del quotidiano soggettivo, della famiglia in cui si cresce sentendosi in balia dei soprusi. Scoprendo il passato dei personaggi scopriamo come la loro umanità sia stata seppellita da una montagna di odio. Sopravvivere in questo mondo terribile diventa un inferno in terra. Per Lui fare del male è la normalità, per altri è un’ossessione in cui giustizia e vendetta si confondono.

Scusatemi se anche oggi mi sono dilungata nell’esporvi il mio pensiero. “Normal” è una lettura perfetta per l’estate, un intrigo di storie che scivolano verso l’omicidio, una storia nera che si legge con un sorriso. Ne esce un mix accattivante all’insegna dei cattivi pensieri.

lunedì 25 luglio 2016

RECENSIONE | "La ragazza corvo" di Erik Axl Sund

Carissimi lettori, dopo una breve pausa estiva, rieccomi per parlarvi di un libro che mi ha lasciata senza parole. Una lettura difficile ma altamente coinvolgente. Una perla nera, ma nera nera, che nasce da storie dolorose in cui il male viene messo a nudo e non c’è spazio per i sogni, il castigo sarà un atto di giustizia. Sto parlando del romanzo “La Ragazza Corvo” di Erik Axl Sund, Corbaccio.

Erik Axl Sund è in nom de plume degli svedesi Jerker Eriksson e Hakan Axlander Sundquist. Autori di “La Ragazza Corvo”, bestseller mondiale già pubblicato come trilogia (“La stanza del male”, “Una donna non dimentica mai”, “Le regole del buio”) in 38 paesi e vincitore dello Swedish Academy of Crime Writers’ Special Award.
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La ragazza corvo
Erik Axl Sund (traduzione di U. Ghidoni e F. Zago)

Editore: Corbaccio
Pagine: 752 
Prezzo: € 18,90

Sinossi: Stoccolma: in un parco cittadino la polizia scopre il cadavere di un giovane straniero. Il commissario di polizia Jeanette Kihlberg conduce le indagini, dando la caccia a un misterioso quanto efferato omicida e lottando contro le resistenze interne alla polizia stessa, restia a impiegare le proprie forze per cercare l’assassino di un immigrato sconosciuto. Ma con la scoperta di altri due corpi barbaramente uccisi, Jeanette Kihlberg capisce di trovarsi di fronte a un serial killer e si rivolge alla psichiatra e profiler Sofia Zetterlund, con cui lavora giorno e notte incrociando con lei non solo la vita professionale ma anche quella personale. E a mano a mano che Jeanette e Sofia progrediscono nelle indagini, appare chiaro che la catena di omicidi è solo la manifestazione più evidente e raccapricciante di un disegno criminoso e diabolico che coinvolge settori insospettabili della società svedese.

STILE: 9 | STORIA: 9 | COPERTINA: 10
Il corpo dovrebbe essere composto da due esseri, un animale e un uomo. Una vittima e un carnefice. Un carnefice e una vittima. Il libero arbitrio unito all’istinto vitale. Due estremi in un unico corpo.
Da dove iniziare per parlarvi di un romanzo che sicuramente non passerà inosservato al popolo dei lettori amanti  del genere? La risposta è immediata, iniziamo dalla cover che non può non attirare l’attenzione di chi frequenta le librerie. La cover, con quell’immagine che promette intense emozioni, esalta le atmosfere cupe del romanzo e invita il lettore all’acquisto come un suadente canto di sirena.
Non hai mai visto niente di simile eppure sai con certezza che non sarà l’ultima volta.
Stoccolma: in un parco cittadino la polizia scopre il cadavere mummificato  di un giovane straniero. È il primo di una lunga scia di sangue. Il commissario Jeanette Kihlberg conduce le indagini incontrando le resistenze interne alla polizia stessa. Quando verranno ritrovati altri due corpi di ragazzi barbaramente uccisi è evidente che un pericoloso serial Killer si aggira per la città. I cadaveri presentano segni evidenti di tortura e il modus operandi dell’assassino è talmente singolare da convincere il commissario a richiedere l’aiuto di Sofia Zetterlund, psichiatra e profiler. Con il progredire delle indagini appare evidente che la catena di omicidi è solo la punta di un iceberg: odio, violenza, vendetta galleggiano in un mare di orrori.
Quanto può sopportare un essere umano prima di crollare e trasformarsi in un mostro?
“La Ragazza Corvo” non è una lettura da ombrellone ma un romanzo in bianco e nero, i colori dell’anima. La storia ha molteplici punti d’inizio perché tanti sono i personaggi. Le vicende vivono di vita propria, percorrono un lungo giro e poi, quando meno te l’aspetti, si ricongiungono chiudendo il cerchio. La coralità delle voci narranti diventano un’unica voce che a volte confonde, spesso ammalia. Fin dalla prima pagina si entra in una realtà dove il fascino nero dei personaggi segna l’intreccio di passioni, violenze e amori malati che disegnano un mondo in cui la sacralità del corpo è un’utopia. Un mondo in cui il male si nasconde dietro i sorrisi di coloro che dovrebbero proteggere i più deboli.

Io di thriller ne ho letti tanti ma questo mi ha regalato una lettura in caduta libera facendomi sprofondare sempre più nel male. La cosa più aberrante è vedere come all’interno della stessa persona possano coesistere perversioni e la netta convinzione di far del bene.
Si può essere cattivi se non si provano sensi di colpa?
Oppure sono i sensi di colpa il presupposto del male?
Il romanzo affronta il tema spinoso della violenza sessuale sui minori, i suoi effetti devastanti sul corpo e sulla psiche, la distruzione di un presente e di un futuro. Le violenze subite diventano ricordi amalgamandosi fra loro. Aggressioni e violenze danno vita a un unico grumo caotico da cui nasce l’esperienza e, infine, la conoscenza.
Nulla è cominciato con me. Nulla è cominciato dentro me. Sono un frutto morto che sta marcendo.
Ma chi è la ragazza corvo? Io ho avuto una felice intuizione dopo aver letto le prime 150 pagine del libro. La conferma è arrivata dopo molti capitoli. Allora mi sono chiesta: “Cosa succederà nelle restanti 600 pagine?” vi assicuro che succederà di tutto e di più.

