mercoledì 30 marzo 2016

RECENSIONE | "La Mappa della Città Morta" di Stefano Santarsiere

Buongiorno :) La recensione odierna riguarda una storia che vi terrà incollati al libro e sarà in grado di incuriosire e soddisfare i lettori più esigenti. 

La Mappa della Città Morta di Stefano Santarsiere

Editore: Newton Compton
Pagine: 336 | Prezzo: € 12,00 cartaceo 

Sinossi: Il manoscritto di un esploratore del Settecento e un antico planetario: due oggetti che sembrano un regalo dall’oltretomba, ma che per il professor Laurenzi sono la prova che il figlio Angelo, archeologo scomparso fra le montagne del Mato Grosso, è ancora vivo. Convinto dal professore ad affrontare un’impresa ai limiti dell’impossibile, Charles Fort, direttore di un giornale online che indaga tutto ciò che è avvolto dal mistero, abbandona la sua casa bolognese e si mette in viaggio, con l’intenzione di svelare un enigma inseguito per secoli da avventurieri, studiosi e criminali: cosa ha provocato l’improvvisa glaciazione dell’Antartide e la scomparsa del popolo degli Oltolechi? Quali segreti sono custoditi nell’ultimo luogo in cui sarebbero vissuti, e le cui rovine si nasconderebbero nella giungla brasiliana? Per rispondere a queste domande, Fort dovrà superare l’inferno amazzonico e sfuggire a una potente compagnia mineraria, disposta a tutto pur di assicurarsi una conoscenza in grado di garantire un dominio incontrastato sul mondo…


STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 8

Da sempre gli indigeni del Pantanal e delle montagne si tramandano la leggenda della Cidade Encantada do Roncador, la città perduta. Secondo gli indios, gli abitanti della Cidade sono stati annientati dal “Grande Tremore”, un evento che ha ucciso gli esseri umani ma che non è riuscito a distruggere la Cidade, i cui edifici sono rimasti in piedi con tutti i loro tesori. L’indio che ha disegnato la chenchama deve aver scoperto e visitato la città. E’ la prima volta che vedo con i miei occhi una prova della sua esistenza.
Il professor Laurenzi, dopo aver ricevuto il manoscritto di un esploratore del Settecento e un antico planetario, è convinto che suo figlio Angelo, archeologo scomparso fra le montagne del Mato Grosso, è ancora vivo. Affida a Charles Fort, giornalista che si occupa di tutto ciò che è avvolto dal mistero, il compito di ritrovare Angelo. L’impresa, ai limiti dell’impossibile, lo porterà nel cuore del Brasile per svelare un enigma che nessun studioso è riuscito a risolvere: quali sono state le cause della glaciazione dell’Antartide e perché non ci sono più testimonianze dell’esistenza dell’antico popolo degli Oltolechi? Attraversare la giungla brasiliana si rivelerà un’impresa ardua anche perché Charles Fort non è l’unico a inseguire “l’antica conoscenza” in grado di garantire il potere per dominare il mondo.

“La Mappa Della Città Morta” è un libro che ci dona la possibilità d’intraprendere un lungo viaggio ricco d’avventure e  di scoperte. Al fascino dell’ignoto io non resisto, e voi? Se siete  tipi avventurosi, amanti del rischio, delle grandi emozioni, seguitemi. Vi condurrò in luoghi lontani e misteriosi, vi porterò al cospetto della Città Morta.

L’avventura mi ha sempre affascinata ed è stato coinvolgente seguire Charles Fort e la sua spedizione alla ricerca di antiche testimonianze dell’esistenza del popolo degli Oltolechi. Nella foresta amazzonica i protagonisti saranno a diretto contatto con la natura e non sarà un’impresa facile sopravvivere.

In questo romanzo l’elemento avventuroso, le conoscenze geografiche e scientifiche, l’azione dei personaggi si fondono alla perfezione. Io sono rimasta con il fiato sospeso e ho apprezzato le accurate descrizioni geografiche che danno ampio respiro alla narrazione. I capitoli brevi sono intensi e avvincenti.

“La Mappa Della Città Morta” è un viaggio nella Storia, nella fantasia, nel futuro dell’umanità. Mi piace pensare all’uomo come parte integrante della natura e non come suo carnefice. Nel romanzo il rapporto natura e uomo è strettissimo anche se si contrappongono i sostenitori del “progresso a tutti i costi” e i fautori del rispetto e della “compassione". Il nostro pianeta custodisce ancora molti segreti.

Dopo un viaggio lungo quasi 800 Km attraverso il cuore del Mato Grosso, tra rocamboleschi inseguimenti, tribù non sempre pacifiche, scoperte affascinanti, vi sentirete stanchi ma soddisfatti. Ora si pone un dilemma: “Volete godere un meritato riposo o siete pronti per un’altra avventura?”
Se volete saper ancor di più allora vi informo che per i più intraprendenti e inguaribili cacciatori di segreti, lo scrittore Santarsiere propone, nelle ultime pagine del libro, un nuovo viaggio che potrebbe incrementare o svelare il mistero della città perduta.

