mercoledì 29 gennaio 2014

RECENSIONE "Tango Irregolare" di Stefano Medaglia


Vi sembrerà strano ma è da un po’ di giorni che penso e ripenso su come scrivere questa recensione. Tanti sono i punti di riflessione, tante le tematiche affrontate che non vorrei tralasciarne alcuna. Riflettendo, però, sono giunta alla conclusione che ogni lettore vede riflessa, nel libro che legge, parte del suo essere. Tutti siamo sempre alla ricerca di noi stessi, del nostro vero”io”, del nostro ruolo in una società che semplice non è. Immaginate il palcoscenico della vita, c’è silenzio in sala, tutti gli spettatori sono in attesa dell’inizio dello spettacolo. Le luci si spengono, un solitario fascio luminoso accarezza i corpi statici di due ballerini: Rosita Quiroga e Helenito Ortiz. Il bandoneon diffonde una musica senza tempo. Signori, attenzione! Il Tango è in scena!
Senza ulteriori indugi, oggi, vorrei parlarvi di un romanzo che fin dalle prime pagine si trasforma in un viaggio interiore alla ricerca di verità che hanno radici in un passato che continua a influenzare un presente travagliato. 

Il libro è “Tango irregolare” di Stefano Medaglia
pubblicato dalla   Editoriale Fernando Folini.


 




Autore: Stefano Medaglia
Genere: Romanzo
Editore: Follini
Pagine: 262 p.
Prezzo: € 9,90

Trama: L'arrivo di una lettera esotica, una strana telefonata, la morte misteriosa della sorella lontana. Nell'Italia degli anni settanta, questi gli avvenimenti che strapperanno Marta - la protagonista del romanzo - alla sua vita ben ordinata, per spingerla a un viaggio assurdo, violento e rocambolesco verso il Sud-America, alla ricerca di spiegazioni e risposte. L'atmosfera iniziale del romanzo, di tranquilla quotidianità, va via via intensificandosi emotivamente fino a esplodere drammaticamente con l'arrivo di Marta nella sconosciuta terra argentina. Ricca di fascino e di magia ma martoriata dalla feroce repressione del regime dittatoriale, quella stessa magnifica terra la inghiottirà inspiegabilmente tra le sue spire, mandandola a ingrossare le fila dei desaparecidos, senza apparenti ragioni. Nel tempo trascorso in prigionia, e nella fuga che miracolosamente la libererà dalla morte, dovrà affrontare i pericoli, il dolore e le violenze di una tirannia spietata. Costretta a cercare in se stessa i motivi dell'orrore di una guerra ingiusta, sonderà le proprie fragilità, sciogliendo i nodi irrisolti e compiendo scelte interiori troppo a lungo rimandate, le cui radici affondano nel tempo lontano dell'infanzia e dei ricordi. Tra gli orizzonti infiniti della terra sudamericana, colonna sonora della narrazione è il tango, non semplicemente evocato come sottofondo, ma reale protagonista e descritto nelle sue movenze sinuose e passionali.



STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7



“Nell’assenza, nella privazione più assoluta di tutto, i ricordi  sono lame affilate nelle carni che incidono bassorilievi di allucinazioni, castelli di fantasie inesprimibili che lentamente si sfamano di me. Bocconi immensi strappati a morsi dal cervello, dalla coscienza, fino a rendermi un deserto di polvere sottile che mulina senza direzione, toccando e disfacendo tutto, decostruendo e rimpastando nuovamente parti apocrife che non so più riconoscere.”


Questo libro narra di un viaggio reale e assurdo, che ci mostra le diverse realtà di due continenti.


“Poi tratteggiai l’asse terrestre leggermente inclinato così come lo ricordavo, e lo intrecciai ad una linea irregolare che feci scendere da nord a sud, disegnando in tal modo le coste delle Americhe. Per quanto primordiale fosse quel disegno, riuscii a determinare la posizione dell’Argentina. Eccola era lì, immobile ed enorme, e da qualche parte la sua pancia doveva contenermi”.