Fondamentale è l’incontro con il personaggio di Victoria Bergman, una donna da tenere a debita distanza ma che esercita un fascino irresistibile.
C’era una volta una bimba piccola che si chiamava Victoria. Quando aveva tre anni il suo papà ha costruito una stanza dentro di lei. Una stanza deserta abitata solo dal gelo e dal dolore, e col passare degli anni dall’odio e dal desiderio di vendetta. Una stanza da cui Victoria non è più potuta uscire.
Ben presto mi sono resa conto che Victoria è solo una delle tantissime pedine abbattute sulla scacchiera della vita. Se vi aspettate un romanzo lineare con pochi ma incisivi personaggi, vi sbagliate alla grande. In questo libro i luoghi, gli avvenimenti, i soggetti si moltiplicano capitolo dopo capitolo creando, inizialmente, un po’ di confusione che viene ben presto cancellata dall’evolversi della storia, dalla tensione e dai crimini che scoppiettano, quasi in ogni pagina, come popcorn.  Sotto i riflettori non finiscono solo i crimini ma anche il non agire, l’indifferenza, è considerata una colpa. Far finta di non vedere la tragedia ch si consuma giorno dopo giorno è un crimine.

Straordinarie le figure femminili del thriller. Intense, imprevedibili, si aggrappano all’odio per continuare a vivere. Diventano artefici di un futuro che non credevano di avere e insieme, secondo me, danno vita alla raffigurazione della ragazza corvo che ha in sé il buio del ventre materno ma anche il colore della notte e della morte. In ognuno di noi c’è una luce interiore che nasce dall’insondabile, dalla parte più intima e sepolta della nostra anima. Un luogo dove albergano i demoni interiori che non ci danno pace se pace non c’è nei nostri cuori.

“La Ragazza Corvo” è un thriller corposo che va letto con calma, senza fretta, per assaporarne tutti i risvolti, l’intreccio complesso, la follia che si insinua nelle menti e che ci guida verso un finale sconvolgente.

La lettura è emotivamente complessa tanto che mi è parso di scoperchiare il vaso di Pandora da cui sono fuoriusciti odio, rancore, amore, vendetta, orrore, tradimento, gelosia, indifferenza, pessimismo, meschinità, superbia, sottomissione e vergogna.
Credetemi, nessuna esagerazione. Ho letto pagine in cui dolore, morte e perversione si susseguono come in un macabro carosello. Il dolore fisico diventa un tutt’uno con il dolore psicologico che unisce passato e presente, vita e morte. Terminata la lettura il buio è ridiventato luce, i battiti del mio cuore si sono calmati e ho pensato che, fortunatamente, ciò che ho letto è solo un’illusoria realtà, un viaggio nell’orrore.

“La Ragazza Corvo” è un thriller seducente dai risvolti drammatici. Assassini, pedofili, cannibali e psicopatici  sfogano i loro istinti criminali creando una rete di indicibili sofferenze che generano, a loro volta, sofferenze ancor più grandi.

La ragazza corvo è una creatura fittizia eppur viva in equilibrio tra l’essere e il non essere, un animale dalle ali venate di un rosso sempre più scuro come quello del sangue. Una figura che rimarrà indelebile nella mia mente  e che invito tutti voi a conoscere. Un personaggio nero, in una storia nera racchiusa in un cuore nero. 

martedì 19 luglio 2016

BLOGTOUR "I delitti della laguna" di Letizia Triches | Terza Tappa - I luoghi e la musica nel romanzo

Buongiorno, cari lettori :)  Eccoci alla terza tappa del blogtour dedicato al romanzo "I delitti della laguna" di Letizia Triches, edito Newton Compton. Il blogtour prevede 5 tappe con un giveaway finale che vi darà la possibilità di vincere una copia cartacea del romanzo (trovate le regole per partecipare alla fine del post). 

I delitti della laguna di Letizia Triches

Editore: Newton Compton
Pagine: 352 / Prezzo: € 9,90 cartaceo | € 4,99 ebook

Sinossi: Febbraio 1990. Giuliano Neri, restauratore fiorentino, arriva a Venezia per lavorare sui dipinti della collezione di Alvise Volpato, un noto psichiatra con la passione per la pittura. Questo è il motivo ufficiale. Quello reale, invece, è l’indagine condotta da Chantal Chiusano: alle orecchie del commissario è giunta l’eco della fama di Neri nel risolvere casi complicati. E quello che ha tra le mani è senza dubbio complicato: Otis Moore, un magnetico bluesman afroamericano, soprannominato “il Moro di Cannaregio”, si era trasferito in città di ritorno dal Vietnam ma, soggiogato dalla laguna, non era mai riuscito a ripartire. E ora è morto. Scavando nella vita di Otis, il commissario è spinto ben presto a indagare sulla criminalità legata al mondo dell’arte. Forse il musicista non era estraneo a certi affari illeciti. Così come non lo erano le famiglie dei Favero, dei Volpato e dei Luni, tutte legate in qualche modo alla band di Moore. Proprio quando Chantal e Giuliano pensano di aver trovato una via per risolvere il caso, ecco che le acque restituiscono il corpo seminudo e straziato di una donna…


LETIZIA TRICHESnasce e vive a Roma. Docente e storica dell’arte, ha pubblicato numerosi saggi sulle riviste «Prometeo» e «Cahiers d’art». Autrice di vari racconti e romanzi di genere giallo-noir, ha vinto la prima edizione del Premio Chiara, sezione inediti, ed è stata semi‑finalista al Premio Scerbanenco. La Newton Compton ha pubblicato Il giallo di Ponte Vecchio, Quel brutto delitto di Campo de’ Fiori e I delitti della laguna.



Terza Tappa | I luoghi e la musica nel romanzo

Letizia Triches, autrice di vari racconti e romanzi giallo-noir, ha pubblicato, con la Newton Compton, “I delitti della laguna”: un avvincente viaggio dentro i luoghi oscuri di una straordinaria città.

Febbraio 1990. Nella bellissima Venezia viene ritrovato ucciso Otis Moore, un magnetico bluesman afroamericano, soprannominato “il Moro di Cannaregio”. L’uomo si era trasferito a Venezia di ritorno dal Vietnam ma, soggiogato dalla laguna, non era più ripartito. Ora che il suo cadavere è stato ritrovato spetterà al commissario Chantal Chiusano, con la collaborazione del restauratore fiorentino Giuliano Neri, dare un volto all’assassino.


http://i.imgur.com/VdWnwyt.jpgLa Morte si muove silenziosa tra i canali e le calli veneziane, il suo passo altero e inarrestabile ci guida attraverso luoghi che racchiudono l’eterno contrasto tra passato e presente, l’eterno e l’arcano. Venezia seduce, regala angoli suggestivi e insoliti, celebra l’amore e racconta storie sospese tra l’acqua e il cielo. Leggere il romanzo è intraprendere un cammino tra i luoghi magici e nascosti della città, un cammino che inizia con il ritrovamento del cadavere di Otis Moore e prosegue con una scia di sangue tra le maschere del carnevale veneziano. 

