sabato 30 maggio 2015

BOOK TAG | La torre di libri

Buon sabato a tutti :) 



Ieri sul blog di Diletta (Atelier di una Lettrice Compulsiva) ho visto questo simpaticissimo book tag che consiste nel creare una torre di libri e ho deciso di farlo anche io :D
I libri devono avere le seguenti  caratteristiche:

Il primo libro di una serie: 
L'OMBRA DEL VENTO di  Carlos Ruiz Zafón,  primo romanzo della serie "Il cimitero dei libri dimenticati"

Il secondo libro di una serie diversa:  
HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI di J. K. Rowling ( Harry Potter non poteva mancare :D )

Un libro con la copertina blu: 
IL MINIATURISTA di Jessie Burton (un libro che ho amato) 


Un libro il cui titolo è formato da sei lettere: ULISSE di  James Joyce.

Un libro che non hai mai letto: DIO DI ILLUSIONI di Donna Tartt

Un libro con il cielo sulla copertina: OGNI GIORNO di David Levithan


Un autore con la tua stessa iniziale: 
questa è stata facile, AGATHA CHRISTIE :)

Un classico: 
IL ROSSO E IL NERO di Stendhal.

Un libro con quattro o più colori sulla copertina: 
LA TREDICESIMA STORIA di  Diane Setterfield.


Il libro più piccolo sulla tua libreria:  
I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER di Johann Wolfgang Goethe (notare la foto ahahah)


L'ultimo libro che hai comprato: 
SANTA DEGLI IMPOSSIBILI di Daria Bignardi

Un libro con una faccia sulla copertina: 
GALA COX - il mistero dei viaggi nel tempo di Fenoglio Raffaella 


Un libro il quale sequel uscirà prossimamente: 
LA GUERRA DEGLI ELEMENTI - il Varco dell'Apocalisse di Veronika Santiago

Un autore che abbia le iniziali uguali: 
RUTH RENDELL 

Un libro il cui titolo è una parola inventata:  
non credo sia la scelta giusta ma non sapevo quale libro mettere x) ERAGON di Christopher Paolini

Un libro con un epilogo:
 LUNGA E' LA NOTTE di Anthony Flacco e Jerry Clark


Ed ecco la mia torre di libri :D


giovedì 28 maggio 2015

RECENSIONE | "Ciò che inferno non è" di Alessandro D'Avenia

Buongiorno a tutti, carissimi lettori. Alcuni giorni fa, durante uno dei miei soliti giri in libreria, ho deciso di acquistare un libro in edizione Flipback.  Come tutti saprete si tratta di un libro tascabile che si legge in verticale. E’ leggero, copertina rigida, carta di alta qualità, stampa ottima con caratteri nitidi, segnature cucite con un filo di puro cotone. Il Flipback si è rivelato un’esperienza di lettura del tutto positiva. Ora passiamo alla recensione del romanzo: “Ciò che inferno non è” di Alessandro D’Avenia, edizione Mondadori.  

Ciò che inferno non è

Autore: Alessandro D'Avenia

Editore: Mondadori 
Prezzo: 19,00  €  (cartaceo) - 15,00   (flipback)
Pagine: 317 

Sinossi:
Federico ha diciassette anni e il cuore pieno di domande alle quali la vita non ha ancora risposto. La scuola è finita, l'estate gli si apre davanti come la sua città abbagliante e misteriosa, Palermo. Mentre si prepara a partire per una vacanza-studio a Oxford, Federico incontra "3P", il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome è Padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l'invito a dargli una mano con i bambini del suo quartiere, prima della partenza. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che separa Brancaccio dal resto della città, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita. La sera torna a casa senza bici, con il labbro spaccato e la sensazione di avere scoperto una realtà totalmente estranea eppure che lo riguarda da vicino. E l'intrico dei vicoli controllati da uomini che portano soprannomi come il Cacciatore, 'u Turco, Madre Natura, per i quali il solo comandamento da rispettare è quello dettato da Cosa Nostra. Ma sono anche le strade abitate da Francesco, Maria, Dario, Serena, Totò e tanti altri che non rinunciano a sperare in una vita diversa... Con l'emozione del testimone e la potenza dello scrittore, Alessandro D'Avenia narra una lunga estate in cui tutto sembra immobile eppure tutto si sta trasformando, e ridà vita a un uomo straordinario, che in queste pagine dialoga insieme a noi con la sua voce pacata e mai arresa, con quel sorriso che non si spense nemmeno di fronte al suo assassino.