Marta è una donna che si ritrova ad affrontare le tante difficoltà della vita destreggiandosi tra passato e presente. La sua infanzia non è stata facile, segnata da tante problematiche, una fra tutte: la paura del distacco dalle persone per cui si prova amore e ammirazione. Lascio a voi scoprire l’evolversi della storia ma siate pronti a vivere un’esperienza che segna l’animo. A volte, quando la realtà ci appare insopportabile, ci creiamo una via di fuga. Io mi rifugio tra le pagine dei miei adorati libri, Marta ritrova la sua libertà e il suo equilibrio interiore attraverso il tango che rappresenta l’insieme dei ricordi che si trasformano in sensazioni. Insuccessi, delusioni, momenti di forte contrasto psicologico, vengono superati da Marta pensando a questo ballo passionale e travolgente. Lei diventa Rosita Quiroga e il suo compagno di danza è Helenito Ortiz. 
I due ballerini eseguono dei passi basandosi sull’improvvisazione, sull’eleganza e sulla passionalità. La musica del tango si ascolta con il cuore e si diffonde con un fluido continuo di emozioni. 
Il Tango di Marta è un Tango irregolare che non si balla quotidianamente ma nei momenti più tragici o emotivamente coinvolgenti. Ed ecco che il ballo diventa uno stato d’animo che si nutre di contrasti e vittimismo, si nutre della malinconia delle cose perse, delle  parole non dette. Marta prova sofferenza, rabbia, gelosia, abbandono, ma non riesce a comunicare queste sensazioni usando “la parola” il suo rapporto con i genitori e la sorella, è fonte di ansia, delusioni, rivincite che complicano i rapporti famigliari. 

Due sorelle, Emma e Marta, un confronto difficile, un percorso doloroso verso la verità. Un percorso segnato dalla paura di vivere, dalla convinzione che i successi di Emma sono gli insuccessi di Marta, dal contendersi l’amore paterno. E’ difficile crescere sentendosi sempre un passo indietro, non riuscendo mai a manifestare apertamente i propri timori. La vita separa le due sorelle, Emma decide di vivere in Argentina ma il destino riserva sempre delle sorprese. Un giorno Marta riceve una lettera con la quale si richiede la sua presenza in Argentina. 

“Dalla buca della posta faceva capolino una lettera azzurrina che spiccava tra i soliti foglietti multicolori delle pubblicità. Era indirizzata a me, ma non riportava le indicazioni del mittente…Accarezzai dolcemente con il palmo dell’indice il mio nome scritto per esteso, sperando che, in un eccesso di solletico, si arrendesse rivelandomi in anticipo il contenuto e soprattutto il mittente.” 

Inizia così, per la fragile ma coraggiosa donna, un viaggio reale e spirituale, alla ricerca di risposte che si annidano nel suo animo ma che lei non sa di possedere. L’Argentina è una terra ferita, è un Paese dove le persone contrarie al regime vengono sequestrate e deportate in centri clandestini di detenzione dove subiscono torture e, molto spesso, uccise. Marta si scontrerà con questa orribile realtà.

“Dai, non ti crucciare, italiana, mica l’hai ucciso tu, quello. E poi è passato. Devi dimenticare o il ricordo si sfamerà di te.”

Cosa succederà in Argentina? Riuscirà Marta a trovare le risposte alle mille domande, riuscirà a ritrovare se stessa e la voglia di vivere?

“Ho sempre temuto l’assenza, tutte le assenze, senza capire che una grande assenza esiste solo perché è figlia diretta di una grande presenza”.

Stefano Medaglia pur essendo al suo esordio come scrittore è riuscito a creare un territorio narrativo in cui le parole descrivono la realtà con una vena poetica che rende la lettura coinvolgente trascinando il lettore  nell’immedesimarsi  con i protagonisti. Uso il plurale perché, in questo libro, ci sono molteplici elementi che possono ben definirsi “protagonisti”. C’è la famiglia con le sue dinamiche interne, c’è la ricerca di se stessi e dell’accettazione del proprio essere, c’è la musica che attraverso il Tango trasforma l’ebbrezza della passione in un momento di libertà. Ballando si è davvero liberi dalle catene che ci legano a una visione errata della nostra esistenza. Marta può sembrare una donna fragile e passiva, ma non è facile fare i conti con i propri limiti e con le paure che ci legano nell’immobilità dell’essere. Trovare se stessi è una ricerca lunga, non facile e mi piace il lavorio continuo ma discreto dello scrittore. 
Egli ci conduce in realtà inquietanti, ci presenta “reazioni umane” comuni a tutti noi, ci pone davanti a degli ostacoli che liberamente possiamo decidere di affrontare o meno. Tutto è scritto senza dar giudizi, senza alcuna spiegazione, i fatti vengono esposti con semplici parole, a volte “brutali”ma mai scontate. Il lettore è libero di scegliere se vivere  un’esistenza difficile ma reale o evadere a passo di danza in un mondo passionale ma libero. La scelta non è così scontata, si può usare il cuore e la ragione, essere realisti ma lasciare sempre una porticina aperta verso quel palcoscenico su cui Rosita Quiroga ed Helenito Ortiz continueranno a ballare il loro “Tango Irregolare”.