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Giuliano Neri, restauratore fiorentino dalle capacità investigative fuori dal comune, giunge a Venezia ospite di Alvise Volpato.

Nella sua dimora, un antico palazzo che si affaccia sul Canal Grande, Neri troverà indizi importanti per la sua indagine. 

Anche la famiglia Luni vive a Venezia in una vecchio edificio dignitoso e cupo che si affaccia su Calle Navarro (foto a destra).
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Canal Grande

Non vi voglio svelare molto del romanzo “I delitti della laguna” ma ho trovato intrigante l’affinità tra i luoghi e i suoi abitanti.  Dall’interagire degli uni con gli altri nasce l’eco di emozioni passate e passioni presenti. L’indagine è complessa, molti sospetti e poche certezze. Neri e il commissario indagano sulla criminalità legata al mondo dell’arte. Forse il musicista ucciso non era estraneo a certi affari illeciti. Una pista conduce i due investigatori alla splendida Biblioteca Marciana.
Impossibile paragonare la biblioteca Marciana alle altre, pensò Giuliano. A cominciare dal portone di ingresso, dove due giganti di marmo accoglievano il visitatore mettendo in mostra i loro muscoli possenti, per finire con la Sala degli stampati dove si consultavano i libri. Quale altra sala di lettura era nello stesso tempo sia esterna che interna?
Biblioteca Marciana
Un personaggio importante nell’alchimia delle indagini è Elvira, zia di Bianca. La donna dal triste passato vive alla Giudecca, un’isola posta a sud del centro storico di Venezia. Nel proseguo della storia verranno coinvolti anche dei luoghi che celano dolore e sofferenza. Si tratta di Poveglia, l’isola dei fantasmi; San Servolo e San Clemente, le isole dei matti.

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Giudecca
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Poveglia
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San Servolo e San Clemente

Questi luoghi suggestivi sono uniti dal soffio infinito della musica che ricopre un ruolo fondamentale nella vita dei personaggi legati tra loro da un groviglio di ricordi.

“Quando cerco un’altra parola per musica, trovo sempre e soltanto la parola Venezia.” 
Friedrich Nietzsche, Il Caso Wagner.

Note preziose che si rincorrono nell’atmosfera veneziana liberando odio e amore. La musica diventa un mezzo per dar voce al dramma, per fondere emozioni, scavare certezze e seminare desideri. I personaggi del romanzo trovano nella musica un’alleata per combattere le difficoltà della vita.  Otis Moore, un magnetico bluesman, la sera si esibiva con la sua band, Indigo Gulls, al Blue Note. Prima della morte del Moro, la band era fedele a vecchie sonorità, rigorosamente derivate dal blues. Dopo la morte di Otis, i nuovi Indigo Gulls proposero una sorta di rock blues in cui confluivano gli sili più disparati, mentre gli assolo del tastierista spesso sforavano nell’improvvisazione jazz. Voce solista del gruppo è Bianca che tutti incanta con le sue interpretazioni. Musica e vita camminano insieme in un aiuto reciproco. Quando il corpo si muove nel presente e i pensieri volano al passato c’è solo un modo per fermare tutto, la musica. I personaggi hanno scelto il blues, in particolare l’album Nostalgia di Annie Lennox.

Termina qui il mio approfondimento sui luoghi e sulla musica che caratterizzano “I delitti della laguna”. Prima di salutarvi vorrei darvi un suggerimento: se non lo conoscete lasciatevi avvolgere dalle note dell’ultimo brano dell’album Nostalgia, Mood Indigo


You ain’t be blue; no, no, no / You ain’t be blue / Till you’ve had that mood indigo…






#1 (14 luglio) Il giallista - Presentazione e incipit
#2 (18 luglio) Peccati di Penna - Approfondimento sui personaggi
#3 (19 luglio) Penna d'oro - I luoghi e la musica del romanzo

REGOLE PER PARTECIPARE AL GIVEAWAY
– Commentate tutte le tappe del blogtour indicando l'email a cui essere contattati
– Diventate follower dei blog partecipanti.
– Mettete “mi piace” alla pagina fb Newton Compton.

Buona fortuna :)

mercoledì 13 luglio 2016

RECENSIONE | "Una presenza in quella casa" di Paige McKenzie

Carissimi lettori, per chi non mi conoscesse devo confessare di essere una persona curiosa che si lascia attirare dalle cover carine, forse dovrei usare l’aggettivo “inquietanti”, e non sa resistere ai titoli che promettono storie ad alto tasso adrenalinico. Il libro che ho letto mi ha promesso molto ma si è rivelato una piacevole lettura senza troppe pretese. Se volete seguirmi vi porto in una casa misteriosa dove accadono fatti che non hanno nulla di razionale. Pronti? Fate un bel respiro, iniziamo.

Una presenza in quella casa
Paige McKenzie (traduzione di A. Tissoni)

     The Haunting of Sunshine Girl     
#1 Una presenza in quella casa

Editore: Giunti
Pagine: 300
Prezzo:  € 16,00

Sinossi: Tutto comincia nel 2010, quando una sedicenne simpatica e carina posta su YouTube un brevissimo filmato e confessa il sospetto che nella sua casa ci siano i fantasmi. Nel giro di pochi anni la serie di brevi filmati che la vedono protagonista diventa virale. "Una presenza in quella casa", ispirato alla serie web che ha già fatto tremare così tanti amanti del genere horror e non solo, è il primo romanzo della giovanissima Paige McKenzie. Nella nuova casa di Sunshine - questo il soprannome della ragazza - si avverte qualcosa di inquietante: oggetti che si spostano, risatine nel cuore della notte, ombre misteriose nelle foto che scatta... La madre adottiva, con cui Sunshine ha un rapporto aperto e affettuoso, insiste nel dire che è tutto frutto di immaginazione e comincia a comportarsi in modo sempre più incomprensibile. C'è solo una persona che dà credito ai timori di Sunshine: Nolan, un compagno di liceo che condivide la sua passione per la fotografia ed è disposto ad affiancarla per studiare i vecchi casi di cronaca nel tentativo di capire cosa stia davvero succedendo. La tensione sale inarrestabile e le cose peggiorano quando le risatine si trasformano in urla e singhiozzi. Cosa nasconde quella casa? Sunshine è in preda al terrore, ma deve farsi forte se vuole salvare la madre da una sorte peggiore della morte.