“La Mappa Della Città Morta” vi conquisterà con la sua storia intrigante, ben scritta, con personaggi ben delineati. Verità e fantasia si sostengono a vicenda in questa storia dal ritmo serrato che ho letto tutta d’un fiato, ammaliata dai misteri della Storia. Ammaliata dai misteri del mondo.



Vi ricordo che ieri si è concluso il blogtour dedicato a "La Mappa della Città Morta". Nell'ultima tappa c'è anche un giveaway che vi permetterà di vincere ben due copie cartacee del romanzo. Avete tempo fino alla mezzanotte di oggi per partecipare, i vincitori verranno estratti domani. Buona fortuna :) 

martedì 29 marzo 2016

RECENSIONE | "L'agghiacciante caso del gatto nella minestra" di Claudio Vastano

Buon martedì, carissimi lettori :) Vi  consiglio la lettura di un libro molto particolare: un giallo ironico che vi farà sorridere per tutta la lettura del romanzo.

L'agghiacciante caso del gatto nella minestra
Claudio Vastano

Editore: Dunwich Edizioni
Pagine: 200
Prezzo: € 2,99 ebook (gratis per kindle unlimited)

Sinossi: Casper A. Pestalozzi è un investigatore privato un po’ particolare. Odia i ricchi, veste esclusivamente un trasandato impermeabile nocciola, coltiva marijuana in garage e vive in uno scalcinato appartamento nella periferia di Lucca. È anche in grado di prevedere i cambiamenti del tempo e il suo solo amico è un ex psicologo che ha come unica prospettiva di vita il suicidio. La sua ragazza, poi, non perde occasione per coprirlo di vergogna. 
Casper Pestalozzi, insomma, è un relitto alla deriva. Ma quando l’altolocato avvocato Nardi viene ucciso durante un ricevimento e la polizia inizia a brancolare nel buio, toccherà proprio a Casper fare luce sull’identità dell’inafferrabile assassino. Come ha fatto il killer a dileguarsi nel nulla un attimo dopo l’omicidio? Da dove viene la terra nera ritrovata accanto al corpo della vittima? Di quale atroce segreto è a conoscenza il gatto che si nasconde nella minestra?
Avvalendosi delle sue conoscenze scientifiche e della logica deduttiva, fra situazioni comiche e drammatiche memorie, l’investigatore Pestalozzi giungerà a un’inaspettata verità.

http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 8 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7

La lettura di questo libro si è rivelata briosamente permeata di ironia facendomi sorridere, pagina dopo pagina, con le bizzarre indagini di Casper Pestalozzi.
L’uomo giaceva disteso sul tappeto, dirimpetto alla pesante scrivania di mogano. Le gambe formavano un’ansa parzialmente ripiegata sul corpo. L’uomo era morto. Era stato ucciso con un colpo di pistola… Si chiamava Renzo Nardi ed era un avvocato penalista.
Casper Pestalozzi, investigatore privato sui generis, odia i ricchi, indossa sempre un vecchio e unto impermeabile color nocciola, coltiva in garage delle piante di marijuana. Divide un appartamento mal ridotto con il suo unico amico ex psicologo con l’idea fissa del suicidio. Casper è fidanzato con Laura, i due litigano continuamene: lei lo considera “un relitto alla deriva” e ogni occasione è buona per ricordarglielo. Quando il noto avvocato Nardi viene ucciso nella sua villa, il commissario Spaccalano chiamerà Casper per far luce sull’identità dell’assassino. Il caso appare subito complicato. Come ha fatto il killer a dileguarsi senza farsi vedere da nessuno? C’è della terra nera accanto al cadavere, da dove proviene? Cosa ha visto il gatto per spaventarsi a tal punto da nascondersi nella pentola della minestra? A Casper l’ardua indagine.

CASPER: UN MIX TRA COLOMBO, SHERLOCK HOLMES ED HERCULE POIROT
Man mano che procedevo con la lettura mi sono ritrovata spesso a pensare ad altri detective. L’impermeabile vecchio e trasandato mi ha ricordato il simpaticissimo e arguto tenente Colombo. L’attenta osservazione dei dettagli, la raccolta di prove inoppugnabili, le varie conoscenze pratiche mi hanno fatto pensare a Sherlock Holmes. Il finale invece, con la convocazione di tutti i sospettati nel medesimo luogo per ricostruire il fatto criminale esaminandone ogni aspetto fino a giungere al colpevole, mi ha mostrato un novello Hercule Poirot.