lunedì 20 gennaio 2014

Detective Gufo #22

"Detective Gufo" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro.
Perché detective? Semplice, Gufo andrà in giro tra i vari blog per scovare la recensione più 
emozionante tra le tante che vengono pubblicate. 




Buon lunedì a tutti :)

Detective Gufo ritorna dalle vacanze più in forma che mai e ha superato se stesso nella ricerca di recensioni meritevoli: si è fatto in quattro!

La segnalazione riguarda, infatti, le    

“Quattro recensioni d’inverno” 
scritte da Morna del blog “Forgotten Pages”

 



Morna ha scritto ben 4 recensioni:


1)  “Shadowhunters” di Cassandra Clare

2)  “Il Guardiano Dei Demoni” di Peter V. Brett

3)  “Just one year” di Gayle Forman

4)  “Il Principe dei Fulmini” di Mark Lawrence.                                                                                                         

 Tra tutti questi libri, Morna, ha premiato il romanzo di Peter V. Brett, 
assegnando dei voti altissimi: 
 
Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5
Giudizio: 5/5

Morna, con le sue parole, ha suscitato in me tanta curiosità. Non ho letto questo libro e credo proprio che dovrò porvi rimedio. La recensione è ben scritta, accurata, ogni aspetto del romanzo è analizzato. Vi riporto le parole di Morna:
 
“La lettura è riuscita a trasportarmi letteralmente lontano con la mente, immergendomi completamente nel mondo creato dall’autore, che ho trovato oltremodo vivido e tridimensionale…Ho amato lo stile, i tre pov differenti e l’ambientazione fantasy, ma più di tutto ho amato il messaggio tra le righe che traspare forte e chiaro e niente affatto ignorabile: qualunque paura si dissolve solo nel momento in cui si decide di affrontarla”.


Brava Morna!         

           Quando cala il crepuscolo, il mondo soggiace al potere dei Corelings, terribili demoni che emergono dalle viscere della terra portando morte e distruzione. Gli anni passano e i villaggi sono sempre più deserti; in quella distesa fredda e desolata che è ormai il mondo, sempre più deboli sono le possibilità di scacciare l'incubo dei voraci Corelings: sembra che niente possa sconfiggerli e salvare l'umanità. L'unica speranza sono tre bambini, Arlen, Leesha e Rojer, isolati nei loro sperduti villaggi e protetti da magiche barriere. Un lungo viaggio li attende, tra territori sconosciuti e impervi, infestati dal male, incontro all'unica persona che potrà aiutarli: un misterioso, impavido guardiano della notte. Perché Arlen, Leesha e Rojer sanno che a paralizzare l'umanità non sono i demoni, ma la paura. "Il guardiano dei demoni" è la storia di tre ragazzi in viaggio tra pericoli indicibili, una sfida coraggiosa contro le forze che imprigionano l'umanità.

PRESENTAZIONE "Oltre i confini (vol 2) - Il battito della Bestia" di Noemi Gastaldi

Cari lettori, durante il periodo estivo ho recensito il libro "Oltre i confini: Il tocco degli Spiriti antichi" della scrittrice Noemi Gastaldi che si è meritato ben 4 piume :)
Oggi voglio presentarvi il secondo volume della serie "Oltre i confini" dal titolo "Il battito della Bestia". Io non vedo l'ora di leggerlo! E voi?


 Oltre i confini - vol 2 
Il battito della Bestia

Autrice: Noemi Gastaldi
Pagine: 228
Prezzo brossura:  disponibile a breve
Prezzo ebook: € 2,68 amazon



Trama: 
" - Possiamo parlarne?- le chiese la bimba nel cuore della notte. 

Lucilla si svegliò e la vide: risplendeva nella stanza buia. 
- Parlarne?- rispose trafelata, senza realizzare del tutto che uno spettro fatto di freddo e di rabbia le stesse gentilmente rivolgendo la parola. 
- Ti ricordi di me?- Domandò ancora la Larius. - Anni fa ti chiesi di liberarmi. Ti chiesi di uccidermi. Ora non voglio più morire.- 
- Tu sei già morta…- riuscì a dire la Viator." 