STILE: 9
STORIA: 10
COPERTINA: 9

Nella luce prima, un ragazzo la spia. E’ immersa nell’agguato ventoso e salato dell’alba che si leva ancora vergine dal mare, per tuffarsi poi nelle strade avvolte dalla penombra. Lui abita in cima a un palazzo da lì si vede il mare e si vede nelle case e nelle strade degli uomini. Lassù l’occhio spazia fino a perdersi, e dove si perde l’occhio anche il cuore resta invischiato. Troppo mare si spalanca davanti, specie la notte, quando il mare svanisce e si sente tutto il vuoto che c’è sotto le stelle […] 

Che ne sanno i ragazzi di come si diventa uomini? Che ne sanno delle istruzioni per l’uso della notte, delle ombre, delle tenebre? I ragazzi si aspettano sempre gioia dalla vita, no sanno che è la vita ad aspettarsi gioia da loro […] 

Per un istante lei smette di incantare e incatenare, ha occhi per fissarlo, gelosa, artigli per ghermirlo, vorace come ogni sirena, quasi a svelare la notte che cela incastrata nel cuore. 

La sua città. 

Palermo. 

1993. 

Federico, studente del liceo classico Vittorio Emanuele II, ha 17 anni e un mare di domande. Ma ha anche un professore di religione speciale: padre Pino Puglisi. Grazie a lui scoprirà un’altra Palermo, quella del quartiere Brancaccio, di Cosa Nostra; ma anche la città del coraggio, della paura, della disperazione. Alessandro D’Avenia con questo romanzo ci racconta don Pino, un uomo straordinario, un uomo di fede capace di riconoscere anche nell’abisso infernale “ciò che inferno non è.” 

Don Pino Puglisi, parroco a San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata, lotta quotidianamente per dare un’alternativa di vita ai bambini che vivono per strada e considerano i mafiosi degli idoli. Attraverso giochi e attività il parroco fa capire loro che si può ottenere rispetto dagli altri anche senza ricorrere alla violenza, senza essere criminali. I bambini vengono reclutati dalla mafia per piccole rapine e spaccio: si sentono importanti, possono portare soldi a casa. In questa microsocietà, regolata da leggi non scritte del codice terribile della mafia, don Pino opera quotidianamente la sua missione d’amore: sottrarre i bambini alla malavita. Conosciamo, così, una realtà dolorosa e inquietante fatta di uomini come il “Cacciatore”, nome conquistato colpo dopo colpo, preda dopo preda. 
Uccidere non provoca tutti i rimorsi che dicono nei film. Il lupo deve garantire il posto al branco. E a questo mondo c’è chi nasce preda e chi cacciatore. E’ la natura che decide dove metterti, il resto è coerenza. Uccidere è solo equilibrio. Sbirri, rivali, traditori. Sono animali umani. E se per colpirli schizzi sangue intorno non è colpa di nessuno: la vita è fatta con il sangue. Destino? Caso? O come minchia si vuole. I suoi figli vanno difesi e cresciuti bene. 
Questa è la filosofia di vita che don Pino deve affrontare per sottrarre i bambini a un destino di dolore, non ha paura di nessuno perché bisogna sempre “guardare” e “vedere” a testa alta e non far fina di niente se ciò che si è visto è da cambiare. 
L’inizio dell’inferno è abbassare lo sguardo, chiudere gli occhi, voltarsi dall’altra parte e rafforzare l’unica fede spontanea che la Sicilia conosca, quella fatalistica e comoda del “tanto nulla cambierà. 
Don Pino cammina a testa alta, guardare è lanciare una sfida. Ha paura ma anche tanto coraggio. 