Casper Pestalozzi è un personaggio simpaticissimo che fa dell’ironia un’arma di seduzione. E’ laureato in geologia con specializzazione in geochimica ma preferisce non far sapere i suoi meriti accademici. Ha spirito d’osservazione, impulsivo nei suoi slanci investigativi è alle prese, per l’omicidio Nardi, con un testimone davvero particolare: il gatto Sisma.

SISMA E LA PAURA
Sisma è il gatto di casa Nardi. E’ un gran giocherellone. Quando è spaventato corre in cucina per nascondersi nella pentola della minestra. Quando è successo l’omicidio, il gatto è saltato nella minestra. Era stato spaventato da qualcuno o dallo sparo? Cos’è accaduto di così spaventoso?
E’ il felino la chiave di tutto. Sisma sa qualcosa: devo costringerlo a miagolare.
Così Casper procede con le sue indagini bizzarre ma efficaci fino a giungere all’amara verità.


“L’agghiacciante caso del gatto nella minestra” è una lettura spassosa anche se la storia prende avvio da un omicidio. Casper è un funambolo della quotidianità, la sua vita non è una passeggiata ma il tutto viene raccontato con la leggerezza del sorriso. Il suo modus investigativo racchiude il meglio della letteratura gialla. E’ un eroe? No.

E’ un uomo che nelle sue indagini osserva, sperimenta, deduce. Passo dopo passo colloca al posto giusto i pezzi del mosaico che darà un nome e un volto all’assassino.

Lo scrittore Claudio Vastano dosa con sapienza gli ingredienti che rendono la storia avvincente e coinvolgente, narra con tonalità brillati, promuove i dettagli a indizi. La lettura corre fluida e permette di apprezzare ogni risvolto dell’indagine. Anche i personaggi che ruotano intorno a Casper hanno un loro fascino che mi piacerebbe approfondire. Laura, la fidanzata brontolona, pronta ad aiutarlo nelle indagini. Il rude commissario Gerardo Spaccalano che ha fede nell’intuito di Casper. Il suo coinquilino con la fissa del suicidio.

“L’agghiacciante caso del gatto nella minestra” è un libro che consiglio a coloro che desiderano godere di una lettura piacevole che regalerà un sorriso e alcune ore in compagnia di un team investigativo un po’ strampalato ma molto efficace. Buona lettura.

venerdì 25 marzo 2016

IN LIBRERIA #12 | Uscite fine marzo Newton Compton

€ 9,90 | 512 pagine
IN LIBRERIA DAL 24 MARZO
€ 12,00 | 288 pagine
IN LIBRERIA DAL 24 MARZO
€ 12,00 | 336 pagine
IN LIBRERIA DAL 31 MARZO
Chiunque si sarebbe aspettato un premio per la cattura un killer spietato. 
O una promozione.
Ma la gratifica toccata al vice ispettore Logan McRae è il trasferimento in una zona rurale dell’Aberdeenshire, dove la routine criminale è fatta solo di qualche spacciatore, piccole rapine, sporadici atti vandalici e qualche animale scappato dalla fattoria. Fino al giorno in cui il corpo di una bambina viene ritrovato proprio alle porte della sonnolenta cittadina di Banff. Scatta subito una frenetica caccia all’uomo. Dal comando centrale di Aberdeen vogliono risposte, non importa quale sarà il sistema per ottenerle. E così, mentre i suoi colleghi setacciano la campagna palmo a palmo in cerca di qualche indizio, Logan viene trascinato sempre più a fondo nelle indagini, arrivando al centro di un vortice di segreti e strani rituali. Una sola cosa gli è chiara: stanare il colpevole metterà in pericolo la sua stessa vita.
Appena laureate, Zoë e Holli sono partite per un viaggio di divertimento a Las Vegas. Ma durante il ritorno è successo qualcosa di imprevedibile e folle. Le due ragazze sono state rapite e trasportate in una sordida camera delle torture. Zoë è riuscita miracolosamente a scappare ed è stata ritrovata dalla polizia, confusa e sotto shock. Da allora la sua vita è cambiata per sempre. L’ultima volta che ha visto Holli, l’amica era inerme nelle mani di un sadico killer. Un anno dopo, ancora tormentata dai sensi di colpa, Zoë s’imbatte in un caso su cui sta indagando la polizia, che sembra somigliare stranamente al suo rapimento. Insieme a un detective molto zelante, Zoë ripercorre i passi di quella fatidica notte nel deserto, sperando che la sua memoria torni e li aiuti a rendere giustizia a Holli. Pian piano, si avvicina sempre più all’uomo che l’ha rapita. L’uomo che marchia le sue vittime sfregiandole con un coltello. Il Marchiatore. Il killer non ha smesso di aspettarla. E il tempo ha alimentato la sua sete di vendetta.
Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità…


€ 12,00 | 384 pagine
IN LIBRERIA DAL 24 MARZO
€ 12,00 | 336 pagine
IN LIBRERIA DAL 24 MARZO
€ 12,00 | 320 pagine
IN LIBRERIA DAL 31 MARZO
Ignorata da un padre che le preferisce la sorella maggiore Cleopatra e da una madre che ha occhi solo per i figli maschi, fin da piccola Arsinoe ha conosciuto dolore e tradimento, anche se è nata nella famiglia più potente dell’Egitto: quella dei Tolomei.