Lucilla si risveglia dopo la battaglia, incredula, incapace di accettare l'idea che il mondo oltre i confini sia stato dissolto. 
Ma le basterà trovare il coraggio di affrontare la situazione, per accorgersi che le due facce della realtà, simbionti e inscindibili, sono soltanto cambiate.


sabato 18 gennaio 2014

Il sabato del sondaggio #22

"Il sabato del sondaggio" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro. 
Ogni sabato elaborerò delle domande per scambiare, con voi lettori, opinioni, pareri, 
consigli su temi che riguardano il mondo dei libri. 



Salve carissimi amici,
oggi vorrei elencarvi alcune semplici regole per proteggere e conservare i nostri libri. Quando acquisto un libro “è per sempre”, non lo lascio più andar via. La mia libreria diventa la sua casa definitiva ma non si può e non si deve riporre i libri per poi dimenticarsi della loro esistenza. Sicuramente voi, lettori attenti e rispettosi della carta stampata, avrete i vostri piccoli segreti per la cura dei cari libri, quindi con curiosità vi chiedo:

 “Come conservate e proteggete i vostri fedeli amici cartacei?”

Ecco alcuni consigli per la pulizia e la conservazione:
1)I libri vanno conservati in una libreria chiusa, sistemati in piedi, col dorso verso l’esterno senza pressarli troppo; evitare un’esposizione diretta alla luce del sole, di lampade e faretti alogeni.
2)La Temperatura ideale per conservare i libri è sui 15°.
3)Vanno periodicamente sfogliati e spolverati, con un pennello morbido, per evitare il proliferare di microrganismi che vivono al buio.
4) Per evitare che i libri ingialliscano, mettete tra le pagine qualche foglia di alloro.
5)La Lepisma Saccarina, il famigerato pesciolino d’argento, ama nutrirsi di carta e di colla. Per evitar danni mettete, sui ripiani della libreria, dei rametti di alloro o di rosmarino che andranno sostituiti ogni 6 mesi.
6)Le ditate vanno tolte con mollica di pane, le macchie di umido vanno trattate passandovi sopra un batuffolo di cotone imbevuto di una soluzione di acqua calda a 40° e bicarbonato di calcio, lasciando agire per 10 minuti con un peso sopra e poi asciugare con carta assorbente.
7)Se c’è muffa si può chiudere il libro in un sacchetto di plastica sigillato sottovuoto, poi lo si mette nel congelatore per due giorni. Quindi scongelare lentamente e togliere la muffa con un pennello morbido. Si consiglia di effettuare questa operazione in luoghi aperti.

Sicuramente voi conoscerete altri modi per conservare i libri. Vi piacerebbe condividere il vostro sapere con tutti noi? Aspetto i vostri consigli!

mercoledì 15 gennaio 2014

WWW Wednesdays #28

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)

What are you currently reading?


"L'ultimo giro di valzer" di  Maria Acciaro
"La mia amica ebrea" di Rebecca Domino

What did you recently finish reading? 

 
"Canti delle terre divise - Infernodi Francesco Gungui 
"I Figli del Pozzo di Carne" di Federica Soprani e Vittoria Corella


What do you think you’ll read next?   


"Il Grattacielo" di Francesco Capasso

martedì 14 gennaio 2014

RECENSIONE "Apoptosis" di Renato Mite


Cari lettori,
vi piace la Fantascienza? Vorreste vivere in un mondo dove le diagnosi sono sempre precise e preventive? Cosa sareste pronti a fare per dar vita a un mondo dove le malattie sono destinate a scomparire? Quante domande. Se volete cercare le risposte allora mettetevi comodi, rilassatevi, magari bevendo una cioccolata calda, e ascoltate con attenzione…
C’era una volta un ricercatore medico, un’innovazione diagnostica,un hacker coraggioso e un mostro cattivo…No, non voglio narrarvi una fiaba ma richiamare la vostra attenzione nei confronti di un libro che tratta argomenti molto interessanti che potrebbero diventare realtà in un futuro non molto lontano. Oggi vorrei presentarvi “Apoptosis” di Renato Mite, un libro pubblicato dall’autore.