Alle porte dell’estate del 1993, Federico, studente del liceo in cui don Pino insegna, prima di partire per Oxford per una vacanza-studio, decide di aiutare, per breve tempo, il suo professore nel volontariato a favore dei bambini del Brancaccio. L’incontro con i bambini non è dei migliori. Gli rubano la bicicletta, lo prendono a pugni, ma Federico è attratto da una realtà che, pur essendo a lui vicina, ignora. Federico conosce Dario, Totò, Riccardo, Francesco e nei loro occhi vede il buio del dolore. Al Brancaccio Federico trova anche l’amore: Lucia lo conquista con il suo coraggio e la voglia di vivere. Federico diventa testimone di una scelta di vita, fatta dal parroco, che nasce da un profondo amore verso i più deboli ma richiede tanto coraggio. Il ragazzo si chiede se anche lui potrà, un giorno, trovare la forza necessaria per il suo impegno sociale. 
Vorrei leggere un milione di libri, visitare migliaia di città, imparare centinaia di lingue e cogliere l’essenza delle cose. La verità, se ce n’è una. Voglio essere forte, coraggioso, come Falcone e Borsellino, o almeno come Manfredi. Ma dove lo trovo il coraggio? 
Nel tuo cuore, risponderebbe don Pino, negli occhi tristi dei bambini del quartiere, in quelle mute richieste d’aiuto che nessuno vuol sentire. 
A Brancaccio troppi bambini sono come semi nelle tenebre. Semi al rovescio. Non c’è lo spazio per un sogno, per la bellezza, per l’immaginazione. Troppi sono condannati a morire da vivi, troppi sono interrotti prima ancora di allungarsi verso la felicità. 
Questi bambini hanno l’anima segnata dalle cicatrici di tante umiliazioni, vivono nel buio dell’inferno senza la luce dell’amore non sospettano neanche che possa esistere “un luogo” che inferno non è. Bisogna sottrarli alla mafia, alla strada, bisogna costruire asili e scuole per dare loro un futuro migliore per permettere loro di crescere liberi. Bisogna lottare contro il rispetto che nasce dalla paura, dai soldi facili. Il fascino degli uomini di rispetto è un fascino “di morte”. Don Pino sa perfettamente che molti di quei bambini conoscono e fanno il male, ma li ama tutti di un amore incondizionato capace di riaccendere la speranza in quei cuoricini. Per la sua opera, Padre Puglisi ricevette molte minacce di morte ma non ne parlò mai con nessuno. Nel 1993, al Brancaccio, inaugurò il centro Padre Nostro che diventerà un punto di riferimento per le famiglie e i bambini del quartiere. Il 15 settembre 1993, giorno del suo compleanno, don Pino Puglisi venne ucciso davanti al portone di casa. Era il giorno del suo compleanno. Qualcuno lo chiamò, lui si voltò e un uomo alle sue spalle gli esplose un colpo alla nuca. Lui disse: "Me l’aspettavo." E sorrise. Questa fu l’ultima parola. Aspettava la morte. Morì con un sorriso. La storia si compie. A testa alta, senza paura. Bisogna vivere e morire con coraggio perché 
Togli l’amore e avrai l’inferno.
Metti l’amore e avrai ciò che inferno non é.
Ho letto questo libro provando tante emozioni: rabbia, tristezza, amore. L’autore riesce perfettamente a trasmettere il messaggio di speranza di don Pino, un eroe sociale, un uomo straordinario, tenace, sorretto dalla forza che solo l’amore riesce a dare. Nelle suggestive descrizioni della città trapela il gioco di luci e ombre che riflette la vita fatta di gioie e dolori, vittorie e sconfitte. I dialoghi, resi accattivanti dall’uso della lingua parlata, rendono vivi i personaggi e comunicano qualcosa che va ben oltre il senso letterale. Don Pino ci mostra una strada in salita, difficile, irta. Una strada da percorrere con fiducia, dobbiamo essere testimoni del nostro tempo, se vediamo qualcosa di sbagliato non voltiamo la testa dall’altra parte. Questo romanzo ci porta in una città con mille problemi, le vicende sono in relazione con il contesto sociale in cui i personaggi vivono. E’ impossibile non soffrire con questi bambini, le lacrime non avranno difficoltà a presentarsi. Nella prima parte del libro c’è la dinamicità degli eventi, la presentazione del quartiere e il suo degrado sociale. Nella seconda parte conosciamo tanti bambini e amarli è un tutt’uno con la lettura. Speriamo con tutto il cuore in un cambiamento radicale, difficile ma non impossibile. Le pagini finale possono sembrare una sconfitta: don Pino viene ucciso, la mafia ha vinto. No, non è così! Proprio la sua morte ha dato il via a un processo di cambiamento e di pentimento. Il sorriso di un uomo morente scalfisce i cuori più duri perché è un sorriso di perdono, di amore, di amicizia. 

Consiglio vivamente questo libro per trovare una scintilla d’amore, per rischiarare le tenebre della notte e permettere alla luce della speranza di trasformare l’inferno in ciò che inferno non è. 

“ Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; 
se invece muore, produce molto frutto. ” 
(Vangelo secondo Giovanni 12,24)

mercoledì 27 maggio 2015

WWW Wednesdays #45

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)



What are you currently reading?

 


What did you recently finish reading?


What do you think you’ll read next?

 

lunedì 25 maggio 2015

RECENSIONE | "La Guerra degli Elementi - Il Varco dell'Apocalisse" di Veronika Santiago

Buongiorno, cari lettori :) Tempo fa ho letto e recensito un libro molto bello, ricco di fantasia ed emozioni, un libro con un finale inquietante e misterioso. Si trattava del primo volume di una saga che mi ha conquistata: “La Guerra degli Elementi - Gli Eredi di Atlas” [recensione]. Oggi ritorno, con vero piacere a parlarvi di questo fantastico mondo, dei suoi abitanti e delle passioni capaci di travolgere ogni cosa.