Quando Cleopatra fugge da Alessandria con il padre, in seguito all’ascesa al trono della sorellastra Berenice, la ragazzina viene abbandonata al suo destino ed è costretta a lottare per sopravvivere all’interno di una corte corrotta, in cui gli intrighi sono all’ordine del giorno. E la sua vita viene nuovamente sconvolta quando Tolomeo torna alla testa di un esercito romano per riprendersi il trono. Il padre la accoglierà o la considererà una traditrice per aver vissuto e mangiato sotto lo stesso tetto della sorellastra? Nel frattempo anche Berenice sta lottando con i suoi demoni mentre cerca con tutti i mezzi di mantenere il potere. 

Fra matrimoni di convenienza e amori, alleanze e tradimenti, Arsinoe dovrà – una volta per tutte – decidere da che parte stare e lottare per ottenere il ruolo a cui per nascita è destinata.
1944. Mentre la seconda guerra mondiale imperversa, il giovane tenente americano Lucas Athan viene inviato a recuperare una parte del tesoro dei nazisti. Tra le migliaia di opere d’arte d’inestimabile valore che il Terzo Reich ha saccheggiato in tutta Europa, una in particolare attira la sua attenzione: un misterioso sarcofago egizio. Lucas però non è l’unico interessato al prezioso reperto, messo in salvo dall’esercito americano e inviato all’università di Princeton per essere studiato: anche l’archeologa Simone Rashid è sulle sue tracce. Insieme, Simone e Lucas indagheranno sui segreti dell’antico tesoro, ma i due ricercatori ancora non sanno che una terribile maledizione ha segnato il destino di tutti coloro che si sono imbattuti nel sarcofago. E che l’enigma in esso nascosto rischia di confermare le tragiche previsioni del più illustre docente di Princeton: Albert Einstein. Azione, intrighi, forze oscure e malefiche, millenarie maledizioni: La profezia di Einstein è un thriller in cui scienza e soprannaturale si intrecciano. E niente sarà più come prima.
Marmarica, 74 d.C. Sotto un sole cocente, una centuria di legionari romani vaga nello sterminato deserto egiziano. L’obiettivo della missione è ritrovare un antico tempio dedicato al dio Amon, al cui interno si celerebbe un oggetto leggendario, smarrito fra le pieghe dei secoli. Turchia, 1985. Lungo le coste del Chersoneso Tracico, lo studioso greco Yoannis Travlos ha riportato alla luce i resti dell’antica città di Lisimachia. Due settimane dopo, Travlos parte in segreto, alle prime luci dell’alba, deciso a raggiungere il vero obiettivo della sua campagna di scavi: una bassa collina a diversi chilometri di distanza dal confine autorizzato.

Napoli, 2013. L’archeologo Robert Ferrazzi, ancora sconvolto per la morte del suo amico Alziwa, riceve una mattina la visita di una donna: è Melanie Scott Forster, figlia di Andrew Cameron, suo ex datore di lavoro scomparso misteriosamente. Quando intuisce che la sparizione dell’uomo s’intreccia con l’ultima ricerca archeologica del suo amico Alziwa – il ritrovamento di un antico tempio egizio sepolto sotto le dune del Sahara – Robert accetta di assistere la giovane e parte alla volta dell’Egitto. Un viaggio tra misteri e pericoli per far luce su una verità che il tempo sembra avere inghiottito…

mercoledì 23 marzo 2016

WWW Wednesdays #81

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)


What are you currently reading?
(Cosa stai leggendo adesso?)

  

What did you recently finish reading?
(Cosa hai appena finito di leggere?)
 

What do you think you’ll read next?
(Cosa leggerai dopo?)

http://i.imgur.com/NcOZ3PP.jpg  http://i.imgur.com/IZIyuDl.jpg  http://i.imgur.com/42X4OIG.jpg 

lunedì 21 marzo 2016

RECENSIONE | "Lo strano caso dell'orso ucciso nel bosco" di Franco Matteucci

Buongiorno, cari lettori :) Oggi vorrei parlarvi dell’ultima fatica letteraria di Franco Matteucci, autore e regista televisivo. Ho conosciuto l’autore tempo fa leggendo “La mossa del cartomante” (recensione), storia che ho apprezzato molto. Il suo ultimo libro fa parte di una serie di gialli di grande successo che hanno per protagonista l’ispettore Marzio Santoni: “Il suicidio perfetto”, “La mossa del cartomante”, “Tre cadaveri sotto la neve”. A marzo 2016 la serie si è arricchita con un quarto libro dal titolo “Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco”.