 

Autore: Renato Mite
Genere: Romanzo, Fantascienza
Pagine: 280 p.
Prezzo: € 22,00 (prezzo di copertina)
Sul sito ilmiolibro.it il libro è disponibile in versione
cartacea a 14,00

Sito dell'autorehttp://www.renatomite.it/

Trama:La società HOB Medicines ha rivoluzionato la medicina con la Patoneuroscopìa, l’indagine diagnostica attraverso il sistema nervoso, e ha creato il PNS, un dispositivo per la diagnosi personale collegato alla P.A. Net, la rete digitale per la sanità pubblica.
Tutti indossano un PNS, ma alcuni dubitano della sua efficienza: George Tobell, il ricercatore che ha aperto la strada alla Patoneuroscopìa, affetto da una neuropatia causata da un prototipo del PNS; e Matthew Jaws, un hacker ossessionato dalla HOB che vuole vederci chiaro sulla sorte degli antesignani, leggendari malati oggetto della sperimentazione HOB.
Quando George muore, Matthew viene in possesso del suo trattato sulla Patoneuroscopìa che getta le prime luci sui segreti della HOB.
Matthew si fa assumere nella sala di controllo della P.A. Net dell’HOB Building, dova lavora anche l’analista che ha stretto un accordo con il magnate della HOB per la cattura dell’hacker della loro rete. Nei laboratori del grattacielo lavora un giovane ricercatore, Jason Stemberg, che scoprirà che chiunque usi il PNS è in pericolo.
Il parossismo è imminente e li coinvolgerà tutti.
Il parossismo è imminente e li coinvolgerà tutti.



 
STILE: 7
STORIA: 8
COPERTINA: 8

   
Osservate con attenzione la copertina di questo libro. Molto spesso vediamo cover ingannatrici, ci aspettiamo un romanzo e poi leggiamo una storia completamente diversa dalle nostre aspettative. Con “Apoptosis” questo non succede: l’immagine in copertina è perfetta, comunica il senso del romanzo e non potrebbe essere più precisa. Su uno sfondo bianco che mi ricorda i tanto amati laboratori di ricerca, c’è una foglia per metà rivestita dal suo naturale tessuto vegetale e per metà svela un mondo fatto di circuiti che inglobano sigle come HOB e PNS. Da questa “foglia” si propaga l’alfabeto binario, il linguaggio di programmazione, il linguaggio dei computer, il linguaggio dell’Informatica. Poi vi è il titolo “Apoptosis” che mi ha richiamato alla mente le parole del mio professore di Biologia:”L’Apoptosi è la Morte Buona, è una morte cellulare programmata, è la Morte Altruista con cui la cellula stessa accende un programma specifico che ne determina la morte”. Da tutte queste informazioni si comprende che Informatica e Medicina avranno un ruolo importante in questo romanzo dando vita a un connubio che mi ha subito incuriosita. Ho iniziato a leggere questo romanzo con molta attenzione e mi sono ritrovata catapultata in un mondo in cui la società HOB Medicines ha ideato la Patoneuroscopia, indagine diagnostica attraverso il sistema nervoso, e ha creato il PNS, un dispositivo per la diagnosi personale collegato alla P.A.Net, la rete digitale per la sanità pubblica. Ma cosa succede realmente nei laboratori di ricerca? Chi sono gli antesignani? Quali segreti nascondono “i camici bianchi” della HOB? In una società in cui tutti indossano un PNS è lecito dubitare della loro efficacia senza effetti collaterali? Quante domande. Se volete scoprire come un muro di silenzi cominci pian piano a sgretolarsi, allora dovete seguire la ricerca di Matthew Jaws, un hacker ossessionato dalla HOB. Egli scoprirà che tutti corrono un grave pericolo.

“Matt, te lo dico per l’ultima volta e non farmelo ripetere mai più. Tu sei mio amico e se cerchi un’informazione preziosa, io voglio essere lì con te quando la troverai, anzi voglio aiutarti a trovarla. E’ la nostra natura”.