Il Varco dell'Apocalisse
La Guerra degli Elementi

  Saga: La Guerra degli Elementi  
#1 Gli Eredi di Atlas  [recensione]
#2 Il Varco dell'Apocalisse 
#3 La Tempesta Del Tempo [recensione]
#4 I Manoscritti del Destino

Autrice: Veronika Santiago
Editore: YouCanPrint
Pagine: 384
Prezzo: € 0,99 (ebook) / € 17,90 (cartaceo)

Sinossi: 
Non è stato facile per Duncan, Aisha, Dean e Aurora accettare di essere gli Eredi dei Reggenti di Atlas e contenere il potere elementale che ne deriva. Con l'aiuto degli abitanti di OgniDove sono riusciti a salvare il quinto elemento ma gli Altri Eredi non sono stati sconfitti e rappresentano ancora una minaccia. Una visione di Aisha mostrerà l'avvento di un imminente catastrofe e ad OgniDove riprenderà l'addestramento.Antichi rancori, fomentati da vicende perse nel remoto passato, si insinueranno subdoli e prepotenti nel presente degli Eredi costringendo tre di loro ad abbandonare il proprio cammino per tornare alla vecchia vita oltre la Nebbia che protegge OgniDove.Verranno così sconvolti piani e alleanze e gli Altri Eredi ne approfitteranno per portare a termine il loro ambizioso piano: scatenare l'Apocalisse. Comincerà così, tra enigmi e visioni, la ricerca del varco che porterà sul pianeta le Quattro Forze Esiliate. Proprio quando la storia sembra destinata a ripetersi con inquietante precisione, gli Eredi si batteranno tra loro per impedire la fine del mondo.


STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 8

Dal Palazzo dei Reggenti, corona del Monte Ighdar, guardo Atlas immutata nella sua millenaria perfezione. Il Gladior risplende nell’ultima luce del crepuscolo, illuminando l’isola con i cangianti riflessi del sole e della luna. Presto, da queste inviolate mura gronderà sangue. Perché finalmente tutto è cambiato.
Inizia con questo intensa prologo, “Il Varco dell’Apocalisse” che ci riporta nell’isola di OgniDove dove avevamo lasciato gli Eredi dei Reggenti di Atlas: Duncan, Aisha, Dean e Aurora. Dopo un’ardua battaglia anche Angel, Erede dell’Etere, si è unito a loro. Il primo scontro, con alcuni Eredi votati al male, vede vincitori i nostri ragazzi e quindi nell’isola si organizza una gran festa: una festa magica per rivivere le antiche meravigliose atmosfere di un tempo. Una visione di Aisha mostrerà l’avvento di un imminente catastrofe, non c’è più tempo da perdere, riprendono gli addestramenti ma, nei cuori e nella mente degli Eredi, non c’è pace. Il passato torna prepotente, travolge i pensieri, insinua antichi rancori, sconvolge alcuni Eredi che abbandoneranno l’isola di OgniDove per ritornare alla vecchia vita. Ma, nella vita oltre la Nebbia che protegge il mondo magico, ci sono gli Altri Eredi decisi a scatenare l’Apocalisse.
Al cospetto della ruota del tempo,cosa accetteresti di sacrificare, per evitare il ripetersi di eventi oscuri?

Affronteresti le atrocità di una vita passata per salvare il presente e l’intero pianeta?

Se tu capissi che la vera battaglia è quella che si svolge nell’intimo di ogni essere umano, saresti disposto a combatterla?
Belle domande! Sicuramente i nostri Eredi non si sottraggono alla battaglia, per motivi diversi vogliono portare a termine il loro piano, peccato che non sia “un piano unico”.
In questo secondo capitolo della saga, troviamo Duncan che ha perso la memoria a breve termine, ricorda solo vicende perse nel tempo. E’ più irascibile del solito, torna nella vita reale dove prova emozioni alterate e in lui nasce un sogno di potere e distruzione. Sembra un altro Duncan, freddo soggetto a repentini cambiamenti d’umore, deciso a risolvere le sue controversie con un padre che non l’ha mai amato e capito. Anche Aurora abbandona OgniDove decisa a non farvi più ritorno ma il destino ha progetti ben diversi per lei e la magia di Atlas continua a vivere nel cuore della ragazza. Anche Aisha e Dean sono combattuti da mille emozioni. Aisha, sacerdotessa guerriera, è decisa e non perde mai la speranza. Duncan è sempre più confuso, sensazioni contrastanti si agitano in lui. Come si può ben capire i nostri eroi non sono più un gruppo unito e coeso, di ciò ne approfittano gli Altri Eredi decisi a  scatenare, sulla Terra, l’Apocalisse. Per far ciò devono riaprire un varco spazio-temporale che riporterà sul nostro pianeta le Quattro Forze Esiliate. Ci riusciranno?