Lo strano caso dell'orso ucciso nel bosco
di Franco Matteucci

Editore: Newton Compton

Pagine: 256 

Prezzo: € 9,90 

Sinossi: Un corpo senza vita giace sulla neve nell’apparente tranquillità del bosco. Accanto al cadavere, sul tronco di un albero, è stato inciso un cuore con all’interno il nome della vittima e una lettera greca. L’assassino ha lasciato la sua firma, un segno destinato a ripetersi e a seminare il panico tra i vicoli del paesino di montagna. L’ispettore Santoni, però, non riesce a indagare con la sua solita lucidità. Qualcosa – qualcuno – offusca la sua mente investigativa. E intanto il crimine continua a spandersi come una macchia di sangue, lentamente ma inesorabilmente. Gli abitanti di Valdiluce hanno paura: la loro cittadina, che una volta era un posto tranquillo e rilassante, rischia di trasformarsi nella tana di un pericoloso serial killer. Il tempo stringe per Marzio Santoni: stavolta in gioco c’è la vita di tutta la valle…

http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 8 | STORIA: 9 | COPERTINA: 8

Bruna sapeva che quell’uomo prima o poi avrebbe cercato di assassinarla. Faceva parte del gioco, era scritto nel destino di chi, come lei, conduceva un’esistenza addomesticata. Da giorni nel ventre le pulsava un male feroce, un fagotto scoppiato all’improvviso, come se avesse ingoiato un nido di calabroni. Vacillò. Bruna che era sempre stata agile, leggera, cadde pesante sulla neve. Il motore della sua vita si stava inceppando. Non poteva che essere la morte. Arrivata all’improvviso. Voluta da lui.
Nel bosco di Valdiluce si consuma un disumano omicidio. Dopo un’atroce e lunga agonia, muoiono l’orsa Bruna e i suoi tre cuccioli. Non è una morte naturale: sul tronco di un albero, accanto al cadavere, è stato inciso un cuore con all’interno il nome della vittima e una lettera greca. L’assassino ha lasciato la sua firma che ritroveremo altre volte su scene del crimine diverse. Il killer sfida apertamente la polizia in un susseguirsi di omicidi. L’ispettore Santoni prende in mano le indagini. E’ una corsa contro il tempo, il crimine continua a spandersi, il candore della neve è deturpato dal rosso del sangue. Uno dopo l’altro si susseguono efferati omicidi nel paesino di montagna dove la paura regna ormai sovrana. Il serial Killer è intelligente, spietato, conosce le montagne, il suo terreno di caccia è tutta la valle. Santoni dovrà far ricorso al suo coraggio e al suo proverbiale istinto per fermare il killer, per ricomporre un puzzle macchiato di sangue.

IL BIO-DETECTIVE
Marzio Santoni è ispettore di polizia a Valdiluce. E’ affascinante con lunghi capelli biondi, occhi azzurri, corpo perfetto, è un bio-detective. Subisce il fascino della natura, è uno sciatore provetto che ama passare il tempo in mezzo ai boschi. Il suo spirito brado mal si concilia con una tranquilla vita domestica. E’ soprannominato Lupo Bianco per via di un olfatto fuori dal comune, è fiero della sua indipendenza. Si sposta sempre con la sua Vespa a cui vuole un gran bene.
Era l’unica eredità lasciatagli da Alfredo, il padre boscaiolo. Lupo l’aveva tenuta in funzione e riusciva a guidarla in tutte le condizioni di strada e di tempo. Era l’amica più certa e sincera.
Santoni non crede nelle coincidenze, segue sempre il suo istinto senza darsi mai per vinto, ha una mente rigorosa. Subisce il fascino delle belle donne ma non si lascia distrarre. Lupo divide la sua abitazione con una colonia di formiche, esperte sentinelle meteo, il topo Mignolino e il riccio Arturo.

Accanto all’ispettore ritroviamo un suo simpaticissimo collaboratore cioccolato dipendente: Kristal Beretta.

CUORE,BRUNA,OMEGA
Un rompicapo per l’ispettore Santoni. Man mano che altri omicidi funestano la valle, appare evidente la sfida plateale che il killer lancia alla polizia essendo disposto anche a rischiare pur di esibirsi. Purtroppo la popolazione di Valdiluce continua a mostrare un atteggiamento omertoso, difficilmente collabora con la polizia e se qualcuno parla lo fa per enigmi complicando ancor di più l’indagine.