L’argomento trattato in questo libro non è facile ma rimanda a domande che è lecito porsi in una società dove si tende a nascondere i propri errori anche se a pagarne le conseguenze sono persone fiduciose nella tecnologia medica. Renato Mite con penna tecnica e dinamica, traccia un romanzo che pone il lettore davanti a scelte importanti. Cosa si è disposti a sacrificare in nome del progresso? Abilmente, lo scrittore, ha diviso il libro in due parti: “La breccia” e “Il parossismo”. Nelle prime pagine del libro vengono seminati indizi, dubbi, supposizioni che formano un reticolo di base, un terreno fertile su cui si sviluppa la seconda parte della storia in cui gli avvenimenti si susseguono con una suspense in crescendo che ricollega tutti i fatti, tra presente e passato, catturando, in un coinvolgimento totale, l’attenzione del lettore. “Apoptosis” non è un libro facile, il linguaggio tecnico intercalato con procedure di diagnostica medica rende la lettura impegnativa ma apre nuovi orizzonti in un campo di ricerca biomedica tutto da scoprire. Ancora una volta l’uomo si lascia ammaliare dal Dio Denaro con le sue promesse di “invincibilità e superiorità”. E’ lecito lasciare che l’Apoptosis travalichi la sua funzione di “morte buona” per diventare un processo dalle terribili conseguenze? Se anche voi siete curiosi e volete far luce sui segreti della HOB, non vi resta che leggere questo libro che pagina dopo pagina vi narrerà una storia in cui i personaggi si muovono con impegno, alla ricerca di un futuro migliore in cui molte cose andranno cambiate. Lo scrittore, pur usando un linguaggio “tecnicamente freddo”, riesce a catturare pensieri ed emozioni attraverso un arcobaleno di sensazioni. Con “Apoptosis” scoprirete che fantasia e tecnologia rappresentano due facce della stessa medaglia, ma il messaggio è chiaro:bisogna vigilare sulla correttezza della sperimentazione medica-tecnologica che non deve mai dimenticare “L’UOMO”. Importante sarebbe allontanare qualsiasi intreccio di tipo economica dai laboratori di ricerca: pura Utopia.
Vorrei concludere con un plauso per Renato Mite per aver dato consistenza alla paura che tecnologie sbagliate, ma redditizie, possano trasformarsi in una lotteria per la vita e la salute di tutti gli esseri umani.

sabato 11 gennaio 2014

Il sabato del sondaggio #21

"Il sabato del sondaggio" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro. 
Ogni sabato elaborerò delle domande per scambiare, con voi lettori, opinioni, pareri, 
consigli su temi che riguardano il mondo dei libri. 

Buon Sabato a tutti,
oggi riprendo, con molto piacere, a porvi delle domande inerenti il vostro rapporto con i libri. Ho visto, nei vari siti, splendide foto dei doni libreschi ricevuti in regalo per Natale. Si comprende subito che tra lettore e libro si crea un rapporto unico, personale, un colloquio interiore fatto di emozioni e sensazioni tattili. E’ bellissimo avere tra le mani un libro, annusare l’odore della stampa, accarezzare la copertina, sfogliarlo, scoprire i caratteri di stampa, l’impostazione delle pagine, il loro numero. Si diventa amici, confidenti e si inizia la lettura con curiosità sperando che scocchi la scintilla dell’innamoramento. Questo rapporto tra chi legge e l’oggetto del desiderio, il libro, si traduce in personali “modi” per adoperare e conservare un testo. Con molta curiosità vi chiedo:


   Voi come trattate i vostri libri? Vi piacciono “Immacolati” o “Segnati dal tempo e dall’uso”?


Il mio rapporto con i libri è cambiato nel corso degli anni. Da ragazzina, devo confessarlo, facevo le orecchie alle pagine, sottolineavo le frasi più belle con la penna, scrivevo i miei pensieri sulla cornice bianca delle pagine. Molto spesso li lasciavo aperti e capovolti. Che orrore! Imperdonabile creatura!

 

Oggi il mio comportamento si è radicalmente trasformato in un uso attento e rispettoso del libro. I miei amici-cartacei ricevono un trattamento con i guanti di velluto.
La mia libreria accoglie ogni nuovo arrivo con amore e lo protegge dalla polvere!
Niente orecchie ma segnalibri: mi piace usare dei nastrini di colore differente in base al genere di lettura. Niente sfregi con matite, penne o evidenziatori ma pagine immacolate, girate con delicatezza e accarezzate con lo sguardo. Per annotare frasi, riflessioni, pensieri vaganti utilizzo un quadernetto abbinato al libro.
Quando acquisto un libro stacco subito le targhette adesive con il prezzo e tolgo la copertina per non rovinarla.
Sulla prima pagina scrivo il mio nome e la data di acquisto con la motivazione del perché ho scelto proprio quel romanzo.
Raramente presto i miei libri, mi piace saperli al sicuro nella libreria con i loro fratelli tutti insieme a formare una bella famiglia-cartacea. Sul mio comodino c’è sempre posto per le letture della sera e la mattina mi piace aprire gli occhi e vedere che il libro è lì in attesa.
Alcune volte riprendo in mano libri letti molto tempo fa e li sfoglio perché così mi ritornano alla mente i bei ricordi legati ai giorni della loro lettura.