Con penna intensa e battagliera, Veronika Santiago ha dato un volto ai tormenti che vengono dal passato, a un destino che reclama i suoi diritti, a una miriade di sensazioni che animano le pagine del suo romanzo. I personaggi, sia i buoni che i cattivi, sono descritti con incisività e sembrano assumere una vita propria che li sottrae al volere della scrittrice.

Aurora è precisa, lascia che a guidarla sia la ragione ma è profondamente insicura.

Aisha è coraggiosa, testarda, la “speranza” è un punto fermo della sua vita.

Dean vive sensazioni multiple e contrastanti, il suo passato si è materializzato e lui non sa come comportarsi.

Duncan è istintivo, irascibile, imprevedibile: risolverà i suoi problemi con il padre e con se stesso?

“Il Varco dell’Apocalisse” è un romanzo avvincente in cui passato e presente si incastrano alla perfezione, sogni e realtà si completano a vicenda creando un mosaico di avvenimenti che affascina e coinvolge il lettore. Ogni pagina mostra un tassello del mosaico, amplia gli orizzonti, introduce nuove e inquietanti presenze. Conosceremo, infatti, un nuovo personaggio che non mostra mai il suo volto ma guida le azioni degli Altri Eredi: la “Guida”.

Quando inizierete a leggere questo romanzo, mettetevi comodi perché vi catturerà e vorrete sapere cosa succede, se il Varco verrà trovato e aperto, se l’Apocalisse travolgerà la Terra. La scrittrice è molto brava a ipnotizzare il lettore, stuzzica la sua curiosità, lo delizia con la poeticità di alcune descrizioni, riesce a creare una vivida suspense intorno alle azioni di ogni Eroe. Il lettore è conquistato dal susseguirsi degli avvenimenti e rimane con il fiato sospeso nell’attesa di sapere quale sarà il destino dei protagonisti. L’Apocalisse è vicina, quasi tangibile ma, l’autrice stessa ci invita a non temerla.

L’Apocalisse ha, oggi, un significato negativo, di distruzione, rovina, fine del mondo. Tuttavia dobbiamo ricordare che originariamente non era così perché il significato di questa parola, che racchiude tutte le paure del mondo, era “rivelazione”, era un tramite per “squarciare il velo che copre la verità”.

Mistero nel mistero, affascinante presentazione degli eventi, protagonisti indimenticabili e descritti magistralmente con ombre e luci, epiche battaglie, alleanze nuove e vecchi rancori, magia e poesia: ecco ciò che troverete in questo romanzo che consiglio vivamente a tutti.

La cover del libro è di forte impatto emotivo, il fuoco sembra delimitare un varco verso l’ignoto. Un varco che divide due mondi, due speranze contrapposte pronte alla lotta, e una fanciulla che a testa vola volge lo sguardo verso “il buio”, senza paura.

L’autrice, che ringrazio per avermi dato la possibilità di leggere il suo lavoro, ha curato in ogni particolare questa sua opera. Un romanzo ben scritto, dalla veste grafica accurata, con segnalibro coordinato: tutte cose che noi lettori apprezziamo molto perché ci sentiamo quasi “coccolati” dall’autore che si rivolge al suo pubblico con amore e rispetto. 
La saga “La Guerra degli Elementi” continua, non vedo l’ora di leggere il seguito, gli Eredi “buoni e cattivi” già mi mancano. Nell’attesa vi lascio con il messaggio che mi è parso di leggere fra le righe del romanzo:

“Anche se il Male sembra prevalere, bisogna avere fiducia nella vittoria finale del Bene.”

giovedì 21 maggio 2015

RECENSIONE | "La sposa giovane" di Alessandro Baricco

Buongiorno cari lettori :)  La recensione che vorrei proporvi riguarda l’ultimo lavoro letterario di uno scrittore che io amo molto. Si tratta di un romanzo breve dalle sfumature preziose: “La Sposa giovane” di Alessandro Baricco, Casa Editrice Feltrinelli, copertina di Tanino Liberatore.