STILE: 7 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7

Nell’istante in cui sto per cedere al sonno, sento una voce di bambina, poco più di un sussurro: ‘Notte, notte.
Sunshine si trasferisce, con la mamma adottiva, nella cittadina di Ridgemont. Nella nuova casa la ragazzina avverte subito qualcosa di inquietante: oggetti che si spostano, voci nel cuore della notte, ombre che appaiono nelle foto che scatta. Sunshine confida i suoi timori alla mamma che non condivide le sue preoccupazioni.  Solo Nolan, compagno di liceo con la passione per la fotografia, crede a Sunshine e l’aiuterà a capire cosa stia davvero succedendo. La situazione precipita quando la mamma inizia a comportarsi in modo sempre più strano. Toccherà ai ragazzi scoprire cosa si nasconde in quella casa.

“Una presenza in quella casa” è tratto dalla serie web “The Haunting of Sunshine Girl”. Un successo con oltre 130 milioni di visualizzazioni. Tutto ha inizio nel 2010, quando una simpatica sedicenne posta su YouTube un breve filmato confessando il sospetto che nella sua casa ci siano i fantasmi. I filmati ottengono un gran successo e nasce il primo libro della saga.

Ho iniziato la lettura di questo libro pregustando un’atmosfera horror che non ho trovato. Tuttavia, pagina dopo pagina, ho familiarizzato con i personaggi che hanno un loro fascino. Sunshine è una ragazzina maldestra che indossa sempre abiti vintage, ama la fotografia, colleziona uccelli impagliati e crede nell’ipotetica possibilità di vite passate. La ragazzina ama rileggere “Orgoglio e pregiudizio” e, a volte, si ritrova a parlare come una delle sorelle Bennet.

La mamma mi è stata subito simpatica perché ama i thriller e ha totale fiducia nella logica e nella medicina. Il cane Oscar e il gatto Lex completano il quadretto familiare.

La prima parte del romanzo  ci avvolge in un mistero che si presenta con rumori improvvisi, porte che si aprono e chiudono da sole, folate di vento,  percezioni sonore e visive poco rassicuranti.

Il romanzo prende corpo grazie alla voce narrante di Sunshine. Per aumentare la tensione ogni tanto c’è un capitolo in cui a parlare è una voce sconosciuta non riconducibile a nessun personaggio del romanzo. A chi appartiene questa voce misteriosa? Per complicare ancor più il quadro del soprannaturale, nella seconda metà del libro, spunta fuori la storia del Luiseach, un angelo custode che scaccia gli spiriti oscuri e acquisisce i suoi poteri a sedici anni.  Fantasmi, demoni e spiriti oscuri aleggiano in questa storia che diventa sempre più complessa con il procedere degli avvenimenti.

“Una presenza in quella casa” è un romanzo ben scritto che mi ha subito incuriosita ma non ho trovato stimoli paurosi caratterizzati da una forte tensione. Anzi spesso mi sono ritrovata a provare una profonda tenerezza per un “fantasma” bisognoso di una guida e che stabilisce un rapporto con la protagonista. Ciò  mi ha fatto pensare alla serie Ghost Wisperer. La protagonista di questa serie è Melinda, una giovane donna, capace di vedere e comunicare con i fantasmi che rappresentano le anime dei morti che per vari motivi non sono passate nell’aldilà. Melinda ha il potere di aiutarle a “passare oltre”. Anche Sunshine ha dei poteri anche se lei ancora non lo sa. L ‘evoluzione della storia implica la comparsa di vari personaggi che sicuramente verranno meglio descritti nel seguito del romanzo. Il finale apre nuovi scenari e lascia con molte domande senza risposta.

Terminata la lettura ho chiuso il libro con il sorriso sulle labbra. Mi aspettavo un romanzo mozzafiato con emozioni forti che coinvolgono il lettore. Sicuramente non ho perso il sonno anche se mi piacerebbe sapere come evolve la storia del “fantasma” che ha movimentato la vita nella casa regalandomi qualche brivido non di paura ma di tenerezza.

lunedì 11 luglio 2016

RECENSIONE | "L'abbazia dei cento inganni" di Marcello Simoni

Buongiorno, cari lettori :) Oggi vi parlo di un libro che ho atteso con molta curiosità, sto parlando de “L’abbazia dei cento inganni” di Marcello Simoni. Questo romanzo conclude la saga Codice Millenarius che vi consiglio di leggere se siete amanti dei thriller storici.

L'abbazia dei cento inganni
Marcello Simoni

     Codice Millenarius Saga     
#1 L'abbazia dei cento peccati  
#2 L'abbazia dei cento delitti [recensione]
#3 L'abbazia dei cento inganni

Editore: Newton Compton
Pagine: 352 
Prezzo: € 9,90

Sinossi: Ferrara, inverno 1349. Un’inquietante processione di gente incappucciata si aggira nelle selve vicino alla città, terrorizzando chiunque abbia la sfortuna d’imbattervisi. E mentre si diffondono voci su riti satanici e segni dell’apocalisse, c’è chi scorge in quelle apparizioni un astuto complotto. Tra loro anche l’impavido cavaliere Maynard de Rocheblanche che, con l’appoggio della Santa Inquisizione, intraprende un’indagine per cercare di far luce sulla verità. L’impresa si rivelerà tuttavia più difficile del previsto, perché sono molti i prelati più interessati ai suoi segreti che a risolvere il caso. Maynard è infatti l’unico custode del mistero più grande della cristianità, la leggendaria reliquia attribuita a Gesù, il Lapis exilii. E questa volta, privato dell’appoggio dell’abate di Pomposa, potrà fare affidamento solo sulla sorella, la monaca Eudeline, per difendere se stesso e i propri amici e cercare di svelare l’intrigo che lo coinvolge… 

STILE: 8 | STORIA: 9 | COPERTINA: 8

Selva di Ferrara

7 gennaio 1349, notte

Il cacciatore di lupi avanzò sulla distesa di neve, adagio, fra i tronchi di salice e quercia. La luna era ancora alta, l’alba una sfumatura d’argento tra il cielo e le fronde imbiancate [...]

Quando un improvviso palpitare di luci rapì la sua attenzione.

Si acquattò dietro il tronco e puntò lo sguardo verso alcune figure che avanzavano tra gli alberi. Tonache, cappe e lunghi cappucci, lanterne a schiarire il grigiore.

Simile a un corteo di spettri, la processione si mosse sul tappeto di neve fino a un punto in cui i rami degli arbusti si intrecciavano in una sorta di arco, formando un passaggio nella tenebra.

A capo di quella congrega di sconosciuti vi era una donna in groppa a una bestia.