ASSOLUTAMENTE DA LEGGERE
Ho letto il romanzo di Matteucci in due giorni. Al principio ad incuriosirmi è stato il titolo. Una volta iniziata la lettura mi è stato impossibile staccarmene. La storia, dal ritmo incalzante, è impreziosita da numerose vicende che regalano un intreccio che fonde realtà e fantasia. Ho apprezzato ancor di più Lupo bianco quando, davanti all’assassinio di un animale, si è comportato come se fosse non un “animalicidio” ma un vero e proprio “omicidio”. Anche un animale ha il diritto di essere considerato alla stessa stregua di un uomo.

Adoro l’ambientazione impeccabile, la narrazione appassionante, le bugie e gli intrighi che rendono la storia coinvolgente. Anche la mitologia fa capolino in questa indagine rendendola ancor più accattivante. Valdiluce è un luogo da scoprire. Sotto la neve batte un cuore. A voi scoprire se si tratta di un cuore tenero o di un cuore cattivo. Buona lettura.

venerdì 18 marzo 2016

IN LIBRERIA #11 | Uscite marzo 2016 Garzanti

La ragazza del buio
di Lyndsey Anna

IN LIBRERIA DAL 17 MARZO

Pagine: 224   | Prezzo: € 16,90 

Sinossi: Chi non ha mai avuto paura del buio? Da bambina, Anna riusciva ad addormentarsi solo guardando le stelle illuminare la notte più profonda. Non sapeva che il buio sarebbe diventato il suo più grande amico. La sua salvezza, la sua speranza, la sua stessa vita. Anna è una ragazza come tante. Ama il cielo azzurro, il vento tra i capelli, il profumo del mare d'inverno. Ama Pete, il ragazzo che ha appena conosciuto. Ma un giorno tutto cambia. Anna sta lavorando come sempre al computer quando improvvisamente sente la sua faccia bruciare di un dolore insostenibile. I vestiti non riescono a proteggerla. La pelle di tutto il suo corpo non sopporta il contatto con un solo raggio di luce. Prima il computer, poi le lampade dell'ufficio, infine il sole. La diagnosi non le lascia scampo: una rara forma di allergia alla luce. Non c'è modo di curarla, Anna può solo lenire il dolore vivendo completamente al buio, isolata nella sua stanza. Eppure, quella che sembra una condanna alla solitudine e all'infelicità diventa l'occasione per una nuova vita. Una vita fatta di colori diversi da quelli che possiamo immaginare. Più vividi, più amati. Una vita fatta delle parole dei libri che ascolta e che disegnano l'oscurità di forme sempre nuove. Una vita piena di amore, quello per Pete, l'uomo che ha deciso di rimanere accanto a lei. L'uomo che la ama di un amore ogni giorno più forte, nonostante le difficoltà. Perché il loro abbraccio può illuminare anche la più buia delle notti.




Se avessero
di Vittorio Sermonti

IN LIBRERIA DAL 17 MARZO

Pagine: 224  | Prezzo: € 18,00 

Sinossi: Una mattina di maggio del 1945, tre partigiani si presentano col mitra sullo stomaco in un villino di Milano, alla caccia di un ufficiale della Repubblica Sociale. Da questo aneddoto domestico, sincronizzato con i grandi eventi della Storia, si dipanano settant'anni di ricordi di un fratello quindicenne, confusi ma puntigliosi, affidati come sono agli «intermittenti soprusi della memoria»: il nero-sangue e il gelo della guerra, la triste farsa di sognarsi prima eroe e poi di passare «dalla parte del nemico» con l’iscrizione al pci, scegliendo infine un titubante far parte per se stesso; ma anche una collana di amori malriposti, le letture, il teatro, la musica, il calcio, gli amici.
Testa e cuore però non fanno che tornare a quella mattina di maggio, a quell'ipotesi sospesa, a quell'eccidio mancato. Così, nel tentativo di fare i conti con i propri fantasmi, Vittorio Sermonti ci regala un libro sconcertante che è anche la cronaca minuziosa di un Paese e di un interminabile dopoguerra, e, spesso mimando pensieri, lessico e voce del ragazzo che è stato, ci fa riflettere sulla tragica e ridicola ricerca di noi stessi che ci affligge giorno per giorno, uno per uno: «non contiamo niente, perché ognuno conta purtroppo tutto».