La sposa giovane

Autore: Alessandro Baricco

Editore: Feltrinelli
Prezzo: 17,00  €  (cartaceo)
Pagine: 183 

Sinossi:
Siamo all'inizio del secolo scorso. La promessa sposa è giovane, arriva da lontano, e la famiglia la accoglie, quasi distrattamente, nella elegante residenza fuori città. Il figlio non c'è, è lontano, a curare gli affari della prospera azienda tessile. Manda doni ingombranti. E la sposa lo attende dentro le intatte e rituali abitudini della casa, soprattutto le ricche colazioni senza fine. C'è in queste ore diurne un'eccitazione, una gioia, un brio direttamente proporzionale all'ansia, allo spasimo delle ore notturne, che, così vuole la leggenda, sono quelle in cui, nel corso di più generazioni, uomini e donne della famiglia hanno continuato a morire. Il maggiordomo Modesto si aggira, esatto, a garantire i ritmi della comunità. Lo zio agisce e delibera dietro il velo di un sonno che non lo abbandona neppure durante le partite di tennis. Il padre, mite e fermo, scende in città tutti i giovedì. La figlia combatte contro l'incubo della notte. La madre vive nell'aura della sua bellezza mitologica. Tutto sembra convergere intorno all'attesa del figlio. E in quell'attesa tutti i personaggi cercano di salvarsi.

http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png

STILE: 9
STORIA: 8
COPERTINA: 8

I gradini da salire sono trentasei, di pietra, e il vecchio li sale lento, con circospezione, quasi li raccogliesse uno ad uno per spingerli al primo piano: lui pastore, loro animali miti. Modesto è il suo nome. Serve in quella casa da cinquantanove anni, ne è dunque il sacerdote.
Con questo incipit, dal ritmo lento ma straordinariamente avvincente, si presenta al lettore il nuovo romanzo di Baricco.

La famiglia senza nome è al centro di questa storia che scorre leggiadra e poetica tra le pagine senza tempo di una narrazione emozionante ricca d’incursioni filosofiche.

La famiglia è composta da cinque persone, senza nome.

La Madre, radiosa, vive  nell’aura della sua bellezza e dona a tutti i suoi sillogismi imperscrutabili.

Il Padre, “bonario e all’occorrenza feroce”, è afflitto da una “inesattezza del cuore”.

La Figlia, bellezza aristocratica, vive intrappolata in un corpo di storpia.

Il Figlio, promesso sposo, è in terra straniera per curare gli affari della prospera azienda tessile di proprietà della Famiglia.

Lo Zio, riesce a parlare e agire anche se è perennemente addormentato.

Su tutti, depositario di antica saggezza, veglia Modesto impegnato a garantire i ritmi della casa.

Siamo agli inizi del secolo scorso, la Famiglia è riunita nella sua elegante residenza fuori città. E’ mattina, tutti sono intenti a presiedere al rito della colazione quando, il suono del campanello annuncia l’arrivo di un ospite.
Se ne occupava Modesto. Che tuttavia aprì e si trovò davanti la Sposa giovane.
Non era attesa per quel giorno, o forse sì, ma se n’erano dimenticati.
Sono la Sposa giovane, dissi.
Voi, annotò Modesto. Poi guardò attorno, stupito, perché non era ragionevole che fossi arrivata da sola, e invece non c’era nessuno, a perdita d’occhio.
Mi hanno lasciata in fondo al viale, dissi, avevo voglia di contare in pace i miei passi. E appoggiai la valigia a terra. Avevo, come era stato convenuto, diciotto anni.
Se n’erano dimenticati, tutto lì. Era ogni cosa concordata, ma da così tanto tempo che poi se n’era persa una memoria precisa […]
Semplicemente, il tempo era passato con una velocità che non avevano avuto la necessità di registrare, e adesso la Sposa giovane era lì, probabilmente per fare ciò che da tempo era stato concordato, con ufficiale approvazione di tutti: sposare il Figlio.
Era seccante ammettere che, attenendosi ai fatti, il Figlio non c’era.
Così ci viene descritto l’arrivo della Sposa giovane nella residenza della Famiglia e spetterà a Modesto istruirla sulle quattro regole che determinano la vita di questi particolari protagonisti. I pilastri della vita famigliare sono:
01.     Bisogna temere la notte perché da ben 113 anni tutti, nella famiglia, sono morti di notte.
02.  L’infelicità non è gradita perché ruba tempo alla gioia.
03.  Vietato leggere libri, la lettura è solo una perdita di tempo perché è la vita l’unica maestra di ogni cosa.
04.  Mai distogliere il Padre dalla sua pacatezza.

Con queste regole ben impresse in mente ha inizio la vita della Giovane sposa nella sua nuova famiglia in attesa del ritorno del Figlio lontano a curare gli affari della prospera azienda tessile proprietà della Famiglia. La vita si svolge pacatamente con l’alternarsi di giorni variabili, ogni consuetudine è sacrificata all’urgenza degli affari, e giorni normali, tutti meravigliosamente uguali. Ben presto la giovane sposa verrà iniziata a un nuovo mondo ricco di emozioni, turbamenti, iniziazioni alla vita. Tutti, pur vivendo sotto lo stesso tetto, rimangono isolati nelle loro paure e custodiscono gelosamente i segreti del passato. Toccherà alla Giovane sposa svelare, giorno dopo giorno, la verità celata nei cuori della sua nuova Famiglia. Sarà un modo per scoprire sempre più se stessa e le persone che la circondano. Tutto aspettando il Figlio, un’attesa lunga e pacata, un tentativo per cercare la salvezza nelle pieghe del tempo.