Una bestia che non sarebbe dovuta esistere, se non nelle lande più cupe dell’inferno.
Dopo “L’abbazia dei cento peccati” e “L’abbazia dei cento delitti”,  questo terzo volume conclude in modo perfetto la saga Codice Millenarius. Il bravissimo Simoni ci riporta nel Medioevo, negli anni dopo la peste nera, per riprendere le fila di una storia avvincente con un giusto mix di mistero e intrigo. Una storia dal ritmo incalzante che si legge con trepidazione pronti a seguire i personaggi che si muovono sempre spinti da sentimenti fondamentali come l’amore, l’onore, l’amicizia, l’odio, la vendetta e il desiderio di libertà.

Nell’abbazia di Santa Maria di Pomposa, ritroviamo il prode cavaliere Maynard de Roceblanche. Egli è audace e coraggioso, pronto a difendere a qualsiasi costo i suoi ideali che rendono la vita degna di essere vissuta. La pace della città, siamo a Ferrara nel 1349, è minata da un’inquietante processione di gente incappucciata che miete terrore. Rapidamente si diffondono voci su riti satanici ma la verità si nasconde in un astuto complotto che Maynard dovrà sventare.  L’impresa non sarà facile, uomini potenti si muovono nell’ombra per carpire a Maynard i suoi segreti. L’impavido cavaliere è l’unico custode del mistero del Lapis exilii, la leggendaria reliquia attribuita a Gesù. Gli avvenimenti si susseguono creando intorno al cavaliere una ragnatela pronta a uccidere.

“Pro bono malus”, male in cambio di bene, è il messaggio con cui si annunciano le minacce ai danni della famiglia d’Este. Si pensa subito a un maleficium, la Santa Inquisizione affida a Maynard l’arduo compito che cela voragini d’odio e sete di potere.

“L’abbazia dei cento inganni” è un thriller storico che ho letto con vivo piacere. Simoni non si perde in inutili giri di parole e con un ritmo intenso ci racconta una storia che sembra vivere di vita propria. La profonda conoscenza storica del periodo e dei luoghi d’ambientazione rende reale il tutto lasciando al lettore un’unica possibilità: immedesimarsi nei personaggi provando tante emozioni. Ho apprezzato l’intreccio tra elementi autentici e altri frutto di fantasia. Ad es. Obizzo d’Este e la marchesa Lippa Ariosti sono realmente esistiti, Maynard e Suor Eudeline nascono dalla fervida fantasia dell’autore. 

In questo romanzo non c’è un attimo di pace. Alti Prelati  e nobili signori si sfidano per la conquista del potere, nessuna esclusione di colpi, nessuna pietà. Intrighi e tradimenti rendono la realtà mutevole velocemente corrotta da inganni che si nutrono delle debolezze umane. In questo terzo volume della saga ho potuto apprezzare l’avvincente ricostruzione della Ferrara medioevale, Simoni descrive attentamente ogni angolo della città. Anche l’abbazia di Pomposa è parte viva in questo romanzo con i suoi affreschi sull’Apocalisse e con i monaci amanuensi che vi risiedevano. Una curiosità, avete notato come il numero cento sia presente nel titolo dei tre libri della saga? In un’intervista lo scrittore spiega che cento erano i monaci presenti nell’abbazia nel suo periodo più florido. Seguirono poi anni di decadenza sia spirituale che economica.

Tra i personaggi, tutti ben caratterizzati, mi ha incuriosito favorevolmente la figura di suor Eudeline sorella di Maynard. La donna assume, in questo romanzo, un ruolo importante in cui viene alla luce il suo carattere fiero e ostinato, il suo orgoglio che la porta a sfidare chiunque osi far del male alle persone che ama.  Eudeline  è colei che ha subito una grave violenza nel passato,  custodisce nel cuore il desiderio di ricostruire la famiglia per dare un volto al futuro, non brandisce alcun arma ma lotta ugualmente per ciò in cui crede. Questo coinvolgimento emotivo è una delle caratteristiche del romanzo che si conclude con un finale elegante e poetico. Essendo l’ultimo libro della saga temevo di non veder soddisfatte tutte le mie curiosità invece ogni aspetto della storia viene spiegato e i fili narrativi  giungono a conclusione.

Il Codice Millenarius è una saga che affascina trasportando il lettore tra duelli di spada, intrighi e pergamene preziose. Ho appena concluso la lettura eppur già sento la mancanza della fiera Eudeline,  del coraggioso Maynard, dell’orgoglioso Gualtiero, dell’intraprendente Isabeau. Tutti hanno affrontato momenti difficili in cui ogni cosa sembrava persa per sempre. Da loro un grande insegnamento: quando tutto sembra perduto bisogna sempre trovare la forza nel proprio cuore per dare ai sogni la possibilità di diventare realtà.

sabato 9 luglio 2016

RECENSIONE | “Il Primo Inganno” di Riccardo Landini

Buongiorno cari lettori :) Non so voi ma per me il caldo è fonte di sfinimento. Per fortuna c’è un lieve venticello che mi permette di sopravvivere. Prima che le forze mi lascino, pubblico il mio parere su un libro perfetto da leggere sotto l’ombrellone. È in libreria l’ultima novità della collana L’Arcobaleno, “Il Primo Inganno” di Riccardo Landini per CentoAutori edizioni.


Il primo inganno
Riccardo Landini

Editore: CentoAutori

Pagine: 232

Prezzo: € 13,00

Sinossi: Cosa succede se, mentre sei intento a spiare una coppia clandestina, ti capita di vedere nella finestra del palazzo di fronte due balordi che violentano una ragazzina? E se nessuno ti crede quando lo racconti? E se ti intestardisci a voler scoprire a cosa hai realmente assistito? Brenno Sandrelli, perito assicurativo e detective a tempo perso incappa in una banda di stupratori assassini, ma la sua voglia di ficcare il naso dove non dovrebbe gli porterà un sacco di guai. Senza contare che, nell'ombra, qualcuno trama per ammazzarlo, inscenando un finto suicidio. La sua vita sarà sconvolta per sempre. E non ci sarà ritorno...



STILE: 7 | STORIA: 8 | COPERTINA: 6

Davanti al male un uomo non può esitare, ma deve scegliere
se agire o restare per sempre nell’ombra.
Brenno Sandrelli è un perito assicurativo che arrotonda i suoi magri guadagni con l’attività di detective. Durante un appostamento per fotografare una moglie fedifraga, Brenno vede, o crede di vedere, nella finestra del palazzo di fronte due uomini che violentano una ragazzina. Cosa fare? Sarebbe troppo comodo volgere lo sguardo altrove, far finta di  nulla, pensare a sé senza ficcare il naso in un vespaio di problemi. Sarebbe comodo ma non sarebbe giusto e Sandrelli non ama le ingiustizie. Si rivolge a un suo amico poliziotto che l’invita ad essere sicuro di ciò che ha visto per non gridare “al lupo, al lupo” senza prove certe. Una cosa è certa, in questo romanzo di lupi travestiti da docili agnellini c’è ne sono parecchi, uomini insospettabili che si muovono nell’ombra. Per fortuna il nostro temerario detective è deciso a scoprire la verità, le sue indagini lo porteranno a scoprire l’esistenza di una banda di stupratori e assassini. Brenno entrerà in una spirale di violenza che lo trascinerà in un mondo terribile dove prosperano la corruzione, la pedofilia, le violenze e altre orribili perversità. Sarà una discesa all’inferno che rivelerà l’anima nera di molti uomini apparentemente pronti a servire la giustizia.