IN LIBRERIA DAL 31 MARZO

€ 16,90 | 250 pagine
€ 16,00 | 240 pagine

L’amore non chiede il permesso. Arriva all’improvviso. Travolge ogni cosa al suo passaggio e trascina in un sogno. Così è stato per Emma, quando per la prima volta ha incontrato Marco che da subito ha capito come prendersi cura di lei. Tutto con lui è perfetto. Ma arriva sempre il momento del risveglio. Perché Marco la ricopre di attenzioni sempre più insistenti. Marco ha continui sbalzi d’umore. Troppi. Marco non riesce a trattenere la sua gelosia. Che diventa ossessione. Emma all’inizio asseconda le sue richieste credendo siano solo gesti amorevoli. Eppure non è mai abbastanza. Ogni occasione è buona per allontanare da lei i suoi amici, i suoi genitori, tutto il suo mondo. Emma scopre che quello che si chiama amore a volte non lo è. Può vestire maschere diverse. Può far male, ferire, umiliare. Può far sentire l’altra persona debole e indifesa. Emma non riconosce più l’uomo accanto a lei. Non sa più chi sia. E non sa come riprendere in mano la propria vita. Come nascondere a sé stessa e agli altri quei segni blu sulla sua pelle che nessuna carezza può più risanare. Fino a quando nasce sua figlia, e il sorriso della piccola Martina che cresce le dà il coraggio di cambiare il suo destino. Di dire basta. Di affrontare la verità. Una verità difficile da accettare, da cui si può solo fuggire. Ma il cuore, anche se è spezzato, ferito, tormentato, sa sempre come tornare a volare. Come tornare a risplendere. Più forte che può. Sara Rattaro è un’autrice amata dai lettori italiani e di tutta Europa. Nel 2015 ha vinto il prestigioso premio Bancarella per il suo romanzo Niente è come te, che ha conquistato i librai e la stampa più autorevole. Con Splendi più che puoi riesce di nuovo a sorprendere e a emozionare. Una storia profonda in cui dal dolore fiorisce la speranza. In cui l’amore fa male, ma la voglia di tornare a essere felici è più potente di tutto. Perché non c’è ferita che non possa essere rimarginata.
L’amore è scegliersi ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. Il treno sfreccia silenzioso in una mattinata grigia. Pedro sta guardando le nuvole che lentamente si aprono, quando all’improvviso un raggio di sole entra dal finestrino e illumina la ragazza seduta di fronte a lui. Barbara ha gli occhi grandi, un viso da bambina e un sorriso puro. I due si innamorano a prima vista. E decidono che ogni giorno insieme deve essere come la prima volta. Sono separati da centinaia di chilometri e centinaia di difficoltà, ma non rinunciano. Per questo faranno in modo di incontrarsi sempre in un posto e in un luogo diverso. Per riscoprire tutte le volte la meraviglia e dimenticare la distanza. Per toccare insieme la sabbia rovente di una spiaggia affollata e l’erba fresca bagnata di rugiada di una collina in primavera. Per stupirsi di fronte alla gioia della normalità nel primo caffè del mattino, dell’ennesimo bacio reclamato da una briciola di biscotto. Finché un giorno prendono una decisione. Quella di scegliersi ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. Come un lunghissimo sorriso che si rinnova a ogni risveglio. Perché l’amore è fatto di attese e di lunghi abbracci, di scherzi e lacrime, di fragilità e protezione. È il più bello dei viaggi, e la destinazione è la vita.  

giovedì 17 marzo 2016

RECENSIONE | "Pista nera" di Antonio Manzini

Carissimi lettori, la pioggia cade incessante da ieri. L’arrivo della primavera sembra ancor lontano e io, per ingannare l’attesa, ho deciso di leggere un romanzo ambientato in montagna. Tra piste da sci, impianti di risalita, scuole di sci, si consumerà la prima inchiesta di un vicequestore che possiamo definire “l’anima nera di Montalbano”.

Pista nera
(Serie con Rocco Schiavone #1)
Antonio Manzini

Editore: Sellerio
Pagine: 278
Prezzo:  € 13,00

Sinossi: Semisepolto in mezzo a una pista sciistica sopra Champoluc, in Val d'Aosta, viene rinvenuto un cadavere. Sul corpo è passato un cingolato in uso per spianare la neve, smembrandolo e rendendolo irriconoscibile. Poche tracce lì intorno per il vicequestore Rocco Schiavone da poco trasferito ad Aosta: briciole di tabacco, lembi di indumenti, resti organici di varia pezzatura e un macabro segno che non si è trattato di un incidente ma di un delitto. La vittima si chiama Leone Miccichè. È un catanese, di famiglia di imprenditori vinicoli, venuto tra le cime e i ghiacciai ad aprire una lussuosa attività turistica, insieme alla moglie Luisa Pec, un'intelligente bellezza del luogo che spicca tra le tante che stuzzicano i facili appetiti del vicequestore. Davanti al quale si aprono tre piste: la vendetta di mafia, i debiti, il delitto passionale. Quello di Schiavone è stato un trasferimento punitivo. È un poliziotto corrotto, ama la bella vita. Però ha talento. Mette un tassello dietro l'altro nell'enigma dell'inchiesta, collocandovi vite e caratteri delle persone come fossero frammenti di un puzzle. Non è un brav'uomo ma non si può non parteggiare per lui, forse per la sua vigorosa antipatia verso i luoghi comuni che ci circondano, forse perché è l'unico baluardo contro il male peggiore, la morte per mano omicida ("in natura la morte non ha colpe"), o forse per qualche altro motivo che chiude in fondo al cuore.