“La Sposa giovane” è un libro intenso, realizzato con una prosa elegante quasi mistica. Il tempo sembra fluire lentamente portando con sé le paure e le speranze dei protagonisti. Ogni cosa si proietta e dilata nell’attesa avvolgendo il lettore in un’atmosfera carica di quiete e mistero. Ogni personaggio è unico, con mille sfaccettature. Il giorno li vede partecipi della vita, dinamici nel modo che si conviene alla Famiglia, ma tutto ciò, all’imbrunire, viene sostituito con la paura per le ore notturne: le ore in cui da generazioni i componenti della famiglia hanno continuato a morire. Su ogni cosa veglia Modesto che si esprime ricorrendo a vari colpi di tosse, sacerdote senza tempo di una casa Senza Nome.

Baricco affascina e trasporta il lettore tra le raffinate atmosfere di una storia apparentemente lenta, pacata, ma che nasconde il caos dell’animo. In ognuno di noi trovano terreno fertile le paure dell’esistenza, paure che annullano l’identità e ci predispongono all’attesa. Per dar forma al nostro futuro bisogna ritrovare le proprie origini, ridestare la memoria e ritrovare il linguaggio della speranza. Baricco ci regala pagine intense in cui dà vita a cambi continui dell’Io narrante: dalla prima persona vira verso la terza per ritornare improvvisamente alla prima. Voli pindarici che all’inizio creano quasi disagio poi diventano forza ed energia di una narrazione che non ammette distrazioni, anzi richiede partecipazione nell’attesa per leggere un finale a cui ogni lettore può dare una sua interpretazione. Mi piace sentirmi parte attiva di un libro, lo scrittore ne è l’artefice ma quando lo consegna ai lettori tocca a noi interpretarlo e farlo nostro. Baricco ci offre un romanzo prezioso nelle sue riflessioni, a volte interviene direttamente nella narrazione con virtuosismi che io adoro. 
“La Sposa giovane” è un romanzo da leggere e custodire nell’attesa del nostro “domani”.

mercoledì 20 maggio 2015

WWW Wednesdays #44

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)




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lunedì 18 maggio 2015

RECENSIONE | "Chelsea & James" di Giuseppe Cozzo

Salve carissimi lettori :) 
Oggi è una caldissima giornata primaverile e mi piacerebbe fare una bella passeggiata in spiaggia per godermi la vista del mare. Ma ora basta sognare a occhi aperti e parliamo dei nostri amati libri e in particolar modo di "Chelsea & James" di Roberto Giuseppe Cozzo.


Chelsea & James

Autore: Giuseppe Cozzo

Blog dell'autore

Pagine: 194   
Prezzo:  € 0,99 (ebook) | € 6,24 (cartaceo) 
acquistabile su AMAZON 

Sinossi:  "Negli occhi di Chelsea vedo qualcosa che mi spinge ad andare avanti. Non solo. Qualcosa che mi guida, che mi conduce lungo la strada da seguire, e non si limita ad indicarmela. È una strada che potrei non essere in grado di percorrere. Non so se sia in difetto di coraggio o capacità, ma sento che dovrei provarci ugualmente. A qualunque costo."  Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire. Scopriranno che allontanarsi da un luogo è possibile, ma prendere le distanze dalle proprie vite è un obiettivo che può essere raggiunto solo conoscendo sacrifici forse insopportabili.


STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7

Dopo qualche passo, incontro un senzatetto. Paragonato a lui, il mio riflesso sembra quello di un signore. E’ seduto a terra, con le gambe stese lungo il marciapiede, assolutamente impreparato ad affrontare il freddo. Deve aver trascorso l’intera giornata a supplicare i passanti…
Estraggo dalla tasca del cappotto le ultime monete che mi sono rimaste. Senza contarle, le lascio cadere nel cappello in cui le sta raccogliendo. A me non sono bastate, ma forse saranno utili a lui. Poi, dopo essermelo sfilato, gli porgo il mio cappotto.
- Farà freddo, stanotte - dico.
Lui non crede ai suoi occhi. Sposta lo sguardo dal suo regalo a me, prima di augurarmi che questo Natale mi porti quello che desidero.
Ma cosa desidero? Non posso esserne sicuro, fino a quando non lo otterrò. Ma so che quello che ho non basta. E come potrebbe essere, considerato che non ho nulla?
Roverside, ridente cittadina in Texas, è lo scenario che fa da sfondo all’incontro di due giovanissimi. Chelsea e James, segnati da un passato doloroso, cercano di dare un futuro migliore alla loro esistenza. Conoscersi e amarsi è quasi inevitabile, sono due calamite che si attraggono, uniti nell’affrontare problemi più grandi di loro. E’ l’incontro tra due solitudini in perpetua ricerca di affetto, è l’inizio di un viaggio verso mete sconosciute per allontanarsi dal dolore, dalla sofferenza, per proiettarsi verso nuovi lidi in cui costruire un futuro migliore. Chelsea e James non vogliono arrendersi a un destino già scritto, sono pronti a tutto forti del loro amore: un sentimento incondizionato che porterà a estreme conseguenze. La storia ci presenta i due protagonisti nei primi giorni della loro conoscenza. Pagina dopo pagina apprendiamo i loro tormentati passati, la voglia di rivalsa verso una vita parca di gioie.

Lui non ha mai conosciuto i suoi genitori, è cresciuto in un orfanotrofio dove non c’era amore. E’ un orfano dei sentimenti e il suo amore è un amore ossessivo e possessivo.

Lei ha vissuto un’infanzia felice, poi il padre è svanito nel nulla e la madre, per necessità, si è risposata con un uomo che si rivela un violento alcolista.

Entrambi i ragazzi sono segnati da un forte disagio esistenziale e vedono, l’uno nell’altro, la possibilità di cambiare il volto del loro destino. Insieme decidono di lasciare la cittadina di Roverside, insieme sognano una rinascita, insieme cercano un riscatto sociale.

Ma non è facile sottrarsi all’abbraccio del destino, basta un attimo e il castello di speranze crolla miseramente. Una violenza, una drammatica decisione, la profonda sfiducia nella giustizia: fuggire insieme è l’inizio della fine. Tra piccoli furti, spostamenti continui, omicidi, si consuma una fuga dalla società e dalla legge. I ragazzi, braccati dalla polizia, sono sempre più innamorati e insieme vanno incontro al loro destino.  Il finale intenso e drammatico vi coglierà del tutto impreparati.

“Chelsea & James” è il romanzo d’esordio di Roberto Giuseppe Cozzo, un esordio più che positivo. E’ una storia intensa, ben scritta, narrata con lo stile asciutto che ben si adatta ai temi trattati. E’ una storia che coinvolge, non ci sono giudizi ma tanti spunti di riflessione. L’autore espone dei fatti che mettono in discussione temi forti della società: morale, giustizia, confine tra bene e male, condizionamenti e aspirazioni. I protagonisti, ben caratterizzati, vorrebbero cambiare la loro vita, ma è come se rimanessero intrappolati nel loro stesso dolore. Potrebbero fare delle scelte sicuramente impegnative e travolgenti ma non hanno una forza interiore tale da supportarli nella difficile ascesa verso i loro obiettivi. Così rimangono intrappolati nel loro modo di “sentire il mondo”, parlano il solo linguaggio che conoscono fatto di violenza e ossessione anche se sono artefici di buone azioni non riescono a fare le scelte giuste e coraggiose che, forse, avrebbero dato una direzione diversa alle loro esistenze. Si amano e il loro sentimento è talmente forte che solo insieme si sentono appagati, riescono a vivere attimi di felicità. Il loro amore diventa la forza di coesione che li tiene uniti nel bene e nel male: insieme nella vita, insieme nella speranza, insieme nelle scelte sbagliate, insieme per darsi quel calore reciproco che non hanno ricevuto dalle persone a loro vicine. Tutto diventa relativo, Chelsea e James potrete amarli o odiarli, tifare per la loro salvezza o scuotere in senso di diniego la testa per esprimere il vostro disappunto sulle loro scelte, potrete leggere con ammirazione le loro gesta o dissentire e considerarli senza cuore. Indubbiamente la lettura di questo romanzo suscita emozioni, in sole 194 pagine l’autore riesce a dare spessore a due personaggi che richiamano alla mente le gesta di una famosa coppia di fuorilegge dell’America degli anni trenta: Bonnie & Clyde.

Nel ringraziare l’autore per avermi dato la possibilità di leggere il suo intenso romanzo, vi riporto l’epigrafe del libro:
“ Come i fiori sono resi più profumati
dalla luce del sole e la rugiada,
così questo vecchio mondo è più splendente
grazie all’esistenza di persone come te.”


Brano tratto da una poesia di Bonnie Parker (1910 – 1934)