“Il Primo Inganno” è un romanzo che ha catturato subito la mia attenzione stimolando la mia curiosità. La storia inizia puntando i riflettori su una situazione ricca di mistero che prelude ad avvenimenti carichi di tensione e colpi di scena. I personaggi si presentano in modo autonomo ed è facile conoscerli seguendo i loro comportamenti. Ho molto apprezzato l’autoironia del protagonista, un modo per palesare i propri limiti e la propria fragilità ma che richiede umiltà e coraggio. Brenno vive in un casolare nella campagna padana.  Marcella è sua moglie e il loro matrimonio sopravvive in un equilibrio precario. A dir il vero tutta la vita di Sandrelli è scombussolata da questa indagine che aprirà una voragine capace di ingoiare vite umane.


“Il Primo Inganno” è un romanzo che si legge con facilità e in breve tempo, perfetto per questo periodo di vacanze. Il finale mi ha lasciata con la curiosità di scoprire quale sarà il destino di alcuni personaggi che, se ho ben compreso, non hanno alcuna intenzione di redimersi. Ho molto apprezzato la trama circolare del romanzo, mi piace leggere il finale che mi riporta all’inizio della storia dandomi la sensazione della compiutezza della trama. Il titolo mi fa invece pensare e sperare in un seguito del romanzo. Lo scrittore Riccardo Landini è noto alla critica specializzata per le numerose vittorie a premi riservati a racconti gialli e noir. Mi piacerebbe leggere altri suoi romanzi. Nel ringraziare la CentoAutori per il gentile omaggio, vi saluto augurandovi un buon fine settimana.

venerdì 8 luglio 2016

IN LIBRERIA #19 | A luglio in libreria (prima parte)

Per sempre estate
Fay Camshell

Editore: Newton Compton | Pagine: 320 | Prezzo: € 9,90
Dal 6 luglio in libreria

Sinossi: 
Dopo il primo anno di college, Summer avrebbe tanto voluto concedersi una magnifica vacanza in Spagna e invece è costretta a lavorare tutta l’estate nello stabilimento balneare dei suoi genitori a Santa Barbara, in California. Stessa sorte è toccata alla sua amica Autumn, dopo che i suoi hanno scoperto che ha passato l’anno a studiare arte e fotografia invece di economia. Quando però allo stabilimento arrivano due ragazzi newyorkesi, Lucas e Tyler, l’estate sembra prendere un’altra piega. Lucas è molto attratto da Summer e lei, nonostante l’iniziale antipatia, ricambia il suo interesse. Ma nella vita di Lucas non c’è spazio per le sorprese: finita la vacanza deve tornare a New York, dove lo attende il destino che suo padre ha scelto per lui e al quale non può sottrarsi. Summer, dal canto suo, non riesce a credere che con Lucas sia stata solo una storia estiva come tante altre. Per lei quell’estate è e resterà indimenticabile. E così, ignara di ciò che la aspetta, prende il primo volo per New York…

Ho avuto il piacere di leggere "Per sempre estate" l'anno scorso. E' una lettura ricca di intense emozioni, perfetta per la bella stagione. Vi lascio la mia recensione nel caso in cui vogliate saperne di più :)  Mi fa piacere sapere che la Newton Compton ha deciso di pubblicare questo libro. Non mi resta che augurarvi una buona lettura :)

Newton Compton
€ 9,90 | 352 pg | Dal 14.07
Newton Compton
€ 7,90 | 224 pg | Dal 14.07
Newton Compton
€ 9,90 | 384 pg | Dal 07.07
Febbraio 1990. Giuliano Neri, restauratore fiorentino, arriva a Venezia per lavorare sui dipinti della collezione di Alvise Volpato, un noto psichiatra con la passione per la pittura. Questo è il motivo ufficiale. Quello reale, invece, è l’indagine condotta da Chantal Chiusano: alle orecchie del commissario è giunta l’eco della fama di Neri nel risolvere casi complicati. E quello che ha tra le mani è senza dubbio complicato: Otis Moore, un magnetico bluesman afroamericano, soprannominato “il Moro di Cannaregio”, si era trasferito in città di ritorno dal Vietnam ma, soggiogato dalla laguna, non era mai riuscito a ripartire. E ora è morto. Scavando nella vita di Otis, il commissario è spinto ben presto a indagare sulla criminalità legata al mondo dell’arte. Forse il musicista non era estraneo a certi affari illeciti. Così come non lo erano le famiglie dei Favero, dei Volpato e dei Luni, tutte legate in qualche modo alla band di Moore. Proprio quando Chantal e Giuliano pensano di aver trovato una via per risolvere il caso, ecco che le acque restituiscono il corpo seminudo e straziato di una donna…
Il commissario Carra non se la passa bene. Nemmeno lo squisito caffè dell’agente Di Giacomo riuscirebbe a tirarlo su. Non gli era mai successo di non riuscire a capire da dove cominciare, né si era mai trovato coinvolto in un caso come questo, in cui tra morti e scomparsi è difficile anche solo stare dietro alle chiamate dalla centrale. Carra è abituato ad avere a che fare con qualunque tipo di crimine, ma stavolta è davvero troppo. Com’è possibile che siano collegati tra loro il ritrovamento in un cortile di una carcassa di elefante, la sparizione di un ragazzo, il rapimento di un bambino rom e la morte per overdose di una prostituta? Tutto sembra maledettamente assurdo, gli viene da pensare, mentre attraversa la periferia romana alla ricerca del prossimo indizio. E proprio quando la matassa sembrerà impossibile da sbrogliare, l’incontro con uno stravagante quanto acuto barbone metterà il solitario commissario Carra sulle tracce dell’unico filo da seguire…
A capo di un giro di spaccio di una nuova e potente droga, Flavio Gambari è ormai diventato un boss della mala romana. I suoi complici formano una gang inclassificabile ma temibile: Vasile, il romeno che viene dalla schiavitù dei campi rom; Jean Luc, ex gangster marsigliese vissuto in strada per sfuggire a una vecchia faida interna alla banda delle Tre B; Marzia, la bella e spregiudicata compagna di Flavio; Felipe, che da maggiordomo e factotum è diventato il contatto con gli spacciatori d’oltreoceano. L’ascesa criminale del gruppo, però, scatena rivalità negli ambienti malavitosi della capitale. È una vera e propria guerra quella che la gang si trova a fronteggiare: sequestri, ricatti, omicidi efferati. Ed è a questo punto che l’ispettore Bruno Pelizzi comincia la sua solitaria indagine sulla nuova banda di trafficanti. E allora per Flavio i nemici da affrontare non saranno più solo dei criminali...