Il mio comportamento vi sembra esagerato? Aspetto i vostri commenti per vedere quale trattamento riservate ai vostri libri.
Alla prossima, Aquila reale.

giovedì 9 gennaio 2014

Vi presento...

Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, in tutto il mondo si ricordano le vittime dell'Olocausto.
Tale ricorrenza è stata istituita per legge nel 2000 e anche l'Italia ha aderito alla proposta internazionale.Vorrei quindi segnalarvi due romanzi, in uscita proprio il 27 gennaio 2014.

La mia amica ebrea

Autrice: Rebecca Domino 
Sono nata nel 1984, e da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo aver messo da parte questa mia grande passione per molti anni, sono tornata a scrivere e adesso e' cio' che mi piace di piu' fare. Sono anche un'appassionata viaggiatrice e lettrice. "La mia amica ebrea" e' il mio primo romanzo.

Prezzo: € 1,99 ebook 
Pagine: 300
Data di pubblicazione: 27 gennaio 2014 (Giornata della Memoria). 
Canale di distribuzione: Lulu

Trama: Amburgo, 1943. La vita di Josepha, quindici anni, trascorre fra le uscite con le amiche, le lezioni e i sogni, nonostante la Seconda Guerra Mondiale. Le cose cambiano quando suo padre decide di nascondere in soffitta una famiglia di ebrei. Fra loro c'è Rina, quindici anni, grandi e profondi occhi scuri.
Nella Germania nazista, giorno dopo giorno sboccia una delicata amicizia fra una ragazzina ariana, che è cresciuta con la propaganda di Hitler, e una ragazzina ebrea, che si sta nascondendo a quello che sembra essere il destino di tutta la sua gente.
Ma quando Josepha dovrà rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare e per cercare di proteggere Rina, l'unione fra le due ragazzine, in un' Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura, continuerà a riempire i loro cuori di speranza.
Un romanzo che accende i riflettori su uno dei lati meno conosciuti dell'Olocausto, la voce degli "eroi silenziosi", uomini, donne e giovani che hanno aiutato gli ebrei in uno dei periodi più bui della Storia.


Quando dal cielo cadevano le stelle

Autrice: Sofia Domino 
Sono nata nel 1987 e sin da quando ero piccola mi piaceva scrivere temi e racconti. Adesso la scrittura e' la mia passione principale. Oltre a scrivere mi piace leggere e viaggio non appena posso. "Quando dal cielo cadevano le stelle" e' il mio primo romanzo.

Prezzo: € 1,99 ebook 
Pagine: 496

Data di pubblicazione: 27 gennaio 2014 (Giornata della Memoria). 
Canale di distribuzione: Lulu

Trama: Lia ha tredici anni. È una ragazzina italiana piena di sogni e di allegria, con l’unica colpa di essere ebrea durante la Seconda Guerra Mondiale. Dallo scoppio delle leggi razziali la sua vita cambia, e con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a sparire dal mondo. Da quel mondo di cui vuole fare disperatamente parte. Passano gli anni, conditi da giornate piene di vicende, di primi amori, di paure e di speranze, come quella più grande, la speranza che presto la guerra finirà. Ma nessuno ha preparato Lia alla rabbia dei nazisti. Il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e i nazisti le ricorderanno che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare. Di vivere. Lia sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, e da quel giorno avrà inizio il suo incubo. Terrore, lavoro, malattie, camere a gas, morti. E determinazione. Quella che Lia non vuole abbandonare. Quella determinazione che vorrà usare per gridare al mondo di non dimenticare. Quella determinazione che brillerà nei suoi occhi quando il freddo sarà troppo pungente, quando la fame sarà lancinante, quando la morte sarà troppo vicina e quando sarà deportata in altri campi di concentramento.
Quella determinazione che le farà amare la vita, e che le ricorderà che anche le ragazzine ebree hanno il diritto di sognare. Perché non esistano mai più le casacche a righe, perché nessuno sia più costretto a vivere in base a un numero tatuato su un braccio o in base a una stella cucita sulla veste.
Perché dal cielo non cadano più le stelle.