STILE: 7 | STORIA: 6 | COPERTINA: 6

Rocco Schiavone aveva una sua personalissima scala di valutazione delle rotture di coglioni che la vita insensibilmente gli consegnava ogni giorno. La scala partiva dal sesto grado, ovvero tutto ciò che riguarda i doveri casalinghi. Al settimo c’erano invece i centri commerciali, la banca, le poste, i laboratori di analisi, i dottori in generale con un’attenzione particolare ai dentisti, per finire con le cene di lavoro o con i parenti, che almeno quelli grazie a Dio se ne stavano a Roma. L’ottavo grado vedeva in primis il parlare in pubblico, poi le pratiche burocratiche di lavoro. Al nono i tabaccai chiusi, i bar senza l’Algida, e soprattutto gli appostamenti con agenti che non si lavavano. Poi per ultimo c’era il decimo grado della scala. Il non plus ultra, la madre di tutte le rotture di coglioni: il caso sul groppone.
Da questo primo approccio appare evidente che ci troviamo al cospetto di un vicequestore molto particolare.

Rocco Schiavone è nato e cresciuto a Trastevere. Ama la sua città, il clima dolce e temperato della capitale, il sole, il cielo stellato. Odia la montagna, il freddo, la neve. In seguito a una condotta poco cristallina, gli viene imposto un trasferimento punitivo in val d’Aosta. Schiavone non riesce ad ambientarsi e dopo quattro mesi dal suo trasferimento deve affrontare un’indagine per omicidio. Semisepolto in mezzo a una pista sciistica sopra Champoluc, viene rinvenuto un cadavere. Anzi, i resti di un cadavere poiché sul corpo è passato un “gatto delle nevi” in uso per spianare la neve. Il vicequestore inizia le indagini che appaiono subito complesse. Forse si tratta di una vendetta di mafia, di un delitto passionale, di debiti. Pochi i testimoni, le loro deposizioni sono alquanto discordanti e gira che ti rigira, nel paesino di montagna tutti sono parenti, a loro agio in quelle straricche contrade, tra negozi ultracari, turisti, scuole di sci e ristoranti dalla cucina divina. La ricerca del colpevole coinvolge il lettore in modo pacato senza grandi colpi di scena e picchi adrenalinici. Il finale, decisamente tradizionale, spiazza però per l’ambientazione in cui avviene.

L'ANIMA NERA DI MONTALBANO
Rocco Schiavone è un poliziotto che appare come un concentrato di valori negativi. Pur vestendo l’uniforme è un uomo corrotto, ama la bella vita, ha un concetto del tutto negativo delle donne, è cinico e odia il suo lavoro. E’ violento, infedele, sarcastico. Ma non fatevi ingannare. Schiavone ha talento. Osserva, interroga, indaga a modo suo. Sa far bene il suo lavoro anche se non è un brav’uomo.  Se Montalbano è il paladino della giustizia, Schiavone è l’antieroe.

HO BEN COMPRESO?
Ho iniziato la lettura di questo giallo senza conoscerne la trama. Quando mi sono imbattuta nei primi comportamenti sospetti del vicequestore mi sono molto meravigliata. Alcune volte ho riletto la pagina per esser sicura di aver ben compreso. Mi sono resa cosa che il personaggio che si andava delineando, fin dall’inizio, era una figura complessa che dalla negatività traeva la sua forza. Schiavone prova una profonda antipatia verso i luoghi comuni che lo circondano. I suoi comportamenti creano una difesa contro il male peggiore, la morte. La sua personalità ricca di imperfezioni diventa il punto di forza delle indagini che riescono a sbrogliare le matasse più contorte. Così descritto Schiavone appare un uomo duro poco incline alle emozioni tuttavia egli racchiude, in fondo al cuore, un passato che per lui vive ancora nel presente.
Il passato è un morta il cui cadavere non la smette mai di venirti a trovare. Di notte come di giorno. E la cosa ti fa pure piacere. Perché il giorno che il passato non dovesse più farsi vivo a casa tua, significa che ne fai parte. Sei diventato passato.
AMORE O ODIO?
“Pista nera” è un romanzo caratterizzato da una scrittura scorrevole, ironica, essenziale. La storia è sostenuta da un buon ritmo e l’intreccio, non originalissimo, appaga la curiosità del lettore. Ancora non ho deciso se amare o odiare il personaggio di Rocco Schiavone. In lui ci sono tanti lati negativi che forse nascondono un cuore imbrigliato in un passato tragico che mi piacerebbe scoprire completamente. La serie dedicata al vicequestore Rocco Schiavone è costituita da più libri che devo recuperare per farmi un’idea completa del protagonista. Nel frattempo lo promuovo con sufficienza.