Fazi Editore 
€ 17,50 | 238 pg | Dal 07.07
Fazi Editore 
€ 19,00 | -- pg | Dal 14.07

La caduta delle consonanti intervocaliche, avvenuta tra il X e l’XI secolo nella regione dove sarebbe poi nato il Portogallo, è il fenomeno linguistico che ha cominciato a separare il portoghese dallo spagnolo. Un passaggio importante per Heliseu da Motta e Silva, professore brasiliano di filologia romanza: la nascita della sua lingua, il fondamento del suo lavoro e, curiosamente, anche il motivo per cui ha conosciuto sua moglie.

Ormai in pensione, Heliseu si sveglia il giorno in cui l’università si appresta a omaggiarlo e inizia a preparare mentalmente il discorso di ringraziamento. Alla sua età, s’impone un bilancio. Ed ecco allora venirgli in mente la possibilità di ripercorrere la propria carriera attraverso gli avvenimenti, anche quelli più intimi, di un’esistenza apparentemente perfetta: l’inizio negli anni Sessanta, quando il paese (come il resto del mondo) era tutto un fermento libertario; il matrimonio con Mônica, il figlio maschio, lo stipendio fisso, il bell’appartamento, gli inizi della dittatura, l’infatuazione per una giovane dottoranda francese, la pubblicazione importante e, infine, il buen ritiro tranquillo e soddisfatto di chi ha avuto una vita piena.

Ma è andata veramente così? Nell’organizzazione del ricordo, dei ricordi, nella scelta delle cose da dire e da tacere, si insinuano continuamente dubbi, altre possibilità di racconto, deviazioni nella narrazione. Di perfetto, nella vita di Heliseu, c’è ben poco. Il disprezzo dei colleghi, l’estraneità del figlio, la tragica morte della moglie: tra fallimenti, mistificazioni, sensi di colpa, è andato tutto storto, ed è il momento di riconoscerlo. In questo romanzo toccante, di grande bellezza e di sottile poesia, Cristovão Tezza ci racconta con grande maestria una storia universale: la storia della nostra umana incapacità alla vita.
La pietra di Luna, prezioso e antico diamante giallo originario dell’India, dopo una serie di avventurose vicissitudini sopportate nel corso dei secoli, giunge in Inghilterra e viene donata a una giovane nobildonna di nome Rachel Verinder nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Il gioiello, di valore inestimabile, scompare in circostanze misteriose quella notte stessa e un famoso investigatore, il sergente Cuff, viene incaricato di ritrovarlo. L’indagine, per quanto accurata, non porta ad alcun risultato e causa, anzi, sgomento e confusione sia tra i membri della famiglia Verinder che nella servitù. Il romanzo, in cui tutti i personaggi sono apparentemente innocenti ma allo stesso tempo possibili colpevoli, si sviluppa seguendo le sorti della pietra di Luna, in un groviglio di eventi drammatici raccontati, di volta in volta, dai diversi protagonisti.
A fare da sfondo a questo giallo così magistralmente costruito c’è una romantica storia d’amore che, insieme alla suspense e alla curiosità, tiene il lettore avidamente inchiodato al libro dalla prima all’ultima pagina. Unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi capolavori di Wilkie Collins, La pietra di Luna, alla sua uscita nel 1868, consacrò il clamoroso successo dell’autore e riuscì addirittura a destare l’invidia di Charles Dickens, suo grande amico e maestro.



La ragazza senza ricordi
C.L. Taylor

Editore: Longanesi | Pagine: 332 | Prezzo: € 18,60
Dall' 8 luglio in libreria

Sinossi: 
Jane Hughes ha un compagno che la ama, un lavoro in un centro per animali randagi, e vive in un piccolo cottage nel Galles. È una donna realizzata e felice, come tante, ma la sua vita si fonda su una menzogna. Perché Jane Hughes in realtà non esiste. Cinque anni prima era partita per un viaggio in Nepal con le sue migliori amiche. La vacanza della vita, fatta di yoga, meditazione e splendidi panorami. Una settimana che avrebbe dovuto trasformarsi in un ricordo meraviglioso, ma che si è rivelata invece un incubo, perché da quel viaggio due delle quattro ragazze non sono più tornate. Jane pensa di essersi lasciata tutto alle spalle, di poter ricominciare a vivere con una nuova identità, di dimenticare quello che è accaduto, ma qualcuno non ha intenzione di permetterglielo. Qualcuno che sa la verità su quella terribile settimana e che è tornato per tormentarla, per distruggere tutto quello che Jane ha faticosamente ricostruito.



Harper Collins Italia
€ 18,00 | -- pg | Dal 14.07
Harper Collins Italia
€ 16,00 | -- pg | Dal 14.07
Harper Collins Italia
€ 16,00 | -- pg | Dal 14.07
Vive nella vostra comunità, in una bella casa, con un giardino ben tenuto. Fa la spesa nel vostro negozio di fiducia, e se vi urta una spalla si scusa con un sorriso. Se è incolonnato di fianco a voi in autostrada, vi lascia passare con un gentile gesto della mano.

Quello che non sapete, di lui, è che sotto il garage, in una stanza segreta, possiede una gabbia elaborata, e quel cibo che sta pagando alla cassa è per la ragazza che tiene chiusa lì dentro contro la sua volontà. Una di una lunga lista, e non sa che cosa la aspetta.

È così da molto tempo. È normale, e funziona alla perfezione.

Poi incontra la cassiera dell'alimentari aperto 24 ore su 24 e tutto cambia. A quel punto il piano, la caccia, la stanza... le altre non gli servono più. Ha bisogno solo di lei. Ma proprio quando decide di redimersi, la polizia gli sta col fiato sul collo. Lui potrebbe anche riuscire a nascondere le proprie tracce, se non fosse per un piccolo particolare: c'è ancora qualcuno nella sua gabbia.
Londra, in un nevoso dicembre del 1888.
Dopo la disastrosa indagine sullo Squartatore, il trentaquattrenne Sherlock Holmes è caduto in un profondo stato di prostrazione dal quale nemmeno Watson riesce a svegliarlo. Finché non arriva da Parigi una strana lettera in codice.

Mademoiselle La Victoire, una bellissima cabarettista francese, scrive che il figlio illegittimo che ha avuto da un lord inglese è scomparso, e che lei stessa è stata aggredita per strada a Montmartre.

Holmes e Watson si precipitano a Parigi e scoprono che il ragazzino scomparso è solo la punta dell'iceberg di un problema molto più grave: una preziosissima statua greca è stata rubata a Marsiglia, e in un setificio del Lancashire sono stati uccisi dei bambini. Gli indizi, in tutti e tre i casi, conducono allo stesso, intoccabile personaggio... Ma Holmes riuscirà a riprendersi in tempo per trovare il ragazzino scomparso e fermare l'ondata di omicidi, anche se per riuscirci deve essere sempre un passo avanti rispetto a un pericoloso rivale francese ed evitare le minacciose interferenze del fratello Mycroft?

Un'avventura incalzante, scritta nello stile di Sir Arthur Conan Doyle, in cui la celebre coppia è alle prese con un caso che metterà alla prova l'amicizia di Watson e spingerà al limite la fragilità e le doti della natura artistica di Sherlock Holmes.
Fino a dieci anni Paula Vauss è vissuta con la madre Kai, un’hippie affascinata dalla mitologia Hindu, che le ha dato il nome della dea indiana Kali, e le ha fatto trascorrere un’infanzia nomade e ai limiti della legalità, cambiando città e compagno ogni anno. Ma il loro rapporto si è interrotto quando la madre è finita in prigione e lei in affidamento ai servizi sociali.
Ora Paula ha trentacinque anni ed è una donna determinata e di successo, socia di un affermato studio legale di Atlanta che gestisce divorzi milionari. Da quindici anni non vede la madre, finché un giorno riceve da lei un messaggio con cui Kai le comunica di avere poche settimane di vita. Decisa a rintracciare la madre prima che sia troppo tardi, Paula, che è un'esperta nel separare le famiglie, si ritrova a doverne rimettere insieme una: la propria.



Cell
Stephen King

Editore: Sperling & Kupfer | Pagine: 516 | Prezzo: € 19,90
Dal 5 luglio in libreria

Sinossi: 
Boston, 1° ottobre. È un luminoso pomeriggio di sole, la gente passeggia nel parco, gli aerei atterrano quasi in orario e a Clayton Riddell sembra il più bel giorno della vita. Ma proprio quel giorno il mondo finisce. Chiunque abbia un cellulare all'orecchio - milioni e milioni di persone - impazzisce improvvisamente, regredendo allo stadio di una belva feroce. In un attimo, un misterioso impulso irradiato attraverso gli apparecchi distrugge il cervello, azzerando la mente, la personalità, migliaia di anni di evoluzione. In poche ore, la civiltà è annientata, l'homo sapiens non è mai esistito, lasciando al suo posto un branco di sanguinari subumani privi della parola. Ma questo è solo l'inizio.  




Una preghiera per Manhattan
R.J. Ellory

Editore: 21 Editore | Pagine: 485 | Prezzo: € 20,00
Dal 7 luglio in libreria

Sinossi: 
Vincent Madigan è un detective problematico, indebitato, con due mogli e quattro figli da mantenere. Prende droghe e pillole e, soprattutto, sa di aver sempre fatto la scelta sbagliata. Adesso Madigan vuole saldare i propri debiti con Sandià, il boss della droga di East Harlem (il cui soprannome è Uomo delle angurie, per il terribile modo in cui fa torturare le proprie vittime), e rimettere in carreggiata la sua sbandata esistenza. Il piano è semplice: sottrarre a una banda di ladri quattrocentomila dollari. Ma qualcosa non funziona. Il furto si risolve in una strage e Madigan è costretto a eliminare i suoi collaboratori. Così adesso deve fuggire. E gli inseguitori sono due: Sandià e il NYPD. Come un topo in trappola, Madigan elabora un piano pericoloso che lo porterà a rischiare di perdere la propria vita o guadagnarne definitivamente una nuova. 



La strana quadratura dei sogni
Alex Capus

Editore: Garzanti | Pagine: 194 | Prezzo: € 16,90
Dal 7 luglio in libreria

Sinossi: 
È l’inizio di novembre del 1924. Il lago di Zurigo scintilla d’argento nonostante la foschia mattutina. Il convoglio dell’Orient-Express diretto a Parigi sta arrivando in stazione; sull’ultima carrozza, accanto allo sportello aperto, siede una ragazzina bionda stretta in una coperta di lana, assorta nei suoi pensieri. Da una rampa di carico, un giovane seduto a guardare i treni le fa un cenno di saluto. Sul binario accanto sfila il rapido in partenza per Ginevra, dove un uomo dal viso abbronzato è appena salito con la sua valigia. La ragazza si chiama Laura D’Oriano, e il suo sogno è quello di fare la cantante. Il ragazzo è Felix Bloch, ha appena dato l’esame di maturità e sta per iscriversi alla facoltà di ingegneria, o almeno così vorrebbe la sua famiglia. L’uomo è Émile Gilliéron e in quella valigia, in una scatola di sigari, custodisce le ceneri del padre, famoso pittore. I tre non hanno nulla in comune, tranne il fatto che le loro vite sono destinate a essere straordinarie.




La detective miope
Rosa Ribas

Editore: Mondadori | Pagine: 147 | Prezzo: € 17,50
Dal 5 luglio in libreria

Sinossi: 
Irene Ricart è una detective privata di Barcellona. È appena uscita da un ospedale psichiatrico dove è rimasta internata per diversi mesi dopo che il marito – un poliziotto – e la figlia di dieci anni sono stati assassinati. Ora che ha perso tutto, Irene ha un unico obiettivo: trovare la persona che ha sterminato la sua famiglia.

Basandosi sulla teoria dei sei gradi di separazione, si convince che può riuscire a scovare il killer dal momento che, se già normalmente tutte le persone sono collegate tra di loro, potrebbero esserlo anche i casi criminali. Fortunatamente Miguel Marín le offre di lavorare per la sua agenzia e Irene comincia a risolvere i primi casi che la mettono in contatto con personaggi abbastanza improbabili e originali – un venditore di hamburger convinto di essere l'erede al trono delle Hawaii, una rumena specializzata nell'estrarre il veleno dai ragni, un'attrice porno che soffre di alopecia...

Ma Irene ora ha fretta, perché man mano che procede nelle sue investigazioni la sua incalzante miopia aumenta proporzionalmente...